So che mi caccerò nei guai, ma ormai ho accettato non posso tirarmi indietro. Apro la valigia e rovisto all’interno. Non mi sono portata vestitini quindi cerco un paio di pantaloni che abbinino con i tacchi a stivaletto neri.  Alla fine decido di mettermi una camicetta bianca e dei jeans con il giubbotto in pelle nero. Lascio i miei capelli lunghi ricci sciolti. Le mie amiche hanno tutte un vestito nero, tranne Monica ovviamente lei ,essendo la più sportiva, ha deciso di mettersi dei tacchi un po’ bassi, dei pantaloni neri con una maglietta bianca che le copre il sedere. Usciamo fuori dalla stanza, sono le 23:30. Percorriamo il corridoio. Arrivate alla fine notiamo che le luci delle camere delle professe rosse sono accese. Bene sono ancora sveglie quelle lì! Ci leviamo i tacchi e piano piano superiamo le camere e scendiamo le scale. Ci rimettiamo le scarpe e usciamo fuori dall’albergo. Fuori c’è già il taxi che Simona ha chiamato mentre mi cambiavo. Saliamo in fretta e ci porta direttamente davanti alla discoteca. Dividiamo il costo e paghiamo. Entriamo dentro. È grondate di gente. Torneremo all’albergo con una puzza di “umanità” incredibile già mi immagino che schifo. Tutti si strusciano tra di loro o bevono o …

“aaaaaaaaah” urla Ilaria

Bhe si  fanno sesso in un angolino nascosto che la mia migliore amica ha appena trovato. I due ragazzi si coprano mentre Ilaria li guarda allibita. La sua facci è esilarante. Non l’ho mai vista così. Simona e Monica sono in preda a un attacco di convulsioni. Non posso dire niente la scena è da video. Appena ci riprendiamo un po’ dalla scena entriamo in pista. Sono già andata in una discoteca ma qui è diverso. Questa è una discoteca Londinese. Gente diversa, ambiente diverso. Mica male! Nel biglietto abbiamo un drink gratis a disposizione. Ma prendiamo tutte qualcosa di analcolico. Già siamo in pericolo se beviamo peggio ancora. Finiamo di bere e andiamo a ballare. Simona ha già adocchiato un tipo niente male e iniziano a ballare insieme. Poco dopo anche Monica e Ilaria mi lasciarono sola per fare conoscenza con dei tipini carini. Bhe io non mi sono mai trovata completamente a mio agio in una discoteca, ballo sempre con amici e ora che sono sola in mezzo a quella pista non so proprio che fare. Vado al bancone mi pago un altro bicchiere di coca cola. Lo prendo con me e rivado in mezzo alla pista cercando la più “disoccupata” delle mie amiche. Troppa confusione. Vado a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.

“Scusami tanto non volevo! Sono una stupida …” dico io guardandomi le punte delle scarpe per non far vedere quella punta di imbarazzo che mi sta salendo.

“Non preoccuparti , si è solo sporcata la maglia!”

Un ragazzo. È stato veramente un ragazzo? Solitamente si lamentano sempre, ti urlano quando sbagli qualcosa, sono arroganti, prepotenti … Lui no! Aveva una voce dolce. Alzo lo sguardo. Me ne pento subito. Un paio di occhi azzurri in cui ti puoi perdere, come il mare limpido e cristallino di una mattinata estiva.
Le labbra rosa a forma di cuore e un sorriso che riesce ad illuminare una stanza buia. In vedo solo lui. I suoi occhi mi ipnotizzano. Bel guaio Nadine! Eh si! Lo sapevo che mi sarei cacciata nei guai e infatti! Voi dite e che guai?! Lui. Lui è un guaio! Ogni minima parte del mio corpo, ogni cellula è immobile forse anche il mio cuore a smesso di battere per un po’. Sicuramente per ammirarlo perché si lui è uno splendore. Lui continua a guardarmi alla ricerca di un mio segnale, ma sono assente.

“N-n-n-Niall” balbetto

“Si! Sono io”

Le mie guance si tingono di rosso. Mi ha presa per una cretina sicuramente. Ma è impossibile non reagire così. Ho incontrato per la prima volta uno dei miei idoli e mi ha anche parlata e il bello è che lui è ancora vicino a me mentre mi guarda dolcemente con un sorriso a 32 denti. Se non fossi in un luogo pubblico gli salterei addosso.

“ Oh Dio mio!” non so veramente che dire. Sposto i miei occhi sulla sua maglietta macchiata. Non riesco più a sostenere quegli occhi. Mi uccidono piano piano al solo pensiero che per lui sono solo una delle sue tante fan.

“ Scusami tanto! Non volevo macchiarti la maglietta … emmmmh faresti una foto con me? Ti prego!”
Mi guarda ed annuisce. Facciamo la foto.

“ Come ti chiami?”

“ Nadine, sono una Directioner italiana”

“ woww io amo le italiane! Le trovo così dolci e belle, tu ne sei l’esempio”

Ecco qui! Mi sciolgo di nuovo, Horan non puoi farmi questo anche io ho un cuore sai?

“ Chissà a quante lo avrai detto!” mi esce spontaneo dalla bocca. Sussurrato, triste, veloce.

“Credimi non sono mai stato più serio di così! Altrimenti secondo te sarei rimasto qui con una ragazza che si scioglie ad ogni cosa che dico?”

Non aveva tutti i torti. Non ci avevo pensato. Gli ho bagnato la maglietta, sono rimasta a fissarlo tutto il tempo, ho detto due parole in croce e in più ho fatto la figura della solita fan isterica che sbava dietro il proprio idolo. Bhe ma mi sembra anche abbastanza normale o no?

“ Che ne dici di darmi il numero?”

“ Sul serio??” dico io allibita. Cioè Niall Horan che mi chiede il numero.

“ Si!”

Glielo do e lui mi da il suo. Mi promette che mi cercherà e se ne va via lasciandomi un bacio sulla guancia. Mica male come prima giornata a Londra!