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Autore: Dafhner    02/01/2014    0 recensioni
"La coppia perfetta" ecco come ci chiamavano
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Fu un anno durissimo. Senza l'aiuto di Maura con Kate e l'Università non so se sarei riuscita a dare tutti gli esami. Il 21 settembre Kate compì un anno. Mattia quella mattina mi scrisse: voleva venire a trovarla... Non riuscii a dirgli di no, cosi due giorni dopo lui venne a Milano. Ero felicissima all'idea di vederlo. Non c'era stato un giorno in cui non avessi pensato a lui! Decidemmo che era meglio che venisse a casa perche la bambina era molto vivace ed era complicato portarla in giro. Quando il campanello suonò, cominciai a sentire le farfalle nello stomaco! Avrei potuto toccare il cielo con un dito! Lui suonò. Io aprii. Avrei voluto saltargli addosso e impedirgli di andare via ma purtroppo scattò qualcosa nel mio cervello che mi fece essere fredda e distaccata "Ciao" disse lui a testa bassa "Ciao- risposi- vieni, entra, Kate è di qua" Mi seguii silenziosamente. La sua agitazione era visibile. Quando arrivammo in salotto, Maura lo salutò e ci lasciò soli. Kate era seduta sul tappetone e stava giocando con il suo orsetto. Quando ci vide, allungò le manine verso di me e io la presi in braccio. Mi voltai verso Mattia: era paralizzato. Non sapevo cosa dirgli, qualsiasi cosa mi sembrava stupida, la mia stessa voce mi sembrava stupida. Poi Kate risolse tutto: allungò la sua manina e si aggrappò al braccio di Mattia, lui la fissò sorpreso, ma quando lei gli sorrise lui si sciolse e mi chiese: " posso prenderla" "Certo" risposi felice. Li guardai giocare tutto il pomeriggio. Lo vidi viverla nella sua quotidianità e mi resi conto che sarebbe stato un padre perfetto. Dopo che la ebbe messa a letto, venne da me e mi chiese: "Possiamo parlare?" "Certo" risposi "È mia, vero?" "Si" dissi a testa bassa "Mi assomiglia tantissimo, ma ha i tuoi occhi" "Lo so" cercai di trattenere le lacrime "Vorrei vederla più spesso, darle il mio cognome, farla vedere ai miei genitori" Non risposi "So che dirai di no- continuò lui- ma io non posso rinunciare a lei... di nuovo" Continuai a non parlare e lui si alterò "Perche cazzo non parli, eh? Spiegami perche non mi ritieni capace di fare il padre!- mi scosse per le spalle- dimmelo ti prego... me lo chiedo da quasi due anni e non riesco a darmi una risposta" Cominciò a piangere "Per favore va via" la mia voce risuonò gelida. I suoi occhi si sgranarono verso i miei. Lo stavo facendo di nuovo: ci stavo uccidendo. Si alzò e andò via. Tre giorni dopo ricevetti una lettera da parte dell'avvocato di Mattia. Voleva fare un test del DNA, riconoscere Kate come suo figlia e richiedere la custodia congiunta. Ebbi una crisi di nervi! Volevo andare lì e ucciderlo!! Il giorno stesso contattai anche il mio avvocato e cominciammo questa lunga e dolorosa guerra che culminò nel giorno dell'udienza. Mi presentai con Maura, Kate e l'avvocato. Lui con tutta la sua famiglia e naturalmente, con il suo avvocato. Dopo circa due ore, il giudice emanò la sentenza e Mattia non ottenne la custodia congiunta. All'uscita ci fu il fini mondo: Mattia mi si scagliò contro e mi tolse dalle braccia la bambina "Tu non me la porterai via" mi strillò con rabbia "Ridammela immediatamente" risposi cercando di riprenderla, ma invano, visto che lui era almeno tre volte me "Perche sennò? Non puoi farmi più niente! Tu mi hai distrutto in tutti i modi possibili, mi hai privato di ogni fonte di felicità, per colpa tua non riesco nemmeno a guardare un'altra donna! Mi hai tolto mia figlia senza darmi una buona ragione. Tu mi hai ucciso!" Strillò tutto con odio, come se gli facesse male dirlo almeno quanto lo facesse a me ascoltarlo. "Toglietegli mia figlia! Subito!" Urlai Due poliziotti intervennero e gli strapparono dalle braccia. Maura la prese e io corsi in macchina. Avevo vinto questa guerra ma mi sentivo più sconfitta che mai.
  
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