Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: firephoenix    02/01/2014    3 recensioni
Arieccomi gente! Visto l'inaspettato successo di Maka Red Riding Hood ho deciso di cimentarmi in un'altra long simile dove Maka e gli altri personaggi di Soul Eater si ritroveranno catapultati niente meno che nel paese delle meraviglie! Già, già! Spero che vi piaccia! ;)
"Che diavolo sto facendo? Sono impazzita? Stressata mi passai le mani tra i capelli e sugli occhi e calpestai qualcosa di piccolo e tondo. Alzai il piede trovandomi davanti una piccola boccetta di vetro blu. La presi. “BEVIMI” c'era scritto sopra. Mi lasciai sfuggire una risata sarcastica mentre la soppesavo con la mano.
«Fanculo!» esclamai e la svuotai in un sorso."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Aspetta... cosa?» domandai confusa. Che avesse recuperato i ricordi durante i giorni in cui era stato torturato? E allora perchè sembrava così raggiante?
«Non c'è tempo dobbiamo andare alla sala del trono!» disse e iniziò a correre imboccando con sicurezza un corridoio alla destra della stanza, esattamente nel senso opposto rispetto a dove erano andati gli altri. Io e Blair ci guardammo allibite per un istante, poi lo seguimmo.
«Aspetta Soul! Cosa c'è nella sala del trono? È una follia!» gli urlai da dietro.
«Non lo è! Mi ricordo tutto capisci! Le cose che dicevo... hanno tutte un senso!»
«Cosa dicevi?» chiese Blair che non aveva mai sentito la nenia di Soul.
«Maledizione, fermati un attimo!» gridai invece io, ignorandola e afferrai l'albino per il gomito costringendolo a fermarsi in mezzo al corridoio tappezzato di rosso e a girarsi verso di me «Non ci muoviamo da qui finché non mi spieghi che sta succedendo»
«Non abbiamo tempo, Maka!»
Io puntai i piedi e incrociai le braccia. Soul sospirò arreso.
«Ricordo perchè sono finito qui, ok? Perchè la Regina voleva un'arma» alzai un sopracciglio e lui continuò sbuffando «Una delle forme che riesco ad assumere è la forma di una falce. La Regina mi ha torturato perchè cercava di tirare fuori “l'arma c'è in me”...» mimò le ultime parole facendo delle virgolette con le dita «...in modo che tutte le altre forme che assumo scomparissero»
«Tirare fuori? Che diavolo significa?» chiesi.
«Significa questo» disse lui e sollevò bruscamente la camicia mostrando una cicatrice non del tutto rimarginata che andava dalla sua spalla sinistra al fianco destro. Mi si mozzò il fiato e Blair si portò le mani alla bocca.
«Ti hanno fatto questo?» chiese innocentemente. Lui fece una smorfia.
«Tranquilla, se ti interessa hanno lavorato anche a livello psichico, è per quello che davo di matto»
«Soul...» sussurrai affranta senza capire come riuscisse a scherzarci su.
«Comunque sia... non ci sono riusciti»
Presi fiato e scansai momentaneamente l'immagine del petto squarciato di Soul dalla mia mente. Ne discuteremo un'altra volta mi promisi.
«Ma allora cosa stiamo andando a fare nella sala del trono? Non ha senso! In più la regina ha già l'arma più potente del paese delle meraviglie... lo so per certo»
«Be... c'è un motivo se la Regina voleva me... ed è perchè l'arma che dici tu in qualche modo non si è rivelata quella giusta. Sentivo spesso la Regina lamentarsi del fallimento»
Assimilai le informazioni.
«Ok, quindi... la Regina ha preso l'arma più potente del paese delle meraviglie, che per qualche motivo non è servita per i suoi scopi, così quando ti ha catturato e ha scoperto cosa potevi fare ha cercato di usarti come rimpiazzo, provando a fare di te solamente un pezzo di metallo. Resta solo da stabilire a cosa le serva quest'ipotetica arma...»
«Chissene frega del perchè! Maka, la Regina tiene l'arma più potente del paese delle meraviglie nella sala del trono!» Soul posò concitato le mani sulle mie spalle «Ti rendi conto che è a sole poche stanze da noi! Possiamo usarla per sconfiggerla!»
Rimasi di sasso.
«Pff... certo lo stavo per dire io!» arrossii orgogliosa e Soul ghignò, alzando il mio livello di rossore da “oh ma che belle guanciotte” a “ credo che tu stia andando a fuoco”.
«Allora andiamo! Coraggio!» esclamò Blair, della quale mi ero per un istante dimenticata dell'esistenza. Soul mi guardò negli occhi, come per accertarsi di avere il mio pieno consenso.
Sarebbe stata un'azione sprovveduta, pericolosa, folle... sospirai e sorrisi all'albino.
«Andiamo» confermammo all'unisono.

