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Autore: Freddy16    02/01/2014    1 recensioni
"Ti dimenticherai presto di me, vero?”
“Ogni giorno”
Fred è andato via per sempre, poche ore e il suo corpo sarà sepolto, poche ore e non potrà più rivederlo. Ma rivederlo in quella bara, non sarebbe peggio? George sa che se lo vedesse, se si presentasse, dovrebbe poi smettere di fingere e accettare la realtà.
Non ci andrà, è deciso.
Qualcuno potrebbe non essere d'accordo con lui.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Senza Fred ogni cosa perde senso.'
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Message in a Bottle
 
 
 
Ero nel parco di Hogwarts dove, per scelta della McGranitt, sarebbero stati sepolti tutti i caduti.
Avevo detto che non ci sarei andato, non ce l’avrei fatta a vedere metà della mia vita andare via.
E allora, cosa diavolo ci facevo lì?
Per quale assurdo motivo mi ero presentato a quel funerale?
Mi guardai intorno, vedevo soltanto persone vestite di nero che, silenziose e immobili, fissavano le bare al centro della sala.

Non volevo avvicinarmi, non potevo, eppure i miei piedi mi guidavano inesorabilmente verso le casse.
Colin, Tonks, Lupin i corpi si susseguivano, il loro sorriso spento mi consigliava di fermarmi, come se sapessero che quello che stavo per vedere mi avrebbe ferito, ma non riuscivo a non andare avanti.
Mi fermai ai piedi di una bara color magenta, non volevo guardare al suo interno ma qualcosa mi spingeva a farlo.
Capelli rossi spettinati, gli stessi abiti della battaglia, Fred Weasley, il mio fratello gemello, congelato per sempre in quell’ultima espressione, mi sorrideva caldamente.
 
 
Sette ore al funerale.
 
Si svegliò urlando come ormai accadeva da settimane, ogni notte sognava quel giorno.
Sempre nello stesso posto con il terrore e il bisogno di andare avanti e vedere il volto della persona che avrebbe più amato nella sua vita. Quel giorno però non poteva semplicemente far finta che fosse soltanto un brutto sogno, quel giorno ogni cosa sarebbe stata reale.
Meno di dieci ore e il corpo di suo fratello sarebbe stato messo sottoterra per sempre.
NON CI ANDRÒ!
Questo era il suo unico pensiero, poiché sapeva che andarci, andarci nella realtà, sarebbe stato come mettere la parola fine, come ammettere che la morte aveva vinto, che loro due non erano stati un po’ più forti.
Ne era convinto, sarebbe stato molto meglio vivere nel passato e fingere, fingere che il negozio non fosse chiuso da giorni, che il letto accanto al suo fosse pieno, fingere di non aver distrutto lo specchio o nascosto tutte le loro foto insieme.
Il passato e la finzione erano decisamente meglio.
 
 
 
 
Cinque ore al funerale.
 
Non poteva non chiedersi se fosse davvero giusto lasciare il gemello da solo in quel momento, era stato sempre al suo fianco poteva abbandonarlo proprio in quell’ultimo giorno?
Lui però ti ha lasciato e non solo per un giorno, lui ti ha lasciato per sempre.
Nessuna frase gli avrebbe fatto più male di quella.
Per quanto desiderasse prendere a schiaffi il fratello per quel brutto scherzo che gli aveva fatto, non poteva fare a meno di pensare che Fred non aveva avuto scelta, che lo scherzo peggiore la vita lo aveva fatto proprio a lui.
 
 
Tre ore al funerale.

Riprese la lista dei Pro e dei Contro che aveva stilato nei giorni passati.
 
Pro: se andassi potrei dare forza agli altri.
 
Ma a lui chi l’avrebbe data?
 
Contro: Lo vedrei morto, metterei la parola fine, lo vedrei morto, vedrei tutta quella gente soffrire, lo vedrei morto. Lo vedrei per l’ULTIMA VOLTA MORTO!
 
I contro erano davvero troppo, troppo convincenti.
 
“Non credi di aver esagerato con i pro fratellino?”
 
Fred Weasley, nel pieno del suo metro e ottantuno, gli sorrideva con fare sghignazzante.
Fred fissava il suo gemello come se fosse una semplice discussione, come se non fosse mai andato via e fosse sempre stato lì.
Gorge finse che fosse tutto normale, del resto il ritorno alla normalità era proprio quello che agognava e poi, se quello che si vede è proprio ciò che si desidera, perché non godersi, finché dura, quella semplice illusione?
 
“E tu non credi di aver esagerato e basta, fratellino?”
 
“Devi andare al mio funerale”.
 
“Non credo proprio, hai visto anche tu la lista”.
 
Ribatté George sventolando quel foglio di carta che non poteva che dargli ragione.
 
“L’ho vista e posso aggiungere qualche pro. Se tu ci vai troverai poi il coraggio di andare avanti altrimenti resterai per sempre nel passato”.
 
Fred diede voce alle paure che George ignorava da quando il suo gemello era andato via, doveva davvero scegliere, lo sapeva, ma dove mai avrebbe trovato la forza per decidere?
 
