Film > The Big Four
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Autore: 365feelings    03/01/2014    4 recensioni
Raccolta di headcanons non sempre collegati tra loro. Tante jackunzel, un pizzico di mericcup e per finire bromance che ci sta sempre bene. Oh sì, anche un po' di p0rn.
11. Di disgrazie e troppi compiti (che sono un po' la stessa cosa) — Hogwarts!AU
Rapunzel li trova ad un tavolo della Sala Grande, perché ovviamente devono essersi fatti cacciare dalla biblioteca.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Pairing: Jack Frost/Rapunzel
Rating: rosso chiaro chiaro
Genere: drammatico, malinconico, sentimentale
Avvertimenti: one shot, Post-Apocalyptic!AU
Prompt: Post-Apocalyptic!AU, 68. Terra morente (500themes)
Note: un po' come la fantascienza e il cyberpunk e tutta quella corrente, anche il genere apocalittico è un genere che non disprezzo, anzi, mi interessa, ma che non ho mai approfondito. Ma avendo una madre che nella noia serale è capace di guardarsi certe trashate apocalittiche che non vi dico, una cosa la so: che gli animali migrano, che fa freddo e ci sono terremoti. Ho mischiato il prompt all'head canon più quotato per i The Big Four: loro quattro che si riuniscono per sconfiggere Pitch (e che di conseguenza agiscono nel mondo moderno) e il sole che muore. I TBF si alleano per sconfiggere l'uomo nero, che in una situazione apocalittica certamente avrà molta paura di cui nutrirsi, ma che morirà proprio come nel film, lasciando una Terra devastata e pronta a collassare non appena il sole si spegnerà, in cui la paura che è riuscito a raccogliere libera forze oscure che affrettano la distruzione del mondo (il drago di Berk, ad esempio).


Apre gli occhi sul tetto basso e scrostato di quello che un tempo è stato uno scuolabus e rimane immobile tra le coperte a fissarlo.
È questa la sua vita, ora, è questa la vita di tutti loro: sopravvivere alla giornata, trovare un riparo per la notte, sopravvivere al giorno successivo. Senza riporre troppe speranze in un futuro migliore, perché molti un futuro neanche lo avranno. E in ogni caso le cose non possono che peggiorare, ora.
La pioggia di meteoriti prima, in seguito i terremoti, quindi il sole che si spegne, piano, lentamente; e in mezzo cose spaventose, cose che non credeva possibili — ma non credeva possibile nemmeno che il sole morisse.
È iniziato tutto con Pitch Black e ora sta continuando senza di lui; se lo è portato via il suo stesso male, quello che ha scatenato, quello che ha rivolto verso di loro e gli si è ritorto contro. Rivede ancora la scena: la sua folle risata, il mondo che si fa nero, il mondo che trema, Pitch che viene inghiottito ed Elsa, Elsa che per tutto il tempo ha cercato di salvarlo, che prova a raggiungerlo, ma è troppo tardi — perso per sempre. Questo mentre dal vulcano vicino a Berk, tra il magma e i detriti, se ne esce un drago che è grande dieci volte il più grosso che abbia mai visto, un drago che si porta via un pezzo di Hiccup senza che lei possa fare nulla.
È stata al suo capezzale, ha pianto, ha cantato, ma il fiore non c'era più, i suoi capelli non c'erano più. Ha desiderato a lungo di potersi liberare di quel dono e ora non riesce ad abituarsi al vuoto che la circonda. In un mondo come quello in cui si ritrova a vivere, senza più il suo potere, Rapunzel è inutile. Merida ha il suo arco, una qualità che è sua e solo sua, che nessuno le potrà mai togliere; Hiccup ha Sdentato e una mente abituata a trovare soluzioni anche laddove non sembrano essercene; Jack continua ad avere i suo poteri, anche se si sono indeboliti — la morte di tutta quella gente, durante i terremoti e i cataclismi che ne sono venuti, lo ha destabilizzato per un terribile istante.
Lei, invece, sconfiggendo Gothel, ha perso ogni possibilità di essere d'aiuto: prima salvava vite, ora non c'è scampo alla morte. Sa cucinare e cucire, ha avuto diciotto anni per leggere sempre gli stessi libri, ha un buona mano nel disegno, tutte qualità che in una Terra morente non sono d'aiuto. Sa fare candele, per Dio, le viene da ridere per non piangere.
Continua a fissare il soffitto del pulmino, fuori è ancora buio e lo sarà per diverse ore.