 

Corremmo seguendo l'albino per un altro paio di corridoi guidati dai suoi ricordi recuperati. Non osavo nemmeno immaginare perchè ricordasse quella parte del castello così bene, considerato cosa gli avevano fatto, ma lui sembrava così eccitato per la sua idea da non pensarci nemmeno. Vuole sempre essere il più forte, il più figo, quello che non potrà mai essere scalfito da nulla pensai con un po' di rammarico; ma forse era per quello che mi piaceva così tanto... perchè per quanto diversi potessimo essere (e lo eravamo parecchio) a volte mi ricordava me stessa.
All'improvviso si fermò davanti ad una porta finemente decorata in oro.
«Eccoci. Dietro questa soglia c'è l'anticamera e poi la sala del trono» proferì Soul, facendo per girare il pomello.
«Aspetta» lo fermai. Lui si girò a guardarmi, alzando un sopracciglio «Se, entrando nell'anticamera, scopriamo che la Regina è nella sala del trono devi promettermi... devi prometterci» e indicai Blair affianco a me «che ce ne andremo immediatamente. Non sono una codarda, ma non ti permetterò di rischiare la vita un'altra volta» per me pensai.
«Nemmeno io» calcò Blair facendo un passo avanti. Anche a piedi nudi manteneva una certa persuasione femminile.
«Se le dame insistono» fece lui inchinandosi con fare sbeffeggiante e il suo solito ghigno. Poi aprì la porta.

 

