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Autore: AiresBane92    05/01/2014    3 recensioni
La storia parte dalla fine del quinto volume di Shadowhunters.
Il mondo dei cacciatori è minacciato da Jonathan, il figlio malefico di Valentine, e Jocelyn si ritroverà a fare una scelta molto importante.
Presto Clary verrà a conoscenza dell'esistenza di altri membri della sua famiglia, e Magnus, dopo la dolorosa rottura con Alec, incontrerà qualcuno del suo passato che risveglierà in lui sentimenti contrastanti...
Tutto questo e ancora di più si svolgerà tra la chiassosa New York e il misterioso Galles.
N.B. [In precedenza la storia si intitolava 'aku cinta kamu']
Ps: Possibili Spoiler se non avete letto tutti e 5 i volumi, e i tre di Shadowhunters Le Origini.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3 – Sgattaiolare.

 

 

 

Clary appoggiò le labbra sulla fronte di Jace e ne controllò la temperatura.
« Scotto ancora, eh? ». Clary annuì afflitta. « Si. Sembra che tu abbia trentotto di febbre. E' assurdo! ».
La cacciatrice cominciò a girare nella stanza del ragazzo evidentemente turbata.
Jace osservò il naso arricciato e i lunghi capelli rossi che ondeggiavano come fiamme nel buio.

« Clary...» « No, non provare a dire che non è colpa mia! ». Il cacciatore le afferrò un braccio e l'attirò sul letto.
Clary ricadde sul materasso e rotolò lontano da lui.

« Se tu non mi avessi trafitto con la spada, il legame con Sebastian non si sarebbe sciolto...» « Eppure siamo sempre noi a pagarne il prezzo, Jace. Quando finirà questa catena di eventi terribili? » « Da quant'è che fai questi discorsi? ».
Il ragazzo infilò i guanti cuciti appositamente dai Fratelli Silenti e prese piano la mano di Clary. Doveva usarli con cautela, altrimenti la stoffa drappeggiata di rune avrebbe finito per bruciare e frantumarsi.
La ragazza si voltò per guardarlo.
« Non è giusto. Non posso toccarti, non posso baciarti, senza correre il rischio di ustionarmi...». Gli occhi ambrati di Jace si spensero sotto un velo di tristezza. « Lo so...non è giusto nei tuoi confronti ». Clary lo guardò confusa. « Che vuoi dire? ». Jace le diede le spalle e sospirò.
« Tu non sei costretta a restare al mio fianco. Puoi...». La voce di Jace s'incrinò.
Non poteva neanche immaginare come avrebbe affrontato tutto ciò che lo attendeva senza la presenza costante di quella piccola testarda.
Eppure voleva sforzarsi di non essere egoista. Non poteva costringerla a sopportare ancora, più di quanto non avesse già fatto.
Clary gli sfiorò la schiena scoperta ed esaminò ogni marchio, ogni runa, in silenzio.

« Jace, io ti amo. Ho lottato fino ad ora per te. Perchè mai dovrei arrendermi? ».
Il ragazzo si voltò di scatto e le afferrò il viso con le mani inguantate.
« Ripetilo » « Ti amo, e tu lo sai. Ti amo come non pensavo di poter amare e...». Jace interruppe le sue parole con un bacio lento e dolce.
Le loro labbra si cercarono e sfiorarono, più di quello non gli era concesso fare.
Clary avrebbe voluto intrecciare le dita nei suoi capelli d'oro, baciargli la pelle, e sentire le sue braccia muscolose far presa su di lei.

« Stai per caso facendo pensieri molto sconci su di me? ». Clary arrossì di botto e lo allontanò con una spinta. Jace soffocò la risata nel cuscino.
« Ho indovinato! » « No, cioè...si. Ma come? No, volevo dire, no...» « Avevi un'espressione così estasiata! ». Clary lo minacciò con l'indice. « Magari stavo pensando a qualcun altro! ». Jace mise il broncio. « E dove lo trovi uno più focoso di me? In tutti i sensi...». Clary scoppiò a ridere. Persino in una situazione del genere Jace riusciva a strapparle un sorriso sincero.
La ragazza incrociò lo sguardo di lui.
« Prima non te l'ho chiesto...nella sala d'addestramento...» « Cosa? » « Che ne pensi? Di quello che ci ha rivelato mia madre...».
Il cacciatore si stese a pancia in su e Clary osservò il petto nudo alzarsi ed abbassarsi ritmicamente.
Dopo aver rischiato di perderlo così tante volte, il solo vederlo respirare era un balsamo per tutti i brutti ricordi che portava con sé.

