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Autore: elisuccia95    04/01/2014    0 recensioni
La cosa che non capisco è perché l’amore è così difficile… soprattutto per noi ragazze… forse siamo troppo complicate, vogliamo trovare il principe azzurro certo, ma sto iniziando proprio a pensare che non esista… lo sto aspettando da 18 anni ma ancora non ne ho visto nemmeno l’ombra… sono stata cotta di un mio compagno di scuola alle Medie che mi ha fatto soffrire tanto, ma ero solo una ragazzina, anche se mi chiederebbe di uscire in questo momento ci uscirei… sono molto complicata lo so anche perché si era messo con la mia migliore amica, è stata stronza anche lei in quella situazione perché lo sapeva però adesso è tutto risolto… sono cresciuta e grazie ai mille libri che ho letto ho capito che è tutto una cazzata, perché non esiste il ragazzo perfetto alla Edward Cullen, ho perso tutte le speranze… per non sentirmi sola ho anche inventato un fantomatico ragazzo, ma questa è un’altra storia… per questo ho deciso che adesso in poi nella mia vita ci sarà solo divertimento puro, perché mi sono resa conto che non posso rovinarmi la vita ad aspettare qualcuno che non arriverà mai…
Comunque io sono Agnese, ho 18 anni e voglio solo divertirmiiiiii…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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SESTO CAPITOLO.
 
Il tramonto è la mia parte preferita della giornata, ci sono tanti colori che si mischiano e assumono delle forme stranissime a volte. Quando ho voglia di stare da sola e pensare mi faccio alla finestra e guardo quei magnifici giochi d’ombre. Riesco a schiarirmi le idee solo in questo modo. E in questo periodo ho molto da pensare. Mi sono fidata di Andrea, ho fatto bene?? Io dico di si, mi fido del mio istinto adesso, una volta ogni tanto va bene. Dopo la nostra lunga conversazione gli ho detto di non farmi mai più del male e soprattutto di avvertirmi prima almeno. Adesso mi sento rilassata al massimo sono pronta per affrontare la mia prima vera uscita con un ragazzo, ah mi sono dimenticata, esco con Andrea stasera, non so che cos’ha in mente, ma ho intenzione di scoprirlo, vado a prepararmi che è meglio.
Due ore dopo.
“Ehi ciao, tutto bene??”, mi dice dopo che gli ho aperto la porta di casa per farlo entrare, ha un mega sorrisone in faccia da mozzare il fiato.
“Si tutto bene, prendo la borsa e il giacchetto e possiamo andare, ok?”, gli rispondo ricambiando il suo sorriso.
“Va bene”, sorride ancora di più e mi squadra.
“Ma si può sapere cos’hai stasera?”
“Niente è solo che sei bellissima, e vorrei darti un bacio da quando sono entrato da quella porta.”, mi dice serio, e intanto si avvicina, lo faccio avvicinare fino ad un certo punto poi lo blocco.
“Il bacio te lo devi meritare”, ben gli sta. Amo fare la stronza. Mi giro solo un po’ la sua faccia da pesce lesso, è rimasto con la bocca aperta.
“Chiudi la bocca tesoro sennò entrano le mosche.”. Sto per girarmi per uscire ma lui blocca la porta e mi prende per i fianchi per farmi girare. Mi trovo faccia a faccia con lui, il mio cuore vorrebbe schizzare via dal mio petto ma mi trattengo. Non mi viene nient’altro da fare se non guardarlo fisso negli occhi. Lo sfido con lo sguardo a lungo, fin quando lui non si decide a prendersi quel tanto desiderato bacio che così tanto agognava. È stato più che perfetto, oserei dire il più bel bacio appassionato della mia vita, che è il secondo bacio che ho dato in tutta la mia vita.
Si stacca, ma non voglio, voglio ancora sentire quelle due nuvole soffici sulle mie.
“Wow, vedo che quello che vuoi te lo prendi”, gli dico.
“Solo quello che riguarda te però.”, mi dice e sorride e continua a guardarmi con quello sguardo che tanto mi fa impazzire.
Distolgo lo sguardo, e arrossisco, spero che lui non lo noti ma come al solito la sfortuna è sempre dalla mia parte.
