DOPPIA VOCE
Nota dell’autrice: questa one-shot è stata scritta in un momento di tristezza
assoluta, non so come sia venuta cmq in blu sono i
pensieri di lui, in rosso quelli lei, in nero (corsivo) gli avvenimenti
passati, in nero normale quelli presenti… a voi
… “ ”…
Spensi la
musica cercando di ripensare alle parole che mi hai detto
poco prima di salire su questo treno che per l’ultima volta mi porterà a
passare del tempo te rimirandoti ancora da lontano, magari non come vorrei, ma
pur sempre insieme.
Chiudo gli
occhi e respiro a fondo, sento gli occhi dei ragazzi che condividono con me lo scompartimento fissati su di me, chino il capo e riapro
gli occhi, mi stanno parlando, ma io non li sento, non li voglio sentire…
Mi basta
premere un bottone, tutto scompare, la musica riprende il sopravvento su di
me con la sua dolce calma… il viaggio è
appena iniziato
Apro lo zainetto
che ho portato con me, ma non ne guardo il contenuto, lo conosco fin troppo
bene, preferisco alzare lo sguardo e affacciarmi al finestrino, il paesaggio
sfreccia veloce davanti ai miei occhi, fatico
a riconoscerne i particolari, ma sarebbe uno sforzo inutile, già li
conosco… Infilo la mano nello zaino e ne estraggo un
piccolo block note all’interno del quale avevo segnato tutti gli eventi
importanti delle mie vacanze… era quasi vuoto, è stata un’estate triste questa,
in poco tempo è riuscita a distruggere quello che di buono avevo costruito con
lui, è bastata una lettera… La carta bianca della pergamena con cui è stata
scritta risalta ancora di più sul fondo nero dello zaino, la prendo in mano e
la esamino per l’ultima volta prima di strapparla e di affidarla al freddo
vento di quella mattina … Il viaggio è ancora lungo
La banchina del binario 9¾ si stava velocemente
affollando, l’aria frizzante del mattino preannunciava
una bella giornata che gli studenti della famosa scuola di magia e stregoneria
di Hogwarts avrebbero trascorso in treno per raggiungere la scuola stessa;
l’allegria sembrava regnare sovrana sul volto di chiunque : studenti, genitori,
fratelli e anche sui volti degli Auror destinati alla protezione del treno.
Solo due ragazzi sembravano turbati dai loro pensieri: Draco ed Hermione si
guardavano negli occhi senza parlare ascoltando solo le parole dei loro amici
che, come sempre, avevano iniziato un duello fatto di parole, insulti e
congetture, ma il silenzio calò repentino su entrambe le fazioni quando i due
ragazzi, dopo essersi avvicinati l’uno all’altra, si allontanarono dai due
gruppi e si appartarono. Fu chiaro a tutti che i due stessero
discutendo ma non si capiva di cosa, altrettanto chiaro fu lo schiaffo che la
ragazza stampò sulle guance del biondo poco prima di allontanarsi da lui e
prendere posto sul treno.
La musica mi
rimbombava ancora nelle orecchie mentre la sala comune cominciava a riempirsi
di una nuova ondata di alunni del primo anno, sento
qualcuno che si siede al mio fianco e si appoggia alla mia spalla, non vedo chi
è, non ne ho la forza… Appoggio la mano libera sulla guancia ancora arrossata:
mi fa ancora male, ma non è un male fisico, il dolore mi viene da dentro, dal
profondo e so anche il motivo… Vorrei alzarmi, ma sono troppo stanco, chiudo
gli occhi e mi appoggio allo schienale del divano, chiunque si fosse
precedentemente appoggiato a me ora si è alzato… chissà che ore sono… chissà
cosa stai facendo ora…
Fortunatamente
la poltrona davanti al fuoco è libera; prendo un libro e comincio a leggere,
tutti mi credono un’appassionata di libri, una che vorrebbe sempre sapere tutto
di tutto, ma lui invece sa com’è veramente… lui sa che la lettura mi permette
di fuggire dal mondo reale, dai miei pensieri, qualsiasi essi siano… ricordo
che quando vedevi un libro nelle mie mani ti preoccupavi per me, quando eravamo
da soli nella vecchia torre a parlare… Ora è tutto finito, domani darò l’ultimo
addio alla torre, l’ultimo addio a molti pensieri, tormenti e momenti sinceri…
Quella domenica di fine anno era molto calda, le
temperature all’esterno del maniero erano intollerabili e la maggior parte
degli studenti cercava dei posti tranquilli e ombreggiati dove poter fare l’ultimo ripasso prima degli esami di fine anno… Una ragazza
saliva in fretta le scale che portavano alla vecchia torre chiudendosi, una
volta giuntavi, la porta alle spalle con un gran tonfo sordo sospirando felice
di aver finalmente trovato un posto tranquillo e fresco dove portesi immergere
nei suoi libri, ma non aveva notato che in quella torre già qualcuno aveva
trovato riparo dal caldo torrido di quella giornata estiva “ Quanta fretta Granger, hai per caso guardato finalmente lo specchio e ti
sei resa conto di come sei ?” La ragazza si limitò a fissarlo con uno sguardo
perso nel vuoto prima di rispondere “Oggi non mi va di litigare Malfoy, ho
altro per la testa…”
Il ghigno sul volto del ragazzo sparì quando vide
la ragazza accasciarsi a terra e lasciare scorrere lungo le guance delle
lacrime “Suvvia… Gra…Hermione… cosa mai può esserti successo di così grave..?” Hermione alzò gli occhi verso il
bel serpeverde senza però effettivamente vederlo e inizio a parlare… parlarono
a lungo e si diedero appuntamento li per la sera successiva e cosi fino alla
fine dei pochi giorni di scuola che mancavano, poi in vacanza tramite
gufo… tutto fino a quando quella lettera
non rovinò tutto.
