Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: tusike6speciale    24/05/2008    5 recensioni
>>AGGIORNATA 22/3<< “Dov'è tuo fratello?” La bocca di Sam si torse un po', si morse il labbro inferiore per cercare di non dire quello che doveva dire, Sophia posò il bicchiere e si alzò lentamente andando verso di lui... Lo guardò dritto negli occhi... “Dov'è quell'idiota di tuo fratello?” Sam si trattenne ancora un attimo, strinse i pugni e poi rispose al suo sguardo... “All'inferno...” ----- Dopo il season finale mi è venuta l'ispirazione...Dovendo aspettare la quarta serie, intanto ho deciso di buttar giù la mia... Dean è ormai all'inferno e Sam sta cercando di andare avanti per conto suo...Fortunatamente non è completamente solo come crede, ha ancora al mondo qualcuno che può aiutarlo... Un nuovo personaggio, venuto dal passato dei due fratelli, lo aiuterà nell'impresa di affrontare l'inferno per riportare Dean dalla parte giusta...Attraverso lei, non solo il futuro, ma anche il passato di Dean e Sam verrà svelato, tutta la parte della loro vita che finora è rimasta taciuta... La storia è un continuo alternarsi di scene presenti e flashback (in corsivo)...Per rendere realistico il legame tra i protagonisti tirerò in ballo anche altri personaggi della storia (vedi jessica, john ecc ecc)...Per il resto, ho inventato tutto io!! Spero che il risultato non sia troppo incasinato...Se mai leggete, e se vi piace, lasciatemi un commento...Aggiornerò appena possibile...
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I'mnotalonei'mjustonmyown

Sophia fece scorrere il dito sulla mensola, stava cercando un libro in particolare quella sera, ma sembrava proprio che quel piccolo volume rilegato in rosso fosse sparito dalla faccia della terra... Scorse i titoli uno alla volta finché non arrivò alla fine... C'era qualcosa di strano quella sera a casa sua, a dir la verità era qualche giorno che tutto sembrava diverso... Sophia riusciva ancora a sentire quelle cose... Vibrazioni, come le chiamerebbe qualcuno, e quelle che sentiva in quei giorni non promettevano niente di buono... Non riusciva nemmeno più a godersi il silenzio di quella casa... Toc toc.. Il rumore improvviso alla porta la fece trasalire, era quasi mezzanotte e di certo quella sera non aspettava nessuno, chi poteva essere? Si avvicinò guardinga alla porta, poi ripensò che la sua amica e collega Joan quella sera aveva un appuntamento... Un po' come tutti i venerdì sera, e tutte le volte finiva per bussare a casa sua, delusa dall'ennesimo arrogante senza cervello e con una bottiglia di vodka alla pesca per esorcizzare la paura di restare sola... Sospirò pensando che avrebbe finito per prendersi l'ennesima sbornia e  andò ad aprire la porta... Un gesto tranquillo, deciso, ma la sua faccia ed il suo sorriso mutarono inevitabilmente in un altro genere di espressione non appena si accorse di non avere esattamente Joan davanti...
“Sam?!” Decisamente una visita inaspettata... Come si dice in questi casi, l'ultima persona che pensi di trovare aprendo la tua porta... Eppure Sam era lì, con una faccia che nemmeno Sophia aveva mai visto in tanto tempo..
“Ce ci fai qui? Saranno quattro anni che...Ma stai bene?” Sam scosse appena la testa attestando il suo chiaro No come risposta, Sophia conosceva bene quegli occhi da cucciolo, infondo era come se Sam fosse perennemente un po' spaventato, non si sa bene da cosa, ma in quel momento non era nemmeno paura quella che leggeva... Era qualcosa di peggiore... Improvvisamente capì cos'era quella strana sensazione degli ultimi giorni... Brutte notizie in arrivo... Fece cenno a Sam di entrare e si diresse dritta verso il cassetto dove teneva nascosto il “Whisky d'emergenza”, stavolta sapeva che ne avrebbe avuto bisogno...