« Penso che tu sia fortunata, Clary ». La ragazza si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra. « Hai ragione. Lo sono. Ho una famiglia, ho te, mamma, Luke, Simon, ...e anche Isabelle, Alec, ...e ora ho scoperto di avere delle zie...» « Ehi! Non rubarti i membri della mia, però! Izzy e Alec sono miei! ». Clary si lasciò scappare un sorrisetto e alzò le mani. « Per carità! Non oserei mai! ». Jace la raggiunse accanto alla finestra e scostò le tende.

Un fascio di luce lunare filtrò all'interno della stanza.

« Cosa ti preoccupa? ». Jace riusciva sempre a capire cosa stesse pensando. « Che mamma dica di no a Maryse... che scelga di non cercarle per paura di restare ferita o di affrontare un'assenza di sedici anni...». Clary colse un guizzo divertito negli occhi di Jace.
Lo shadowhunter corse improvvisamente fuori dalla camera e lei restò sconvolta nel buio. Se n'era andato senza dirle nulla.
« Ma Jace! Che...». L'eco rimbombò tra le pareti vuote.

****************

Due colpi alla porta fecero sobbalzare Alec. Il cacciatore si stava asciugando i capelli scuri con un asciugamano bianco.
Se Magnus l'avesse visto senza phone e spazzola probabilmente si sarebbe infuriato.
Era passato ormai quasi un mese da quando si erano detti addio, e Alec aveva cominciato a riprendersi solo da pochi giorni.
Isabelle insisteva nel volergli far conoscere altra gente ma a lui non interessava nessuno, perchè nessuno era paragonabile a Magnus.
A volte pensava di aver scelto la persona sbagliata come suo primo vero amore.
Un uomo che aveva vissuto chissà quante epoche e avuto chissà quanti amori, non poteva essere la persona giusta per lui.
Più lo ripeteva allo specchio e più gli sembrava un'idiozia.

Andò ad aprire la porta e vi ritrovò inaspettatamente Simon.
« Tu? » « Si, lo so. Non ti aspettavi che fossi io...» « Successo qualcosa? » « Jace ». Alec strabuzzò gli occhi. « Sta bene? E' ferito?! ». Il vampiro scosse il capo. « Mi ha detto di dirti testuali parole: Ho un'idea folle e ho bisogno di te in biblioteca. Raggiungimi insieme a Simon ed Izzy ». Il ragazzo fece una breve pausa. « Pare che mi abbia preso per il messaggero dell'Istituto! ».
Alec sbatté la porta sul naso di Simon e lo sentì lamentarsi dall'altra parte. Si vestì in fretta e furia e uscì nel corridoio.
« Scusami! Non volevo...». Simon ridacchiò. « Se mi facessi male per una cosa del genere che razza di vampiro sarei? ». Alec sorrise. « Ah. Allora sei ancora capace di sorridere? Incredibile! ». Era la voce cristallina di Isabelle.
Simon la lasciò passare e osservò la scena. Alec era diventato rosso in volto e stava ignorando la presenza di sua sorella.

« Non sono affari tuoi, Izzy. E comunque si, so ancora sorridere! » « Buon per te! Farai conquiste! » « Isabelle! » « Che c'è?! ». Alec s'irrigidì e proseguì nel corridoio a passo svelto.
« Aspet...». Simon tenne ferma la spalla della giovane Lightwood. « Lasciami! » « No. Devi lasciarlo stare, Isabelle... Lo so che vuoi che tuo fratello stia di nuovo bene ma non è questo il modo di agire. Ha bisogno dei suoi tempi...».
Izzy rilassò le spalle e sospirò.
« Piantala di essere così saggio, Simon. Potrei abituarmici...». Il vampiro trattenne un sorriso imbarazzato e le sfiorò la treccia laterale. « Meglio se andiamo...altrimenti potremmo beccarci una brutta ramanzina da zio Jace! ».
« Simon? ». Il vampiro s'irrigidì di colpo. La voce di Jace proveniva dalle sue spalle. Si girò e incrociò gli occhi ambra dello shadowhunter.
« Mi hai appena chiamato zio? ». Simon si grattò il capo e fece spallucce. « Non dovevi essere in biblioteca? » « Non provare a cambiare discorso, Lewis! » « Ma stavo scherzando! Non essere suscettibile! ». Jace sbuffò e lo ignorò con un'alzata di mano.
« Seguitemi e fate silenzio ». Izzy e Simon incrociarono gli sguardi e annuirono obbedienti.