“Sei arrossita! non ti devi imbarazzare con me, voltati ti prego, voglio guardare i tuoi meravigliosi occhi, dai Agnese, voltati”, mi dice con una voce talmente dolce che non riesco proprio a dirgli di no.
Mi giro, sempre rossa come un peperone, e lo guardo, ma questa volta è lui ad abbassare lo sguardo, ma faccio finta di non accorgermene.
“Bè adesso è meglio se andiamo, dai ti porto in un posto bellissimo”
“Ok dai andiamo”, gli dico e mi chiudo la porta di casa alle spalle.
1 ora di cammino dopo.
“ Ma si può sapere dove mi stai portando?”, gli dico, divertita, sembra così tranquillo ma allo stesso tempo spaesato.
“Adesso vedrai, siamo quasi arrivati, sei impaziente?”
“No è solo che stiamo camminando da un bel po’ e comincia a fare un po’ di freddo. Tutto qui!”, gli dico, ma non vedo l’ora di scoprire dove mi sta portando, non posso farci niente, sono una curiosa cronica.
“Ecco adesso siamo arrivati”, mi dice, alzo subito lo sguardo, e mi trovo d’avanti uno splendido localino di legno, intimissimo e soprattutto molto romantico.
“Wow è bellissimo qui, ma come l’hai scoperto?”, sono adorante, ho gli occhi a forma di cuoricino.
“Il proprietario è amico di mia madre, ci sono venuto solo una volta, però conosco bene tutti, ti piace davvero??”, mi dice con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima, sembra sentirsi a casa.
“Si è stupendo”, sorrido.
“Allora non vorrai più andartene dopo che hai provato il cibo, fanno degli spaghettini con gli scampi che è la fine del mondo.”, mi dice guardandomi dritta negli occhi, vorrei baciarlo in questo momento ma mi trattengo.
Entriamo nel locale, mi apre la porta e un cameriere subito ci porta al nostro tavolo, molto appartato, ma la cosa migliore che ho notato appena mi sono seduta, è il magnifico panorama, tutta la città ai nostri piedi, uno spettacolo di luci, colori indescrivibile.
“Wow, non so che dire, è tutto perfetto stasera, volevi proprio farti perdonare a tutti i costi, vero??”
“Si, ma era da tanto che ti volevo portare qui.  Ti confesso una cosa, già un mese fa ti volevo chiedere di uscire, ma poi non me la sono sentita perché non ero sicuro di me stesso non per altro, e per il nostro primo appuntamento ti volevo portare qui. Volevo dividere questo posto  con te. Sei l’unica ragazza che io ci abbiamo mai portato, eccetto mia madre ma non c’entra.”, mi dice con un sguardo così sincero e ipnotizzante che mi fa arrossire con non mai.
Abbasso un po’ lo sguardo per non farmi vedere, ma lui con un dito sotto il mento mi solleva la testa e fa incontrare i nostri sguardi. È un gioco di sguardi che dura un’eternità fin che non arriva il cameriere per prendere le ordinazioni.
“ Ehm ragazzi?? Cosa vi porto?”, dice un po’ imbarazzato.
Io sono paonazza in faccia, non riesco nemmeno a guardarlo. Meno male c’è Andrea che prende in mano la situazione.
“Ehm, allora io prendo un antipasto di mare, spaghetti con gli scampi e poi delle capesante in agrodolce”, alza lo sguardo dal menù e mi guarda, non ho avuto nemmeno il tempo di guardare il menù.
“Ehm prendo lo stesso……..”, dico mi va bene tutto in questo momento, mi cadono solo gli occhi sul menù, sgrano gli occhi.
“ Andrè scusami ma non sono troppo care queste cose??”
“Ahahahahah, non preoccuparti, prendi tutto quello che vuoi!”, mi sorride.
“Da bere che vi porto?”, dice il cameriere.
“ Io una coca cola”, dico decisa questa volta.
“Anche per me, grazie”, risponde guardandomi Andrea.
“Va bene, se avete bisogno fatemi un fischio”, si gira e il cameriere mi fa l’occhiolino.
Rimango immobile e rossa dalla vergogna. Andrea lo nota, ma non dice niente.
