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Autore: _Colours_ of the _Music_    03/01/2014    2 recensioni
Angel è una ragazza di diciassette anni dalla vita normale, tra scuola, casa e amici. Ma tutt'ad un tratto, a causa di problemi di salute, dovrà trasferirsi in una nuova scuola un po' speciale in cui farà la conoscenza di ragazzi che in un altro contesto sarebbero considerati "diversi".
Riuscirà ad abituarsi alla sua nuova vita? E a farsi nuovi amici? Ma soprattutto, cosa penserà della nuova condizione in cui dovrà vivere?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 2 – Sudden meetings

La mia camera era molto grande e spaziosa, dovevo ammetterlo. Certo, non era il massimo dell’allegria, ma del resto niente di quell’edificio poteva essere definito tale.
Appoggiai le valigie sul letto che mi era sembrato dal primo sguardo parecchio comodo e le aprii per poi mettere in ordine le mie cose. Dopodiché posai la confezione con le pastiglie sul comodino di fianco al letto e solo allora mi accorsi che sopra c’era anche appiccicato un foglietto. Lo staccai per leggerlo:
-“Prendere due volte al giorno”. Come se non me lo avessero già detto un milione di volte…
Rimisi il foglietto sopra la confezione e, dopo una rapida doccia, mi sedetti sul letto.
-E così è qui che dovrò stare…
Pensavo che il peggio fosse passato, ormai. Ma mi sbagliavo. Dicevano che era una scuola “speciale”, e io ancora non ne capivo il motivo. Ma un perché doveva pur esserci, no? E questo pensiero era fisso nella mia mente, non riuscivo a distrarmi. Sentivo come se ci fossero ancora tante di quelle cose che dovevo scoprire e che mi aspettavano dietro ogni angolo, così tante che non potevo restarmene lì con le mani in mano.
Guardai l’orologio. Le tre.
“Ormai le lezioni saranno finite…”
Decisi di alzarmi e di fare un giretto nella mia nuova scuola.
Uscì dalla camera. Mi aspettavo di trovare studenti che affollavano i corridoi, che parlavano e discutevano su ciò che avevano fatto quella mattina, invece non c’era nessuno.
“Tutti bravi bambini, eh…”.
Percorsi il corridoio che si trovava fuori dalla mia stanza. Non potei non sentirmi in soggezione, tutto quanto mi ricordava l’ospedale in cui ero stata fino al giorno prima.
Feci per svoltare l’angolo ma senza accorgermene sbattei contro qualcuno. Fortunatamente né io né il ragazzo che in quel momento mi trovavo di fronte eravamo di corsa, altrimenti saremmo finiti entrambi per terra in un batter d’occhio.
No, probabilmente ci sarei finita solo io, visto che il ragazzo in questione era più alto di me di quasi dieci centimetri.
-Mh..? Mi dispiace..!
Si scusò subito, ma non mi guardò negli occhi, e trovai la cosa molto strana, dato che sembrava fissare il vuoto.
-Scusami tu… Non ti avevo visto.
Lui accennò un sorriso e fu allora che notai un particolare che mi colpì parecchio: i suoi occhi erano… strani. Non sapevo perché, ma li trovavo diversi. In quel momento capii che quel ragazzo era.. cieco.
Per un attimo restai immobile, indecisa su cosa avrei dovuto fare. Sapevo che non avrei dovuto fargli capire quanto questo mi mettesse in soggezione o in difficoltà, ma non era semplice per me. Non avevo mai avuto a che fare con un ragazzo non vedente.
Dopo un minuto di silenzio più totale (che per me fu a dir poco imbarazzante), il ragazzo ricominciò a parlare.
-Oh, che sbadato che sono… Il mio nome è Arthur Kirkland, felice di conoscerti!
Mi risvegliai anche io da quella specie di coma in cui ero caduta e scossi la testa, come per riprendermi.
-I-Il mio è Angel…
Cercai di trovare il lato positivo.
“Beh, ha una bella voce…”.
In effetti mi piaceva molto, sebbene non avesse detto che poche parole. Aveva i capelli biondi, corti, che gli si addicevano perfettamente. Poco dopo mi ritrovai a guardargli nuovamente gli occhi, ma tutto ciò a cui riuscii a pensare era il loro colore. Fino a pochissimi minuti prima mi sembravano solo vuoti, ma in quel momento notai che erano di un bellissimo verde, come non li avevo mai visti.
