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Autore: La Mantide    02/01/2014    5 recensioni
Cosa risponderà April all'inattesa domanda di Jackson? Lo ama anche lei o ama Matt? Per adesso non conosco la risposta ed è per questo che ho cercato di immaginarla... Questo è il mio finale ideale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: April Kepner, Jackson Avery
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Ho la gola secca e probabilmente una faccia da ebete. Davanti a tutti. Ai miei genitori, ai miei colleghi(nostri in realtà), ai genitori di Matthew, ai nostri amici. Lui ha detto di amarmi. Jackson mi ama. L'ha detto davanti a tutti. Sento le farfalle nello stomaco. Le paragono a quelle vere che sono chiuse nelle graziose confezioni che ho fatto preparare appositamente per questo giorno così speciale. Al momento dell'uscita dalla chiesa ci sarebbe stato il lancio del riso e il volo di quelle splendide farfalle. Quanto mi piacciono le farfalle! Da quando era una ragazzina sognavo tante farfalle colorate nel giorno del mio matrimonio. Oggi è quel giorno. Ma le farfalle sono ancora nelle scatoline. La cerimonia non si è ancora conclusa e forse non si concluderà mai se non mi decido ad aprire la mia dannata bocca e ad emettere qualche fonema. 
"Io ti amo e credo che anche tu mi ami. Non è così?"
Come faccio a rispondere a questa domanda?
"No, no, no!" Inizio ad urlare con le lacrime agli occhi! "Non è così che doveva andare! Non è così che avevo immaginato questo giorno!" 
Guardo tutti e tutti guardano me. Sono sbalorditi così come lo sono io! Scendo i gradini e mi incammino verso di lui.
Il suo viso è un misto di paura, imbarazzo e apprensione. Tenta di dire qualcosa. 
"April, io..."
"Zitto! Non dire una parola... Ne hai già dette troppe..." lo blocco.
"Tempismo perfetto!" Ironizzo incazzata. Già perché adesso sono incazzata!
"Perché adesso? Guardami! Ho un abito bianco e i capelli raccolti e un trucco che sto cercando in tutti i modi di non rovinare perché la truccatrice ha impiegato ore per crearlo! Sono una sposa! Sono una sposa! Stamattina mi sono svegliata e ho sognato ad occhi aperti il momento della cerimonia. Era tutto perfetto: la sala, gli invitati, i fiori... Tutto. E poi? Poi arrivi tu e dici di amarmi? Rispondi adesso: mi amavi quando sono corsa nel tuo letto d'ospedale dopo averti creduto morto e ti ho detto di amarti? Mi amavi quando ti ho implorato di darmi una ragione per rinunciare al matrimonio? Mi amavi quando hai trovato una nuova compagna e mi hai detto che era una storia seria? "
Ormai sono fuori controllo. Sputo fuori tutte le farfalle che ho dentro. 
"Sì, sì sì! Ti ho amata sempre! In ogni istante delle mie giornate! Ti amavo quando sorridevi, quando piagnucolavi fastidiosamente, quando eri insicura di tutto, quando davi di matto! E sai una cosa? Quel giorno in cui hai saputo di aver passato l'esame e mi hai abbracciato avrei voluto baciarti!" Ora anche lui ha alzato il tono della voce. Sembra quasi arrabbiato con me. Ma io lo sono! Io ne ho le ragioni! 
"Allora perché non l'hai fatto?"
"Perché sono un idiota! Ecco perché!   Ma oggi ti ho vista qui, su quell'altare e ho capito che non posso lasciarti andare! Non posso."
Non so cosa dire. Rimango spiazzata da questa confessione. 
"Quando sono stata io a dichiararmi mi hai detto che probabilmente ero solo spaventata all'idea di affrontare una cosa nuova come il matrimonio. Ricordi? Tu mi ami davvero o sei semplicemente spaventato? Ho bisogno di saperlo."
Jackson mi guarda con quegli occhi di ghiaccio ma caldi e sembra quasi implorare pietà. L'attesa della risposta sembra eterna ma qualche secondo dopo...
"Sì è vero sono spaventato. Quando sono arrivato qui ho aperto una di quelle scatole all'ingresso e delle farfalle ne sono volate fuori. Ho ricordato di quando abbiamo parlato del nostro matrimonio. Eravamo in preda all'eccitazione e al pensiero di quel bambino che non c'era. Quando ti avevo promesso il matrimonio dei tuoi sogni ero sincero. Quando ti ho detto che avremmo affrontato insieme tutto quanto ero sincero. E ti amavo. Sinceramente. Per questo, sì, sono spaventato all'idea che tutto quello che ci siamo promessi quel giorno tu possa adesso viverlo con un altro. Sono spaventato all'idea che un altro uomo conoscerà tutto di te, si sveglierà con te e andrà a dormire con te. Sono spaventato da tutto questo perché ti amo. Ti amo da morire, April."
