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Autore: Payne di stelle    04/01/2014    5 recensioni
Harry è un ragazzo di 19 anni, Mary è una ragazza di 16 anni. I due si innamorano durante una gita scolastica ma la loro relazione sarà tormentata da varie vicende tra le quali il divorzio dei genitori di Harry, l'opposizione dei genitori di Mary e la morte. E sarà proprio quell'evento scatenante che porterà alla fine di un nuovo inizio.
Dal capitolo 4:
lei: H-Harry a-a-aspetta
io: che c'è? Qualcosa non va?
lei: nono è-è tutto perfetto, è solo che...
io: che...?
lei: insomma parliamoci chiaro, tu sei uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola, di sicuro cambierai ragazza ogni giorno e io beh...non vorrei essere una delle tante
io: non credo proprio che sarai una delle tante
lei: e come fai a dirlo?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HARRY'S POV.
"Preferisco morire piuttosto che restare in vita senza di te. Addio, TI AMO. Mary"
Rimasi scioccato dopo aver letto quelle parole. Il mio cuore perse qualche battito e il mio respiro divenne irregolare. Volevo solo andare da lei e abbracciarla. Aprii la porta della stanza, corsi giù per le scale e uscii di casa prendendo la macchina. Sperai con tutto il cuore che Mary non avesse fatto qualche cazzata.
Dopo un po' arrivai davanti casa sua e la vidi.
Era impiedi sulla finestra della sua cameretta, aveva intenzione di buttarsi di sotto. Ma perché?
"Mary! Fermati!!"
Mi avvicinai al suo palazzo fino ad arrivare sotto la finestra.
"Harry vattene via!"
La sua voce era colma di terrore e di paura.
"No io non me ne vado. Ti prego scendi da quella finestra!"
"No!"
Era testarda.
"Ti prego Mary, rischi di farti male!"
Ancora non riuscivo a capire il motivo di quel folle gesto, era assurdo. Non poteva finire così.
"TI AMO!"
Glielo urlai con tutto il fiato possibile.
"Non ho mai amato nessuna come te. Ti amo non perché sei bella, ma perché sei unica. Sei dolce, simpatica, generosa e maledettamente sexy. Ti voglio un bene dell'anima e stare con te mi fa sentire migliore. Nessuno potrà provare quello che io provo per te e so che anche per te è così. Quindi ti prego...scendi da lì"
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime dopo le mie dolci parole. Una delle sue gambe perse il sostegno e la fece scivolare.
"Maryy!"
Era sospesa nel vuoto ma aveva una mano poggiata sulla ringhiera che reggeva il suo corpo.
"Harry aiutami!!"
A momenti sarebbe caduta dalla finestra. Io presi il mazzo di chiavi di scorta nascosti in una mattonella e mi precipitai in camera sua. Una volta oltrepassato la porta, raggiunsi la finestra.
"Tranquilla, reggiti a me"
Le tenni stretta l'altra mano e con forza la tirai su, facendoci cadere sul pavimento della stanza. Finalmente era salva.
"Harry"
Sussurrò il mio nome con voce calda e sottile e con gli occhi pieni di lacrime che non vedevano l'ora di uscire. L'abbracciai forte più che potevo, lasciandole soffici baci sui capelli e accarezzandole la testa.
"Mi dispiace"
"Shh, tranquilla"
La zittii e la strinsi ancora più forte, non c'era bisogno che si scusasse. Sentivo le sue lacrime bagnare la mia canotta azzurra ma ad un certo punto cessarono. Il suo corpo però divenne più pesante sul mio, come se avesse perso il sostegno delle braccia. Sciolsi quell'intenso abbraccio e vidi i suoi occhi serrati.
"Mary?"
Non rispondeva.
"Mary?! Mary apri gli occhi!"
 