Mi ritrovai a ringraziare che fosse cieco, così non mi avrebbe vista mentre lo scrutavo da cima a fondo. Se mi fossi trovata davanti ad un ragazzo qualsiasi non avrei di certo agito in quel modo. Ma in quel caso ero.. incuriosita, ecco.
Ero sempre stata una ragazza che non faceva discriminazioni, in nessun caso, e che cercava di trattare tutti in modo uguale, ero semplicemente affascinata da come quel ragazzo potesse girare per i corridoi in modo così “normale”, quasi non preoccupandosi di niente e di nessuno.
-Sei qui da poco?
Chiese poi. Decisi di smetterla di osservarlo e di iniziare una sorta di conversazione.
-A dire la verità sono qui solo da stamattina… E a quanto pare tu sei il primo che non sappia già tutto di me.
-Mh?
-Ah, scusa… E’ che stamattina ho incontrato un ragazzo che sapeva già il mio nome nonostante fossi già arrivata, e mi ha confuso un po’.
-Intendi Alfred?
-… Come fai a saperlo?
Arthur sospirò per poi portarsi una mano sul viso.
-Quel ragazzo non cambierà mai..
-Mi è sembrato un tipo a posto…
-Non è che sia un cattivo ragazzo o cose di questo genere… E’ solo “leggermente” esuberante.
Scoppiai a ridere senza quasi accorgermene.
-Leggermente dici?
Gli scappò una risatina.
-Te ne sei accorta anche tu, eh?
Continuammo a parlare per una manciata di minuti. Non pensavo che potesse essere così piacevole (e facile) parlare con un non vedente. Avremmo anche continuato, se solo non fosse arrivato un secondo ragazzo. Beh, “arrivato” per modo di dire, dato che si nascondeva dietro ad uno dei pilastri e se non avessi avvertito Arthur della sua presenza non ce ne saremmo neanche accorti.
-Mh? Kiku? Sei tu?
Al richiamo del biondo, dal pilastro sbucò un ragazzo  poco più basso di me, con i capelli neri a caschetto e l’aria spaventata.
-Ti chiami Kiku?
Sapevo che non avrebbe mai iniziato un discorso, così cominciai io. Mi sembrava terribilmente timido, fin troppo. E il solo fatto che si fosse nascosto per non farsi vedere da noi mi aveva convinta ancora di più.
Annuì solamente.
-Ha detto di sì, quindi…
Arthur sorrise.
-Non ti devi preoccupare, Kiku. Questa ragazza è nuova, ma ti puoi fidare di lei.
Non sapevo se considerarlo un complimento… o essere offesa dal fatto che potessi far paura a qualcuno. La cosa positiva era che Kiku si era avvicinato (seppur con i suoi tempi…). Purtroppo pero’ era così “impaurito” che si nascose dietro la schiena di Arthur appena poté.
-Non faccio male a nessuno…
Arthur, che aveva evidentemente sentito la presenza di Kiku nascosto dietro di sé, sorrise lievemente e un po’ triste.
-Beh Kiku è.. timido. Molto timido. L’unico con cui parla sono io, ma per il resto della scuola è come se non esistesse.
Al primo impatto mi sembrò normale, visto come si nascondeva agli occhi degli altri. Ma più Arthur mi raccontava di Kiku, più mi sembrava una cosa ingiusta. Mi sembrava solo molto timido, tanto al punto di non riuscire a parlare con nessuno al di fuori di Arthur. Semplicemente non capivo come potessero essere tutti così meschini.
-E Alfred? Mi sembra un ragazzo che potrebbe coinvolgere tutti, no?
Arthur fece un segno di diniego con il capo, segno che nemmeno a lui importava di Kiku.
Guardai il ragazzo in questione, che in quel momento teneva il capo basso e evitava di guardarmi negli occhi.
In un certo senso mi dispiaceva per lui, nonostante lo avessi appena conosciuto. Purtroppo ero appena arrivata e non avrei potuto fare niente per lui, per il momento. Perciò mi limitai a posargli una mano sulla spalla per cercare di rassicurarlo e di conquistare la sua fiducia.
-Vedrai che presto le cose cambieranno.
Finalmente mi guardò, seppur per pochi istanti, e sussurrò un “grazie”.
 
