2. Benvenuta estate

Dalle finestre chiuse entra un po’ di sole e oggi è lui a svegliarmi, dato che non ho puntato la sveglia. Adoro svegliarmi così. Apro leggermente gli occhi giusto per sbirciare l’ora, “09:30”, perfetta come sveglia durante la prima settimana d’estate.
Mi alzo dal letto e vado verso la finestra della mia camera, scosto le tende e la apro; metto la testa fuori e una leggera brezza d’aria mi scompiglia i capelli. Scendo le scale e vado in salotto, mio padre naturalmente non c’è perché lavora fino a metà luglio; per iniziare bene la giornata ci vuole una gustosa colazione: allora mi preparo dei pancake e insieme ci bevo una tazza di latte. Mentre mi gusto l’ottima colazione sfoglio l’ultimo numero di Vanity Fair, ed ad interrompere il silenzio della casa è un messaggio sul mio cellulare “ciao bella se oggi non hai impegni andiamo a fare un giro insieme?? xx Emily”…..non aspettai un secondo che le confermo l’uscita e neanche un minuto, ecco la risposta, dove dice che passa tra circa un’ora.
Allora metto a posto i piatti e mi fiondo in doccia. Esco e mi vesto: mi metto dei graziosi pantaloncini sulle sfumature del turchese con una magliettina bianca con la scritta blu “I’m a crazy girl” e le conversa verdi; mi metto un filo di matita nera sugl’occhi e sono pronta. Prendo il cellulare, portafogli e lo stretto necessario e li metto nella borsa nera quando sento il campanello: è sicuramente Emily. Mi metto la borsa al collo e appena esco dalla porta….guarda chi sta parlando allegramente con Emily, Liam!
Chiudo a chiave la porta e saluto i due.
“buongiorno vicina” mi dice Liam dalla finestra della sua camera (la quale è proprio difronte alla mia)
“buongiorno caro vicino, Em” rispondo al ragazzo, per poi girarmi verso la mora
“ ‘giorno Zo, dove ti va di andare?” risponde mettendo gli occhiali da sole rosa fluo
“pranzo e poi giretto al parco te gusta?” dico mettendo i miei occhiali blu
“me gusta mucho”  risponde ridendo
“allora andiamo, ciao Liam” concludo salutando il ragazzo alla finestra e lo stesso fa Emily con un sorrisone a trentadue denti.
Appena girato l’angolo faccio subito l’impicciona
“allora…..di che parlavate tu e Liam?” chiedo alla ragazza
“niente, mi ha invitato alla sua festa di compleanno, tu ci vieni?” dice con un sorriso e le guance rosse; Liam compie gli anni un mese prima di me  solo che lui ne fa 20 e io 17, da’ sempre delle belle feste ma quest’anno sarebbe stata veramente grande con un sacco di gente…..
“ovvio che ci vado…..ma solo di quello parlavate, ti ha fatto diventare le guance tutte rosse” dico ridendo
“bhe……appena mi ha salutato mi ha detto che oggi sono splendida” dice mentre abbassa lo sguardo ma sempre con il sorriso
“diamo un’occhiata” e la guardo da testa a piedi: pantaloncini verdi, canottiera rosa fluo e conversa bianche “aveva più che ragione, sei uno splendore oggi”
“grazie Zo anche tu lo sei….come sempre del resto”
“grazie mille Em”
Continuammo la camminata per le vie di quel quartiere chiacchierando e guardando ogni tanto le vetrine dei negozi; fatta l’ora di pranzo dobbiamo scegliere dove andare a mangiare e adesso inizia il vero dilemma: lei come sempre opta per il caffè-ristorante di sua cugina Camille, un posto molto carino dove fanno piatti molto gustosi, io, invece, propongo un fast-food, perché più veloce e meno costoso…. Per decidere giochiamo a “sasso-carta-forbice”, è vero, è un gioco da bambini ma a noi piace, facciamo così da quando eravamo piccole. Questa volta la vince Emily
“si, evvai, si va da Camille! Le mando subito un messaggio così ci tiene un tavolo…..” dice prendendo il cellulare con aria di vittoria
“ok, l’hai vinta….ma oggi un gelato al parco non me lo toglie nessuno!”. Se c’è una cosa che amo, quasi più di mio padre, è il gelato: mi piacciono tutti i gusti e a volte faccio le combinazioni più assurde
“d’accordo, d’accordo” risponde Emily per farmi felice
Dopo 15 minuti ci ritroviamo davanti al ristorante e appena mettiamo piede nel locale notiamo che è pieno: si fa quasi fatica a camminare, spero tanto che Camille sia riuscita a tenere un posticino per noi; è quasi impossibile passare tra i tavoli e siamo costrette a restare in piedi.
Finalmente ci ha viste e ci viene incontro.
“ciao ragazze, scusate tanto il trambusto seguitemi che vi porto al vostro tavolo…..è un po’ imboscato” dice per poi girarsi verso l’enorme salone affollato….
camminare tra i tavoli stretti è quasi impossibile…..ed ecco, per colpa di un tovagliolo a terra, Emily scivola e cade addosso a…….