MARY'S POV.
Lentamente aprii gli occhi. Sentivo il mio corpo molto debole. Dopo aver messo a fuoco le immagini realizzai che mi trovavo in una stanza, probabilmente in un ospedale. Accanto a me c'era un uomo con un camice bianco che doveva essere il medico. Mi guardava in modo strano sussurrando qualcosa di incomprensibile ad un infermiere. Il mio respiro era controllato da vari macchinari e sul mio naso c'era un respiratore, tipo quelli per l'aerosol.
"Come ti senti signorina?"
Chiese il medico.
"Dov'è Harry?"
Fu l'unica cosa che riuscii a pronunciare.
"Tranquilla. Qui fuori ci sono i tuoi genitori e il tuo ragazzo. Ora devi solo riposarti"
Io però avevo paura. Sentivo dei dolori forti alla pancia, proprio dove mi avevano colpito e notai di non poter muovere bene una gamba. Temevo il peggio.
"Vi prego, fateli entrare"
Il medico esaudì questo mio desiderio ed aprì la porta. Vidi mia madre e mio padre avvicinarsi a me.
"Ciao tesoro"
Mia madre mi salutò e mi diede un bacio sulla fronte. Aveva gli occhi rossi, stava piangendo da parecchio.
"Mamma, non piangere"
"N-non sto piangendo"
Si asciugò le lacrime e si sedette accanto a me.
"Come ti senti?"
Chiese mio padre.
"Bene...ma cosa mi è successo?"
"Harry ha detto che sei svenuta"
Ricordai tutto ciò che era accaduto, ma loro per fortuna non mi chiesero nulla del messaggio che gli avevo mandato.
"Dov'è?"
"É qui fuori"
"Voglio vederlo, vi prego"
Entrambi mi diedero un bacio e uscirono da quella stanza. Mi voltai dall'altra parte per poter ammirare la finestra accanto al mio letto. Mi ricordava la finestra di casa mia, quella da dove mi sarei voluta buttare...
I miei pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si chiudeva. Mi voltai e vidi la mia salvezza.
"Harry"
Sussurrai il suo nome con le lacrime agli occhi, era grazie a lui se ero ancora viva. Ma ero troppo debole per alzarmi e poterlo abbracciare.
La sua figura maestosa si avvicinò al mio letto per lasciarmi un bacio sulla fronte.
"Ciao Mary"
Si sedette accanto a me e non potei fare a meno di notare l'intensità dei suoi occhi spenti e tristi. Prese la mia mano forte tra le sue e la baciò, come per non volermi lasciare più.
"Come stai?"
Ancora quella domanda.
"Devo dirti la verità: sono molto debole. Non mi sento più una gamba e non parliamo dello stomaco. Non credo mi resti molto da vivere"
"Ma no, cosa dici? Tu devi vivere. Come farei senza di te?"
Che dolce che era. Io però ero sempre più convinta di ciò che dicevo.

HARRY'S POV.
La guardavo, era perfetta. Non meritava di morire, non doveva morire. Il dottore ci aveva detto che il suo stomaco era in pessime condizioni. Il forte pugno che le avevano causato le aveva danneggiato alcuni organi interni e la sua respirazione era diventata irregolare. Una delle due gambe era debole ma sicuramente entro un paio settimane si sarebbero riprese. Dovevano essere state almeno due persone per conciarla in quel modo quindi Mary mi aveva mentito.
Io però ancora non capivo il motivo del suo tentato suicidio: forse la violenza di quel maniaco l'aveva scioccata, forse il rimorso di colpa  per avermi mentito. Di una cosa ero certo: con me al suo fianco non le sarebbe capitato più niente, l'avevo promesso a me stesso.
D'un tratto Mary cominciò ad agitarsi, i macchinari suonavano insistentemente. Chiamai il dottore d'urgenza che subito si precipitò nella stanza con una barella e due infermieri.

"Dobbiamo portarla in sala operatoria"

Furono quelle le ultime parole che sentii dal medico prima che portasse Mary via da me. Ormai erano passate due ore. Margaret non riusciva a smettere di piangere, Alfred avanzava avanti e indietro per il corridoio dal nervosismo. Quando seppero dal medico che la figlia era stata picchiata rimasero sconvolti. Temevano di perdere un'altro figlio...
Finalmente il dottore sbucò da una porta togliendosi la mascherina dalla bocca.
"Come sta mia figlia dottore?"
Chiese Margaret.
"L'operazione è riuscita bene, vostra figlia è salva ma avrà bisogno di un po' di riposo"
"Grazie mille dottore"
Alfred strinse la mano del medico. Finalmente quell'incubo era terminato, volevo vedere al più presto Mary. Dovevo capire cos'era successo realmente e soprattutto perché aveva tentato il suicidio.
 

