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Autore: TittiGranger    24/05/2008    12 recensioni
Una delle cose che Ginny Weasley aveva sempre odiato, era essere svegliata nel bel mezzo della notte. Una volta sveglia , infatti, avrebbe impiegato ore per riaddormentarsi. Ecco perché, quando qualcuno all’una e mezza di notte aveva suonato alla porta del suo appartamento, aveva pensato che si trattasse di un incubo. Sperava si trattasse di un incubo.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una delle cose che Ginny Weasley aveva sempre odiato, era essere svegliata nel bel mezzo della notte

Una delle cose che Ginny Weasley aveva sempre odiato, era essere svegliata nel bel mezzo della notte. Una volta sveglia , infatti,  avrebbe impiegato ore per riaddormentarsi.

 

Ecco perché, quando qualcuno all’una e mezza di notte aveva suonato alla porta del suo appartamento, aveva pensato che si trattasse di un incubo. Sperava si trattasse di un incubo.

 

Ma niente. Il suo visitatore continuava imperterrito a bussare; e visto che Harry non dava alcun segnale di vita, al momento, fu costretta ad alzarsi. Nervosa. Molto nervosa.

 

Semi dormiente raggiunse la porta, e stranamente non si meravigliò di chi le fu di fronte.

 

-         Ciao, sorellina.

Ron, con un sorriso imbarazzato la osservava dall’altro lato della porta. L’aveva anche chiamata “sorellina”, quindi stavolta doveva averla combinata grossa.

 

-         Cosa le hai fatto? – fu la prima cosa che Ginny riuscì a dire. Alla faccia del tatto. Tutti sapevano che Ron non lo meritava affatto.

 

Ron corrugò la fronte – E cosa ti dice che sono stato io a farle qualcosa?

 

-         Me lo dice il fatto che è stata lei a sbatterti fuori di casa alle due di notte, Ron! – la risposta di Ginny arrivò veloce e tagliante. Molto più di quanto lei avesse voluto.

 

Ron non disse nulla. Entrò nell’atrio dell’appartamento e posò una borsa a terra.

Si è pure portato la valigia!” pensò Ginny “ Chissà che diavolo ha combinato!”

 

-         Bè… - disse allora Ron – Può anche darsi che sia stato io volermene a-andare!

Ginny stava giusto per rispondergli, quando una figura assonnata fece la sua comparsa nella stanza.

 

Harry in boxer e canottiera, passava lo sguardo dall’uno all’altra, come se non li vedesse in realtà. Evidentemente le rotelline del suo cervello, a quell’ora del mattino, stavano ancora dormendo. Ad un certo punto però, il suo sguardo si illuminò di botto, segno che un paio di rotelle si erano svegliate.

 

-         Merlino, Ron – disse Harry, passandosi una mano tra i capelli scompigliati – Cosa le hai fatto?

-         Ma che avete stasera? – sbottò Ron – Vi sembrerebbe così strano se per una volta fossi io la vittima della situazione?

 

Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo loquace. Non era la prima volta che Ron e Hermione litigavano, e di certo non sarebbe stata L’ultima. E nel novantotto per cento dei casi, era per colpa di Ron. Non che Hermione si facesse sfuggire la minima occasione per litigare, sia chiaro, ma ad accendere la miccia era quasi sempre lui.

 

-         Diciamola così: sarebbe un grosso cambiamento! – lo prese in giro Ginny, stringendosi nella sua vestaglia lilla.

-         Posso… restare un paio di giorni qui da voi? Il tempo si sistemare le cose… massimo uno o due giorni… - disse Ron.

 

Effettivamente le loro litigate, seppur frequenti, non duravano mai troppo. Certo, bisogna ammettere che non erano mai arrivati a quel punto: Hermione fino ad ora non lo aveva mai cacciato di casa. Al massimo lo aveva mollato al ristorante da solo, oppure gli aveva gridato  contro quando erano al lavoro, senza preoccuparsi di chi stava intorno… ma mai era arrivata al punto di metterlo alla porta.

 

-         Certo, amico. Non devi neanche chiederlo – rispose Harry, battendogli una mano sulla spalla.

Ginny sospirò. Non aveva mai capito la solidarietà fra maschi. Neanche se il maschio in questione era suo fratello. Considerando poi che la “parte lesionata” era Hermione, decise di studiare la situazione più a fondo, prima di tradire la sua migliore amica, accogliendo in casa sua quell’idiota del fratello.

 

-         Sarei curiosa di sapere quello che hai combinato, Ronald! – disse lei, incrociando le braccia.

-         Niente Gin… - disse lui, arrossendo – Lo sai che litighiamo spesso… è una delle solite…

-         Fino ad oggi non eravate mai arrivati fino a questo punto, mi pare!

 

-         Ragazzi, non credo sia questo il momento di parlarne! – disse Harry saggiamente – Sono quasi le due… Proporrei di farci una bella dormita e rimandare le spiegazioni a domattina…

 

Ginny sbuffò. Adesso le toccava restare tutta la notte con la curiosità. Con un’ultima occhiataccia ad entrambi raggiunse la sua stanza, senza dire una parola, e chiuse la porta.

   
 
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