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Autore: AngiPower    04/01/2014    2 recensioni
Saalve a tutti^^
Questa è la prima FF che pubblico, dedicata alla mia compagna di sventure Michela!
Dal Cap 2
Ad un certo punto mentre vagava per i volti vide un viso piuttosto conosciuto, impossibile che fosse..
No non poteva essere capitato proprio a lei, con tutte le scuole che c’erano a Seoul, e con tutte quelle in cui lei avrebbe potuto tenere un colloquio..
Panico.
Il ragazzo venne poi chiamato alla cattedra, considerato fosse il migliore in inglese della classe anche perché aveva ricevuto lezioni private dato il suo lavoro.
Era alto, tanto, e si mise di fronte a Michela per potersi presentare : “ Hi, I’m Choi Jun Hong, but you can call me Zelo” .
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le braccia di Bang avvolsero Michela in uno dei suoi infiniti abbracci, e così si addormentarono.
 
Michela si risvegliò ancora stretta da Bang, il suo profumo impresso sulla pelle. Era così tenero quando dormiva, aveva l’aria da bambino innocente e la sua bocca era stretta in un piccolo broncio; chissà da quanti giorni non dormiva. Stava cercando di alzarsi dal letto senza fare troppo rumore, spostò il braccio che ancora la avvolgeva a si mise seduta sul bordo del letto. Non fece in tempo a mettersi in piedi che una mano le bloccò il polso e la costrinse a voltarsi. Bang stava sognando, aveva avvertito il vuoto lasciato da Michela e involontariamente si era messo a cercarla. “Non andare..” aveva detto con la voce impastata dal sonno. Michela provò a parlargli ma a quanto pare era peggio che in letargo. Ancora una volta tentò di liberarsi dalla presa e si alzò subito per farsi una doccia e al suo posto mise il cuscino. Quando uscì dal bagno la scena che vide la fece ringraziare di essersi alzata in tempo da la. Bang era avvinghiato al cuscino tipo coala. Lo stava abbracciando, le gambe erano attorcigliate al cuscino e la testa era anche quella immersa. Le braccia si muovevano come accarezzando qualcuno e di tanto in tanto si sentiva “Sei bellissima.. Michela.. ti ho già detto che sei bellissima?”. Diciamo anche che sembrava ubriaco, forse stava rivivendo la scena della notte appena trascorsa e al pensiero Michela divenne rossa dalla testa ai piedi. Imbarazzata prese l’asciugamano con la quale si stava asciugando i capelli e lo tirò a Bang “Yaaa che fai col mio cuscino?”. Il ragazzo si svegliò di colpo e quando si accorse della posizione in cui era rimase confuso, poi si alzò di scatto. Poi cominciò a ridere e disse a Michela “Non è come pensi..” e dopo una risatina isterica di chiuse in bagno per farsi una doccia.
Dopo essersi ricomposti decisero di visitare Kyoto, nelle vie più sperdute si potevano trovare i negozi che ancora fabbricavano a mano i kimono di altissima qualità che un tempo venivano acquistati principalmente dalle geishe o come regali dai danna.
Passarono poi di fronte ad un ristorante, il cartello diceva che la si poteva diventare geisha per un giorno. La cosa incuriosì Bang che trascinò Michela all’interno del piccolo ristorante. Si informarono, ogni gruppo o coppia che fosse aveva una stanza a loro disposizione e le donne potevano vestirsi da geisha e gli uomini da danna e passare la giornata ricordando le tradizioni come meglio volevano. Bang si illuminò, prenotò la stanza e si fece dare gli abiti dal padrone del locale. Poi trascinò Michela con se e la aiutò a cambiarsi credendosi un esperto costumista. Iniziò ad avvolgere i più strati di stoffa su Michi-chan e quando la vide vestita da geisha sorrise soddisfatto. Lui indossò il kimono maschile e con aria saggia si sedette sul tatami. “Michi-chan mi piacerebbe proprio vederla esibirsi in una delle sue magnifiche danze”. Michela era sconvolta, Bang era completamente immedesimato nel suo ruolo. Allora lei cominciò a ballare la versione da geisha di Clap you hands e, come una vera geisha, serviva sake e parlava con il suo danna. Diciamo che dopo il pranzo non riuscirono più a stare seri e cominciarono a prendersi in giro per come erano vestiti. Verso le sei, dopo un’ora per smontare tutto l’abbigliamento, uscirono dal ristorante e mano per mano passeggiarono per la città. Era estremamente tranquilla, proprio quello che gli serviva. Si sedettero poi in riva al fiume, dove c’erano altre coppie o gruppetti di amici però tutti molto distanti uno dall’altro, si coricarono sull’erba e guardarono le stelle. A mezzanotte sentirono poi degli spari, non riuscivano a capire il motivo, ma qualche secondo dopo il cielo venne schiarito da una serie di fuochi d’artificio di tutte le forme e colori. “È tutto così perfetto! Vorrei rimanere così in eterno ” disse infine Bang, voltandosi da Michela e baciandola.
  
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