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Autore: Namixart    04/01/2014    2 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Cavolo… - mormorò Sora dopo aver ascoltato tutta la storia.
- Quindi credete che Belle sia quella che vi salverà, giusto? - chiese Namixart.
- Oh, ne siamo certi, cara! - replicò Mrs Bric.
- Ci vuole solo… un po’ più di tempo… - intervenne Lumiére.
- Tempo! Tempo, Lumiére! Non ce n’è quasi più! E se il padrone non torna in sé… - gridò Tockins.
- Ma che ha, di preciso? - chiese Nami.
- Se solo lo sapessimo… Non parla più con nessuno, ha chiuso noi nelle segrete e Belle in camera sua. Passa tutto il giorno a accudire la rosa… - sospirò Tockins.
- Rosa? - ripeté Namixart.
- Io! Io! Lo so io! Quando la rosa avrà perso l’ultimo petalo sarà scaduto il tempo, e noi non potremo più tornare umani. Ma non succederà, vero, mamma? - esclamò Chicco.
- No, tranquillo. - lo rassicurò Mrs Bric.
- A questo punto vorrei proprio vedere come sta Belle…- mormorò Sora.
- Vi ci accompagno io! - gridò ancora Chicco.
- Ma… - iniziò Tockins.
Poi si interruppe di colpo.
- Al diavolo! - sbottò all’improvviso.
- Forza, andiamo da Belle. - esclamò Nami.
Attraversarono in silenzio l’enorme castello, fino ad arrivare nell’Ala Est, davanti a una porta bianca.
- Belle? Belle, ci sei? - chiese Sora, appoggiandosi alla porta.
Nessuna risposta.
- Belle, sono io, Sora! -
- Sora? - esclamò una voce dall’interno.
La porta sì aprì di scatto e il ragazzo capitombolò nella stanza.
Davanti a lui c’era una ragazza. Aveva un viso dolce, ma dagli occhi castani traspariva anche una forza che di solito non si associa a una giovane donna all’apparenza fragile. Indossava un vestito blu con un grembiule bianco. Anche il fiocco che tratteneva i lunghi capelli castani era blu.
- Non ci posso credere! Sora! -
- Ehi, Belle! - salutò il ragazzo, con un sorriso a trentadue denti.
- E tu sei…? - chiese Belle, accorgendosi della presenza di Nami.
Lei fu svelta a impedire la solita gag della “Sorellina”, e rispose prima di Sora:
- Namixart, sono la… -
- … Gemella di Sora, vero? -
Ai due ragazzi cadde la mascella dallo stupore.
- Oh, non fate quelle facce. Siete identici! - rise Belle.
- Belle, tu sai cos’ha la Bestia? È così strano… - chiese Sora, poco dopo.
- Ne so quanto voi. Non mi parla nemmeno più, da un po’ di tempo. Pensa solo a dare la caccia agli Heartless e si rinchiude nell’Ala Ovest. - sospirò lei, lasciandosi cadere sul letto. -
- Dobbiamo andare a parlargli. - concluse Nami.
- Giusto! - le diede man forte Sora.
Belle annuì.
- Muoviamoci. -
 
 
Camminavano per i corridoi, cercando i padrone di casa, quando sentirono delle voci provenire dalla stanza della Bestia.
Nami afferrò per il colletto Sora un momento prima che entrasse.
- Aspetta. -
Si appostarono dietro la porta.
All’interno, la Bestia discuteva con un uomo in soprabito nero.
I gemelli si scambiarono un’occhiata. L’Organizzazione.
- Perché non ti arrabbi, Bestia? Perché? È solo colpa tua se i tuoi amici hanno ricevuto la maledizione. Arrabbiati! - stava dicendò l’uomo.
La Bestia rimase inerme, e lui riprese:
- In tutti questi anni hai provato solo dolore e sofferenza, ma io so come liberarti da questo peso. Alleati con l’Organizzazione, e non dovrai più vergognarti di essere il mostro che sei! -
- Resta qui. - sussurrò Sora a Belle.
I gemelli irruppero nella stanza, a Keyblade sguainati.
- Bestia! Non dare ascolto a ciò che dice! - gridò Sora.
I ragazzi si scagliarono contemporaneamente sull’uomo, al quale cadde il cappuccio, scoprendogli il viso. Aveva dei lineamenti feroci, inaspriti dalle enormi basette e dai lunghi capelli neri. Gli occhi color indaco erano i più glaciali che Nami avesse mai visto.
- Che maleducati! Oh, ma… Numeri XIII e XV, che gioia rivedervi! - esclamò, sorpreso.