Porse a Sam il bicchiere e si sedette sul divano, Sam girovagava per quel piccolo soggiorno dalla pareti rosse  pieno solo di libri, l'odore della carta riempiva la stanza insieme ad una strana essenza di arancia e cannella “Così stai ancora qui, eh?” - “Che vuoi che ti dica, se non altro non succede mai nulla di sovrannaturale a Lowell!” - “E stai bene?” - “Direi di sì...sì...Che mi dici di te? Ci sarà un motivo se appari alla mia porta dopo quasi quattro anni...” Sam la guardò negli occhi senza dire nemmeno una parola... Sapeva che quella ragazza non aveva bisogno di parole per capire, lo conosceva fin troppo bene... E difatti a Sophia sembrò di capire... Qualcosa la colpì all'altezza dello stomaco e non fu il whisky... “Dov'è tuo fratello?” La bocca di Sam si torse un po', si morse il labbro inferiore per cercare di non dire quello che doveva dire, Sophia posò il bicchiere e si alzò lentamente andando verso di lui... In realtà immaginava già il tipo di risposta che avrebbe ricevuto, e benché si sentisse le gambe tremare, voleva sapere... Lo guardò dritto negli occhi... “Dov'è quell'idiota di tuo fratello?” Sam si trattenne ancora un attimo, strinse i pugni e poi rispose al suo sguardo... “All'inferno...”


Il primo giorno di scuola... il primo giorno di liceo è sempre un incubo e per Sophia quella mattina sembrava proprio che uno dei suoi brutti sogni stesse diventando reale... Appena arrivata in quella stupida anonima cittadina del North Carolina e primo giorno di scuola... I suoi avevano voluto portarla fuori da New York, credevano che diventare adolescente in una metropoli come quella la stesse facendo impazzire... Avevano sempre capito ben poco della loro bambina... Non è che avesse paura di qualcosa in particolare, né che si sentisse in imbarazzo, tutto quello che voleva era passare inosservata, restare invisibile come aveva fatto finora nella grande mela... Ma immagino che farlo in un liceo come quello, con al massimo trecento studenti, fosse un po' più difficile... Ecco che cosa la disturbava... Da sempre aveva avuto solamente un'amica, Jessica, l'unica a cui avesse mai aperto il suo cuore anche se non le aveva proprio raccontato ogni segreto e adesso voleva che le cose restassero tali... Se Jessica non era con lei, allora lei sarebbe stata sola, sola e basta... Del resto Sophia era troppo diversa per mischiarsi con le persone comuni...
Lunghi capelli castano chiaro, grandi occhi azzurri, una pelle bianchissima e una certa spiccata tendenza all'asocialità, di certo, fin troppo bella per i suoi quattordici anni, non le era semplice essere invisibile... Per questo preferiva passare per strade secondarie e starsene con lo sguardo basso ignorando tutto ciò che le succedeva intorno... Mancava qualche metro alla scuola quando sentì delle risate... “Oh no...” Pensò sperando di essere obbligata ad affrontare il primo gruppo di “potenziali nuovi amici”, ma quando alzò gli occhi, vide che quei ragazzi non si stavano esattamente divertendo, non tutti loro almeno... Le fu subito chiaro che anche a Lowell, come in ogni altra città al mondo, c'è il solito gruppo di bulli vestiti bene ed il solito secchione sfigato che ogni mattina le prende per farsi rubare il pranzo e magari anche i compiti... E certe cose lei non le sopportava, né qui né in ogni altra città del mondo...
