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Autore: Casparev    04/01/2014    1 recensioni
Una storia che vede la sofferenza di due ragazzi alle prese con i sentimenti. Un tuffo nei loro pensieri, nei loro drammi e in ciò che provano. Ogni sentimento, unico, vieni ampliamente descritto. Una storia che ti prende e che non parla di luoghi comuni ma di una triste storia.
"Arrivanti al fondo del barile, quando lo si raschia con le dita fino ad usurarle, cos'accade? Si può finire per viverci dentro o si prova ad uscirne. Provare ad aggrapparsi ad ogni spiraglio di luce è l'unico modo per uscirne davvero. Mettersi in gioco per un'ultima volta, rischiare di ricadere nel baratro e non uscirne più, ma ne valeva la pena? In fin dei conti poi ci si abitua alla solitudine, alla sofferenza e al dolore. Sono tutte cose che fanno parte di ogni di noi, in modo diverso ma sono emozioni, sentimenti e stati d'animo universali. Ma cosa spinge ci spinge allora ad andare oltre? A continuare a vivere “veramente”? Qualcuno."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il primo capitolo della storia che sto scrivendo che si ispira alla mia vita, se dovesse piacere scriverò anche gli altri capitoli anche se la storia è attualemnte in corso.

Capitolo 1 Lui


Era uno di quei giorni qualsiasi d’estate, quelli in cui ci si sveglia in tardo mattino dopo aver passato una notte brava. Il 14 Luglio per essere precisi. Le vacanze erano nel pieno del fervore come la stessa estate. La scuola era finita oramai per tutti anche per Lui, che aveva superato il 2° anno dello scientifico con ottimi risultati, com’era suo solito d’altronde.
Lui ha scelto lo scientifico perché ha grandi sogni, grandi progetti per il futuro, ricercatore, avvocato, scrittore o altro, non ancora ha ben capito cosa vuole, tutto lo affascina, tutto lo piega alla conoscenza.
C'erano davvero poche cose che non lo incuriosivano, poche cose non facevano si che la sua mente cominciasse a chiedere, con ingorda avidità, di saperne di più. Aveva una grande fantasia che gli permetteva di crearsi il suo mondo, un mondo distorto in cui tutto sottostava ai suoi dogmi. Non un mondo in cui si nascondeva, ma in cui si metteva a meditare, spesso dopo una canna.
Lo rilassava oltre modo a suo dire.
Non lo faceva di certo “viaggiare” come molti credono visto la disinformazione sulla marijuana, solo gli permetteva di sedersi chiudere gli occhi e guardare dentro di se, capire ciò che muoveva i suoi istinti, portare pace in una mente soffocata dal disordine. Un disordine che si ripercuote sia sullo stesso Lui che in ciò che lo circonda, partendo dalla sua camera che viene descritta dai suoi amici come un posto simile all'Ade. Ma anche su se stesso! I suoi capelli castano chiaro, per esempio, spesso spettinati, che a modo loro avevano comunque un loro “stile”; magari perché accompagnati dai suoi svariati piercing alle orecchie, comprese di dilatazioni ad entrambi i lobi di diametro pari ad 1 cm che si legavano con armonia e delicatezza al colore grigio dei suoi occhi, seppur cangianti.

In casa Casto già al mattino si sentiva un forte fracasso, ancor prima che il Padre e la Madre di Lui si svegliassero per litigare. C'erano Rose e Giovanni, rispettivamente 6 e 8 anni, che ricoprivano perfettamente il ruolo di bambini che gli spettava.
Giocando, gridando e piangendo riuscirono a svegliare il fratello maggiore, che alzando la testa vide le luci del sole entrare dalla finestra, spiragli di luce che lo accecarono. Abbassò la testa, ad occhi aperti, con la faccia sul cuscino. Si chiedeva perché non dormissero come la gente normale, rimuginava e bestemmiava con vigore nella sua travagliata mente.
Dopo aver accettato, a malincuore, il momento della sveglia “fraterna” la prima cosa che fa è far scivolare sotto il cuscino la sua mano per prendere il telefono che porta sempre con se. Diede uno sguardo veloce all'orario, ma gli importava poco, visto il mal di testa era di sicuro troppo presto per svegliarsi, ma oramai c'era poco da fare. Subito dopo guardò se c'erano messaggi. Vi trovo il buongiorno Di Micheal, il suo migliore amico, Serena sua amica molto stretta, Daniele che anche se non conosceva da molto aveva comunque stretto un buon rapporto in fretta, visto la vicinanza delle loro abitazioni.
E poi c'era il suo buongiorno. Di Lei. Che poteva essere definita la sua migliore amica. Oppure la persona di cui lui era innamorato da oltre due anni.

 
  
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