La ragazza sorridente, quella solare, quella dalla battuta sempre pronta, quella sempre disponibile.
 quella ragazza che appena guardavi un sorriso spontaneo appariva sulle tue labbra, è sparita, scomparsa, al suo posto c’è una nuova ragazza il cui sorriso non è mai vero.
Quella ragazza sono io. Sunshine.


1°  capitolo
Odiavo Londra, troppa gente, caos, non la sopportavo. Forse odiavo di più il motivo per cui ora mi trovo a londra in una casa troppo grande per una sola persona.
Londra, la città che tutti vorrebbero visitare, anch’io da piccola perdevo la testa per Londra. I bus a due piani, le cabine telefoniche, i loro modi di vestirsi stravaganti. Amavo Londra perché ognuno può essere se stesso.
Come al solito mi ritrovavo a pensare al mio passato che mi distraeva.
Lavoravo in un biblioteca, un lavoro perfetto per un’amante della solitudine.
A farmi tornare alla realtà fu la voce di John, il mio capo, un vecchietto arzillo che ne sapeva più di un’enciclopedia.
“Sun potresti chiudere tu oggi? Non misento molto bene” la sua voce era sempre molto tranquilla e squillante, mi metteva a mio agio.
“certo, non si preoccupi signor John, per me è un piacere” sfoderai uno dei miei soliti sorrisi falsi.
Andò a prendere la sua giacca e si incamminò verso la porta. Ad un tratto si fermò.
“spero che troverai la persona che faccia nascere un sorriso vero sul tuo viso Sun. Fai attenzione quando vai a casa, a domani” mi sorrise, con un’espressione che era il misto di compassione e serietà
Sembrava quasi un padre iper-protettivo che amava la propria figlia. Quel padre che io non avevo mai avuto realmente.
“non si preoccupi signor John, a domani”
 
Erano le sei e i clienti erano pochi. Stavo leggendo un romanzo quando un ragazzo alto e riccioluto attirò la mia attenzione. Lo seguivano altri quattro ragazzi sempre alti e, dicendola tutta, davvero carini. Si fermarono un attimo e si girarono verso di me, i loro sguardi erano profondi e quasi misteriosi, mi misero in imbarazzo
“mi scusi, sa per caso dirmi dove si trova la sezione dei romanzi?” mi chiese un ragazzo castano la cui voce era molto calma e piacevole da ascoltare
“c-certo, mi segua” non so perché ma nellamia voce c’era imbarazzo, quasi paura.
Ero fissata con le voci, le analizzavo, mi piaceva, riuscivo a capire come dovevo comportarmi.
“eccoci”
“oh, grazie mille” i suoi occhi quasi luccicavano, sembrava il più serio del gruppo.
Sorrisi e tornai al mio posto.
Sentii la voce di uno dei cinque, molto squillante e allegra
“Lee ti prego, fai subito” piagnucolò.
Mi misi a ridere.
 
Dopo mezz’ora i ragazzi erano gli unici oltre me nel negozio, dovevo chiudere visto che il giovedì l’orario era “ridotto”.
Mi incamminai verso di loro.
“Ragazzi io dovrei chiudere” la mia voce era bassa, sembrava quasi avessi paura che loro si arrabbiassero.
Sembrò quasi che uno di loro mi avesse letta nella mente.
“Ehi, non mangiamo mica” mi sorrise mostrando le sue adorabili fossette. Arrossi.
“Scusami tantissimo, andiamo subito, grazie della tua pazienza”
Andarono via e chiusi subito il negozio, volevo tornare subito a casa.
 

SALVE RAGAZZE
Nuova FF :D 
beh, questa è molto più personale, un pò più "realistica".

fatemi sapere cosa ne pensate e se avete consigli, continuo ad una recensione!
A presto belle:)