“Lasciatelo stare idioti!” Quelli alzarono lo sguardo e quasi immediatamente scoppiarono a ridere...solita reazione da stupidi davanti ad una ragazza... Sophia scosse la testa quasi rassegnata e si avvicinò ancora andando dritta verso il “bullo capo”, quello più alto e col sorriso più ebete stampato in faccia... “Andate da qualche altra parte ok?” - “Altrimenti?” - “Credo che tu preferisca non saperlo...Potrebbe scompigliare i tuoi bei capelli...” - “Io credo invece che tu dovresti andare da qualche altra parte se non vuoi che ti stropicci i vestiti bellezza!” Lei rimase a fissarlo alzando un sopracciglio, lui sorrise ancora guardando i suoi amici, poi allungò la mano verso Sophia e le accarezzò il viso “Nemmeno lo conosci quello sfigato! Credimi, sarebbe molto meglio se ci conoscessimo io e te, invece...” Sophia non sopportava proprio quel tipo di persone, e non sopportava di essere tanto migliore di loro da non poterlo far vedere... Imbastì un bel sorriso finto e poi BAM, un solo rapido gesto della mano ed il bullo capo si ritrovò faccia a terra due metri più in là... Tutti, compreso il povero secchione appena salvato, spalancarono la bocca e fecero un passo indietro... Sophia si guardò intorno e fortunatamente non c'era nessun altro “Da oggi in poi lo lascerete stare, ok?...In cambio io non dirò a nessuno di questo umiliante incidente...” Disse sottolineando “umiliante”, quelli si dileguarono in un attimo e così lei poté finalmente porgere la mano al malcapitato “Non dire a nessuno quello che è successo qui ok?” Lui si ricompose un attimo, aveva più o meno la sua stessa età, era già parecchio alto e aveva un bel viso...Qualche chilo di troppo forse, ma senza dubbio gli occhi più profondi che Sophia avesse mai visto... Gli occhi di un cuccioli impaurito pensò... “Ok, ma...” - “Niente ma, non devi nemmeno ringraziarmi, tranquillo!” Detto ciò riprese la sua borsa e iniziò a camminare verso la scuola... Molto probabilmente si era già giocata il suo tanto amato anonimato... Il ragazzino la seguì “Ma come hai..?” - “Non credo sia importante..” - “Aspetta!” Lei si fermò e si votò verso di lui “Dimenticalo e basta!Tanto non ti toccheranno più...” Il ragazzino allungò la mano “Sam... Io sono Sam Winchester...” Sophia fissò la sua mano un po' incerta... Già non voleva amici, adesso sarebbe diventata amica dello sfigato della scuola? Alzò lo sguardo verso gli occhi di Sam e stavolta lo guardò meglio... Sentì di nuovo una vibrazione, di quelle che sentiva solo lei, una specie di connessione tra lei e quel ragazzino ancora impolverato... Allungò allora la mano... “Sophia, il mio nome è Sophia.”


“Che cosa è successo?” Chiese Sophia con la voce tremante, forse non voleva saperlo davvero... Di certo non avrebbe voluto sentire le fatidiche due parole che si usano di solito per dire che la vita di qualcuno è finita, ma fortunatamente non le sentì... Sam gli spiegò quello che era successo, gli disse del patto e di come avevano cercato di salvare Dean, gli raccontò ogni singolo tentativo fin quando non era stato costretto a vedere suo fratello morire sotto i suoi occhi... “Lui... è...?” Sophia si chiese se la parola “morto” fosse semplicemente stata messa da parte per il gran finale, ma Sam aveva sicuramente ancor meno voglia di lei di pronunciare quelle due sillabe “E' un'idiota! Se solo mi avesse lasciato morire quand'era il momento adesso...” - “Adesso probabilmente ci sarebbe lui qui al tuo posto.” Concluse lei, Sam sospirò e Sophia finì tra sé e sé “O forse no...”