Lo scuolabus cigola appena sotto il peso di Jack; Rapunzel sobbalza e si mette a sedere, stringendo tra le mani la vecchia padella appartenente ormai ad un altro mondo.
Il ragazzo si fa riconoscere e lei si tranquillizza, depone la propria arma e gli chiede cortesemente di non farlo mai più.
Jack le si siede accanto e la avvisa che non appena farà chiaro si metteranno in movimento: devono raggiungere Nord e gli altri e poi non lo sanno nemmeno loro. Ma avere un obiettivo, quando le giornate si fanno sempre più brevi e fredde, è importante e il loro, per il momento, è ricongiungersi gli amici ed è quanto basta ad Hiccup per stringere i denti e sopportare i dolori che la protesi di fortuna gli causa.
«Smettila di pensarci» le dice duramente «Non è colpa tua, non è colpa di nessuno».
«Ma se avessi ancora i miei capelli, se non li avessi tagliati...»
«Non farti questo, Punzie» la supplica «Ti prego».
Lei sorride mesta e poi gli dice «Era da tanto che non mi chiavami così».
«Da quando ti ho baciato per la prima volta» precisa lui.
Il ricordo va indietro, a quando Rapunzel ha danzato a piedi scalzi sulle pietre antiche di un vecchio borgo, in una piazza piccola ma gremita di gente fiduciosa nonostante i tempi che correvano — i primi segnali di qualcosa che non andava (le meteoriti e le migrazioni) e Pitch che si cibava del terrore delle persone, scatenando i suoi incubi per il mondo. Allora c'era una lunga treccia ad ondeggiare sulla schiena della ragazza, mentre prendeva confidenza con la musica e si lasciava andare, anche lei fiduciosa. Aveva preso per braccio Merida e l'aveva coinvolta nella danza, nell'euforia del momento: avevano riso, erano inciampate nei loro stesso passi, avevano continuato a piroettare. Poi gli si era avvicinata, ebbra di gioia; Pitch non avrebbe potuto attaccarli neanche volendo, quella notte. Jack l'aveva assecondata, le mani sui suoi fianchi e la risata in gola. Quando si erano fermati, l'aveva baciata senza pensarci. Sembra passato così tanto tempo, sembra quasi un'altra vita, ma sono solo due mesi prima — due mesi prima il sole ancora era una certezza.
Il secondo bacio è stato quando ha temuto che insieme ai capelli, le venisse portato via anche lui, quando ha iniziato a sbiadire, a perdere consistenza, a tornare ad essere il fantasma che è stato per trecento anni. Lo aveva abbracciato, aveva sentito il suo corpo sparire tra le proprie braccia, si era aggrappata a lui con tutta la sua forza e lo aveva baciato; era stato ancora più brutto che vedere i propri capelli farsi castani e perdere la loro magia.
Il terzo bacio è adesso, in uno scuolabus malandato e scricchiolante, su una Terra che non è più la stessa Terra su cui sono cresciuti. Nel primo c'era la felicità, nel secondo la disperazione, in questo la rassegnazione per ciò che è stato.
Le labbra di Jack sono fredde e morbide, sono come il suo proprietario e a Rapunzel va bene così. Gli si stringe contro perché vuole sentire un corpo solido che la abbracci, non importa se il contatto non è caldo e in quelle lunghe notti il calore è tutto. Si guardano negli occhi e vi leggono la stessa idea, lo stesso desiderio: quello di lasciarsi tutto alle spalle per un po'.
Sono su un pulmino, Rapunzel non è mai andata a scuola, immagina che le sarebbe piaciuto; Jack lo intuisce, sarebbe piaciuto anche a lui.
«Potrei essere il cattivo ragazzo» le dice, accarezzandole la guancia «E tu potresti essere la timida studentessa che si innamora follemente di me».
«Un cliché» commenta «Poi come va avanti?»
«I due si scoprono anime affini» continua «Fanno le stesse cose, lei ride agli scherzi del ragazzo e ha una bellissima risata. Lui scopre che è un po' pazza, ma le piace così. Riesce perfino a convincerlo a portarla al ballo della scuola».
«Ci riesce davvero? Ha sempre desiderato partecipare a un simile evento, indossare un bellissimo abito e ballare tutta la notte con il suo cavaliere» gli dice entusiasta.
«Tutta la notte proprio no» ribatte e, vedendo lo sguardo perplesso, si spiega «È un ragazzo lui, un cattivo ragazzo. I baci non gli bastano, vuole di più».
«E lei cosa fa? Si concede?» gli chiede, sedendosi su di lui e infilando una mano sotto la sua felpa e accarezzando timidamente la pelle fredda.
«Direi quasi che prende l'iniziativa» le risponde, beandosi di quel contatto e stringendola a sé.
«È davvero così intraprendente? Non era timida?»
«All'apparenza» sussurra ad un soffio dalle sue labbra, prima di baciarla «E l'apparenza inganna».
Rapunzel siede su di lui, minuta e fragile, tiepida e lo accarezza, lo cerca, lo bacia con tanto ardore che Jack potrebbe quasi sentire caldo — è questo l'effetto che gli fa Punzie.
La spoglia senza pensarci e quando lei rimane con le spalle scoperte, il seno nudo la vede rabbrividire per il freddo, ma non gli permette di dire nulla, perché si china a spogliarlo e a slacciargli i pantaloni.
«E come sta andando, la timida studentessa?» ansima al suo orecchio, il fiato corto per le mani del ragazzo che le accarezzano il seno e poi scendono verso il basso.
È il turno di Jack, di gemere, ora, mentre gli bacia il petto e l'addome.
«Non c'è male» le concede, il respiro accelerato e un'erezione che preme contro l'interno coscia di Rapunzel e che necessità di essere soddisfatta.

Hanno fatto l'amore su uno scuolabus sgangherato, dalle ruote bucate e i sedili scomodi, ad illuminarli il fuoco del loro campo e una torcia elettrica con cui Jack si era fatto strada per andarla a trovare. Hanno fatto l'amore su una Terra morente, in un mondo in rovina, soffocando i gemiti labbra contro labbra per non svegliare Hiccup e Merida. Hanno fatto l'amore e per qualche minuto sono stati solo un cattivo ragazzo che allunga la mano sotto le gonne delle fanciulle e una timida studentessa ben lieta di sentire quella mano tra le proprie gambe; sono stati loro, Jack e Rapunzel, ma sono stati anche i figli normali di un mondo normale, innamorati, giovani, felici. Hanno fatto l'amore e si sono dimenticati tutto, infine si sono addormentati, l'uno contro l'altra, una coperta a proteggere Punzie dal gelo della notte e del suo corpo e una zazzera castana a solleticargli il collo.
   
 
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