04/01/2014
1 recensioniumor nero a capodanno:
Il ticchettio continuo della pioggia sopra la mia testa non faceva che ansiare e aumentare continuamente il mio passo che già di per se era svelto. Il lucida labbra appiccicoso che era fino a qualche minuto fa era stato oggetto ci tanto scalpore e bellezza sul mio viso ora appariva soltanto come un inutile strato di catrame che desideravo con tutto il cuore rimuovere, il ciuffo di inutili capelli corti acconciati secondo le regole della moda attuale ora erano solamente fonte di indiscutibile fastidio in quanto mi impedivano di avere una chiara visuale di ciò che avessi attorno.
Intontita dall’atmosfera di festa, ancora in parte presente nella mia testa non potevo far altro che chiedermi come da un po’ di tempo a questa parte per quale motivo facevo tutto ciò, la mia domanda come il solito risuono ancora una volta a vuoto dentro il mio cervello ancora troppo confuso per tirare conclusioni che seguissero un filo di logica.
E le gocce d’acqua pesanti che mi ripercorrevano il viso rigandomi il pesante trucco che ancora una volta avevo deciso di posare sugli occhi e s’intrufolavano lunghe e fredde nella giacca impermeabile verde che non mi offriva nessuna protezione sulla testa, in quanto completamente priva di cappuccio non lasciava migliorare il mio umor nero.
I miei occhi scorrevano veloci sulle luccicanti sigle delle vetrine notando spesso le decorazioni più assurde o allucinanti che abbia mai visto, e la completa assenza calma in quella che già è una piccola città non mi aiutava assolutamente a riproporre al mio cervello alcun buon proposito per l’anno nuovo.
Mi chiesi di nuovo come potesse questo diventare l’inizio di un buon anno, e senza nemmeno riflettere un secondo trassi da me la conclusione che quest’anno non sarebbe cambiato niente e che la linea grigia e piatta della mia vita anche sta volta non avrebbe apportato alcuna modifica…
La verità era che in quel momento avrei solo voluto essere me stessa senza la paura di essere giudicata da nessuno, senza dovermi nascondere dietro una maschera di trucco, senza fingere di amare un ragazzo che non mi piace, senza dover ascoltare la musica che gira nelle strade, senza dover sempre sforzarmi di apparire superficiale.
Spalanco la porta di casa, e dopo aver lasciato tutto per terra, mi accascio sul divano senza nemmeno struccarmi, senza nemmeno guardarmi in faccia, non mi piacerei. E mentre osservo il soffitto bianco puro mi predispongo a dormire di un sonno senza sogni, se penso a domani quando andrò a scuola senza salutare nessuno mi viene solo un senso di solitudine.
Odio guardare in faccia le altre persone, odio essere guardata in faccia dalle altre persone, mi sento solo io, e mi sentirei sbagliata, molto meglio affrontare un dialogo co un enorme paio di occhiali a specchio che impediscano agli altri di leggere la mia espressione, ho paura dell’impressioni degli altri, ed ho paura di essere considerata diversa dagli altri.
Ma ora mi sento li, sola, sul cuscino ruvido del divano, e ignorando la frenesia del capodanno mi chiedo se davvero in questo 2014 qualcosa possa realmente cambiare. Se farsi gli auguri e dirsi dei propositi consapevoli nel profondo che tanto questi ultimi non saranno mantenuti, possa cambiare qualcosa, o se il passare di anno in anno non sia soltanto una cerimonia che ci avvicina giorno per giorno alla fine di tutto.
angolo della drammatica:
allora, che dire, questa storia mi è venuta in mente, mentre ballavo con le mie amiche la sera di capodanno, si tratta di tutte le cose negative a cui non voglio pensare in questo nuovo anno, è come una antiproposito o qualcosa del genere...
e niente, lo volevo condividere con voi <3
alla prossima!
darkyla