“Ho bisogno del tuo aiuto Sophia..” Lei non capì bene cosa intendesse con quelle parole ma di certo era lì per lui, si alzò e gli si avvicinò “Tutto quello che ti serve Sam...” - “Aiutami a portarlo indietro.” Quelle parole le arrivarono come una ventata di aria gelida, già non riusciva a metabolizzare il concetto “Dean-Inferno”, adesso doveva anche affrontare una spiacevole conversazione sull'evocazione dei morti o qualcosa del genere? “Sono convinto di poterlo salvare, di poterlo riportare indietro, ma ho bisogno di te Sophia, ho bisogno che tu...” Lei lo interruppe con un cenno della mano  “Io ne sono fuori lo sai..” Poi si voltò dall'altra parte “Che vuol dire essere fuori!Non puoi smettere di essere quello che sei Sophia.” - “Io l'ho fatto invece!” - “Come puoi averlo fatto?!” Sophia si voltò di nuovo verso di lui “Me ne sono andata... Sono tornata a casa, ho affittato un appartamento e mi sono trovata un lavoro normale... Ecco come ho fatto!” Sam gli si avvicinò visibilmente più nervoso “Ma questo non vuol dire niente... Io ho bisogno che tu mi aiuti, che torni ad essere quella di una volta!” - “Non sono più quella persona...” Sam la afferrò per le spalle e la costrinse a guardarlo “E' di Dean che stiamo parlando...Dean...Tu lo amavi...” Il viso di Sophia si contrasse impercettibilmente, senza che Sam potesse notare il pugno nello stomaco che le aveva appena dato “Già, lo amavo.” Poi spostò lentamente le mani di Sam e si diresse di nuovo verso il divano, si sedette e si strinse la faccia tra le mani cercando di metabolizzare tutti quei concetti insieme... “Jessica..” Senza alzare il viso pronunciò il nome della sua amica e Sam incassò il colpo come se fosse stato il gancio destro di un campione di pesi massimi “Perché hai..” Sophia alzò il viso “Una casa, una laurea, magari un marito... Questo è quello che io e Jessica volevamo... Passavamo così tanto tempo a fare progetti... ” Fece una pausa e si guardò intorno, Sam la fissava sconcertato per aver tirato fuori quel discorso “Lei non avrà mai niente di tutto questo Sam...Ma io...Io ce l'ho... Io ho una casa, un lavoro e forse avrò anche un marito... Perché dovrei rinunciare a tutto questo adesso?” Sam sospirò un attimo “Perché tu non sei questo! Jessica era questo...Ma tu sai bene di non essere quel tipo di persona, tu non sei “normale”!” Sophia accennò un sorriso “Già, lo so fin troppo bene...E nemmeno tu lo sei Sam, questo è sicuro...Ma lascia che ti faccia una domanda...” Sam annuì con la testa senza interromperla “Se tuo  padre non fosse sparito, se tuo fratello non fosse mai venuto a prenderti a Stanford e se.. Se Jess non fosse morta quella sera... Dove saresti adesso Sam?”  


“Sam!!” Sophia gli arrivò alle spalle come una furia e gli saltò addosso facendogli quasi perdere l'equilibrio, lui si riprese e poi la abbracciò forte “Ciao!” - “Credevo che non saresti mai più arrivato...Non è bello iniziare il college con quasi un mese di ritardo!” - “Lo so, credimi...Per di più mi sono già perso due volte in questo stupido campus!” Sophia gli regalò un sorriso enorme “Non posso credere che siamo davvero qui!!” - “Come se fosse stato semplice...” Il viso di Sophia tornò serio di colpo “Non gli è ancora passata, vero?” Sam fece cenno di no abbassando lo sguardo “Io non l'ho più sentito da quando sono partita...” Sam si guardò intorno mentre centinaia di ragazzi sfrecciavano di fretta in ogni direzione poi chiese “Credi davvero che stiamo facendo la cosa giusta?” Qualche secondo di silenzio accompagnò i loro sguardi poi Sophia sorrise di nuovo ma più pacatamente e sollevò una spalla “Noi siamo speciali...Sopravviveremo anche a questo.” Le sue parole volevano essere più convincenti, ma il tono della sua voce non la aiutò benché davvero credesse di essere nel posto migliore per lei...
“Hey S!” Una voce dolcemente inaspettata li interruppe, Sophia si voltò e sorrise di nuovo alla bella ragazza bionda che si stava avvicinando, Sam alzò lo sguardo e si bloccò... “Jess! Vieni, corri, voglio presentarti una persona!” Jessica arrivò raggiante nel rosa della sua maglietta dei puffi, piuttosto bizzarra per una ragazza ma lei adorava i puffi, e bisogna dire che non era di certo una ragazza ordinaria... “Jess, lui è Sam....Sam, lei è Jessica”... Entrambi allungarono la mano senza staccare gli occhi gli uni dagli altri “Ho sentito tanto parlare di te..” - “Credo proprio di poter dire lo stesso...” Jessica sorrise ancora una volta e così Sam fu finalmente convinto... Lasciare la famiglia ed i suoi affari per entrare a Stanford? Era stata decisamente la scelta giusta.



