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Autore: SmartieMiz    02/01/2014    3 recensioni
Enjolras non è asociale: semplicemente ha altre priorità, non è così difficile da comprendere. Ma ovviamente il caro Courfeyrac e les Amis de l'ABC ci tengono così tanto a movimentare la sua vita.
E poi c'è Grantaire, che è sempre così irritante e non si risparmia nemmeno a Natale. Eppure situazioni ed eventi inattesi faranno comprendere a tutti gli amici qualcosa di importante.
6 capitoli di assoluta follia e idiozia con i nostri rivoluzionari preferiti!
Buon Natale e felice anno nuovo.
[AU! E/R; Courfeyrac/Jehan; Joly/Bossuet/Musichetta; Combeferre/Eponine; Marius/Cosette]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Enjolras, Grantaire
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Come prepararsi al nuovo anno - Les Amis Version
Rating: verde
Genere: commedia/fluff

Note: Ecco il terzo capitolo! Mi scuso per i due giorni di ritardo, ma alla fine sono riuscita ad aggiornare! :D Questo capitolo è un po' il continuo dell'altro in quanto è ancora la vigilia di Natale! Vi invito ad indovinare i diversi Babbi Natale Segreti e, perché no, anche i regali u.u :P
Alcuni avvisi e chiarimenti li trovate alla fine nell'Angolo Autrice. Lascio a voi la parola, spero vi piaccia! ♥

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Victor Hugo; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



 

Come prepararsi al nuovo anno - Les Amis Version


III

Awareness

 

 

Marius farà tardi. Dove sei? ;) – Courf
 
Sono proprio dietro di te! :) – Jehan
 
«Hey!».
Courfeyrac si voltò verso quella voce. «Jehan! Ma come siamo allegri oggi…», gli disse, con un sorriso.
Jean Prouvaire ricambiò, dolcemente. «Questo periodo di feste mi mette sempre di buonumore», si giustificò, poi lo abbracciò: «Buona vigilia, Courf».
«Buona vigilia anche a te, amico».
Courfeyrac lo strinse fortemente a sé. Ancora una volta, Jehan realizzò di star bene tra le sue braccia. Arrossì tremendamente a quel pensiero.
«Marius è in ritardo», sbuffò Courfeyrac quando sciolse l’abbraccio: «come sempre».
«Pazienza, aspettiamolo ancora un po’», lo incoraggiò l’amico.
Courfeyrac annuì. «Jehan?».
«Sì?».
«Ti senti bene?».
«Certo, perché me lo chiedi?».
«Ti vedo rosso in viso».
Jehan sarebbe voluto sprofondare sottoterra in quel momento.
«F-fa caldo», Jehan balbettò dicendo la prima cosa che gli venisse in mente, sciogliendo anche la sciarpa che indossava al collo.
La prima cosa più imbecille che gli venisse in mente, ovviamente.
«Con questo freddo?», chiese infatti Courfeyrac sbalordito.
«Ehm… sì», concluse Jehan con un sorriso imbarazzato, poi sviò l’argomento: «Puoi inviare un sms a Marius? Tra meno di cinque minuti dovremmo essere al Musain…».
 