“Io non ho il coraggio di andarci, spiegami come potrei fare una cosa del genere. Sei sempre stato tu il più forte tra noi due, sarei dovuto morire io al tuo posto!”

Fred sospirò pesantemente, sapeva che se ci fosse stato lui al posto di George avrebbe pensato le stesse cose, sapeva che anche lui avrebbe avuto paura di non farcela.
 
Non devi mai più dire una cosa del genere. Adesso ascoltami, ascoltami bene, ti dirò una cosa che non ti ho mai detto e la dirò una volta sola. Quello forte sei tu, se io non avevo paura era perché ti sapevo al mio fianco. George se quella notte non fosse stato per te, se non avessi saputo che combattevo con te non avrei mai avuto il coraggio di scendere in battaglia e avrei vissuto da codardo”.
 
“Però saresti stato vivo”.
 
“Vivo senza poterti guardare in faccia perché consapevole di averti mandato in battagli da solo, non sarebbe stata certo la vita che desideravo. Pensaci, puoi restare qui a vivere di ricordi oppure andare avanti, puoi scegliere il passato o il futuro. Scegli e tira dritto*”.
 
“ E tu resterai al mio fianco qualunque cosa faccia?”
 
“Te lo prometto”.
 
“Allora adesso uscirò da quella porta e cercherò di fare come mi chiedi, senza guardarmi troppo indietro”.
 
Per la prima volta dopo settimane per i gemelli fu come riguardarsi allo specchio, come se nulla fosse cambiato, stessi capelli rossi, stessi occhi lucidi, stessa espressione afflitta.
 
“Qual è il problema Fred?”
 
“ Nessuno, solo mi chiedevo… ti dimenticherai presto di me, vero?”
 
“Ogni giorno” *
 
 
Un’ora al funerale.
 
Fu la sensazione di umido sul viso a svegliarlo, aveva pianto così tanto da bagnare il cuscino.
Quindi quello che era successo, quella conversazione, faceva parte tutto di un sogno, uno di quelli tanto meravigliosi che, già si sa, non si realizzeranno mai.
Doveva fare in fretta, aveva davvero poco tempo per prepararsi e non poteva certo tardare, doveva andare a salutare suo fratello.
Se solo, invece di correre, si fosse preso qualche minuto in più per guardarsi intorno avrebbe notato lo specchio riparato, le foto di nuovo al proprio posto e la lista riscritta e forse avrebbe capito che i sogni, quelli davvero belli, non sempre sono irrealizzabili.
 
 
 
Era in quel parco già da ore, non era riuscito ad essere forte quanto sperava, ma essere lì era comunque un passo avanti.
Era stato fatto un discorso in memoria dei caduti in battaglia, coloro che avevano combattuto per Hogwarts.
Si erano commossi tutti ricordando il gemello, i suoi scherzi, il suo strano modo di camminare, ma non erano riusciti a dire tutto non avevano parlato della sua strana ossessione per gli scarafaggi al grappolo o di quell’incredibile amore per i maglioni fatti in casa da mamma- Weasley, non avevano parlato delle volte in cui si erano scambiati i ruoli per ingannare tutti, non avevano catturato la sua vera natura come solo George sarebbe riuscito a fare.
 
“Perché sei qui fuori al freddo?”
 
Riuniti con i volti oscurati c’erano i suoi fratelli, c’erano quasi tutti ed erano lì solo per lui.
Ho scritto una cosa per Fred e volevo affidarla al suo luogo preferito, al Lago Nero”.
E così dicendo indicò una bottiglia che galleggiava verso il centro del lago.
 
“Mi manca da morire”
 
“Lo so, manca anche a noi, ma guardaci, siamo una famiglia, siamo tutti qui riuniti e se guardi bene riuscirai a vedere anche lui, è qui dentro, sempre con noi”.
 
 
 
 
Caro Forge
In questo momento il dolore mi annienta, e sebbene io sia consapevole che non ti rivedrò più, una parte di me vorrebbe restare aggrappata a te per sempre.
Questo non è un addio, ma un ringraziamento.
Grazie di avermi dato gioia, grazie di avermi dato risate, grazie per tutto quello che mi hai lasciato e per tutto quello che otterrò in futuro.
Grazie di avermi voluto bene, grazie.
Grazie dei ricordi che custodirò per sempre nel mio cuore.
Ma soprattutto grazie per avermi mostrato che verrà un tempo in cui sarò infine capace di lasciarti andare.
Il tuo gemello per sempre,
Gred.
 


 
NdA
Sono consapevole che non è niente di eccezionale ma questa storia faceva la muffa nel mio pc e ho deciso oggi di pubblicare tutte le storie che non ho mai pubblicato in passato per poterne finalmente scrivere di nuove. Sì, ho il blocco dello scrittore da secoli oramai e questa cosa assurda e l’ennesimo tentativo per tornare a scrivere.
Le frasi con l’asterisco così come parte della lettera sono prese da “Le parole che non ti ho detto”.
Un’ultima cosa, questa storia è stata scritta più di due ani fa, siate clementi.
   
 
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