Sam gesticolò nervosamente “Tu non capisci... Questo non c'entra con Jessica, con l'università, con tutti i nostri stupidi progetti!Questo è... Dean è morto, capisci?!Morto! E io devo fare qualcosa Sophia, io devo fare qualcosa!” Ecco che l'aveva detto, le due fatidiche parole  erano state pronunciate e da quel momento in poi nulla sarebbe stato più uguale, meno che mai quella conversazione... “E'...è stato...Voglio dire...Come...” Le parole sembravano non riuscire a venir fuori dalle belle labbra carnose di Sophia, non riusciva ad articolare quella frase... parlando di chiunque altro sarebbe stato semplicissimo chiedere se fosse morto soffrendo, ma parlando di Dean... Sam risentì nelle sue orecchie le urla del fratello, rivide i graffi dei cerberi che gli squarciavano la pelle, il sangue che scivolava giù dall'angolo della sua bocca, il sorriso di Lilith e la più orribile sensazione di tutta la sua vita... L'impotenza... La rabbia lo avvolse nuovamente come ogni giorno della sua vita da quell'istante... Le lacrime si affacciarono ad i suoi occhi... Sophia non ebbe più bisogno di alcuna risposta... Si alzò e lo raggiunse, senza dire nient'altro lo abbracciò più forte che poteva, come non aveva mai fatto in tutti quegli anni, forse nemmeno al funerale di Jessica... Le gambe di Sam tremarono... Era la prima volta che piangeva per suo fratello, la prima volta che piangesse davvero... Per quei quattro mesi che avevano seguito la morte di Dean era rimasto chiuso in una stanza di motel a cercare una soluzione, aveva ucciso quanti più demoni poteva nei peggiori modi possibili e aveva ignorato di essere la creatura più sola al mondo... Mesi di rabbia e disperazione, finché non aveva realizzato di non essere così solo come credeva, aveva ancora una persona al mondo, qualcuno che lo conosceva fin troppo bene e che gli voleva bene per quello che era, qualcuno che avrebbe potuto anche aiutarlo... Aveva ancora Sophia...
Le gambe cedettero e Sam si inginocchiò davanti a lei, Sophia lo teneva stretto al petto e si chiedeva se avrebbe dovuto piangere con lui, ma le sue emozioni sembravano essere sospese adesso... Adesso contava solo Sam... “Qui puoi piangere quanto vuoi...” Gli accarezzò i capelli e si ricordò di quanto profondamente lo amasse... Molto più di un amico... Più di un fratello... Più di un fidanzato... Più di chiunque altro... Sam era stato la sua salvezza quando credeva di essere la creatura più sbagliata del mondo, quando non sapeva come affrontare il mondo, quando nessun altro sarebbe stato in grado di capire le cose che riusciva a fare e quello che era in realtà... Dopo un tempo sembrato infinito Sam si staccò da lei e tirò su lo sguardo... Aveva gli occhi gonfi e rossi... Sembrava davvero che avesse pianto le lacrime di anni... Sophia lo accarezzò desiderando come mai aveva fatto prima di poter alleviare il suo dolore, purtroppo non poteva... Continuando a guardarlo nella sua fragilità, si chiese se davvero non fosse il caso di rinunciare alla sua “normalità” per Sam, per Sam e Dean... Rinunciare alla sua esistenza per salvare quella dei “due uomini della sua vita”...  
“Ti prego...” Disse lui piano e lei sospirò... Aveva abbandonato il mondo dei demoni, della caccia e della magia da anni, dallo stesso giorno in cui aveva detto addio per sempre alla sua migliore amica, a Sam e all'unico ragazzo che avesse mai amato... Insieme con loro erano sparite anche la paura e l'angoscia... Tornare indietro adesso avrebbe significato riportare a galla tutto... E anche qualcosa di peggiore se avesse avuto il tempo di rendersi conto che davvero Dean non c'era più, e che se lei non avesse potuto fare niente per salvarlo, non l'avrebbe mai più incontrato... Mai più...
