Storie originali > Avventura
Ricorda la storia  |      
Autore: Viola the Cat    04/01/2014    3 recensioni
Samira è una ragazza siriana che affronta assieme al suo fratellino il viaggio della speranza , per scappare dalla sua patria in guerra. un racconto pieno d'avventura e di sogni.
dedicata a tutti quelli che mi seguono , (specialmente a Mattia the cat)
Genere: Avventura, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi  chiamo  Samira , ho  i  capelli  castani , gli  occhi  marroni  e  la  carnagione  scura.
 
  Sono  una  semplice  ragazza  che  vive  a  Siracusa , una  piccola  città  della  Sicilia.
 
 Prima  non  era  così. Prima  io  abitavo  in  un  piccolo  villaggio  della  Siria , e  diciamo
 
che  non  era  molto  bello  li. Ogni  giorno  mio  padre  rischiava  la  vita  per  portare  del  cibo  decente  a 
 
casa , e  a  volte  nemmeno  ci  riusciva. Mi  ricordo  che  in  quegli  anni  ero  magrissima , pesavo  29 Kg ,
 
che  è  proprio  pochissimo  per  una  bambina  di  10  anni. Ora  ne  ho  11  e  ne  peso  40. Tutta  la  mia  vita
 
è  cambiata  in  solo  un  anno. È  cambiata  da  quando  ho  affrontato  il  viaggio  della  speranza.
 
Ero  da  sola  con  mio  fratello  ad  affrontarlo. Mio  padre  era  morto  ucciso  dai  soldati , mia  madre  era
 
morta  poco  dopo  aver  dato  alla  luce  mio  fratello. È  stato  difficile  crescere  senza  di  lei.
 
Me  lo  ricordo  bene , quel  giorno.  Ero li  con  mio  fratello  ad  aspettare  che  ci  facessero  salire.Era  buio,
 
 faceva  molto  freddo. C’erano  milioni  di  persone , tutte  nervose , ma  anche  piene  di  speranza.
 
Finalmente   ci  fecero  salire.  Io  e  mio  fratello  eravamo  stanchissimi , ma  ancora  non  sapevamo  che
 
era  solo  l’inizio. Cercammo un  posto  a  sedere  per  tanto  tempo , dopo  un  ora  lo  trovammo.
 
Da  li  si  potevano  vedere  le  coste  della  Siria  e  il  nostro  villaggio.  In  quell’attimo  provai  molta 
 
nostalgia. Poi  pensai  che  affrontavo  quel  viaggio  solo  per  il  bene  mio  e  di  mio  fratello  Gabriel.
 
Gabriel   è  un  bambino  molto  allegro , sa  sempre  come  farmi  riprendere  da  ogni  attimo  di   debolezza.
 
Mi  chiede  spesso   della  mamma , perché  lui  non  l’ha  mai  conosciuta.  Aveva  appena  4  anni  quando
 
  affrontò  con  me  il  viaggio  della  speranza.
 
Eravamo  abbracciati  e  ogni  tanto  mi  chiedeva :
 
-Samira , ho  fame , quando  arriviamo?-
 
-non  ci  posso  fare  niente  Gabriel-  gli  rispondevo  io.
 
-Samira , ho  sonno!-
 
-allora  dormi!-  gli  rispondevo.
 
- Samira , mi  parli  della  mamma?-
 
-va  bene- 
 
Mia  madre  si  chiamava  come  me , Samira.  Aveva  i  capelli  castani  e  gli  occhi  neri,  molto  profondi.
 
Non  ricordo  molte  cose  di  lei , ma  mi  fa  piacere  ricordare  sempre  quel  poco.
 
Ricordo  che  era  sempre  molto  dolce  e  gentile  con  me  e  che  mi  dava  sempre  2  baci  prima  di 
 
andare  a  dormire. Nient’altro. Passarono  due  ore , ed  eravamo
 
 ancora  in  mare  aperto. Dopo  altre  cinque  ore  di  viaggio  un  signore  urlò :-terra! Terra!-.
 
Più  che  terra  era  una  costa. Passammo a 5m  di  distanza  da  degli  scogli, ma  per  fortuna  non successe
 
niente. Per  il  momento.  Dopo  2  minuti  si  sentì :-SBAM!-. alcuni  uomini  scesero  nella  stiva  a  vedere
 
 che  era  successo. Tornarono  tutti  zuppi. Presero  un  altoparlante  e  gridarono  “FALLA , FALLA!!!”
 
a  sentire  quelle  parole  tutti  cominciarono  a  spaventarsi  e  a  urlare.  All’improvviso arrivo  una  marea
 
 di  acqua  sul  ponte. Il  panico.  Chi  urlava , chi  imprecava , chi  pregava ,  chi  correva  da  tutte  le  parti.
 