Passai il pomeriggio insieme ad Arthur e a Kiku, e fui felice quando ottenni un sorriso (seppur lieve) da parte di quest’ultimo nonostante ci fossimo appena conosciuti.
Ci lasciammo dopo aver preso un the, come ci suggerì più o meno alle cinque Arthur, che scoprii essere inglese. Feci per tornare in camera, ma sulla via del ritorno sentii un uomo chiamarmi. Mi voltai e vidi l’uomo in questione che mi si avvicinava. Saresti stata quasi spaventata, se non fosse stato su una sedia a rotelle.
-Devi essere Angel, vero?
L’uomo biondo e dagli occhi blu mi sorrise e mi tese una mano.
-Io sono il tuo nuovo professore, Françis Bonnefoy!
-Ah… Beh, in questo caso, buonasera prof.
Gli strinsi la mano, cercando di non badare troppo alla sua condizione.
Era per quello, allora, che quella era una scuola speciale? Perché dentro di essa c’erano ragazzi che si trovavano in situazioni come quella di Arthur, di Kiku, o addirittura del prof?
-Vieni con me, voglio parlarti…
Così cominciammo a camminare (si fa per dire) lungo i corridoi del dormitorio.
-Allora… Hai capito perché il dottore ti ha fatta trasferire qui?
-Penso di sì…
Lui mi sorrise. Dopotutto sembrava una persona per bene.
-Mi dispiace per tutto quello che stai passando in questo periodo…
-Non si preoccupi, ormai sono abituata alle sorprese.
-Spero che ti troverai bene qui! Hai fatto già qualche amicizia?
Passai un po’ di tempo con il “prof Bonnefoy”, parlando di come sarebbero andate le cose e di quali fossero state le mie prime impressioni. Insomma, cose da primo giorno di scuola.
Più o meno alle sei ci congedammo.
-Ci vediamo domani a lezione, Angel.
-A domani, prof.
Potei finalmente tornare in camera, stanca ma, nonostante tutto, felice di sapere che quella scuola, dopotutto, non era così male.
 
Angolo dell’Autrice
Hi there! Innanzitutto, auguri a tutti voi (un po' in ritardo *coff*)~
Spero che abbiate passato un buon Natale e un felice Capodanno :3 Penso che scriverò una fic per celebrare il 2014! Pero' non credo sarà di Hetalia u.u''
Ma tornando a questa... Veramente ero un po’ in crisi sulla scelta dei personaggi che sarebbero dovuti entrare e ho dovuto pensarci un po’ su. Alla fine ho scelto Arthur, Kiku e Françis per vari motivi. Prima di tutto perché avevo già la mezza idea di inserirli a questo punto della storia. Secondo perché Arthur è il mio preferito, se non si fosse notato, e Kiku e Françis  sono i preferiti di due mie care amiche (?), che non ho bisogno di nominare perché sanno bene a chi mi riferisco. Vero? u_u
E che sicuramente vorranno uccidermi per l’attesa (?).
Chi ha giocato ad HetaOni saprà perfettamente perché ho scelto la cecità per Arthur *coff*.
Detto questo… Vedrete che presto entreranno gli altri personaggi e in particolare uno che potrebbe essere “inaspettato” per molti (spero).
Grazie a chi è arrivato fino a qui e a chi recensirà, davvero **
Continuate a seguirmi, mi raccomando (?)! E ancora auguri, scrittori e lettori~

_¢σℓσυяѕ_ σf тнє _мυѕι¢_
  
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