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Autore: Sabrina Golden    02/01/2014    10 recensioni
Quanto sono stupido.. cosa ho fatto? Ho trattato male una mia fan, HO TRATTATO MALE UNA MIA FAN! Dopo tutte quelle belle parole che mi ha detto, ho visto dentro ai suoi occhi una felicità immensa quando mi ha chiamato, e ho visto anche una grande tristezza quando mi ha visto afflitto, e una grande delusione quando l'ho cacciata via.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stardust a Parigi


Emily

Questa mattina mi sveglio più motivata delle altre mattine, stasera andrò a Parigi! Con Mika!
Okay basta, devo svegliarmi e andare a scuola per chiarire con Nick, uffa. Io entrerò, cercherò Nick, gli parlerò e andrò via, sennò non arrivo a preparare le valigie.
Arrivo a scuola, sembrano tutti molto monotoni, non so perchè, probabilmente sono io che sono felicissima. Ma adesso devo pensare a Nick.
Eccolo.
-"Nick.." lo chiamo poggiando una mano sulla sua spalla. Lui si gira e mi guarda per un po', senza dirmi nulla.
-"Nick sono venuta apposta per chiederti scusa, non posso andare se non prima mi perdoni, mi sento in colpa..!" spero che capisca presto.
-"Senti Emily va via, non mi cercare più, lasciami in pace ok? Ieri ci sono rimasto di merda, io credevo che tu volessi uscire con me e invece volevi solo far ingelosire il tuo ragazzo, come pensi che ci sia rimasto?" ha ragione.
-"Hai ragione, ed è per questo ti chiedo scusa, perchè ammetto di aver sbagliato! E poi diciamo che è stato un favore che mi hai fatto in qualità di mio amico.. no?" faccio un piccolissimo sorriso alla fine di quest'ultima frase, cerco di strappargliene uno anche a lui, ma il tentativo è invano.
-"Amico e amico.. il mio unico scopo era renderti mia! Non lo avevi ancora capito? La storia dell'amico era una farsa Emily, sveglia. Volevo strapparti dalle braccia di quel coso sia perchè lo odio che perchè amo te, ma basta, non ce la faccio più. Quindi adesso restatene col tuo principe azzurro e lasciami in pace" gira le spalle e va via, ed io non riesco a bloccarlo.
Io sono fidanzata, amo Mika, deve capirlo. Non lo capisce? Peggio per lui, io ho fatto il possibile, e poi, Mika ne sarà felice.
Adesso finalmente posso andare a preparare le valigie.
Corro fuori da scuola diretta verso casa mia, per strada penso a tutto quello che porterò, alle cose più importanti.
Arrivata a casa esco la valigia che tenevo sotto al letto, soffio su di essa per togliere tutta la polvere e la apro, iniziando a mettere i vestiti più carini che ho, voglio essere bellissima, in un posto bellissimo accanto al mio uomo bellissimo. Se ci penso mi vien da piangere.
Chiudo la valigia, sistemo un po' i capelli e vado a casa di Mika suonando insistentemente il campanello, dopo un po' apre, mi guarda dalla testa ai piedi, adocchiando la valigia.
-"Ehi, non pensi che sia un po' presto?" mi dice lui sorridendo.
-"Lo so, ma non vedo l'ora di partire con te!" non riesco a contenere la mia felicità. Per me è la prima volta che vado in Francia, per lui sarà la cinquecentomliardesima.
-"Che stavi facendo?" mi fa entrare in casa, lascio la valigia all'entrata, è abbastanza pesante.
-"Preparavo la valigia" mi dice lui tornando nella sua camera.
-"Poi parli per me eh" gli dico ridendo. Ormai non riesco a non smettere di ridere.
-"Hai parlato con Nick?" mi chiese quando finì di ridere. A quella domanda il sorriso mi scomparve.
-"Si.. ma non vuole perdonarmi, in realtà lui non voleva solamente essere mio amico, e ha detto che non vuole più saperne nè di me nè di te" dissi questo tutto d'un fiato.
-"Oh finalmente" disse lui sollevato, ma poi mi guardò, io ero impassibile al suo commento.
-"Dai amore scherzavo, cioè in un certo senso. Sono felice che non ci sarà più tra i piedi, ecco. E comunque prima eri felicissima, se non ti chiedevo di Nick te non mi dicevi nulla" disse lui riflettendoci sù. In realtà è così, l'avevo quasi dimenticato, nella mia mente sono già a Parigi.
-"Hai ragione, ero troppo presa dalle valigie e dal viaggio" ripresi a ridere, e lui mi seguì.
Io sono assieme all'uomo che amo, che mi ama, non mi importa di nient'altro.
Per pranzo mandiamo a ritirare una pizza, il tempo sembra non passare mai.
-"Ho un concerto stasera, Parigi è la prima tappa del tour" mi disse mentre mangiavamo.
-"Oh, quindi dovrai restare troppo tempo a provare?" avrei voluto passare più tempo possibile con lui in quel posto meraviglioso.
-"Tranquilla, molto probabilmente nemmeno provo, voglio farti vedere la mia Parigi" la sua Parigi.. non ce la faccio ad aspettare.