Alle sei in punto, al Musain c’erano soltanto Enjolras e Grantaire.
«Grazie a te oggi sono perfettamente in orario», asserì Grantaire.
Enjolras scosse il capo, divertito.
Gibelotte aveva visto Grantaire e perciò aveva lasciato un paio di birre sul tavolo. Il ragazzo le stava fissando, con occhi bramosi.
«Vuoi bere una birra con me?», gli chiese Grantaire, gentilmente.
Enjolras sospirò. «Grantaire».
«Sì?».
Lo sguardo di Enjolras era serio. «Potresti non bere, per una volta?».
«È come se mi chiedessi di non respirare», lo sguardo di Grantaire divenne improvvisamente cupo: «… non ce la potrei fare».
«Ti fa male, lo dico per te».
«Pensi che non lo sappia?».
«Ma continui a farlo».
«Mi piace, che male c’è? Ne sono consapevole».
«Non voglio che ti distruggi e che ti rifugi nell’alcool per non affrontare quel che ti circonda».
Grantaire quasi sgranò gli occhi. Quelle parole lo avevano colpito nel profondo. Enjolras dovette accorgersene.
«Non vuoi tu?», chiese infatti lo scettico. «Ti interessa davvero?», osò chiedere.
Enjolras stava per dir qualcosa quando vide Combeferre, Bahorel, Feuilly, Courfeyrac, Jehan e Marius entrare nel locale.
Grantaire maledisse l’arrivo dei suoi amici. Enjolras, al contrario, si ritrovò a ringraziare persino Marius che non era arrivato in estremo ritardo come suo solito.
«Io e te dobbiamo parlare», gli aveva sussurrato Grantaire all’orecchio, provocandogli un piccolo brivido lungo la schiena. Non si era arreso: voleva capire.
«Chi manca?», chiese Marius.
«Joly e Bossuet», rispose Courfeyrac, poi disse: «Sono così curioso di sapere chi è il mio Babbo Natale Segreto!».
«Anch’io!», concordò Jehan.
Enjolras, scocciato, alzò gli occhi al cielo, tornando quello di sempre.
Joly e Bossuet finalmente arrivarono.
«Mancavate soltanto voi!», notò Feuilly.
«Questa volta Marius vi ha battuto!», rise Courfeyrac.
«Ehi!».
«Sì, scusate il ritardo, colpa mia! Avevo dimenticato il regalo a casa e sono dovuto risalire!», esordì Bossuet.
«Bossuet, sei sempre il solito», sorrise Courfeyrac, poi incominciò a dare indicazioni: «mettete anche i vostri regali in quella busta, così li peschiamo!».
I nuovi arrivati fecero come detto. Fu Feuilly ad offrirsi di pescare i regali.
«Questo è per Bahorel!», iniziò, porgendo un pacchetto rosso al ragazzo: «Buona fortuna!».
Bahorel scartò il regalo e vi trovò un libro… di diritto? Non si soffermò nemmeno a capire di che cosa trattasse. «Secondo me il mio Babbo Natale Segreto è Combeferre, ci metterei la mano sul fuoco».
«Indovinato!», sorrise Combeferre, entusiasta: «Allora? Che ne pensi? Sono stato ore a decidere quale libro regalarti e ho trovato questa lettura abbastanza leggera, sono certo che ti piaccia!».
Una lettura abbastanza leggera. Per Combeferre anche un trattato della peste nel ‘600 era qualcosa di leggero.
«Ma grazie! Lo leggerò sicuro, contaci», c’era ironia nelle parole di Bahorel, ma nonostante tutto aveva apprezzato lo sforzo.
Feuilly pescò un altro pacchetto.
«Questo è per l’artefice di questa pagliacciata», scherzò.
Courfeyrac si mise sull’attenti e, come un bambino il giorno di Natale, scartò frettolosamente il suo regalo e vi trovò una sciarpa bianca e nera molto calda e soffice.
«Ma è bellissima!», esclamò il ragazzo, provandosela immediatamente: «E mi sta divinamente!».
Les Amis de l’ABC si trattennero dal ridere.
«Sapete che non ho idea di chi sia il mio Babbo Natale Segreto?», disse Courfeyrac, sincero: «So solo che chiunque sia, ha davvero buon gusto».
«Prova ad indovinare», lo incitò Bahorel.
«Jehan?».
«No», rispose l’interessato.
«Bossuet?».
«Neanche».
«Non voglio crederci… Joly?».
«Sì», rispose il ragazzo: «Avevo pensato di regalarti qualcosa per la tosse o per il raffreddore, malesseri che colpiscono frequentemente le persone in particolar modo in inverno, ma poi ho pensato che avresti apprezzato di più una sciarpa che delle medicine, così ti copri bene e previeni questi malanni».
