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Autore: junika    04/01/2014    0 recensioni
“Ma con tutti gli animali che esistono in natura, perché dovevo assomigliare proprio ad un gufo?”- chiese a sé stesso sospirando tristemente
Non aveva niente contro questo animale dalle accezioni positive come la saggezza oppure negative come la sfortuna, tuttavia, a causa dell'affinità del volatile con l'oscurità, al momento combatteva ostinatamente contro l'impossibilità di dormire durante la notte.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minaho Kazuto, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La permanenza sul pianeta Sazanara era stata, con tutti i suoi pro e contro, un'esperienza psicologicamente impegnativa.
Inventarsi una strategia calcistica che si potrebbe facilmente riassumere con “per confondere i nemici, bisogna disorientare anche gli amici” necessitava di uno spirito d'osservazione e d'analisi non indifferente, sebbene lo sfoggio delle sue capacità intellettive costò al ragazzo la fatica di doversi fare un autogol.
Le conseguenze del suo gesto, sommate ad un'abbondante dose di follia ingiustificata utile per impedire agli avversari di prevedere in anticipo le mosse della squadra, portarono alla vittoria della Earth Eleven, e soprattutto, al risveglio della Soul di Minaho Kazuto.
Quest'ultima divenne in poco tempo l'argomento sul quale il sopracitato ragazzo rimuginava più spesso, accantonando così il suo interessante studio sulle abitudini comportamentali di Matatagi che ormai non rappresentavano più un mistero dopo la partita di cui abbiamo parlato finora.

“Ma con tutti gli animali che esistono in natura, perché dovevo assomigliare proprio ad un gufo?”- chiese a sé stesso sospirando tristemente

Non aveva niente contro questo animale dalle accezioni positive come la saggezza oppure negative come la sfortuna, tuttavia, a causa dell'affinità del volatile con l'oscurità, al momento combatteva ostinatamente contro l'impossibilità di dormire durante la notte.

“Siccome i rapaci sono predatori notturni, e considerando che a quest'ora tutti si staranno godendo il calduccio delle coperte....io mi alzo e vado a farmi uno spuntino...se non posso riposare, vorrà dire che mangerò a sazietà!”- pensò lui esaltandosi fuori misura

Così, mentre rimuginava su cosa avrebbe trovato e poi divorato nel frigorifero, qualcuno bussò insistentemente alla porta della sua stanza, rompendone il silenzio.

“Cremisi Dynasty”- disse lapidaria la persona che desiderava entrare.

Sentendo ciò, Minaho perse un battito e lo spavento fu tale da farlo rotolare giù dal letto: sentire il nome dell'organizzazione segreta in cui militava lo aveva preso allo sprovvista.
Una fuga di notizie non autorizzata o forse una sua involontaria quanto incauta confessione lo stavano lentamente conducendo nel tunnel del panico più totale.
Doveva calmarsi e ragionare, cosa assai complessa vista la gravità della situazione.

“Ok, chiariamoci le idee e cerchiamo di non impazzire” - rifletté nervosamente lui - “la voce in questione deve essere sicuramente femminile e mi sembra pure famigliare, ma escluderei Kohona, Sakura e Aoi... se si fosse trattato di loro, mi avrebbero già sommerso di domande. Minori, invece, possiede la stranezza giusta, ma non ce la vedo proprio a combattere il male in luoghi sconosciuti....”

Constatato che il ragionamento logico serviva a ben poco, decise di andare ad aprire per scoprire da solo chi avesse disturbato la sua quiete, ripromettendosi di negare anche l'evidenza su “Cremisi Dynasty”, o almeno fino a quando non fosse stato certo che si trattasse davvero di un' affigliata e non di una spia.
Contrariamente a tutte le previsioni, nel preciso istante in cui spalancò la porta, si ritrovò di fronte l'ultima ragazza che non si sarebbe mai aspettato di vedere, ovvero Hilary Flail, l'unico membro femminile dello Shitennou di Faram Obius.

“Un altro po' e mi costringevi a sfondarla”- commentò saccente lei scostandosi svogliatamente i lunghi capelli azzurri e lilla.

“A cosa devo l'onore della visita?”- chiese il ragazzo incredulo
“Capirai a tempo debito, cioè quando sarò in vena di dirtelo”

Dopo quella risposta al veleno, Flail varcò di prepotenza la soglia della camera e mentre Minaho venne spintonato con estrema violenza, lei osservò schifata qualcunque cosa incrociasse il suo sguardo.

