Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: WizardSdaughter    03/01/2014    3 recensioni
- Papi!- esclamò lei, pronunciando una delle poche parole che era riuscita ad imparare.
- Sì, sono io- Pitch si sedette accanto a lei e le accarezzò i capelli rossi – Sai che voglio che tu cresca forte e sana?- Merida lo guardò con i suoi occhi grandi. Poi, gli sorrise. E l’Uomo Nero sentì che il cuore, quel cuore duro che si era ritrovato, si riempiva lentamente di gioia.
***
- Pitch?! Tu stai dalla sua parte?!-
- Jack, ti posso spiegare...-
- Non dovevo fidarmi di te, Merida-
***
- Non mi resta altra possibilità che rinchiuderti qua- Pitch guardò la sua bambina con occhi tristi.
- E Jack?-
- Frost? Oh, non ti preoccupare, è al sicuro-
- La tua parola-
- La mia parola, tesoro-
***
- JACK!-
- Merida, vai via! Sto bene!-
- Vattene Merida, è un ordine- sibilò Pitch.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jack Frost, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The Rise Of The Brave.
 
 
A Merida sarebbe piaciuto che il sole filtrasse in quella tana, per una volta. Ma niente luce per l’Uomo Nero, né tantomeno per la figlia. Purtroppo però, lei sembrava tagliata per il sole, per le risate e per le uscite in giardino.
Non che Pitch non la facesse uscire, ma in quel periodo erano più i momenti che passava al buio che all’aperto.
- Ripetilo un’altra volta, tesoro…devo assicurarmi che tu abbia capito bene- disse suo padre fissando amorevolmente la figlia seduta per terra.
- Devo eliminare Jack Frost, perché lui vuole distruggermi ed io sono l’unica che può evitare ciò, anche se non ho la minima idea di chi sia questo Frost…ma comunque…- borbottò annoiata Merida, giocando con una delle sue frecce preferite.
- Perfetto. Jack Frost è una persona spregevole, sai, si diverte a fare del male alla gente. Ha i capelli bianchi, lo riconoscerai sicuramente. Insieme alla sua combriccola, vuole distruggere noi e la nostra casa, bambina mia – la informò Pitch, sorridendo.
- E perché non eliminare la combriccola?- chiese Merida.
- Perché, in questo momento, è più pericoloso Frost. E agli altri ci ha già pensato paparino-
- Che vuoi dire?- domandò ancora la rossa, interessata.
- Dico solo che gli ho dato una bella lezione. Adesso non sono più così forti e non c’è più pericolo. Capito?-
Merida annuì. Improvvisamente un fiocco di neve apparve sul Globo, brillando su gli altri puntini dorati.
- Frost – sussurrò Pitch, sorridendo malignamente – Merida? So che odi teoria e ami pratica, perciò voglio accontentarti. Frost adesso è proprio nel boschetto qui accanto, starà facendo qualche disastro. Tocca a te- senza preoccuparsi minimamente della vita della figlia, Pitch la convinse ad andare ad uccidere Jack Frost.
- D’accordo papà, preferisci che ti riporti la testa o tutto il corpo?- scherzò lei, mentre prendeva arco e frecce.
- Solo la testa, tutto il corpo sarà troppo ingombrante- l’Uomo Nero ghignò.
- Come vuoi-.
 