Les Amis risero, divertiti da quella spiegazione. «Grazie Jolllly, è bellissima», sorrise Courfeyrac.
«E adesso…», Feuilly pescò un altro regalo: «… oh, questo è per me!».
Il giovane aprì il proprio regalo e vi trovò dei libri. Gli bastò leggere qualcosa come Storia della Polonia affinché i compagni potessero scorgere un bagliore nei suoi occhi.
«Grazie! Li leggerò tutti d’un fiato! Secondo me Combeferre è il mio Babbo Natale Segreto!», provò ad indovinare Feuilly.
«Non può essere, è stato detto proprio all’inizio!», replicò Courfeyrac.
«Ah giusto! Allora Jehan».
«No».
«Enjolras?».
«No, non sono io».
«… forse Courfeyrac?».
«No!».
«Bahorel?».
«Sì».
«Ti ringrazio, caro!».
Les Amis si fecero le migliori risate al turno di Bossuet. Scartò il pacchetto e vi trovò una boccettina di profumo.
«Oh grazie! Ma che buono, è davvero una bella fragran… oh».
Il profumo era a terra. In frantumi.
Gibelotte accorse subito per dare una pulita, mentre Courfeyrac e Bahorel sghignazzavano in un modo piuttosto inquietante.
«Mi spiace!», disse Bossuet alla donna.
«Non preoccuparti, son cose che capitano», disse lei con un piccolo sorriso, assorbendo con un panno il contenuto del profumo e raccogliendo i cocci di vetro.
«Ragazzi, comunque non fa niente, basta il pensiero!», Bossuet ci rise sopra: «Qualcosa mi dice che me l’ha regalato Grantaire».
«No, non ti avrei mai regalato qualcosa di fragile! Sapevo che l’avresti rotto», rispose quello, con un sorriso.
Bossuet elencò tutti i nomi dei suoi amici senza indovinare il suo Babbo Natale Segreto che, per suo stupore, era Feuilly.
Feuilly pescò l’ennesimo regalo. «Non c’è bisogno di leggere per chi è il regalo: la busta è quella della farmacia che si trova all’angolo della strada!», disse, con un piccolo sorriso.
«Per Joly, allora!», esclamò intelligentemente Marius.
Il regalo di Joly consisteva in una crema idratante per le mani, caramelle per la gola e un burro di cacao alla vaniglia. «Senz’altro Bossuet: tu sì che mi conosci a fondo, amico mio».
«Questo è per Marius!», esclamò Feuilly, porgendo una bustina sottilissima al ragazzo.
Marius, incuriosito, estrasse ciò che c’era nella bustina: tre buoni da due persone ciascuno per bere gratuitamente in alcuni locali di Parigi.
«… Grantaire?», chiese Marius. 
«Sì! Usali pure per te e la tua Mariette, mi raccomando: mi è costato tanto cederteli!», disse il ragazzo, semplicemente.
Marius ringraziò con un sorriso imbarazzato, pensando intanto a come sbarazzarsi di quei buoni.
«Enjolras!», disse Feuilly, porgendo una busta rossa al ragazzo.
«Uh-uh, sono curioso!», esclamò Courfeyrac, beccandosi l’occhiata truce di Enjolras.
Enjolras non l’avrebbe mai ammesso, ma rimase piacevolmente sorpreso del regalo ricevuto: una felpa rossa con la stampa La Patrie ou la Mort.
Se la sarebbe messa e non se la sarebbe tolta più di dosso. Sicuro.
«Grazie», disse Enjolras: «Lo apprezzo».
«Allora?», disse Bahorel.
«Non ne ho idea».
«E dici un nome!».
«Courfeyrac?».
«No».
«Grantaire, tu?», chiese Enjolras rivolgendosi al ragazzo che, con un sorriso, scosse il capo.
«Ti restano Jehan e Marius», lo sfidò Courfeyrac.
«Jehan».
«No».
Enjolras trattenne un’espressione piena di stupore. «Pontmercy? Ma davvero?».
«Bella, vero?», disse Marius, entusiasta: «Scommetto che la indosserai ogni giorno!».
Dopo quella frase pronunciata da quell’essere, l’avrebbe volentieri lanciata nel caminetto e lasciata bruciare dalle fiamme.
«Mi complimento per l’audace scelta, Pontmercy. Ti ringrazio», si limitò a dire Enjolras, pur di non dargliela per vinta.
Il regalo di Combeferre consisteva in alcune letture impegnative sulla filosofia e altre sulla medicina. Apprezzò moltissimo il regalo e subito indovinò che il suo Babbo Natale Segreto era Jean Prouvaire, altro amante e divoratore di libri come lui.