MIKA

Alle 4 dovremo essere in aereoporto, quindi iniziamo a prepararci. La vedo, Emily, è eccitatissima. E' la prima volta che andrà a Parigi, e sono felicissimo di farle da guida turistica, e anche di essere il primo ad essere lì assieme a lei.
E poi sono ancora più felice perchè inizio il nuovo tour, presenterò le mie nuove canzoni, il mio nuovo album, saprò se piacerà o no. Le prime tappe dei tour non sono affatto stancanti, mi divertono, è da troppo tempo che non salgo su un palco, che non salto qua e là mentre canto, che non faccio divertire i miei fan. Alla lunga, poi, diventa un po' stancante, ma mai un supplizio.
Metto il mio cappello molto basso per 'nascondermi', prendo per mano Emily e ci incamminiamo. Il tassista antipaticissimo ci porta in aereoporto, dove aspettiamo in una lunghissima fila mano per la mano, a testa bassa, senza che nessuno mi riconosca.
Stiamo per salire nell'aereo, Emi mi guarda e mi sorride, i suoi occhi sono colmi di felicità ed è impossibile non accorgersene, impossibile non capirlo, non sentire la sua emozione, impossibile non baciarla a quel punto. Penso di non aver amato mai tanto una persona.
L'aereo inizia a muoversi, e piano piano prende altezza fino a ritrovarci in alto. Emi mi stringe la mano fortissimo e chiude gli occhi. 
-"Qualcosa non va? Hai paura?" apre un occhio, poi l'altro.
-"Si. Non mi prendere in giro ti prego" 
-"Perchè dovrei farlo? Io sono qui" poggiò la sua testa sulla mia spalla.

«Step 1, come a little closer 
Step 2, rest upon my shoulder 
Step 3, I'm calling you baby 
Three steps away from me 

Step 4, we can get married 
Step 5, top it with a cherry 
Step 6, as good as it gets 
Now come along and step with me»


Canticchio, è una nuova canzone dell'album.
Dopo 3 ore l'aereo atterra, siamo lì alle 6 in punto. Per fortuna non c'è stato nessun ritardo o cose del genere.
-"Finalmente la terra ferma" mi dice Emi appena scesi. L'aereo ci lascia direttamente a Parigi, ma non al centro. Adoro questa zona, perchè non è molto affollata ma ci sono un sacco di negozi stupendi, di ogni tipo, ma non nascondo che i miei preferiti sono assolutamente quelli d'abbigliamento, ce ne sono a migliaia, la voglio portare in ognuno di esso. Usciti dall'aereoporto ci incamminavo verso il centro abitato. Emily spalanca gli occhi, non sa dove deve guardare, sembra una bambina.