Era  un  vero  caos. Tutto  d’un  tratto , ebbi  la  tremenda  sensazione  di  stare  per  scivolare.  Mi  guardai 
 
Intorno  e  mi  terrorizzai.  Un  pezzo  del  barcone  era  più  in  alto  dell’altro!  Era  di  poco  la  differenza ,
 
forse  era  per  questo  che  i  grandi  non  sen erano  accorti.  D’istinto  presi  Gabriel  da  sotto  il  braccio
 
e  con  moltissima  fatica  ci  spostammo  nella  parte  della  barca  più  in  alto. Eravamo  in  salvo , almeno
 
qualche  minuto  in  più  degli  altri.  Ad  un  certo  punto  la  barca  s’inclinò , come  avevo  previsto.
 
Avevo  visto  più   di  200  persone  scivolare  e  finire  in  mare.  Uno  spettacolo  orribile. Guardai
 
 all’orizzonte , si  vedeva  una  grandissima  isola , la  Sicilia.  È  li  che  eravamo diretti.
 
Poi  vidi  2  grandi  luci , ed  insieme   a  mio  fratello  e  degli  altri  sopravvissuti  gridammo << SIAMO 
 
QUI!!!!  >>.  Si  avvicinarono  e , visto  che  eravamo  in  pochi , ci  fecero  salire  sulla  loro  barca , poi  fecero
 
Inversione  di  rotta  e  ci  portarono  a  Siracusa.  La  mia  prima  impressione  fu : caspita , che  grande!
 
Aspettammo  un  oretta  e  poi  arrivarono  delle  persone  all’apparenza  gentili  che  ci  diedero  delle
 
 coperte  e  un  brodo  caldo. Gabriel  lo  finì  subito. (aveva  molta  fame , non  aveva  mangiato  per  quasi
 
 un  giorno!) poi  ci  portarono  in  una  specie  di  hotel  per  i  rifugiati (ci  spiegarono  dopo  che  non  si
 
chiamava  così) , dove  restammo  per  altri  3  mesi.  Poi  una  giovane  coppia , Alessandra  e  Nicola ,
 
ci  adottò. Ricordo  molto  bene  quel  giorno. Io  mi  ero  alzata  dal  letto  molto  felice.
 
Stavo  scendendo  per  fare  colazione , quando  mi  ero  scontrata  con  Luisa , una  giovane  ragazza
 
Che  fa  volontariato.
 
Luisa - Samira , potresti  andare  a  svegliare  tuo  fratello  per  favore , abbiamo  una  sorpresa  per  voi!-
 
Samira - corro!-
 
Facevo  lo  slaom   tra  tutti  i  letti (eravamo  in  molti , quindi  di  conseguenza  c’erano  tanti  letti)  e 
 
Andai  sul  letto  di  mio  fratello  e  cominciai  a  dirgli  all’orecchio :
 
Samira - pss , Gabriel , alzati!-
 
Gabriel - perché  dovrei?-
 
Samira - perché  c’è  una  sorpresa  di  sotto!-
 
Gabriel -siii!!!- dice  alzandosi  e  correndo  verso  le  scale.
 
Gabriel - allora , ti  muovi?!-
 
 Mi  era  scappata  una  risata , pensavo “ non  cambierà  mai!”.
 
Avevamo  sceso  le  scale  alla  velocità  della  luce e  chi   eravamo  precipitati  in  cucina.
 
Gabriel - allora  Luisa ,  la  sorpresa?-
 
Luisa - ragazzi , vi  presento  Alessandra  e  Nicola , saranno  i  vostri  nuovi  genitori-
 
Non  ci  potevo  credere , non  poteva  essere  vero. Finalmente  avevo  dei  genitori!
 
Mi  avvicinavo  piano a  loro , forse  perché  temevo  che  fosse  tutto  un  sogno.  Li  abbracciai. Non  era
 
Un  sogno!  Era  la  realtà!  Poco  dopo  ci  portarono  a  casa  loro ,  dopo  pranzo avremmo  sistemato
 
Le  valigie  nelle  nostre  camere.  Mi  sentivo  tranquilla  e  al  sicuro “ Forse  è  questo  che   si  prova
 
 quando  si  vive  senza  guerra  e  con  dei  genitori  che  ti  amano.”  pensavo. Ed  era  vero.
 
 
 
 
Tutti  voi  ora  sapete  la  mia   storia. La  storia  di  una  ragazza  coraggiosa , che  ha  saputo  affrontare
 
 qualcosa  molto  più  grande  di  lei.
 
                                                                                       FINE
 
 
 
 
ANGOLETTO  DELL’AUTRICE
 
 
 
Salve  gente , come  va?  Questa  è  la  mia  prima  storia  in  questa  sezione.
 
Questo  è  un  tema  secondo  me  molto  delicato. Sta   a  voi  giudicare  se  mi  è  venuti  bene  o  no.
 
Questa  è  la  one-shot  più  lunga  che  ho  mai  fatto  da  quando  sono  iscritta!
 
Recensite  numerosi!  Baci  da  Viola  the  cat!
 
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Viola the Cat