Dopo Combeferre, fu proprio il suo turno.
Quando Jehan scartò il regalo, i suoi occhi si illuminarono: una vasta e superba raccolta di poesie italiane era tra le sue mani.
«Courfeyrac?», disse, semplicemente, mentre sfogliava le pagine, quasi come se fosse ipnotizzato.
«Sì!».
«Io… io non so davvero com…».
«Non devi ringraziarmi», lo fermò Courfeyrac con un sorriso dolce e caloroso: «Sappiamo tutti che ami leggere e scrivere e che ami le poesie più di ogni altra cosa al mondo. Mi auguro che il prossimo libro che avrai tra le mani sia il tuo, perché io credo in te e nelle tue capacità!».
Jean Prouvaire era arrossito: non per la timidezza, ma per l’emozione; poté sentire il cuore balzargli prepotentemente dal petto.
Jehan, a corto di parole, abbracciò Courfeyrac quasi istintivamente.
«Grazie», gli sussurrò.
«Di niente, Jehan».
Mancava soltanto l’ultimo regalo, ovvero quello di Grantaire da parte di Enjolras.
Grantaire stava morendo dalla curiosità; il desiderio di sapere cosa si celasse in quel pacchetto rosso superava la sua gran voglia di bere. Scartò il regalo ed ebbe una reazione simile a quella di Jean Prouvaire: un set da disegno nuovo di zecca era davanti ai suoi occhi. Matite ben temperate di diversa durezza, fogli, acquerelli, carboncini colorati.
Il suo mondo.
«È bellissimo», disse, sincero: «Grazie, Enjolras».
«Mi fa piacere ti piaccia», rispose l’altro, sommessamente: «Vorrei che continuassi a coltivare questa passione e mi piacerebbe anche vedere qualche tuo disegno, sai?».
C’era assoluta franchezza nelle parole di Enjolras. Senza nemmeno rendersene conto, Enjolras voleva davvero conoscere Grantaire; non voleva limitarsi a quello che vedeva esternamente, ovvero un ragazzo con in mano sempre una birra o una bottiglia di vino. Sapeva che in quel Grantaire poteva esserci dell’altro: non credeva in niente, non aveva né ideali né principi, ma era un ragazzo intelligente di cui forse valeva la pena imparare qualcosa.
Grantaire, invece, non aveva bisogno di chiarire nient’altro: aveva semplicemente capito che Enjolras ci teneva anche a lui come teneva a tutti i suoi amici, e questa certezza gli bastava.
Alle sette in punto, les Amis dovettero abbandonare il locale. Si scambiarono gli auguri di Natale e si salutarono.
Solo Courfeyrac e Jehan dovevano ancora lasciare il Caffè Musain; quest’ultimo aveva chiesto al primo di trattenersi con lui per qualche minuto in più.
«Jehan, devi dirmi qualcosa?», gli chiese Courfeyrac, con il suo sorriso sempre affettuoso e affabile che metteva chiunque a suo agio.
Ma in quel momento, Jehan non era affatto a suo agio e incominciò a vaneggiare nel vero senso della parola.
«No. Cioè, sì! In pratica volevo dirti… cioè, non in pratica, ma in teoria... io… sai… ehm… oh! Perché riesco a scrivere dei miei sentimenti ma non riesco a parlarne? Che rabbia!».
Il sorriso intenerito di Courfeyrac dovuto per l’imbarazzo dell’amico svanì.
Perché riesco a scrivere dei miei sentimenti ma non riesco a parlarne?
In quel momento Courfeyrac era ancor più confuso di Jehan.
«Perdonami. Deliravo», si affrettò a dire Jehan completamente rosso in viso, chinando il capo e mordendosi un labbro.
«Tranquillo».
«Dato che sono incapace di spiccicare due parole, sto per fare qualcosa che sconvolgerà questo Natale… sento di doverlo fare, è ormai diventato un peso che mi opprime, mi soffoca…».
«E fallo», si limitò a dire Courfeyrac, impaziente di scoprire quali fossero le intenzioni dell’amico.
Con audacia e sicurezza, Jehan chiuse gli occhi e baciò Courfeyrac. Fu un bacio dolce e molto delicato, ma abbastanza intenso da poter udire i cuori di entrambi pulsare violentemente nel petto.
«Io vado. Ci sentiamo, ancora buon Natale», gli aveva detto sulle labbra Jehan prima di andare via.
Courfeyrac respirò lentamente, per poi prendere il proprio cellulare.
 