Sophia si staccò da Sam e si allontanò presa da un'improvvisa angoscia “Non posso farlo..” Sam sgranò gli occhi non riuscendo a credere alle sue parole “Sophia...tu non puoi non...” Lei non si mosse “Non puoi abbandonarmi anche tu... Sei l'unica persona che mi è rimasta al mondo...” - “Se Dean è morto, credo che non ci resti altro da fare se non accettarlo..” Sam spalancò anche la bocca a quelle parole “Cosa?” Sophia si rivoltò verso di lui e alzò le spalle “Dobbiamo smettere di pensare che possiamo cambiare la realtà... Tutto quello che abbiamo fatto non ha mai portato niente di buono, anzi... Abbiamo perso praticamente tutti quelli a cui volevamo bene! Non rifare lo stesso errore di sempre Sam... Va semplicemente avanti con la tua vita!” Le parole di Sophia avevano una rabbia ed una freddezza che anche lei stessa se ne stupì... Sam era impietrito davanti a lei... L'amica che conosceva non avrebbe mai parlato in quel modo... La ragazza che l'aveva salvata dai bulli della scuola tanti anni prima, quella stessa ragazza avrebbe spaccato le montagne per lui... E avrebbe dato più della sua stessa vita per Dean... Dov'era finita la sua migliore amica?      Di certo non ere la donna che adesso aveva davanti, fredda, cinica e pronta a rinunciare a tutto il loro passato in un secondo... “Non credevo di aver perso anche te...” Disse Sam in quello che fu più un sussurro che un'affermazione... Si ricompose passandosi la mano sugli occhi, tra i capelli e poi ad aggiustare il giubbetto... La guardò ancora una volta per cercare una traccia della vecchia Sophia nella persona che aveva davanti adesso, ma lei era già di spalle, di nuovo, e allora non gli restò altro da fare che andarsene anche da lì.
Allo sbattere della porta Sophia sussultò e si sentì come sprofondata in un incubo... Improvvisamente la sua casa, tutti i libri intorno a lei, i quadri alle pareti e le tende rosa che tanto aveva ricercato... Improvvisamente niente di tutto quello che aveva intorno sembrava avere più senso... Si sentiva fuori dal suo stesso mondo... Scosse la testa e si guardò allo specchio appeso alla parete... Si rese conto di avere praticamente lo stesso viso di di dieci anni prima, come se non fosse mai cresciuta... Dietro un corpo più maturo all'età di venticinque anni, c'erano ancora quei grandi occhi azzurri ed insicuri... Dietro l'apparenza di normalità, non era mai andata avanti... Presa da un'energia improvvisa si diresse verso la libreria di destra, si inginocchiò e fece scorrere nervosamente il dito sulla mensola dei cd... Sapeva esattamente cosa stava cercando... Facendone cadere anche alcuni tirò fuori il cd che cercava e si diresse dritta allo stereo poco più in là... Mentre le mani le tremavano infilò il cd nell'apposita fessura e scivolando a terra attese di sentire le note che si aspettava...

“I never meant to be so bad to you... One thing I said that I would never do... A look from you and I would fall from grace... And that would wipe this smile right from my face...”     

Quella era alle sue orecchie la canzone più triste del mondo...