Emily

E' tutto diversissimo da Londra o dall'Italia! Le case, le strade, le persone, tutto. C'è un sottofondo di gente che parla in francese, non capisco un tubo e tutto ciò mi fa ridere. Menomale che c'è Mika accanto a me, la lingua francese non è mai stata il mio forte.
Stiamo percorrendo una strada larghissima, qualche macchina che passa qua e là, la strada non è molto trafficata. I marciapiedi sono molto larghi anch'essi, e c'è tanta ma non troppa gente che passeggia. Lungo questa strada ci sono tantissimi negozi. 
-"Mika qui è bellissimo!" esclamo sorpresa dai mille negozi.
-"E non hai ancora visto nulla" mi rispose lui con tono soddisfatto -"Quando andremo in centro rimarrai sbalordita! Emily?" non lo sentii, lui continuava a camminare ma io mi fermai di scatto, affascinata da un vestito che c'era in una vetrina. Corto davanti ma con uno strascico pieno di brillantine dietro, color panna, con una scollatura molto evidente a forma di cuore, senza bretelle, è qualcosa di meraviglioso.
-"Ti piace?" mi chiede lui sorridendo.
-"Non avrei occasioni per indossarlo.." ribatto io. Quando lo dovrei indossare? Fosse per me uscirei in ciabatte.
-"Al nostro matrimonio" mi dice lui. Ammetto che questa risposta mi ha sorpresa molto.
-"Un matrimonio con un abito corto?" gli faccio notare, e lui porta una mano al mento iniziando a pensare, mentre io osservo affascinata il vestito, ritraendone tutti i minimi particolari.
-"Prima o poi un'occasione ci sarà, dai entriamo" mi trascina dentro al negozio. Chiedo alla prima commessa che ho davanti agli occhi dove posso trovare il vestito in vetrina, ma lei mi guarda stranita e risponde -"Sorry?". La sua pronuncia mi ricorda che siamo in Francia, e che non mi capisce. Dietro di me c'è Mika che ride come un pazzo, gli tiro un pugnetto sulla spalla e gli chiedo di tradurre.
La ragazza ci porta al reparto e ce lo fa vedere. Il negozio è molto grande e rifornitissimo. 
Poi Mika inizia a dirgli cose in francese e non capisco un tubo.
-"Che le hai detto?" gli dico impaziente.
-"Di portarlo in cassa perchè lo prendiamo, nel frattempo diamo un'occhiata al negozio". Sorrido, gli do un bacio e continuiamo a girare per il negozio.
Io prendo una giacca scozzese e un cappello tipicamente francese, mentre lui una camicia a pois. Paga il tutto e usciamo.
-"Contenta?" mi chiede lui, e gli rispondo con un si spalancandogli un sorriso. 
Dopo un po' prendiamo un taxi per il centro, abbiamo poco tempo, Mika deve incontrare i musicisti, organizzarsi, ci sono le nuove canzoni! Mi accorgo solamente alla fine che il tassista ci ha lasciati sotto la Tour Eiffel, la cosa più straordinaria che abbia mai visto. Una larga strada alberata e piena di luci la precede, un sacco di persone stanno lì a guardarla, e come non farlo!
Non riesco a staccare gli occhi dalla torre, cammino con la testa alzata per tutto il tempo e probabilmente Mika se ne accorge -"Ti avevo detto che saresti rimasta sbalordita!".
A mia richiesta, chiediamo ad un passante di farci una foto, ma costui riconosce Mika e chiede l'autografo. E pensare che tempo fa ai panni dell'impacciato fan di Mika c'ero io.
Dopo, però, siamo costretti a lasciare il centro per andare verso il posto in cui lui terrà il concerto stasera e mi presenta i suoi musicisti, poi però mi metto in disparte e lui parla con loro sulle nuove canzoni. Osservo la torre, che si vede anche da qui, e resto ferma a pensare a ciò che ho lasciato a Londra, vorrei restarmene per sempre qui. Non ci sono problemi, non ci sono pensieri brutti, depressione, scuola, nulla. Ma dovrò tornare al più presto, e questo mi fa tornare coi piedi a terra.
E' già sera, il sole è andato, il posto inizia a popolarsi e Mika corre dietro le quindi per non farsi vedere, ed io lo seguo.
-"Voglio guardare il concerto da laggiù, assieme a loro" gli dico.
-"Sicura?"
-"Al 100 per 100" gli rispondo.
Voglio provare quell'ebrezza di essere ad un concerto di Mika, non Mika il mio ragazzo ma Mika il cantante, quel ragazzo che saltellando per il palco, gettando i suoi acuti e componendo melodie incantevoli mi fa sentire un'altra persona, rendendomi di nuovo felice.
-"Beh allora sbrigati o occupano i posti migliori, nel frattempo io mi lavo i denti" mi disse. Gli lasciai un bacio e corsi giù, scoppiando a ridere. 
La gente intorno a me era felicissima, erano tutti in compagnia, tutti avevano qualche amico/a, avevano striscioni in mano pronti ad alzare alla comparsa del loro Mika, bandane in testa, luci ecc.. 
Io invece ero sola e non sapevo cosa fare nell'attesa. Pian piano tutto lo stadio si riempii e praticamente lo spazio che ognuno di noi aveva nemmeno esisteva.
Una ragazza vicinissima a me mi dice qualcosa in francese, il mio primo pensiero è stato "oh cavolo, che le rispondo adesso?".
-"Emh.. sono inglese, non capisco cosa dici", chissà che mi ha detto.
-"Parlo anche la tua lingua!" fece lei, con una strana pronuncia, e iniziammo a parlare, Charlotte, simpaticissima!
Dopo un po' qualcosa sul palco si muove, i musicisti iniziano a prendere posto, ad accordare gli strumenti, un microfono piazzato al centro viene illuminato e fa l'entrata quell'omone che da qui sembra ancora più alto di cui mi sono innamorata. E canta Relax. La folla urla, e mi ci aggiungo anche io.
Mika probabilmente non mi ha vista. Meglio, sono una di loro.
Happy Ending.
We Are Golden.
Underwater, una nuova canzone. Alla fine di questa canzone, i soliti lunghissimi applausi a cui partecipo con entusiasmo, e poi il pianoforte inizia a suonare ricordandomi una canzone che mi suonò tempo fa, ma non ricordo di preciso qual'è. Al piano c'è lui, che comincia a parlare, ma in francese.
Inizia con una frase e si ferma, ma ricordo d'avere Charlotte al mio fianco. Così le chiedo urlando 
-"Che ha detto?"
-"Questa è una canzone che ho a cuore" mi urlò contro lei. Poi Mika continuò.
-"Traducimi tutto Charlotte" le gridai di nuovo. E lei tra un urlo e un altro continuò ogni frase dopo Mika.
-"E' stata la prima che ho scritto.. e sono felicissimo d'averlo fatto. Io la dedico ad una persona speciale, che adesso è qui. Ciao Emily".
Quest'ultima frase la disse in inglese. Inizia a sorridere e guarda tutto il pubblico, lanciandomi un'occhiata veloce senza che se ne facesse accorgere. Si è accorto di me.
Però mi accorgo anche che Charlotte mi sta guardando in modo strano.
-"Tu non ti chiami Emily?" già, mi chiamo Emily. Così inizio a ridere a voce altissima.
-"Magari fossi io!" lei se la beve. Uh, menomale!
Inizia a cantare, e lì mi sciolgo. L'ha dedicata a me, al suo concerto, ha detto il mio nome, questa canzone poi è la dolcezza assoluta.
Adesso non lo guardo più solo con gli occhi di una fan, ma di quella Emily che l'ama. Quest'uomo è capace di farmi innamorare ogni attimo di più.