L'anticamera era una stanzetta di modeste dimensioni, tappezzata di rosso ed oro. C'erano un paio di divanetti, un tavolino in un angolo e dei quadri appesi ad una parete ritraevano il volto di una donna di mezza età con una testa parecchio sproporzionata. Sulla parete opposta, un ritratto di Tsubaki mi fece trasalire.
«Le due Regine andavano parecchio d'accordo» spiegò Soul notandomi guardare il quadro. Annuii. Mi ero quasi dimenticata che Tsu fosse una sovrana.
La porta che dava sulla sala del trono faceva impallidire a confronto di quella dell'anticamera. Finimenti d'oro si inseguivano intrecciandosi in piccoli fiori e in rubini intagliati per tutto il perimetro, la maniglia avrebbe fatto invidia ad un diamante stesso. Tuttavia, l'unica cosa di tutto quello sfarzo che notai, fu che la porta era socchiusa. Mi avvicinai ber sbirciarvi attraverso, ma la voce di Blair mi desistette dal proseguire:
«Ragazzi...» fece tremante. Seguii il suo sguardo e gli occhi mi caddero sui cuscini dei divanetti all'angolo della stanza: erano squarciati come se un'enorme tigre vi avesse fatto le unghie sopra. Non feci in tempo ad emettere alcun suono che una porta segreta nella parete si spalancò e un lupo senza un occhio mi piombò addosso.
«Maka!» sentii esclamare Soul e, prima che le grosse fauci di Free mi dilaniassero, una fenice rosso fuoco si gettò addosso al licantropo sbattendolo alla parete. Ero così impietrita dal terrore e dalla sorpresa che feci fatica a rialzarmi da terra, mentre la pennuta forma di Soul indietreggiava con le sue grosse ali aspettando che Free si sollevasse.
«Chi non muore si rivede, eh? Anche se un occhio in meno cambia un po' le prospettive» disse lui amareggiato guardandomi intensamente. Non riuscivo a smettere di fissare la cavità vuota sul suo muso e il mio cuore pareva volermi uscire dal petto. Era così strano sentirsi in colpa?
«Non provare nemmeno ad avvicinarti a lei» fece Soul minaccioso.
«Oh, passerò volentieri sul tuo cadavere se è quello che intendi» ringhiò e fece per attaccare.
«No! Aspettate!» esclamai e mi piazzai in mezzo ai due con le mani alzate «Possiamo trovare un accordo»
«Un accordo? Mi prendi in giro?» disse Free.
«Maka sei pazza! Stai indietro!» fece invece Soul.
«No» sibilai all'albino, poi mi rivolsi al licantropo «Abbiamo entrambi bisogno di qualcosa. Io ho ciò che serve a te e tu ciò che serve a noi. Questa è la mia proposta: tu ci lasci andare alla sala del trono... e io ti ridò il tuo occhio»
Vidi lo stupore riflettersi nel suo sguardo. Non può rifiutare, non può rifiutare, non può rifiutare...
«Mostramelo» disse a denti stretti. Cercai di non far trapelare il senso di sollievo che mi pervadeva e sfilai dalla cintura il fagotto che mi ero portata dietro per tutto il mio folle viaggio in quel folle paese. Lo aprii piano e, con un certo disgusto, esposi il bulbo oculare sul palmo della mia mano.
«Dammelo!» ringhiò il lupo spalancando il suo unico occhio.
«Prima devi farci passare» feci io risoluta più di quanto credessi di essere «Fai andare di la Blair e Soul e quando sarò sulla porta te lo consegnerò. Lo giuro» sentii la fenice lamentarsi, ma la ignorai.
«Altrimenti?» mi chiese Free canzonatorio.
Senza rispondergli alzai la mano con l'occhio all'altezza delle zampe artigliate di Soul come a voler dire “prendilo e stritolalo”. Free sbuffò.
«Tanto non uscirete comunque vivi da questo castello» ci sbeffeggiò, ma lasciò libera la porta spostandosi di lato. Seguii i suoi movimenti fino a quando Blair e Soul non oltrepassarono la porta e, quando fu il mio turno, feci rotolare il bulbo oculare fino a lui come promesso.
«A mai più rivederci» dissi, poi entrai nella stanza chiudendomi la porta alle spalle e tirando un enorme e tremante sospiro di sollievo.
Non feci in tempo a dire nient'altro che Soul mi piombò addosso e mi strinse il volto tra le mani.
«Sei impazzita!» esclamò come per farmi un complimento (o un insulto, non capii). Poi mi baciò lasciandomi per un attimo in apnea; si staccò con uno schiocco, abbassò un sopracciglio come se stesse valutando la sua azione e ne uscì con un: «Figo»
E poi sono io “l'impazzita”...
Rimasi ancora un attimo interdetta ed imbarazzata con la schiena premuta contro la porta, finché Blair non emise un gridolino degno dei migliori saldi invernali, attirando la mia attenzione verso l'enorme sala rotonda che si apriva davanti a me. Di fronte ad un'imponente trono tutto oro e rosso e alle due sedie(che mi sembrava di insultare chiamandole così) riccamente decorate posizionate ai lati, esattamente al centro della sala, si trovava un tavolino ovale di mogano sul quale spiccava uno scrigno rettangolare aperto.
Era quello che Blair guardava con ammirazione, o meglio, quello che conteneva.
Mi avvicinai a grandi passi sul tappeto rosso che portava dalla porta al trono, fissando il coperchio dello scrigno e la faccia basita di Blair che, difronte ad esso, era tutto un gioire. Soul camminava poco davanti a me.
Diciamocelo, conoscevo Blair da poco, ma pensai subito che lo scrigno contenesse non so quali gioielli reali; quella ragazza non mi sembrava proprio il tipo da andare in brodo di giuggiole per un'arma.
Dovetti ricredermi.
Appena girai attorno al tavolino per vedere il misterioso contenuto dello scrigno, rimasi quasi abbagliata da una bianca e lucente spada, appoggiata su un cuscino rosso. Sgranai gli occhi. La lama, lunga e sottile, pareva rifulgere di luce propria, l'elsa sembrava invitarti a stringerla e dava l'impressione di potersi adattare a qualsiasi mano. Fui combattuta dall'irrefrenabile voglia di stringerla a me e cimentarmi in un'esilarante imitazione di Smigol alla “il mio tesssoro”. E no, non faceva ridere. Quell'arma trasudava potere da ogni sfumatura di luce che emanava. Capii che avrebbe potuto rendere la più innocua delle persone un temibile assassino.
«L'arma più potente del paese delle meraviglie» proferì Soul. Non potei che essere d'accordo.