Sophia salì le scale a due a due nonostante i tacchi alti le facessero davvero male dopo tante ore che ci stava sopra... “Stavolta lo ammazzo!” Pensava dentro di sé, mentre si avvicinava alla porta della sua stanza, dalla fessura si vedeva benissimo la luce accesa... Nonostante fossero le due di notte e, nonostante quelle bellissime ma scomodissime scarpe, diede un calcio alla porta che si spalancò “Dove diavolo sei stato?!” Dean sussultò per il rumore della porta, poi si voltò verso di lei e rimase a bocca aperta scorrendo la sua figura dal basso verso l'alto... Tacchi alti e plateau... Un bellissimo vestito viola che la avvolgeva al punto giusto... I capelli mossi lasciati cadere sulle spalle... E la più sexy espressione arrabbiata che avesse mai visto... Fece un passo avanti verso di lei “Non pensarci nemmeno!” Fu la risposta di Sophia che gli puntò il dito contro come faceva sempre quando era infuriata “Mio padre mi ha chiamato, era in difficoltà con un demone delle paludi, gli servivano delle informazioni quindi io...” Sophia alzò le sopracciglia “E' questa la tua scusa?!” - “Ho bisogno di una scusa?” Dean rispose con una domanda alla sua domanda... La solita risposta strafottente che lei odiava... se avesse avuto addosso altri vestiti l'avrebbe già preso a pugni... “Non ti chiedo mai niente Dean, niente! Ti avevo chiesto solo questo, il ballo dell'ultimo anno...” - “E' solo uno stupido ballo Sophia!” - “No Dean, era il mio stupido ballo! Almeno per una volta potevi stare con me... Ma quanto pare c'è sempre qualcosa di più importante!” Quella sera era davvero arrabbiata da morire, Dean non era certo il fidanzato perfetto anzi, probabilmente non aveva nessuna delle qualità che un fidanzato dovrebbe avere... Ammesso che lo si potesse considerare un fidanzato... Sophia si stava chiedendo se quella strana relazione non stesse “finalmente” arrivando al punto di non ritorno... “Dai Sophia!” Lui cercò di nuovo di avvicinarsi, ma lei si tirò indietro “Stavolta non la passerai liscia Dean..” Lui sospirò, litigare in fin dei conti gli piaceva, specialmente con Sophia, ma odiava quando lei si aspettava da lui qualcosa che Dean proprio non riusciva a capire cosa fosse... Lei lo guardava con lo sguardo infuocato... Era strano come quegli occhi così azzurri e angelici potessero diventare tanto spaventosi... “E' per il ballo giusto?” Lei non fece una mossa e per un secondo Dean si sentì nel panico, come se per la prima volta non sapesse davvero come tirarsi fuori da quella situazione... Si guardò intorno “Se quello che vuoi fare è ballare ok, quello possiamo farlo anche qui!” Sophia alzò il sopracciglio destro perplessa, sapeva come sempre di potersi aspettare di tutto da Dean, ma sapeva anche che stavolta avrebbe dovuto resistere... Dean si avvicinò al suo stereo e lo accese alzando il volume... “Se vuoi ballare, balliamo!”... Dalle casse venne fuori proprio quella stessa melodia degli Asia... Dean iniziò a ballare nel modo più stupido che poteva... scuoteva la testa e i fianchi a ritmo della musica e con un'espressione da idiota la guardava tenendole un dito puntato contro... Era davvero una visione orribile... Ma allo stesso tempo meravigliosa... Il sopracciglio di Sophia si rilassò e pian piano si rilassò anche il resto del suo viso... Quando Dean la colpì con una delle sue mosse di danza in corrispondenza del ritornello, Sophia non poté non  scoppiare a ridere... Anche stavolta non era riuscita a resistere... Anche stavolta aveva dovuto ammettere a sé stessa che qualsiasi cosa Dean avesse potuto fare, lei non lo avrebbe mai amato di meno...
Dean la raggiunse e la prese per la mano costringendola ad unirsi a quella stupida danza anni 80, Sophia non riusciva improvvisamente a non ridere e lui rispose al suo sorriso stringendola forte...A quel punto non serviva nemmeno più che chiedesse scusa... Lei lo guardò negli occhi scuotendo la testa con rassegnazione e lui la baciò immediatamente... Un bacio dolce, un bacio lento... Un bacio da mille parole e più... Ogni volta finiva allo stesso modo... In quel momento Sam si affacciò alla porta della stanza, anche lui appena rientrato dal ballo “Cos'è questo casino? Che cavolo state combinando?!” Senza nemmeno bisogno di consultarsi su cosa fare Dean e Sophia ricominciarono a ballare come idioti rivolgendosi verso Sam... Lui iniziò a scuotere la testa e alzò le mani “No ragazzi, tenetemi fuori dalle vostre bizzarrie, ok?” Sophia si tolse finalmente le scarpe e lo raggiunse, gli prese la mano trascinandolo al centro della stanza... Qualche secondo di resistenza e nemmeno Sam poté resistere all' “heat of the moment”... Come tre ragazzini ballavano ridendo e saltellando... Bel finale per la sera del ballo dell'ultimo anno... Il momento più spensierato che vivevano da tanto tempo... Tutti e tre insieme come sempre... Come se fosse l'inizio di un nuovo futuro insieme dopo la fine del liceo... Senza sapere che era l'ultima volta che sarebbero stati tanto felici e tanto uniti...


