01/01/2014
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Il mio disastro sei tu
La luce fioca di quel lampione illuminava appena la panchina sulla quale ero seduta.
Central Park a quell'ora era buio e solitario, la copia giornaliera del Times giacieva tra le mie mani.
La ragazza accovacciata sulla mia spalla destra era la mia migliore amica, troppo stanca per parlare, troppo incasinata per ascoltare.Sonnecchiava beata stringendo il mio braccio, quasi avesse paura di potermi perdere da un momento all'altro.
« Mare » la chiamai a gran voce.
« E' tardissimo e dobbiamo andare al cerchio.»
Un mugolio arrivò dalla sua gola mentre cercavo di tirarla sù con tutte le mie forze.
Si appoggiò ancora sulla mia spalla mentre percorrevamo il vialetto che portava all'uscita.
« Non voglio che tu venga al cerchio Abby. »
America, premurosa come sempre; sapevo per certo che quello non era un bel posto ma non mi andava di lasciarla da sola. Ormai avevo preso la mia decisione.
Ma appena arrivate, avevo avuto la maledettissima sensazione di voler essere in qualsiasi altra parte del mondo tranne che lì.
La mano di America mi stringeva forte il braccio mentre ci facevamo strada tra la folla.
L'aria puzzava di sudore, sangue e muffa. Un suono mi spaventò e sussultai, cercandone la fonte notai un ragazzo in piedi su una sedia al centro del cerchio, teneva un rotolo di banconote nella mano destra mentre con l'altra manteneva il megafono d'avanti alle sue labbra.
«Benvenuti al bagno di sangue! Io sono Liam, stabilisco le regole e do inizio all'incontro. Le scommesse si chiudono quando i lottatori entrano in campo. E' proibito cambiare la posta in gioco o infastidire i lottatori. Se infrangate le regole vi cacceremo a calci in culo e ci terremo i vostri soldi. Vale anche per voi, signore! » la sua voce rimbombava nella stanza mentre il cuore mi batteva forte nel petto.
America non mi avrebbe mai messo in pericolo ma mi trovavo tra una cinquantina di studenti ubriachi fradici e assetati di soldi.
Di solito frequentavo posti più tranquilli e il sotterraneo dell'università mi spaventò.
«Stasera abbiamo un nuovo sfidante! Adam!»
Adam saltellava impaziente di combattere mentre il prossimo sfidante entrava nel cerchio.
«Il prossimo sfidante non ha bisogno di presentazioni. Ma visto che mi fa una fottutissima paura.. Ragazzi, tremate. Ragazze, attente alle mutandine; ecco a voi Zayn 'Mad Dog' Malik!»
Il frastuono salì alle stelle appena 'Mad Dog' raggiunse il centro del cerchio con disinvoltura, scrutai il suo volto: era rilassato e impassibile; toccò con i pugni le nocche di Adam e i suoi muscoli guizzarono contro la pelle tatuata.
«E' lui.» mi sussurrò America all'orecchio.
«Lui è il cugino del tuo fidanzato? » guardai stupita il ragazzo di fronte ad Adam, le spalle larghe e robuste erano fasciate da una canotta che lasciava scoperte le grosse braccia tatuate, i capelli gli ricadevano sulla fronte mentre sulle sue labbra si espandeva un ghigno divertito.
Arretrarono di qualche passo mentre Liam dava il via.
Appena Adam si mise in guarda Zayn attaccò, la mia visuale fu ostacolata da due ragazzi ubriachi fradici. Mi alzai sulle punte ma non ci fù niente da fare, allora mi allontanai da America per spintonare i due e raggiungere l'estremità del cerchio.
«Dove cazzo vai Abby?»
Le urla di America arrivarono fino alle prime file, mi girai mentre Adam tirava un pugno. Zayn si voltò e pensai che lo avesse solo schivato, invece fece una rotazione completa su se stesso e colpì con il gomito il centro esatto del naso dell'avversario.
Del sangue schizzò sulla mia felpa mentre Adam cadeva a terra. Liam si affrettò ad alzare il braccio a Zayn.
« Signori e signore, Mad Dog »
Le urla si trasformarono in un vero e proprio boato mentre Zayn attraversava la folla; quindi feci fatica a sentire America quando mi chiamò ancora a gran voce. In più ero ipnotizzata dalla striscia rossa sui miei vestiti. All'improvviso la mia attenzione fu attirata da un paio di stivali neri che si fermarono dritti di fronte a me. Alzai lo sguardo: jeans sporchi di sangue, petto nudo tatuato madido di sudore e intensi occhi marroni. Venni spintonata più volte e caddi in avanti. Zayn mi afferrò prima che cadessi.
« Hei. State lontani da lei » urlò allontanando chiunque si avvicinasse.
Lanciò uno sguardo alle macchie di sangue.
« Mi dispiace, Pigeon »
Liam alle sue spalle gli diede un leggero schiaffetto sulla nuca.
« Forza Mad Dog la grana ti aspetta.»
Non fece in tempo a lanciarmi un ultimo sguardo che America mi strattonò verso di lei per tirarmi fuori dalla folla.
« Cosa credevi di fare? Idiota »
Sorrisi divertita vedendola fumare di rabbia.
« Sono venuta a vedere un incontro, no? »
« Tu. Non dovresti nemmeno essere qui » mi rimproverò Liam.
« Neanche America » sbuffai sonoramente portandomi le braccia al petto.
« Lei non ha cercato di entrare nel cerchio » ribattè cupo.
« Andiamo »
America mi sorrise e mi tolse le ultime tracce di sangue dalla faccia.
« Sei proprio una rompi scatole Abby. Quanto ti voglio bene » Mi cinse le spalle e insieme risalimmo le scale.
Mi seguì fino allo studentato e soghignò quando entrammo in camera mia perchè Ella, la mia compagna di stanza, mi guardò allibita quando vide le tracce di sangue.
« Ad Abby esce molto spesso il sangue dal naso, non lo sapevi? » spiegò veloce America mentre mi toglievo subito la felpa insanguinata e la gettavo nel cesto dei panni sporchi.
Ella inforcò gli occhiali e scosse la testa.
« Bhe, ora lo sai. » Mi fece un occhiolino e chiuse la porta dietro di se.
Mi arrivò un messaggio meno di un minuto dopo, lei mi aveva mandato un messaggio pochi secondi dopo avermi salutato, tipico.
'Sto da Liam a domani, regina del ring.'