Il bosco era come casa sua: la rossa conosceva ogni angolo, ogni albero e aveva seriamente preso in considerazione di dare un nome ad ogni pianta. Schizzando per le vie strette di quel bellissimo posto, cavalcando il suo fidato amico a quattro zampe, Merida cercò con lo sguardo il presunto nemico.
Poi, in una frazione di secondo, vide con la coda dell’occhio un ciuffo bianco.
- Frost!- ringhiò e il ragazzo si fece avanti, sorridendo. La ragazza lo guardò e riconobbe i suoi stessi occhi chiari. Per un attimo rimase spiazzata: Jack Frost era…un ragazzino?!
Ed era pure un ragazzino davvero bello.
- Qualcuno mi ha chiamato?- disse lui, guardando Merida. Se Merida rimase sorpresa, Jack fu letteralmente fulminato. Quella era una ragazza normale e riusciva a vederlo. Credeva in lui.
- E quindi tu sei Jack Frost, tanto piacere, Merida – disse lei duramente, preparando una freccia.
Pensando che il ragazzo sarebbe indietreggiato, non lo colpì e convenne che le sarebbe piaciuto di più confonderlo.
Ma Jack non indietreggiò affatto, anzi si avvicinò ancora di più al suo viso.
- Tu riesci a vedermi?- chiese dolcemente, con il sorriso beffardo stampato in faccia.
- C-certo che sì- rispose Merida, lasciando partire una freccia che però non colpì nessuno.
E, in quel momento, Jack indietreggiò davvero.
- Ehi! Cosa ti ho fatto? Calmati, ragazzina!- gridò, raggiungendo un albero e sentendo con le spalle la dura corteccia.
La rossa gli puntò un’altra freccia contro.
- Non chiedermi cosa mi hai fatto, Frost – sputò – e non chiamarmi ragazzina -.
- Chiariamoci, io non sono pericoloso, ok? Non capisco cosa ti abbia mai fatto, ma non ho intenzione di diventare nemico dell’unica rag…ehm, persona che riesce a vedermi!-
Improvvisamente, Merida provò un po’ di pena per lui.
- Come…come sarebbe a dire che solo io riesco a vederti?- mormorò, riponendo l’arco e le frecce.
- Beh, nessuno crede in me e per questo non riesce a vedermi- spiegò lui, sedendosi e guardando il cielo – E’ piuttosto frustrante, a dire il vero –.
- Oh…non lo sapevo- sussurrò la ragazza.
- Ora lo sai…ma bando alle ciance…tu…tu riesci a vedermi!-
- Sì…-
- Ed è fantastico!- esclamò lui, mentre i fiocchi di neve iniziavano a scendere lenti.
- Wow…- mormorò lei – Come ci riesci?-
- E’ la mia natura- disse semplicemente Jack – E tu? Mai vista una donna che tira con l’arco-
- Ora l’hai vista – disse lei, tentando di nascondere un sorriso.
- Mi stai simpatica Merida, anche se hai tentato di uccidermi, dobbiamo rivederci- decise lui, passandosi una mano tra i capelli candidi.
- Io…d’accordo…-
- Troviamoci qua, domani, a quest’ora. Ti farò vedere cos’altro posso fare oltre alla neve. A proposito, tu non hai una famiglia?-
- Sì, ma mio padre…ehm…sta molto male e…non vuole uscire mai- mentì spudoratamente lei, mentre Jack Frost lo commiserava.
- Allora a domani!- esclamò lui.
- A domani- lo salutò lei, salendo sul suo cavallo nero.
Mentre si allontanava il rimorso la invase. Cosa aveva fatto? Si era lasciata sfuggire Jack Frost, che doveva distruggere prima di essere distrutta. Era stata sconfitta da due occhi chiari e da un sorriso.
Che idiota.
Era la prima volta che si trovava a dover uccidere qualcuno in effetti, ma sembrava che l’avesse già fatto prima e si sentiva male. Male come se avesse perso per la prima volta dopo tante vittorie.
Suo padre non gliel’avrebbe perdonato: doveva mentirgli per la prima volta.
***
 
- Che buffa ragazzina- mormorò Jack Frost, camminando sui fili della luce che subito si ghiacciarono.
- Simpatica, ma strana…- continuò tra sé – perché voleva uccidermi poi, non lo so proprio-
- Merida…- solo a pensare a quel nome, alla sua pelle biancastra si aggiunse un tocco lieve di rosa – Smettila Jack, è solo una nuova amica…- concluse, volando via.
***
 
- Merida! Ci hai messo un po’! Un momento…e Frost?- disse Pitch, vedendola rientrare in casa.
- Papà, devi esserti sbagliato. Di Frost non c’era traccia e ho perlustrato ogni singolo centimetro del bosco- lo informò la figlia, assumendo un tono fiero e deciso.
- Ma il Globo…vuoi dire che…pensi sia stato un trucco?-
- Forse…-
- D’accordo, avrai nuove occasioni, non ti preoccupare-
- Grazie- Merida sorrise, poi trascinò i piedi fino a camera sua e sprofondò nel letto.
Mentre fissava il soffitto un minuscolo fiocco di neve le cadde in mezzo agli occhi.
- Frost sei un’idiota…- sospirò la rossa, sorridendo.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: WizardSdaughter