"Ciao bellissima"
Le diedi un bacio sulla fronte e mi sedetti accanto al letto.
"Come stai?"
"Bene"
Il suo sorriso fece illuminare i miei occhi e senza che me ne resi conto una lacrima scese sul mio viso.
"Ehi tranquillo, è tutto finito"
Io però non ero per niente tranquillo, troppe domande gironzolavano nella mia mente in cerca di una risposta.
"So a cosa stai pensando"
Disse schietta.
"A me interessa sapere che tu stia bene, ma per farlo devo capire cosa è successo realmente"
Annuì e si preparò a parlare.
"Ricordi quelle telefonate anonime? E le cose brutte su di me che scrissero sul sito della scuola? Beh...è stata tutta opera di Phoebe. Lei non accettava il fatto che tu l'avessi lasciata e quindi ha cercato di intimidirmi e di far in modo che noi ci lasciassimo. Più volte mi ha minacciata ma io non le ho mai dato retta. Poi però quel giorno, subito dopo essere venuta a casa tua..."
Deglutì e prese un grosso respiro.
"...m-mi ha fatta picchiare da due uomini enormi e muscolosi. Non li avevo mai visti prima. Hanno c-cominciato a darmi calci, pugni e i-io"
Scoppiò in lacrime senza concludere la frase. D'istinto la strinsi forte a me più che potevo mentre lei continuava a piangere. Non potevo credere a quello che le mie orecchie avevano sentito. Sul serio Phoebe aveva fatto picchiare Mary? Pazzesco.
Tirai fuori un fazzoletto dai miei jeans e lo diedi a Mary. Sembrava essersi calmata.
"Perché non me ne hai parlato subito? Insieme potevamo farcela"
"E' che lei mi ha minacciata: ha detto che se avessi aperto bocca con te mi avrebbe fatta picchiare di nuovo, e-e anche che avrei dovuto lasciarti subito altrimenti ti avrebbe fatto del male"
"Mary..."
"Io non avrei mai voluto lasciarti, ma sono stata costretta. Capisci?"
"Certo, ma ora non devi pensarci più. Siamo di nuovo insieme e ti prometto che Phoebe non la passerà liscia".
 

MARY'S POV.
Dopo quella chiacchierata con Harry mi sentivo molto sollevata. Confessare il tutto mi aveva tolto un enorme peso dal cuore e dall'anima. Chissà cosa avrebbe fatto a Phoebe...
I miei pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si apriva.
"Permesso?"
Una ragazza al quanto familiare entrò nella stanza avvicinandosi a me. Quando riconobbi quella faccia, spalancai la bocca.
"Tu che ci fai qui. Vattene via subito!!"
"Calmati! Io non sono quella che pensi"
Esclamò la ragazza dal viso identico a quello di Phoebe... ma la voce, la voce era di un altro timbro.
"Sono Daisy, la sorella gemella di Phoebe. Scusa se ti ho spaventata"
Ecco spiegata l'incredibile somiglianza.
"Come mai sei qui?"
"Io...volevo chiederti scusa per quello che ti ha fatto mia sorella. Devi sapere che lei non è cattiva ma è fatta così: quando vuole qualcosa prova tutti i modi possibili per averla"
"Non devi chiedermi scusa, non è mica colpa tua"
"Lo so, ma io e lei siamo praticamente uguali e quindi è come se ti avessi fatto del male anch'io"
Abbassò la testa per la vergogna. Ma io le poggiai la mano sotto al mento e le alzai il capo.
"E invece secondo me voi siete completamente diverse: tu hai un animo gentile, buono e onesto. Sei venuta qui a chiedere scusa ad una sconosciuta per qualcosa che non hai fatto. Sei una bellissima persona Daisy, tua sorella dovrebbe prendere esempio da te"
I suoi occhi brillarono come scintille e mi abbracciò. Come poteva essere la sorella di quel mostro?
"E quel cucciolo chi è?"
Non l'avevo notato ma aveva in braccio un cagnolino.
"Lui? E' il mio cane, si chiama Vomitino"
"...Vomitino?"
"Ti prego non chiedermi il perché di questo nome"


