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Autore: Listen to me    04/01/2014    4 recensioni
Un giorno Beatrice realizzò di essere troppo vecchia e si chiese cosa ancora ci facesse al mondo...
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Un giorno Beatrice realizzò di essere troppo vecchia e si chiese cosa ancora ci facesse al mondo.

Lenta e zoppicante si aggirava per casa pensierosa. Osservò quanto, col tempo, si fosse logorata la carta da parati che in alcuni punti si era staccata dal muro, accartocciandosi su se stessa. “Oh, dovrei proprio cambiarla.” disse, sfiorando uno dei riccioli con le rugose dita. Notò anche i fiori appassiti nei vasi: “Diamine, davvero non li ho sostituiti questa mattina?” e pensò che la sua memoria stesse perdendo colpi. Poi si fermò davanti al camino e guardò le numerose e polverose cornici che vi stavano posate sopra, delle quali afferrò la più grande, la più bella. “Abbiamo vissuto proprio una vita felice io e te, vero?” e, mentre un'amara lacrima le solcava il volto, sorrise al ricordo del defunto marito.

Il legno del porticato scricchiolò sotto il peso di misteriosi passi. “Chi mai potrà essere?” pensò tra sé e sé. Non fece però in tempo ad arrivare alla porta che la serratura scattò e qualcuno piombò rumoroso nell'abitazione. “Ecco, signori, questo è l'atrio della casa. Un po' polveroso, ma nulla che una buona impresa di pulizie non possa risolvere.” disse l'uomo rivolto ad una giovane coppia. A Beatrice salì il cuore in gola. “Chi siete? Chi vi ha dato la chiave? Andatevene subito da casa mia!” strillò, anche se nessuno sembrò ascoltarla. Si avvicinò impaurita agli sconosciuti e li minacciò con le forbici che, di soppiatto, era riuscita ad agguantare dal comò in corridoio. Cosa volevano da lei? Chi erano? E perchè sembravano non vederla? Chiese di nuovo “Chi siete?”, ma ancora una volta nessuno le rispose.

“Carina, davvero carina la casa. A quanto ha detto che viene venduta?” domandò la giovane all'uomo. A quelle parole il cuore di Beatrice perse un battito. La vecchia signora, disperata, sgranò gli occhi e corse verso gli sconosciuti urlando “VIA!VIA!”, ma niente, non uno sguardo, non una reazione. Immobile, nell'atrio, osservava il colloquio tra i tre, inerme, stante saldamente sui suoi doloranti e vecchi piedi.

Ad un tratto i tre si mossero per proseguire la visita in salotto. Ad ostacolarli, ancora atterrita, sotto lo stipite della porta , vi era Beatrice. Ma quando gli sconosciuti si affrettarono a visitare la stanza successiva, oltrepassarono lo stipite senza problemi, oltrepassarono Beatrice senza troppi problemi: fu allora che la vecchia si accorse di essere morta.

 

La vecchia Beatrice cominciò a chiedersi se in realtà avesse potuto fare ancora qualcosa prima di morire, se ci fosse stata qualche ragione per cui sarebbe valsa la pena di aggrapparsi alla vita. Ma in quel momento la giovane coppia che era venuta a visitar la casa si scambiò un tenero bacio sulle labbra. Allora Beatrice si rese conto che era giunta la sua ora e, sorridente, si dileguò.









Note d'autore:

Ehilà belli! Shalamalò! 
Con il panettone ancora sullo stomaco, ho deciso di scrivere questa storiella, ispirata dalla serie surreale e strappa-lacrime che mia madre stava guardando alla Tv.
Il finale fa un po' schifo, lo so... Se qualcuno ha qualche idea con la quale concludere meglio la storia me lo dica.

SCIAU CICCIONI (Lo so che siete pieni di panettone anche voi é.é NON MENTITE!)

  
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