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Autore: pozzanghera    05/01/2014    1 recensioni
Andrea è una ragazza adolescente come tante o forse no. Tutti dicono che lei è strana, non è normale dicono e ogni volta lei sorride, come se ogni volta non si sentisse pugnalata, a volte non c'è niente che faccia più male delle parole. Una ragazza non è solo bella, simpatica, sorridente, una ragazza può sentirsi brutta, sola, indesiderata. Andrea è diversa e non vorrebbe, ma la vita non la si sceglie...
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Fu l’estate più bella che ricordasse, o almeno quella che le aveva cambiato la vita. Sara cominciava a piacerle davvero anche se ogni cosa sembrava riportare ad Elena e le faceva battere forte il cuore. Le veniva come un vuoto sulla bocca dello stomaco, era pesante e faceva male ma allo stesso tempo era piacevole, proprio come una dipendenza.
Sara non le provocava tutto questo, ma la faceva sorridere e le faceva venir voglia di scherzare e alle volte anche di fare l’amore. Questa era la cosa più importante, la sua dipendenza sarebbe scomparsa con la lontananza. Prima o poi avrebbe smesso di paragonarla ad Elena in ogni cosa, prima o poi l’avrebbe dimenticata completamente. Cominciò a non rispondere più ai suoi messaggi, ma era come se più la evitasse e più Elena cercasse le sue attenzioni, mandando sempre più messaggi ai quali lei puntualmente non rispondeva. In passato quando Elena era distaccata, Andrea aveva fatto del suo meglio per farsi notare, aiutarla in un certo modo e la loro amicizia era sempre stata così, frequenti incomprensioni e insolite riappacificazioni.
Aveva uno strano modo di amare, se ne stava rendendo conto proprio ora che aveva qualcuno che l’amava, non si era mai sentita compresa da nessuno. Ogni relazione che vivesse era tormentata, alle volte le capitava di stressare troppo un rapporto, di consumarlo in fretta, perdendo subito interesse per le persone, altre invece era distante quasi a non importarsene. Con Sara le cose sembravano diverse, non si sentiva troppo legata e nemmeno troppo poco, ma forse il loro rapporto reggeva ancora solo perché Sara la cercava e lei era lì, che per la prima volta in vita sua si sentiva importante per qualcuno che camminasse a due zampe.
L’ultimo anno scolastico cominciò come tutti, o quasi. Già dal primo giorno i prof esordirono con i loro: quest’anno avete gli esami, vediamo di studiare sempre e non solo l’ultimo mese, e lo ripetevano tutti i giorni come se gli studenti non lo sapessero o sottovalutassero la cosa. Doveva essere un classico modo di spaventare i maturandi che di anno in anno si rinnovava ma con scarso successo.
Le distrazioni, le finte febbri e le assenze ingiustificate si ripeterono come tutti gli anni, soprattutto per Andrea che quest’anno aveva sempre un buon motivo per non entrare. E poi, entrare significava passare cinque lunghissime ore ad evitare Elena, a fingere che non le piacesse, che di punto in bianco non le importasse più nulla di lei. Lei sembrava arrabbiata, la evitava senza nasconderlo troppo, rendendo il distacco di Andrea ancora più facile. Non si rivolgevano parola, giusto qualche frase di circostanza quando capitava dopo l’assurda lite del primo giorno. Dal giorno successivo Andrea si sedette in prima fila, dalla parte opposta dell’aula. Nessuno capiva cosa stava succedendo, nemmeno il suo migliore amico che la provocava spesso con battutine su Elena rendendo Andrea nervosa e scontrosa.
Un giovedì mattina per la prima interrogazione dell’anno il prof d’italiano aprì come di consueto il libro ad una pagina a caso: 132, 13+2=15. La quindicesima era lei, maledisse il pomeriggio precedente trascorso al telefono con Sara. La fortuna degli anni precedenti, quando era sempre l’ultima ad essere interrogata sembrava averla appena abbandonata. Si alzò e in tre passi raggiunse la cattedra. Il professore da vicino non era solo più antipatico, era anche più brutto e aveva un terribile tanfo di naftalina, d’altronde i tipi così andavano conservati bene, fortunatamente sono in via d’estinzione.
Il tenente, così lo chiamavano tutti poichè raccontava sempre dei suoi tre anni trascorsi in marina, fece una domanda che Andrea nemmeno sentì. Si sentiva soffocare, avrebbe voluto sfondare la porta e andare via.
Durante le interrogazioni si sentiva sopraffare dall'ansia, non guardava mai la persona seduta alla cattedra, le metteva ancora più ansia, fissava un punto imprecisato davanti a lei, in questo caso i fogli di giornale attaccati ai vetri delle finestre, messi lì per non far entrare il sole. Quell’aula non aveva le tende, nessuna le aveva in quella scuola, nei mesi caldi ognuno provava a rimediare un po’ di ombra come meglio poteva. Ma quell’anno l’inverno sembrava aver fretta di arrivare e a metà ottobre erano tutti con la giacca in aula giacché per i riscaldamenti ci voleva ancora tempo. La scuola era un posto invivibile in ogni stagione, l’estate faceva caldo, l’inverno si battevano i denti…avrebbero dovuto abolirle.
“Allora?” chiese il prof, mentre Andrea si schiarì per la terza volta la voce.
Spostò lo sguardo su colei che l’anno precedente le aveva sempre suggerito durante le interrogazioni e la vide  bisbigliare con la compagna di banco. Sorridevano sotto sotto, sembravano provarci gusto. Tornò a fissare i fogli di giornale: quell’interrogazione tragica e quelle risate sulle disgrazie altrui le fecero venire un gran nervoso e un’ingiustificata voglia di piangere. Dopo una paternale infinita sull’obbligo di studiare per gli esami e un due ben meritato tornò finalmente a sedersi. Le gambe quasi non la reggevano più.
Avrebbe voluto sfogarsi, scrivere l’ennesima pagina nera del suo diario ma non sapeva da dove cominciare, erano tre mesi che non scriveva, aveva anche smesso di disegnare di punto in bianco senza sapere il perché. In un certo senso aveva perso se stessa e non se ne era resa conto.
L’anno scolastico, proprio l’ultimo era iniziato piuttosto male, non aveva la testa per studiare, nemmeno quel minimo che aveva fatto gli anni precedenti. Avrebbe voluto scappare via con Sara e vivere insieme su un’isola deserta. Come sopravvivere lo avrebbero scoperto.

NdA: mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questo capitolo, per i prossimi ho in serbo qualche sorpresa per i fan di Elena... a presto
  
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