- Non ci imbrogli! - gridò Namixart.
- Lungi da me l’intenzione, ragazza. Andiamo, proprio non ti ricordi del vecchio Xaldin? -
Il nome suonava spaventosamente familiare per lei, anche se non lo dette a vedere.
- Mi avete davvero stancata! - esclamò poi.
- Lasciateci in pace! -
- Temo di non poterlo fare. -
- No? Allora vediamo se ti convinciamo! - urlò Sora, facendo per partire all’attacco.
- Bestia! -
Tutti si fermarono. Belle entrò di corsa nella stanza, diretta dall’unico che era rimasto fermo e in silenzio in un angolo, ma che si riscosse all’improvviso.
- Cosa ci fai fuori dalla tua stanza? Cosa ci fai qui? Sciocca! - ruggì.
- Volevo solo parlarti! -
Mentre i due urlavano, gli occhi di Xaldin furono attraversati da un lampo. In men che non si dica, Belle era sua prigioniera, sospesi a tre metri da terra.
- Adesso capisco… è lei che ha catturato il tuo cuore… - mormorò.
La rabbia della Bestia si liberò in un solo, potente ruggito.
- Lasciala stare! - gridarono lui e Sora all’unisono.
- Non credo proprio. Se non vuoi unirti a noi, Bestia, credo che la tua amica, qui, sarebbe ben felice di farlo al tuo posto. -
- Lasciami! - gridò Belle, tirando una gomitata all’uomo, che la lasciò cadere per il dolore.
Fortunatamente, la Bestia la prese al volo.
- Maledetti! - gridò Xaldin.
Pieno di rabbia, schioccò le dita.
L’aria intorno a lui si riempì di fumo oscuro, e si materializzò un Heartless.
Xaldin sparì in una nuvola di fumo, mentre il gruppo si metteva in posizione di attacco.
- Belle, stanne fuori! - ringhiò la Bestia, e stavolta Nami fu sicura di sentire solo preoccupazione.
Prima che i gemelli se ne rendessero conto, la Bestia caricò e attaccò l’Heartless.
I ragazzi combatterono, è vero, ma i loro sforzi sembrarono nulla, in confronto al loro alleato. Lui saltava, mordeva e graffiava come impazzito, lottando come se non avesse altro scopo nella vita.
Xaldin, nel frattempo, si godeva la scena da una parte, borbottando frasi come:
- Con il tuo cuore saremo più vicini al nostro sogno, più vicini a Kingdom Hearts! -
Kingdom Hearts?
Nami aveva già sentito quel termine, ne era certa.
- Adesso! -
Il grido la distrasse dai suoi pensieri. L’Heartless si divincolava, bloccato dalle braccia della Bestia.
Sia lei che Sora afferrarono al volo l’occasione e si fiondarono a dare il colpo di grazia al nemico. I loro Keyblade menarono quell’ultimo fendente insieme, come una cosa sola.
L’Heartless si dissolse nel nulla.
I due ragazzi si batterono il cinque, esultanti.
- Grande, fratellino! - esclamò Nami, ricevendo come ricompensa un sorriso smagliante Made-In-Sora.
- Bestia! -
Si voltarono entrambi di scatto verso la voce angosciata di Belle, inginocchiata accanto alla sagoma accasciata e ferita della Bestia.
- Vedi, cosa succede se si combatte a mani nude contro un Heartless? - ghignò Xaldin, avanzando lentamente.
- Padrone! -
Il Nessuno degnò i servitori, appena usciti da un passaggio segreto, solo di una breve occhiata, per poi tornare a guardare la Bestia.
Nami lo vide, come al rallentatore, evocare le sue lance e puntarle contro la Bestia.
- Non lo farete! - esclamò Lumière, avvicinandosi all’uomo con Mrs Bric al seguito.
Xaldin li afferrò con noncuranza e li osservò attentamente.
- Come sembrate fragili… Vediamo se lo siete davvero. - disse, lanciandoli lontano.
Mrs Bric si sarebbe sicuramente sfracellata se un cuscinetto posa-piedi che si comportava come un cane non l’avesse presa al volo.
- Fermo! Ho capito… - mormorò la Bestia.
- Come, scusa? Non ho sentito bene? - chiese Xaldin.
- Hai vinto. Mi unirò a te. -
 
 
Xaldin schioccò le dita. La Bestia venne avvolta da un fuoco nero, mentre tutti gli altri, inchiodati dallo shock, restavano a guardare.