 

«Bene... la prendiamo e ce ne andiamo?» chiesi un perplessa guardandomi in giro, mi sembrava tutto un po' troppo facile.
«Siamo qui per questo, no?» mi disse Soul e si allungò per prendere la spada.
«Aspetta!» il tono di Blair era decisamente urgente «E se... e se fosse una trappola?»
Lo avevo pensato anche io, ma non sapevo proprio come uscirne.
«L'unico modo per saperlo è provare a prenderla» ghignò l'albino. Gli bloccai il polso.
«Non provarci nemmeno. Hai già rischiato troppo» e prima che potesse reclamare allungai l'altra mano e afferrai l'elsa della spada.
«Maka!» sentii Soul urlare.
Troppo tardi. Una luce bianca accecante mi invase, costringendomi a chiudere gli occhi; persi la presa sull'elsa e mi sbilanciai cadendo all'indietro. Finì tutto in un attimo, come era iniziato.
Sollevai piano le palpebre, accorgendomi di essere semi sdraiata per terra, sostenuta da Soul. Guardai bene davanti a me: la spada era sparita, al suo posto c'era qualcos'altro.
Qualcun altro.
«Excalibur!» strillammo tutti e tre un'ottava sopra del normale.
«Ma che cazzo?» proferì poi Soul sdegnato mentre Blair poneva le mani giunte sul seno in modo teatrale e io ero troppo costernata per parlare.
Per un attimo il silenzio nella sala fu così pesante che pensai che qualcuno ci avesse messi in muto. Poi fu il caos:
«Cretini!»
«Cos'è una presa per il culo?»
«Non capisco...»
«Che ci fai qui?»
«La mia leggenda inizia nel XII secolo!»
«Sai dove te la infilo la tua leggenda?»
«Nya?»
«Dov'è la spada?»
«Non capisco...»
«Cretini!»
«Da dove sei uscito?? Ridacci la spada!»
«Lui è la spada»
Silenzio. Soul e Blair passavano lo sguardo basito da Excalibur a me, cercando di dare senso alle mie parole.
«Ma... non può essere» fece l'albino afflitto.
«Mi stupisco che questa frase esca da un'abitante del paese delle meraviglie» una voce canzonatoria giunse dalle nostre spalle. Ci girammo di scatto con la pelle d'oca.
Sul trono, inizialmente vuoto, era ora seduta in modo scomposto una donna vestita di nero che ci guardava sorridendo tra il perfido e il divertito. I capelli castani corti, cadevano più lunghi sul suo seno attorcigliandosi come spire.
«Tu più di tutti, ragazzino, dovresti sapere che tutto è possibile qui» continuò col suo discorso, aprendo le braccia lunghe e sottili ad indicare ciò che la circondava e mostrandoci i tatuaggi che le si annodavano sulla pelle. Soul non mosse un muscolo. Lessi nei suoi occhi un profondo stordimento, un vuoto smisurato, un gelo implacabile. Era sospeso su un baratro che dava nel vuoto.
Guardai gli occhi allungati della donna sul trono. La donna che lo aveva torturato alla follia. La Regina Rossa.
Lei posò gli occhi su di me.
«Ciao, Maka» e il mio nome scorse lentamente sulla sua lingua come il sibilo di un serpente.

 