Sam continuava a scorrere gli occhi sulle pagine nonostante fosse esausto... Non avrebbe avuto pace finché non avrebbe trovato un modo per riportare suo fratello indietro, a qualsiasi prezzo... Sophia era stata la sua speranza più grande, aveva creduto che lei lo avrebbe salvato di nuovo, come tante volte in passato... Aveva pensato che al solo sentir parlare di Dean, lei avrebbe tirato fuori le armi e si sarebbe buttata dritta nella bocca dell'inferno se fosse servito... Invece Sophia non aveva fatto niente... Anzi si era tirata indietro... Quella non era certo l'amica che conosceva... Si chiese che cosa poteva essere successo e se davvero la morte di Jessica aveva rimescolato tutte le carte... Anche lui sentiva la sua mancanza... Anche lui pensava a lei ogni giorno nonostante fossero passati quasi quattro anni, a quanto la amava, a quanti progetti avevano fatto, a come per lei avrebbe rinunciato ad ogni affare di famiglia... Ma questo non gli aveva certo impedito di andare avanti e di prendersi le sue responsabilità... Lui era prima di tutto un Winchester e quello che fanno i Winchester è combattere i demoni... Quello che fanno i Winchester è sacrificarsi per la famiglia... E Sophia ne era parte... Non per i geni e non per il cognome, ma come diceva sempre Bobby “La famiglia non finisce col sangue”... Se Sophia non voleva essere una Winchester, comunque sarebbe dovuta essere sé stessa... Sophia era prima di tutto una strega, una strega naturale molto potente... E anche una bravissima combattente, una grande cacciatrice... Questo era e questo sarebbe stata per sempre, anche se adesso voleva ignorarlo...
Ricordava ancora quando aveva scoperto dei poteri di Sophia e come lei aveva cercato di nasconderli... Ricordava come davanti a quel vampiro, mentre lui era immobilizzato, le era bastato un gesto della mano per fargli fare un volo di sei metri... Quante volte si erano ritrovati intorno ad un tavolo a tre piedi per entrare in contatto con qualche anima di gente famosa morta... Quante volte erano stati fondamentali l'uno per l'altra e quante volte, senza nemmeno bisogno di dirlo, si erano promessi di salvarsi la vita a vicenda... Ma avevano solo quindici anni... Dean aveva qualche anno in più di loro, ma era quasi sempre lontano con suo padre per le “vere missioni”... Si sa quanti progetti si fanno e quante stupidaggini si dicono da adolescenti... Di certo dieci anni prima non pensava che sarebbero finiti in quel modo...  Ma è questo che fa la vita giusto? Sorprende con le cose belle e ancor più con quelle brutte, divide le persone, trasforma gli amici in sconosciuti...
Toc toc... Qualcuno bussò lieve alla porta del motel... Sam alzò gli occhi verso la porta pensando che davvero non aveva voglia di vedere nessuno... Si tirò su dalla sedia con fatica e si avvicinò alla porta avendo ben cura di lasciare la mano destra vicino alla pistola che aveva sempre infilata nei pantaloni... La porta cigolò nell'aprirsi... Dall'altra parte c'era una persona che aveva pianto per ore... Una persona che Sam non vedeva da quasi quattro anni... “Riportiamolo indietro.” Disse Sophia con tono deciso... Sam non rispose nulla, semplicemente si spostò per lasciarla entrare e poi lasciò che la porta sbattesse alle loro spalle.






 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: tusike6speciale