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Autore: Damia    04/01/2014    2 recensioni
A volte il passaggio dall'anno vecchio all'anno nuovo porta dei grossi cambiamenti...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ehm, toc toc....E' permesso...? Si può...?
Il primo dell'anno mi sono svegliata con un  guizzo di ispirazione che non mi capitava da tempo...
Così ho pensato di darle corda e buttare giù qualche riga. 
Questo è il risultato. E' una sciocchezzuola delle mie, niente di che, non è nemmeno betata, per cui per ogni errore chiedo scusa fin da ora.
E come dico sempre,
Enjoy.




 
La luce filtrava attraverso le tende appena accostate, creando un fastidioso fascio di luce che lo colpiva direttamente sugli occhi.
Draco fece una smorfia di disappunto e si passò una mano sul viso, nel tentativo di riaddormentarsi. Era troppo stanco per solo pensare di alzarsi a chiudere le tende e non aveva la minima idea di dove avesse lasciato la sua bacchetta la sera prima.
D’improvviso spalancò gli occhi e senza girarsi allungò una mano alla sua destra, sentendo un confortevole rigonfiamento sotto le coperte.
No, non se l’era sognato.
Era il primo giorno del nuovo anno e non era il solo occupante del letto.
Un sorriso si fece strada lentamente mentre si voltava con cautela ad osservare il bell’addormentato al suo fianco.
Lo accarezzò con delicatezza per non svegliarlo e poterlo osservare in tranquillità.
Ripercorse mentalmente gli eventi della sera prima, deciso ad imprimerseli nella memoria.
 
Quando l’invito alla festa indetta dal Ministero arrivò, era deciso a rifiutare e a passare l’ultimo dell’anno chiuso in casa.
La sua carriera di Auror era ben avviata, non poteva dire di essere benvoluto da tutti i colleghi, ma ne aveva comunque guadagnato il rispetto sul campo, il che era molto più di quanto si aspettasse all’inizio.
Aveva rapporti civili con gli ex compagni di scuola, anche con i Grifondoro, persino con il Grifondoro per eccellenza, Harry Potter. All’inizio era stata una necessità, lavorando nello stesso ufficio. Deporre l’ascia di guerra e dimenticare i livori adolescenziali era sembrata la mossa più sensata ad entrambi, per evitare di restare uccisi sul lavoro perché distratti a litigare tra loro.
Il passo a fidarsi reciprocamente fu abbastanza breve. Più volte Harry gli aveva coperto le spalle, cosa che non stupì mai davvero Draco. Harry non aveva mai perso l’istinto di Salvatore. Quello che invece lo sorprese totalmente è che Harry aveva imparato a fidarsi di lui, Draco Malfoy, e che mai aveva dubitato di lui in tutte le azioni sul campo che avevano affrontato da quando erano diventati colleghi.
Poi erano cominciati i venerdì sera al pub. Senza nemmeno rendersene conto, si era ritrovato in una routine che prevedeva almeno un’uscita settimanale con Harry.
Beh e Potter era diventato Harry in un qualche momento non precisato.
Uscivano, bevevano una burrobirra e parlavano.
E Draco cominciò ad osservare come Harry ridesse di cuore alle sue battute ormai fintamente ciniche sui colleghi, su come sorridesse dolcemente quando vedeva i figli di Hermione, come gli brillassero gli occhi mentre raccontava di come Teddy stesse imparando a volare sulla nuova scopa giocattolo.
Erano immagini che gli piaceva pensare fossero solo sue, in netto contrasto con l’aura di potere che emanava quando era in servizio.
Nella sua mente divideva le due versioni come il “Suo Harry” e Harry Potter, l’Auror.
Il problema era che Harry non era per niente suo nella realtà. Si vedevano spesso, poteva dirsi quasi sicuro a definire il loro rapporto sotto il nome di amicizia, ma di più?
 
Draco scosse la testa, inspirando a fondo. A volte la paura rende ciechi, anche quella di essere felici. Per sua fortuna, Harry era decisamente più coraggioso in questo frangente. O più impulsivo.
O più incosciente.
O una meravigliosa combinazione di tutte e tre.
 