Parliamo del più e del meno, ridiamo e scherziamo tra un boccone e un altro.
“La cena era buonissima, vorrei complimentarmi con lo chef!”, dico ad Andrea.
“Ok va bene, oh Mirko mi chiami Zio Mario per favore??”, Grida al cameriere che ci ha serviti prima, fa un cenno con la testa.
Poco dopo vedo uscire dalla cucina, un omone massiccio ma con un viso simpaticissimo.
“Ehi ragazzo mio, come stai??”, dice l’uomo che deduco essere Zio Mario.
“Si bene, grazie zio.”, risponde Andrea.
“Che ci fai da queste parti?”, chiede e poi sposta lo sguardo su di me.
“Ehm vorrei presentarti Agnese, Agnese lui è mio zio Mario, lo chef che tanto hai lodato.”, dice Andrea guardando sia me che zio Mario.
“Molto piacere, io sono Agnese, una…………”, e adesso come mi definisco?? Panico totale.
“ E’ una mia….. amica, si!”, mi salva Andrea in calcio d’angolo.
“Piacere mio Agnese, amica di Andrea.”, mi stringe la mano, ma da quello che ha detto non crede proprio alle parole di Andrea.
“ Comunque la cena era buonissima, siete un cuoco straordinario.”
“Grazie cara”, mi sorride poi si gira vero Andrea, “ Non fartela scappare, mi piace la ragazza.”, ok adesso sono ufficialmente un pomodoro bollito.
“Si zio, non lo farò.”, lo risponde però guardando me.
“Vogliamo andare??”, mi dice un po’ più a bassa voce per far sentire solo me.
“Ok, va bene andiamo.”
“ Zio mi fai il conto?”
“Ma cosa dici?? Vai figliolo, la cena la offre la casa.”, dice zio Mario.
“Grazie Zio, ci vediamo presto.”, dice Andrea.
“Grazie signor Mario, di tutto.”, gli dico io.
“ Chiamami solo Mario, perfavore, e di niente cara.”, salutiamo zio Mario, e ci avviamo verso l’uscita, ma Andrea si blocca e torna indietro, e sussurra qualcosa all’orecchio di Mirko che subito dopo si mette a ridere e gli dice:” Non preoccuparti.” E poi mi saluta solo con un cenno del capo.
Usciamo dal locale e ci avviamo per ritornare a casa mia, abbiamo un bel po da camminare.
“E’ stata una bella serata, grazie.”, gli dico senza guardarlo.
“ Di niente, l’ho fatto solo per te, e poi volevo portarti in posto familiare per me, che fa parte di un pezzo molto importante della mia vita.”, mi dice guardando anche lui d’avanti a se.
“Posso farti una domanda??”,gli dico.
“Si certo dimmi.”
“ Ma cosa hai detto a Mirko??”
Si mette a ridere di gusto. Ci mette un po’ a rispondermi. Ma alla fine mi guarda dritta negli occhi e mi dice:” Gli ho detto che non si deve permettere mai più di farti l’occhiolino o di provarci con te, perché sei la mia ragazza, insomma l’ho avvertito.”
Non so che dire, sono paralizzata, mi fermo, quando si accorge che mi sono fermata, si volta e mi raggiunge.
“Ehi ho detto qualcosa di male?”, mi dice preoccupato.
“N-no è solo che…… gli hai detto che sono la tua ragazza??”, gli dico con una voce dolce, che non so nemmeno come mi è uscita e soprattutto da dove.
“ Si, spero che non sia un problema.”
“N-no figurati.”
“Bene perché stasera volevo proprio chiedertelo”
Il mio cuore si ferma, non riesco a dire una parola solo un “C-cosa?”, biascicato tra l’altro.
“Agnese vuoi essere la mia ragazza???”
 
 
SPAZIO AUTRICE.
Care fanciulle. Scusatemi se vi ho fatto aspettare così tanto, ma ho avuto problemi con word. Comunque Buon 2014!! Come avete passato le feste, spero vi siate divertite. Come vi è sembrato il capitolo?? Il finale resta così… cosa risponderà secondo voi Agnese?? Fatemi sapere le vostre impressioni.
Un bacio gradissimo e scusatemi ancora.
Elisa :*
  
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