«Tu...» una rabbia cieca iniziò a montarmi da dentro pensando a ciò che quella donna aveva fatto a Soul «...pagherai per ciò che hai fatto»
La Regina rise come se le avessi raccontato una barzelletta.
«Che grinta! Nemmeno mi conosci e già mi dai tutta questa confidenza»
Stavo per lanciarmi verso il trono per prenderla a pugni fino a rendere la sua faccia simile al tronco di un albero, quando Blair si stiracchiò del tutto rilassata e disse:
«Bene... credo che il mio compito sia finito, giusto?»
La guardai confusa pensando si stesse riferendo a me; il suo sguardo invece era rivolto verso la donna sul trono.
«Blair... che...?» il fiato mi si bloccò in gola. Non capisco... che sta succedendo?
«Certo cara sei stata molto brava a condurli fin qui, anche se dopotutto i tuoi sforzi si sono rivelati inutili» disse la Regina con teatrale rammarico.
«Non sono stata utile come desideravate, lady Medusa?»
No. No, c'era qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò. Blair non può...
«Oh no, tranquilla. È che ho trovato un'altra soluzione ai mie problemi. Apprezzo comunque il tuo impegno. Puoi andare Blair»
Feci fatica a trattenere le lacrime e il mutismo di Soul non aiutava. Mi alzai dalla posizione in cui ero ancora incastrata da quando ero caduta atterra dopo la comparsa di Excalibur e mossi qualche passo verso la ragazza dai capelli viola.
«Blair!» urlai affranta mentre lei se ne andava. Si girò verso di me «Tu... tu stai con lei? Come hai potuto? Come hai potuto tradirci?» la voce mi si ruppe.
«Tradirvi?» chiese lei innocente «Io non sono mai stata dalla vostra parte tesori, nya!»
«Hai tradito tutti i tuoi amici!» urlai adirata.
Lei alzò le spalle.
«HAI TRADITO SOUL!»
Mi sembrò di vedere un lampo di rimpianto passarle davanti agli occhi.
Era sotto incantesimo. Doveva esserlo! Come Kid! Eppure i suoi occhi gialli tornarono ad emanare la solita luce viva che non somigliava minimamente al velo pallido che ricopriva gli occhi del moro mentre era sotto il sortilegio.
«Che tristezza, che pena... tanto dolore, tanto rammarico. Possiamo concentrarci adesso? Puoi andare, Blair» la Regina sembrava piuttosto scocciata. La nostra ex amica uscì dalla sala ancheggiando.
«Che cazzo ti abbiamo fatto, eh? Cosa?» urlai addosso alla donna.
«Oh, giusto. Temo di doverti delle scuse»
Rimasi basita.
«È stata tutta colpa di un terribile fraintendimento. Uno... scambio di persone»
«Non capisco» tutto mi aspettavo meno di quello.
«Alice» mormorò Soul sollevandosi e parlando per la prima volta da quando era arrivata Medusa.
«Brillante come sempre Soul» sorrise la Regina, l'albino strinse i pugni «Temevo che tu fossi Alice, cara Maka»
Temevo?
«Ma si può sapere cosa avete tutti con quella ragazza?» chiesi esausta. La donna si alzò agile e silenziosa dal trono e iniziò a camminare verso di noi in una tenuta e con portamenti che di regale non avevano proprio nulla. I suoi piedi nudi avevano giusto mosso due passi che Soul era già lentamente scivolato davanti a me a farmi da scudo.
«Quella ragazza... è la mia rovina» sibilò.
«La tua rovina? Non ha senso... Alice è morta secoli fa» cominciavo a sudare freddo ed a chiedermi se sarei mai uscita viva di lì.
«Adesso lo so. Ma quando ho ucciso quella megera di una capocciona per rubarle il trono e lei mi ha inchiodato al muro con quella maledetta profezia non lo sapevo» l'irritazione era evidente nelle sue parole. Profezia? Che profezia?
«Di megera c'è ne solo una... e sfortunatamente è ancora in vita» ringhiò Soul alzando lo sguardo su Medusa. Lei lo ignorò.
«Quindi...» riprese con voce melliflua fermandosi ad un passo dall'albino «...credo che vi lascerò in vita... davvero, potete andare. Tanto siete totalmente inutili... quasi mi fate pietà. Avete fegato però: ci vuole coraggio anche solo pensarlo di usare quel... coso per sconfiggermi» ed indicò disgustata Excalibur; sembrava stranamente tranquillo, quasi... immobile «L'ho congelato, ecco perchè sta zitto»
La mia testa ebbe un capogiro.
«Che c'è? Oh... che sbadata!» e si esibì in un perfetto palm-face «Sono una strega»
Tutti i discorsi di Soul sul fatto che esistevano altri mondi oltre a questi mi piombarono addosso.
«Ma gettiamoci alle spalle questo spiacevole inconveniente! Potete andare! Usate pure il vostro pinguino per aprire un portale» allungò la bocca in un perfido sorriso e passò un unghia nera sotto il mento di Soul che mi stava ancora davanti «Puoi andare anche tu piccola falce. Gli esperimenti su di te mi hanno condotto a qualcosa di più utile di un pezzo di metallo freddo» poi un serpente nero sibilò dalle sue labbra e Medusa scomparve.
Per qualche secondo, l'unica cosa che si mosse nella sala fu la goccia di sangue nero che scivolò fuori da sotto il mento di Soul.




 

 

Salve salvinooooo

Si, questo capitolo è un po' più lungo (spero non più noioso) degli altri, ma questo perchè ormai siamo prossimi alla fine :) diciamo un altro capitolo ed un epilogo e poi sarete finalmente liberi :D
Allora: Medusa è la Regina rossa :) -complimenti a chi lo aveva già indovinato :)- Excalibur è l'arma più potente ed entra in gioco pure il sangue nero! Ma che casino è 'sta fich?? :D

Comunque sia ringrazio sempre tutti quelli che leggono e recensiscono questa storia :) vi voglio bene ;) :) Alla prossimaaa.

XOXO
firephoenix

  
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