La sera di San Silvestro si era ritrovato ad osservare le fiamme del camino con un bicchiere di vino in mano, certo che avrebbe terminato la serata con del buon cognac invecchiato. Tanto cognac.
Poi, quasi a mezzanotte e dopo una quantità di alcol non ben precisata, qualcuno bussò alla porta. Quando aprì la porta e vide Harry in piedi davanti a lui sgranò gli occhi.
 
“Harry, che ci fai qui?”
“Mi avevi detto che non avevi intenzione di venire alla festa del Ministero.” Harry era appoggiato allo stipite della porta. Non indossava la divisa da cerimonia, né un qualche abito babbano da sera, ma un paio di jeans e un semplice maglione di lana a collo alto che si intravedeva sotto il cappotto.
“Vero. Tu invece non dovevi andarci?” chiese stupito e un po’ brillo.
Harry si limitò a scrollare le spalle ed entrare in casa, senza aspettare di essere invitato esplicitamente. Si tolse il cappotto appoggiandolo sullo schienale della poltrona e si servì una generosa dose di cognac direttamente nel bicchiere di Draco.
Draco chiuse la porta e si voltò ad osservarlo incuriosito. L’alcol che aveva già bevuto gli impediva di essere totalmente lucido, ma non così tanto da non riuscire a rendersi conto che c’era qualcosa di anomalo nel comportamento dell’altro.
“Harry, va tutto bene?”
 
“Sì. No. Credo di essere un po’ ubriaco,” gli rispose con un sorriso quasi colpevole.
 
“Harry, cosa ci fai qui stasera? Non dovevi essere fuori a festeggiare con i tuoi amici?” continuò ad indagare Draco.
 
Il Grifondoro gli si avvicinò e lo vide chiudere gli occhi ed inspirare a fondo.
“Dovevo. Avrei dovuto. Mi stavo preparando. E ad un certo punto mi sono accorto che non volevo.”
Draco gli lanciò un’occhiata incuriosita.
“Mi sono reso conto che dovunque fossi stato, con chiunque fossi stato, non ci sarebbe stata la persona con cui realmente volevo passare questa serata.”
Draco era quasi sicuro che il suo cuore si fosse fermato per un secondo. Fece un passo avanti avvicinandosi ad Harry, ma senza ancora nemmeno sfiorarlo.
“Davvero?”
Harry annuì. “Sono rimasto in camera per un paio d’ore, guardando le persone che passavano dalla finestra. E poi mi sono detto ‘ora o mai più’.”
“Draco, adesso io sono con la persona con cui voglio finire l’anno e cominciare quello nuovo. Con te. Solo con te.” Mentre glielo diceva, sentiva i rintocchi della mezzanotte echeggiare nel salone accanto.
“E’ mezzanotte” riuscì solo a dire Draco.
Harry coprì la breve distanza che li separava, gli prese il viso tra le mani e lo baciò con dolcezza.
“Buon Anno Draco.”, gli sussurrò allontanandosi.
Come se fosse tutto al rallentatore, Draco lo vide prendere il cappotto e dirigersi verso la porta d’ingresso. Riuscì a riscuotersi appena in tempo. Lo prese per il polso e se lo tirò addosso. Lo baciò nuovamente, con impeto, cercando di mettere in quel contatto tutto quello che stava provando in quel momento. Quando alla fine si separarono, Harry aveva uno sguardo sorpreso ed un sorriso enorme che gli rischiarava il viso.
“Io non ero sicuro. Temevo di aver frainteso ogni cosa. Ma non potevo più tenermi il dubbio…” ammise il Grifondoro.
Draco si limitò a sorridergli e a rispondergli “Buon anno anche a te Harry”.
E ricominciò a baciarlo, stavolta con molta più passione e impeto, rendendo ben chiaro che non c’era alcun dubbio su come avesse intenzione di cominciare l’anno nuovo.
   
 
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