Vorrei
chiederti scusa di persona Hermione, ma non so come fare, mi viene in mente
solo questa canzone che per tutto il tempo mi accompagnato, ha accompagnato il
mio dolore.. te la voglio scrivere, voglio condividere
con te questa ultima parte di me, so che andrai la, ci vai sempre da quando
siamo arrivati ti ho vista, ma non ho avuto il coraggio di seguirti, di
chiarire… Non ho più la forza di fare nulla, e il motivo lo sai, lo conosciamo
entrambi fin troppo bene…
Draco prese una pergamena,
scrisse a lungo, fermandosi spesso a pensare, accendendo la musica e girando
per la stanza in cerca di ispirazione; quando sembrò
aver terminato il lavoro, posò la piuma sul tavolino e corse fuori dalla sala
comune, corse a perdifiato per le scale, per i corridoi… doveva arrivare alla
torre prima che lei se ne andasse, perché era sicuro, se lo sentiva dentro,
quella sarebbe stata l’ultima possibilità.
Arrivato nella torre sentì
la sua voce, sussurrava qualcosa, forse cantava, forse leggeva… leggeva, stava
fuggendo dal mondo… lasciò scivolare sotto la porta
una busta, busso e corse via, se e quando l’avrebbe letta, lui non voleva
essere li…
Quando
aprì la porta non vidi nessuno, stavo per tornare alla mia lettura, lui non
sarebbe venuto, quando vidi qualcosa per terra… Una lettera, lo stesso tipo di
pergamena, lui era stato li, lui le aveva lasciato quella lettera… La lessi e
piansi… piansi tutte le lacrime che avevo, lo avevo perso davvero ?
“Hermione ti
chiedo perdono, perdono per tutto… Non sono stato un
buon amico per te, non sono stato nulla, tu rappresentavi tanto per me, la
fuga… la mia nuova vita, lontano da tutto quello che mio padre rappresentava,
ma non ce l’hop fatta, sono troppo debole per reagire, la lettera che ti
scrissi… che a natale verrò marchiato non contiene menzogna anche se vorrei
fosse così, sarò uno di loro Hermione, questo è quello che mio padre si
aspetta, quello che tutti si aspettano da me… Ti lascio questa ultima parte di
me, una canzone… perché come la musica che ha una doppia voce, la musica e le
parole, io voglio essere le tue parole, il tuo complemento…
Tutto ciò da cui stavi
fuggendo
Torna come valanga più grande che
Ti trascina al punto di partenza se vestirai
Vecchi difetti
Volami accanto e solca il tempo
E bevi l’immenso soffio eterno
Guardami cambiare forma dopo forma e ancora
Respirare i tuoi capelli dentro a un giorno nuovo
Nello spazio che adesso riempi c’è
Succo acerbo di densi silenzi che
Colleziono da tempo
Come schegge d’inferno
Why? why? … vecchi difetti
Volami accanto e solca il tempo
E bevi l’immenso soffio eterno
Guardami cambiare forma dopo forma e ancora
Respirare i tuoi silenzi dentro un giorno nuovo
Non vedi che è facile
Non vedi che è inutile
Scordarsi di credere ai vecchi difetti
Volami accanto e solca il tempo
E bevi l’immenso soffio eterno
Guardami cambiare forma dopo forma e ancora
Respirare i tuoi capelli dentro un giorno nuovo
Non vedi com’è facile
Non vedi che è inutile
Scordarsi di credere ai vecchi difetti
Non mi cercare
più, mi faresti troppo soffrire, il destino che ci aspetta è divero… ma io non voglio arrivarci… non ci arriverò…”