‘Ras. ‘Ferre. Devo parlarvi. – Courf


 
 


Angolo della matta che scrive queste cose Autrice

Salve! :D
Inizio con un piccolo avviso: da domani 3 gennaio fino al 5 non avrò accesso ad Internet e quindi non potrò aggiornare! Ma prometto di scrivere durante questa "pausa", magari cercando di postare il quarto capitolo per il 6 o il 7 se non l'8! D:
Altro piccolo avviso: ancora non so se il prossimo capitolo (ovvero il quarto) sarà l'ultimo o se sarà affiancato da un altro capitolo che potrebbe fare da "epilogo" di questa pazza vicenda xD
E ora passiamo alla storia!
Innanzitutto mi soffermo un po' sul titolo del capitolo che significa consapevolezza, certezza. Non so se si era capito, ma l'ho scelto perché Grantaire ha finalmente la consapevolezza che, insomma, Enjolras non sia poi così cieco nei suoi confronti, ma tiene lui come tiene anche agli altri suoi amici. Ma la certezza è anche di Jehan che, in un modo o nell'altro, riesce a dichiararsi a Courfeyrac. (my Jehan/Courfeyrac feelings! *w* ♥).
E in questo capitolo finalmente scartiamo i regali di questi adorabili pazzoidi xD Eccetto quello di Grantaire (Enjolras), Enjolras (Marius) e Joly (Bossuet) che già sapevamo, avete indovinato qualche altro Babbo Natale Segreto? Son curiosa! xD
Per alcuni di loro, la scelta dei regali è stata dura per me in primis, giuro xD
Combeferre: per lui è stato semplice, ho pensato che dei libri potessero fargli più che piacere! xD
Joly: anche qui è stato molto semplice, conoscendo il tipo xD :)
Feuilly: ecco, per lui mi stavo per strappare i capelli. Nel romanzo dei Miserabili, Feuilly ha imparato da solo a leggere e scrivere. In questa piccola commedia modern! AU! senza pretese, ho pensato che regalargli dei libri fosse un qualcosa di carino, dato che Feuilly fa di tutto per istruirsi e "conoscere". Non so se mi sono spiegata, lol xD :P
Bahorel: anche qui avevo qualche problema. Alla fine ho riflettuto sui suoi studi e al fatto che lui non abbia nessuna aspirazione ad inserirsi nell'ambito che studia. Ecco spiegato il libro di diritto regalatogli da Combeferre xD
Bossuet: altro piccolo problema. Mi serviva qualcosa che si rompesse e il profumo è stata la prima cosa che mi sia venuta in testa xD
Jehan: è stato molto semplice: un libro di poesie italiane! Perché Jehan conosce l'italiano, la letteratura, ama le poesie, quindi... ♥
Courfeyrac: essendo Joly il suo Babbo Natale Segreto, ho sul serio pensato a delle medicine LOL, ma alla fine ho pensato che una sciarpa poteva essere l'ideale! xD
Marius: tre biglietti per bere gratuitamente... sul serio... no comment! xD
Grantaire: Grantaire è impossibile, ed è vero. L'Enjolras che si disperava per fargli il regalo rappresentava un po' me, lo ammetto :P Ho da subito pensato di regalargli qualcosa che avesse a che fare con il disegno. Avevo pensato a delle matite e a dei pennelli, lol, ma poi mi sono detta: perché non regalargli il set completo? xD
Enjolras: felpa rossa con la stampa La Patrie ou la Mort. Anche qui no comment :P
Okay, spero di non avervi scocciato (tendo ad essere logorroica! xD :P) e vi do appuntamento al prossimo capitolo! ♥
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono ♥ Lo apprezzo tantissimo!
Alla prossima!
Marta_Gleek
   
 
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