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Autore: Ammie    03/01/2014    2 recensioni
Mia madre non c'è più, detesto mio padre e non riesco a guardare negli occhi mia sorella. Letteralmente.
Nonostante l'oscurità che mi circonda riesco a vedere una piccola luce, che proviene dal sorriso del nuovo guardiano.
Un guardiano del buio, oltretutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Hayato Gokudera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il guardiano del buio.
 
Perché non provo queste cose anche in compagnia di Mukuro-sama?
 
 
Forse Mukuro-sama si arrabbierà con me.
“Erbivora.” una voce mi distrasse. “Prestami attenzione mentre parlo.”
Lo guardai negli occhi: bui e profondi come gli abissi. “S- scusa…” mormorai.
“Hnn. Andiamo.”
Senza indugiare oltre, prese la mia mano e mi portò fino a casa sua. “Ma… H-Hibari-san...” balbettai, intuendo le sue intenzioni. “M-mi stanno aspettando e… Ah!”
Sussultai di sorpresa quando, all’improvviso, mi prese in braccio e iniziò a salire le scale.
“Aspett-” tentai di ribattere, ma senza che me ne resi conto le sue labbra si erano già scontrate con le mie per un bacio a dir poco famelico. “Mmnnn…” sentii la sua lingua entrare prepotentemente nella mia bocca, abbattendo qualsiasi mia ultima difesa. Lasciai cadere le mie buste sul pavimento e chiusi gli occhi aggrappandomi a lui per non cadere.
Dopo chissà quanto tempo percepii del movimento: mi aveva portata in camera sua, senza fermare il bacio neanche per un secondo. Alcuni attimi dopo mi buttò letteralmente sul letto e dopo essersi tolto la scura divisa della sua scuola, avanzò verso di me.
“H-Hibari-san…” sussurrai non appena iniziò a baciarmi il collo, lasciandolo umido. D’istinto portai le mani tra i suoi capelli, ma appena mi resi conto di ciò che stavo facendo e soprattutto a chi lo stavo facendo, le abbassai subito rimanendo sorpresa quando sentii un suono di protesta.
“Fallo.” Mi ordinò perentorio.
Strabuzzai gli occhi. “M-ma…”
“Non posso fare tutto io. Ti pare?” chiese, con uno sguardo malizioso stampato in faccia.
Lo guardai. “N-no…” dissi, avvicinandomi per baciarlo di rimando e contemporaneamente arrossendo. “Non credo…”
 
Ore dopo, quando Hibari-san cadde su di me stanco e beh… Appagato, sospirai per tutto il piacere che avevo provato. Non avrei mai immaginato che avrei potuto provare tutto ciò. L’unica cosa di cui ero certa al cento per cento, però, era la sensazione che provavo quando mi trovavo vicina a lui: protetta, al sicuro. Ecco come mi sentivo. Non più vulnerabile o indifesa. L’unica domanda che mi ossessionava era… Perché non provo queste cose anche in compagnia di Mukuro-sama?
 
“Nagi…” sussurrò non appena varcai la soglia della porta. “Finalmente, mia cara.” Sorrise.
Mi avvicinai a lui con timidezza, ormai mia inseparabile compagna di vita. Ricambiai il sorriso sotto lo sguardo attento di Ken e quello annoiato di Chikusa e poi, lentamente, Mukuro-sama mi baciò la mano facendomi arrossire.
“Dove sei stata per tutto questo tempo?”
“Ken…” lo ammonì Chikusa, che ottenne come risposta uno sbuffare da parte dell’amico.
Presi posto sulla mia solita poltrona, rilassando il collo e chiudendo gli occhi.
“Credo che la nostra piccola Nagi sia stanca.” disse. “Sbaglio?” chiese poi rivolgendosi a me.
Annuii lentamente.
“Vorrei parlarle in privato.” sussurrò agli altri due in modo però autoritario. “Allora…” continuò una volta rimasti soli.
“S-sì?”
Chiuse una mano a pugno e poggiò la testa su di essa, com’era solito fare. “Come hai passato il pomeriggio? Ti sei divertita?”
“Uhm… C-certo!” risposi cercando di sembrare allegra.
“Sai, spero tu non sia andata a trovare quel tipo dalle maniere incivili.” disse, respirando pesantemente. “È un tipo losco, non mi fido.”
Al sentire quelle parole, sentii il cuore in gola e una forte ansia pervadermi.
Un teso silenzio arrivò a farci compagnia.
“Chrome?” domandò già pensieroso, alzando il tono della voce.
Non arrabbiarti, per favore.
“B-beh… L’ho incontrato p-per strada e… E…” In imbarazzo e non sapendo che altro dire o fare, iniziai a torturarmi le mani, sempre con lo sguardo basso. “I-io… Ecco…”
Poi, tutto a un tratto, Mukuro-sama si alzò dal suo posto e gridò a più non posso: “Kyoya!”

 
 
Ecco qui la piccola Chrome e i suoi -ehm- affarucci.
Che ve ne pare? Ah, se mi state maledicendo per aver eliminato il piccante non preoccupatevi: la loro parte interessante arriverà… Solo non volevo mettere subito il rating rosso!
Come sempre, fatevi sentire!
Baci,
Ma maddie.
  
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