****************

Clary vide Alec arrivare di corsa nella biblioteca.
« Tu che ci fai qui? » domandò perplesso il ragazzo. « Vorrei saperlo. Simon è venuto a chiamarmi e mi ha detto di venire qui...» « Anche a me. Ha detto che Jace...».
La porta della biblioteca si aprì nuovamente.
« Ciao Alec! » « Jace! Si può sapere che cosa sta succedendo? ». Simon ed Isabelle chiusero la porta alle sue spalle.
« Credo di aver avuto un'idea brillante! ». Clary alzò gli occhi al soffitto e incrociò le braccia. « Quando dici una cosa del genere ci sono sempre azioni pericolose da mettere in atto. Non mi piace » « Clary ha ragione. Cos'hai in mente? Non voglio finire di nuovo nei guai...» « Simon, non fare la pecorella! » lo rimbeccò Jace. « Io non sono una pecora! » « Bee bee bee ». Il vampiro scattò in avanti e afferrò il colletto della camicia di Jace.
Isabelle intervenne.
« Lascialo su! Smettetela! Sembrate due bambini! » « E perlopiù state facendo un baccano infernale! » sbottò Alec.
Simon mollò la presa e Izzy lo tirò via per un braccio.

« Allora...se mi fate finire di parlare, una buona volta! ». Clary incrociò gli occhi di Jace e lo invitò a continuare.
« Dobbiamo sgattaiolare fuori dall'Istituto...». Alec alzò un sopracciglio scuro. « Quando e perchè? » « Domani notte. Andremo a cercare le zie di Clary...».
La ragazza sobbalzò a quelle parole.
« C..co...cosa? » « Hai capito bene. Jocelyn non ha ancora scelto e ho sentito Maryse darle tempo fino alla prossima settimana...» « E tu vuoi trovarle prima che lei decida? Potrebbe anche scegliere di cercarle! ».
Jace si sedette sul bordo della scrivania e dondolò le gambe.
« Questo è vero...però potrebbe anche scegliere di non chiamarle, proprio come temi che faccia. Ma io ho pensato... quale incentivo migliore della loro nipote per farle tornare? » « Potrebbe non fregargli nulla, lo sai! » « Clary...stiamo parlando della tua famiglia. Se hai preso anche solo un pizzico del loro essere allora sono sicuro che ti ascolteranno...e potrebbero aiutarci. Jonathan potrebbe attaccare da un momento all'altro. E cosa faremo noi? Resteremo inermi e ci faremo distruggere? ».
Nella biblioteca calò il silenzio.

Alec tamburellò le dita sul bracciolo di una poltrona. « E' una follia...».
Jace guardò il suo parabatai e aggrottò la fronte. « Se vuoi starne fuori fa pure» « Ha detto che è una follia...» intervenne Izzy. « Non che ne siamo fuori ».
Jace girò la testa verso Clary e attese trepidante.
La ragazza minuta scosse la cascata rossa di capelli e mormorò qualcosa. 
« Cos'hai detto? » domandò perplesso Jace.
« Ho detto...Qual'è il piano?! ». Clary accavallò le gambe e fece una smorfia.
Simon guardò ognuno dei presenti e fece una smorfia di disapprovazione.
« Maledetti voi shadowhunters amanti del pericolo...» sussurrò.
Clary scoppiò a ridere.
« Nessuno ha detto che sei costretto a venire con noi, Simon! ».
Il vampiro si sfregò le mani e sorrise.
« In questo caso, io vi lascio ai vostri oscuri piani...». Simon si mosse in direzione della porta. Una mano lo afferrò per la nuca.
« Non ci pensare proprio, pecorella. Ho bisogno anche di te ».
Jace lo costrinse a voltarsi.
« Ci stai, vero? ». Simon deglutì appena.

Si poteva dire di no a Jace Herondale?

Il vampiro sbuffò contrariato. « E va bene! Ci sto! ».

  
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