«I could put a little stardust in your eyes,
put a little sunshine in your life».


Love today.
Lollipop.
The Origin of Love.
Blu eyes.
Celebrate.
Grace Kelly.
Big Girl.
Rain.
My interpretation.
Lola.
Ogni tanto si fermava a parlare, Charlotte traduceva e scoprivo che diceva cose insensate ma divertenti, che ci facevano diventare matte.
L'esperienza più bella della mia vita, vorrei che non finisse mai. 
Si perde la cognizione del tempo, si pensa solamente ad indovinare la canzone che verrà dopo, e ad esultare per quella che viene che non è quella desiderata da noi ma che amiamo ugualmente;
si pensa alla perfezione di ogni singola nota che emette, di ogni piccolo errore o stonatura che comunque lui riesce a far entrare nella canzone e che, invece di rovinarla, la perfeziona.
Ci si salta, ci si balla, senza che ci venga troppo difficile, senza che ci pensiamo nemmeno. Urliamo, che poi, chissà perchè urliamo. Forse perchè speriamo che lui ci senta, ma cosa mi urlo a fare allora io che sono la sua ragazza? Boh, viene istintivo.
Ci aspettiamo di tutto, e ne siamo felici.
Ogni suo singolo movimento, quelle note che accompagnano la visione di un gigante che salta per il palco ridendo, insultando Curtis, facendo smorfie, ballando in maniera strana e, la cosa che gli riesce meglio, cantando.
Quando finisce ci vien quasi da piangere. Non vogliamo che vada via, non vogliamo che questa perfezione, che questo divertimento finisca così, con un silenzio, senza più vederlo o sentirlo cantare.
Quando finisce tutto siamo sudati fradici, senza un filo di voce, ma abbiamo un sorriso stampato in volto e tutto questo non ci preoccupa.
Abbiamo appena passato il momento più bello della nostra vita, e vorremmo che non finisse mai e poi mai.
Ma, purtroppo, come ogni cosa bella anche questa è finita, e ci tocca andare via.
Aspetta.
A me no! Ritorno di nuovo la Emily fidanzata di Mika e vado dietro le quinte a cercarlo. E' più sudato di quanto immaginavo, ma me ne frego e corro a baciarlo.
-"E' stato.. è stato.." non ho parole "ti amo" gli dico abbracciandolo.



Ciaooo!!
Si può dire che ho aggiornato dopo un anno lol
Auguri a tutti anche se in ritardo <3
Con questo computer ho avuto un sacco di problemi, 
non potete immaginare.. comunque tah dah!! :D
Spero che sia abbastanza soddisfacente per tutta
l'attesa che avete dovuto aspettare.
Come avete passato il Natale e il Capodanno??
Raccontatemi, io ho ricevuto il Songbook e TOOL *-*
Va beh, vi saluto, recensite in tanti e fatemi sapere.
Ciaooo <3
   
 
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