Fu il ruggito che il mostro lanciò a scuotere Sora e Namixart e a farli correre verso di lui.
Ma era troppo tardi.
Quell’umanità che Nami aveva intravisto nei suoi occhi era completamente svanita. Adesso aveva le iridi gialle iniettate di sangue e di odio. Il neonato Heartless si lanciò contro i gemelli, che furono costretti a difendersi con i Keyblade.
- Bestia, no! Noi siamo tuoi amici, non vogliamo farti del male! - gridò Namixart, in difficoltà, sotto i colpi che la Bestia sferrava contro la sua arma.
- Forza, Custodi. Sapete cosa dovete fare per fermarlo. Prendete il suo cuore! Poi parleremo di voi pecorelle smarrite… - sghignazzò Xaldin, dal suo angolo.
La Bestia menò un potente colpò che fece volare via entrambi i ragazzi. Feriti ed esausti, non erano ancora riusciti ad alzarsi quando l’Heartless si avvicinò a loro per finirli.
- Bestia! Non farlo! -
Belle si era avvinghiata al fianco del mostro e gli parlava, con la voce carica di disperazione.
- Belle! Levati di lì! - riuscì a gridare Sora, con uno sforzo enorme.
- Sei forte! Non lasciare che il tuo cuore svanisca nell’Oscurità! Puoi farcela! - continuò la ragazza.
- È solo questione di tempo. Il suo cuore è già stato inghiottito dalle tenebre. Non puoi farci nulla. - intervenne Xaldin, con aria annoiata.
Non si era ancora mosso dalla sua posizione fluttuante.
- Ehi, tu! Sei solo uno sbruffone! Se ti credi tanto forte, perché non scendi e ci mostri di cosa sei capace?­ - gridò Belle, fuori di sé, nello sconcerto generale.
- Noi siamo tutti qui a preoccuparci per lui. Ce la farà. Non sarà mai una tua pedina! - concluse, con uno sguardo fiero che avrebbe fatto abbassare gli occhi a chiunque.
- Umpf. Hai parlato troppo. - commentò l’uomo, glaciale.
Nel giro di mezzo secondo vibrò un unico colpo con tutte le sue sei lance, che si conficcarono nel terreno intorno a Belle, come una gabbia.
Nel frattempo Sora era riuscito a rialzarsi. Nami, al contrario, giaceva a terra, pallida come un lenzuolo a causa del taglio profondo sulla fronte e della slogatura alla caviglia. Tuttavia si rimise in piedi, in posizione di attacco, pur barcollando vistosamente.
- Voi due non ne volete proprio sapere di tornare da noi, eh? Pazienza, vuol dire che morirete nel tentativo di scappare. -
- Scappare? E chi sta scappando? Qui l’unico codardo sei tu, Cappuccetto Nero! Non siamo certo noi a essere sospesi a cinque metri da terra per non sporcarsi le mani. - fece Sora, con un tono di scherno che gli costò caro.
La Bestia gli fu presto addosso e lo afferrò per la maglia, sollevandolo da terra.
- Sora! - esclamò Namixart, ma quella semplice emissione di voce le procurò un altro attacco di vertigini che la fece ricadere a terra.
- Bestia… ti prego… - gemette Belle, accasciata a terra e con le lacrime agli occhi.
- Non… non senti le parole di Belle? -
- È inutile. Adesso la Bestia è attratta dal tuo bel Keyblade come una falena dal fuoco. E dopo toccherà alla tua cara sorellina. -
- Gemella… - biascicò Nami, prima di svenire definitivamente.
- Fuoco? Aspetta, ho capito! Bestia, dentro di te c’è ancora luce! Seguila! -
L’Heartless si bloccò. Negli occhi passò l’ultimo lampo assassino. Poi lasciò di colpo Sora, che cadde a terra boccheggiando.
Un lampo di luce lo avvolse, tanto forte da accecare tutti nella sala.
- Questo non era nei patti, Xaldin. - disse, con un tono paurosamente calmo la Bestia.
 

[Angolino di Namixart]
Questo capitolo ha richiesto due settimane, dannatissimo lui. E non ho nemmeno nulla di particolare da dirci su!
Vabbè, l'unica utilità di queste note sarà informare chi è interessato che lo spin-off richiesto da JLuna_Diviner (mi aveva chiesto di scrivere un capitolo tutto su Ventus e Baby!Martina) è stata pubblicata separatamente dalla storia regolare, sotto il nome di "Frammenti di sogno o ricordi lontani?". Vi invito a passare, se avete voglia.
Alla prossima!
Nami
  
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