 

_______________

 
"HAHAHAHAHA"
"Hahahahahaha"
"Huhuuhahahahauaha"
"Suu smettetela di ridere!"
"Ahahaha scusa Carly, ma quella volta avevi davvero esagerato"
Dopo circa un mese passato in ospedale rieccomi a casa sana e salva a divertirmi con le mie amiche. L'unico ricordo di quella brutta esperienza è una cicatrice sulla pancia, mentre la gamba sinistra è completamente guarita.
"Ragazze, dovrei dirvi una cosa"
Disse Daisy...eh si, è diventata una delle mie migliori amiche.
"Dicci tutto"
"Ecco...sono riuscita a contattare Phoebe"
Phoebe era fuggita all'estero e Daisy mi stava aiutando con le ricerche.
"Ma dove era finita?"
"In Columbia, nostro padre ha un'importante azienda lì e quindi sarà stata con lui senza dirgli nulla. Ora è tornata per vedermi ma mi ha detto di non dire niente a nessuno"
"E tu ovviamente ce l'hai detto"
"Sei grande Daisy"
Esclamò Bree.
"Dovremmo tenderle una trappola, non deve passarla liscia"
"Io avrei un'idea..."
Daisy ci raccontò la sua idea e tutte ne fummo entusiaste. La resa dei conti era giunta.
*Din don*
"Vado io"
Mia madre andò ad aprire la porta e poi salì le scale insieme a qualcuno. In realtà sapevo di chi si trattava.
"Permesso ragazze, vi ho interrotte?"
Proprio come pensavo!
"No Harry, entra pure. Noi stavamo per andarcene"
Disse Carly facendomi l'occhiolino.
"Certo. Ciao tesoro!"
"Curati amica!"
"Poi ci sentiamo meglio per il piano. A presto cucciola"
Le mie dolcissime amiche mi salutarono e se ne andarono insieme a mia madre lasciandomi sola in camera con Harry.
"Finalmente soli"
"Ciao amore"
Mi avvicinai a lui e gli dieci un rapido bacio.
"Com'è andato il pomeriggio?"
"Oh bene, ho passato 7 intense ore di studio e sono psicologicamente esausto"
Gli esami si avvicinavano e Harry stava studiando molto negli ultimi tempi.
"Piccolino il mio secchione"
Gli passai una mano sui ricci giocherellando con essi.
"Però di te non mi stanco mai"
Mi sorrise maliziosamente e le sue iridi verdi intrappolarono i miei occhi.
Si avvicinò a me mordendosi il labbro e mi baciò dolcemente. La mia mano finì dietro la sua nuca e le mie labbra erano incollate alle sue. Pian piano si piegò su di me e io mi stesi completamente. La sua mano sfiorò la mia guancia scendendo più giù fino al collo. Quel magico momento fu interrotto dal rumore di alcuni fogli che caddero dalle tasche di Harry.
"Cosa sono quelli?"
Ne raccolsi uno. Sembravano inviti per una festa.
"Ah si, sono i biglietti per la festa di fine anno del liceo. Ti piacerebbe venire con me?"
Rimasi a fissare il biglietto. Si trattava della solita festa in discoteca che organizzano ogni anno. Di solito partecipano sempre quelli dell'ultimo anno, ma non potevo lasciare Harry da solo. Anche se i miei probabilmente non mi avrebbero dato il permesso.
"Certo"
"Magnifico!"
Si alzò dal mio letto per raccogliere gli altri fogli per terra.
"La festa è tra una settimana alla discoteca NIGHT WHITE, magari ti passo a prendere con la macchina"
"Certo, poi vedremo"
Con quale coraggio mi sarei presentata dai miei e gli avrei chiesto: Mamma, papà mi date il permesso per andare in discoteca con Harry?