Lo guardo esterrefatta. Lo conosco abbastanza per sapere quanto abbia dovuto lottare contro il suo orgoglio e la sua riservatezza per poter dire tutto questo davanti a duecento sbalorditi spettatori. Guardo il suo viso imbarazzato, le sue labbra serrate e i suoi occhi sgranati che implorano risposta. So quello che devo fare.
Gli sorrido, poi mi volto verso l'uomo che mi attende ancora su quell'altare. Che angelo! Non è ancora scappato! 
"Matt, sei bellissimo con quest'abito...sei tutto quello che ho sempre sognato. Il principe azzurro che le ragazze come me immaginano al loro fianco. Non pensavo di poter mai trovare una persona che condividesse i miei stessi valori, la mia fede... Sei arrivato all'improvviso quando ormai non ti cercavo più, e forse questo ha reso il nostro innamoramento ancora più bello. Ma, come ben sai, io non ho tenuto fede alla promessa che mi ero fatta, e prima che tu arrivassi qualcun altro aveva preso un pezzo del mio cuore e non me lo aveva più restituito. Siamo medici e lo sai, un cuore danneggiato non può funzionare. Non batte, non ama. Come faccio ad amarti se mi manca un pezzo di cuore? Posso darti un amore incompleto perché incompleto è il mio cuore. Ma tu sei un ragazzo meraviglioso e non meriti un amore incompleto! Meriti un amore totale. Non il mio".
L'ho detto. Ho detto a Matt che non posso stare con lui. Davanti a tutto. L'ho detto davanti a tutti. Lo fisso negli occhi. Quegli occhi dolci.
"A questo punto potrei dirti che ho un cuore abbastanza grande e forte da poter amare per entrambi, ma non servirebbe a molto perché quando un organo impiantato in un corpo diverso non vi si adatta vi è il rischio di un rigetto. 
Anche io non avrei mai creduto di poter incontrarti, di poter finalmente avere in comune con una donna quella promessa che mi ero fatto. Sei stata un piccolo miracolo per me , ma già da quando mi confessasti del tuo passato, sapevo che non saresti mai stata completamente mia. Ma non perché ti giudicassi, ma perché sapevo che eri troppo romantica per poter lasciare andar via ciò che un tempo avevi amato. Non hai mai smesso di farlo infatti. Probabilmente ti sei illusa di poter ricominciare e ti conosco abbastanza per poter dire che, a modo tuo, sei stata sincera con me e mi hai voluto bene. Perciò, nessun rancore fra noi. Semplicemente siamo destinati a non stare insieme. Come un cuore in un corpo estraneo che non accetta.Ecco cosa siamo io e te. E hai ragione: forse merito davvero più di questo".
Matt si avvicina e, con le lacrime agli occhi che tenta di nascondere, mi abbraccia forte, poi si stacca, mi da un bacio sulla fronte e si volta. Lo vedo scendere i gradini, con lo sguardo di tutti addosso. Ha la testa alta, fiera. Raggiunge Jackson, gli poggia una mano sulla spalla e sento dirgli:
"Abbi cura di lei, come avrei voluto fare io".
È andato via. Senza più voltarsi.
Scendo i gradini e raggiungono Jackson che oramai e lì impalato da un pezzo. Mi accorgo che Stephanie non c'è più. Sarà andata via anche lei. Due coppie sono morte oggi in questa chiesa. Ma un'altra sta per venire al mondo. O meglio sta per rinascere.
"Ti amo Jackson. Senza preamboli, senza premesse. Ti amo."
Mai stata più sicura di me stessa in vita mia.
Mi volto verso i presenti, ricordandomi improvvisamente di quanta gente ci stia osservando. 
"Scusate, mi dispiace tanto per tutto quello che è successo, ma non posso tradire me stessa e voi. È vero, avevo fatto una promessa a Dio e non l'ho rispettata. Ma credo che forse, sia stato proprio lui a porre quest'uomo sul mio cammino. Perché lo amassi. Io lo amo".
Mi volto e finalmente lo bacio. Bacio quella bocca che ha detto di amarmi. Due pezzi di puzzle che si incastrano alla perfezione. Anche lui mi bacia. Mi prende il viso fra le mani e mi bacia, poi si stacca per qualche secondo e mi sussurra: "andiamo via di qui, abbiamo già dato abbastanza spettacolo per oggi!"
Sorrido, come un'idiota, e mi accorgo che qualcuno, probabilmente Arizona, ha fatto partire un fragoroso applauso. 
Scappiamo letteralmente lungo la navata e corriamo fuori. Corro al tavolo allestito e inizio ad aprire tutte le scatole. Jackson mi raggiunge e inizia a fare lo stesso. Ridiamo come bambini mentre centinaia di farfalle scappano impaurite da ogni parte.
Mi risveglio qualche ora dopo con la tremenda paura di aver sognato tutto, ma sento il respiro caldo di Jackson sul mio collo e il suo braccio mi cinge la vita e lega insieme i nostri corpi nudi. Sono esattamente dove vorrei e dovrei essere.
  
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