“Imbattersi casualmente in un “collega” in un posto del genere.... a volte il destino sa essere davvero crudele...” -
“Non so proprio di cosa tu stia parlando...”- disse esitante lui
“La nostra primissima regola recita: “Negare l'esistenza stessa dell'organizzazione”
“Interessante, fai tutto questo per convincermi del fatto che tu non sia una spia, però tu sei anche quella che giurava di distruggere la Earth Eleven e ogni suo singolo membro”
“Non mescolare il lavoro con “Cremisi Dynasty”, Minaho-chan”- disse lei avvicinandosi ed accarezzandogli dolcemente il mento con fare provocatorio - “Sei uno degli ultimi arrivati, non comprendi ancora i molteplici misteri e verità non rivelate su cui essa si poggia”
“Potresti svelarmene almeno qualcuno, non ti pare....”- commentò Kazuto cercando si sostenere lo sguardo della ragazza
“Tutti noi recitiamo una parte prestabilita nel mondo a cui apparteniamo ed è compito nostro preservarne l'equilibrio”
“Ok, d'accordo, non posseggo ancora l'autorità per chiedere delle spiegazioni più dettagliate, ma vorrei mettere in chiaro un piccolo dettaglio....evita di apostrofarmi in quel modo....mi imbarazza....”
“Hai ragione, il caro e dolce Manabe non approverebbe mai”- lo prese in giro Flail

Confuso dalla sottile allusione presente nella frase, Kazuto inclinò la testa di quarantacinque gradi, esattamente come avrebbe fatto un gufo, osservandola con un' espressione che gridava perplessità da ogni lato. Grazie a quella visuale il ragazzo notò un particolare che confermò la veridicità delle parole dell'aliena e il suo effettivo coinvolgimento con “Cremisi Dynasty”.

“Quel simbolo, allora non stava mentendo, tuttavia non si può negare che si sia divertita un sacco a provocarmi”- pensò prima che lei interrompesse il flusso dei pensieri del ragazzo.
“Ah, già, devo ancora dirti il motivo della mia cordiale visita. Il “Consiglio Scarlatto” ha provato a rintracciarti una marea infinita di volte da quando il “Grand Celesta Galaxy” è iniziato, ma non riuscendo a trovarti...ecco...come dire...sei stato classificato come “Assenteista cronico”
“Cosa?!?!? E che ne è stato del discorso di cinque minuti fa? La storia di non confondere gli incarichi della società con il mio ruolo in Inazuma Eleven Go Galaxy?!?!?”
“Un classico errore burocratico....che non è reversibile..... infatti...ti hanno già assegnato tutto il tuo lavoro arretrato”
“Ed è molto?”- chiese anche se avrebbe preferito di gran lunga non ricevere alcuna risposta.
“Pregherai perché finisca alla svelta”
“Hai qualche altra brutta notizia da darmi?”
“Uhm...oh, certo....quasi dimenticavo....in via del tutto eccezionale e fino a quando non terminerai gli arretrati accumulatisi, prenderai ordini direttamente dalla sottoscritta, meglio nota come Hilary Flail!”

Ecco una situazione scomoda dalla quale Minaho non sarebbe uscito tanto presto, e soprattutto, in maniera incolume. Per colpa della burocrazia, uno dei talloni d'Achille dell'organizzazione, ora si ritrovava a dover fare i salti mortali, infatti conciliare la salvezza dell'universo tramite il calcio e le missioni pseudo-suicide della società segreta sarebbe stato molto complicato.
Intanto che il giovane difensore si spremeva le meningi per risolvere il guaio in cui lo avevano messo, la ragazza se la rideva di gusto, quasi come se il dolore di lui la divertisse, o forse stava semplicemente immaginando in quanti modi diversi avrebbe abusato del proprio potere per torturare il suo nuovo sottoposto.
Con le spalle al muro e senza alternative, il giovane guardò verso l'alto supplicando qualche entità divina non meglio definita di dargli la forza necessaria per sopportare l'inferno in cui la sua vita si sarebbe di lì a poco trasformata.
In silenzio si diresse alla scrivania, ne aprì il cassetto dove vi erano riposti due oggetti di fondamentale importanza: uno strano aggeggio elettronico bianco stranamente somigliante ad un Nintendo Ds e un ciondolo a forma di chiave della vita color porpora, lo stesso simbolo che portava l'aliena al polso.
Quello che si accingeva a mettersi al collo rappresentava il suo legame con “Cremisi Dynasty”.
D'ora in avanti, il rischio che degli estranei venissero a contatto con realtà per loro incomprensibili era elevato, per questo motivo ispezionarono attentamente il corridoio prima di precipitarsi di soppiatto fuori dal treno.
Non fecero il benché minimo rumore, di conseguenza Minaho riponeva una smisurata fiducia nel fatto che nessuno si fosse accorto di niente.
In caso contrario non sarebbe stato in grado di fornire una spiegazione plausibile alle sue azioni ed assistendo alla scena, gli altri avrebbero sicuramente frainteso il suo adempiere al del lavoro straordinario immeritato per una fuga d'amore con la bella aliena cattiva.

   
 
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