___________

"E' tutto pronto?"
"Sì"
Ero a casa di Daisy e a momenti sarebbe arrivata quel mostro di Phoebe. Ma ad attenderla c'erano una serie di "vendette".
"Su vai a nasconderti!"
Mi misi dietro al divano e aspettai il suo segnale.
*toc toc*
Daisy si avvicinò alla porta e la aprì.
"Ciao Phoebe! Come stai?"
"Una schifezza! Fuori l'aeroporto sono finita su una pozzanghera e nel dimenarmi ho macchiato il mio preziosissimo cappotto di New York ed ho rotto il tacco 12 delle mie amate Nero Giardini. Questa giornata non potrebbe andare peggio!"
Entrò in casa e il secchio di vernice che Daisy aveva messo sopra la porta le cadde addosso.
"Oops"
"Ma che cazzo?!"
Riuscii a stento a trattenere le risate.
"Scusa SORELLINA, prendi questo"
Phoebe prese il fazzoletto che avevamo sporcato di farina e glielo schiacciò sul viso. Le sue urla si sentivano per tutta la stanza e a quel punto spuntò Vomitino che lasciò un piccolo regalino sulla borsa LV di Phoebe, facendola innervosire ancora di più. Per poco non le usciva il fumo dalle orecchie.
Il segnale di Daisy era arrivato.
"Ti stai divertendo mia cara?!"
"TU!!"
Mi puntò l'indice contro.
Ma ormai non mi faceva più paura.
"La pagherai cara per aver fatto del male a me, ad Harry e a tua sorella"
La presi con la forza stringendole i polsi, dopodiché uscimmo fuori dove ci attendeva Harry insieme alla polizia.
"Che cosa volete farmi?"
"Solo quello che ti meriti"
Consegnai Phoebe nelle mani della polizia e la portarono via insieme ai due uomini che mi avevano picchiata. Pochi giorni prima ero andata a sporgere denuncia e raccontai ciò che era successo ai poliziotti.
Quell'incubo era terminato. Phoebe avrebbe passato un lungo periodo in carcere ma probabilmente il padre l'avrebbe fatta rinchiudere in un istituto psichiatrico. Per quanto riguarda i due uomini, avevano già dei precedenti per spaccio e quindi una ventina di anni in galera non glieli toglieva nessuno.
Nella mia vita tutto sembrò tornare alla normalità, quel senso di vuoto e di tristezza che invadeva il mio corpo era svanito insieme a Phoebe.
E se i problemi gravi dovessero ancora arrivare?


 

RIECCOMI QUII!

Ragazze vi chiedo immensamente perdono!!! So che non aggiorno da una vita ma ultimamente la mia voglia di scrivere è andata a farsi fottere. Tra la scuola, la famiglia e gli amici ho passato un periodo molto deprimente e quando sono triste non ho proprio voglia di scrivere. Comunque passando al capitolo...che ve ne pare?? Lo so, non aggiorno da due mesi e mi presento con questa merda ma vi prometto che in futuro migliorerò. Nel capitolo troviamo Super Harry che salva lady Mary (?) e finalmente Phoebe si leva dalle palle! (Pepepepepepepe fiesta fiesta fiesta! Baila la conga!!). Ok, mi calmo. Comunquee non credete che i problemi siano finiti qua, aaaaaanzi ne vedrete delle belle! Vi avviso inoltre che nei prossimi capitoli comincerò a mettere scene pervy (mlmlml) che spero apprezzerete.
Via con i ringraziamenti:
demisapanda

Directioner DB1D
onedirection_23710
Sery_1D
greta tomlinson
NikeBlazer_69
Hazzalove1D 
Onedirection_oneLove

Grazie a tutte voi per le recensioni del capitolo 18, non so cosa farei senza di voi! Vi voglio troppo beneee <3
Come sempre fatemi sapere che ne pensate del capitolo e lasciate una recensione. Ci sentiamo alla prossimaaa, un bacione dalla vostra
Payne di stelle :33
  
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