Quella sera Bang era tornato al dormitorio abbastanza confuso. Si fece una doccia veloce e si mise a letto. Mandò un messaggio a Michela “Buonanotte piccola, ti amo”. Non voleva chiamarla. Sentiva che avrebbe percepito la sua preoccupazione e non voleva coinvolgerla in una situazione che riguardava soltanto lui e che da solo avrebbe risolto. Non aveva dormito quella notte, i ricordi del passato riaffioravano uno dopo l’altro così come il dolore che portavano. Non pensava che ricordare, a distanza di anni per giunta, potesse ancora turbarlo. Del fatto che fosse però un capitolo chiuso ne era sicuro.
Il mattino dopo, nella casa discografica si presentò Mikako. Era andata per far leggere l’articolo che aveva scritto al direttore. Come giornalista forse era la più onesta, le piaceva scrivere soprattutto di musica e il suo talento le aveva aperto tantissime porte per la sua carriera. Non amava creare scandali, se scriveva della vita privata delle persone che intervistava, lo faceva senza creare fraintendimenti e scandali vari. La cosa che la distingueva infine da tutti gli altri giornalisti era che lei facesse leggere in anteprima l’articolo con i diretti interessati o chi di dovere per rivedere eventuali parti da correggere.
I B.A.P vennero convocati per rileggere l’articolo insieme al direttore, niente di superfluo o sbagliato era stato scritto anzi, veniva sponsorizzato molto il nuovo album; delle domande fatte a Bang nemmeno l’ombra. Quando la riunione finì Mikako andò da Bang,
“Scusa per quello che ti ho detto ieri”
“Non ti preoccupare, può capitare di perdere il filo del discorso e parlare di altro..”
“Permettimi di offrirti un caffè, voglio scusarmi bene e poi è da tanto che non ci vediamo..”
“Okay, andiamo.”
Mikako era una ragazza solare e determinata, era un po’ bassa con dei capelli lunghi rosa che su di lei però non apparivano eccessivi ma anzi si adattavano alla sua figura e personalità. I suoi lineamenti erano chiaramente orientali ma i suoi occhi erano molto più grandi della norma perché sua madre era Italiana. Era un anno più grande di Bang e a quanto pare si conoscevano parecchio bene.
I due erano andati in un bar vicino alla casa discografica, avevano ordinato del gelato.
“Ti trovo in forma, davvero. Sono contenta che la carriera proceda bene, te la sei meritata.”
“Grazie, parte del merito però è anche tuo.”
“Il talento è quello che conta Yongguk e tu ne hai da vendere, se abbiamo costruito qualcosa è grazie alle nostre forze.”
“Già, però c’è sempre chi soffre a causa delle nostre azioni.”
“Mi dispiace di averti fatto soffrire, non sai quanto sono stata male anche io, ma sono stata felice quando ho letto del tuo debutto due anni fa.”
“Ci ho messo una pietra sopra Mikako, pensare al passato ormai non ha più senso. Se quello che abbiamo fatto è stato giusto o meno ormai non conta. Quello che conta è il presente.”
Il mattino dopo, nella casa discografica si presentò Mikako. Era andata per far leggere l’articolo che aveva scritto al direttore. Come giornalista forse era la più onesta, le piaceva scrivere soprattutto di musica e il suo talento le aveva aperto tantissime porte per la sua carriera. Non amava creare scandali, se scriveva della vita privata delle persone che intervistava, lo faceva senza creare fraintendimenti e scandali vari. La cosa che la distingueva infine da tutti gli altri giornalisti era che lei facesse leggere in anteprima l’articolo con i diretti interessati o chi di dovere per rivedere eventuali parti da correggere.
I B.A.P vennero convocati per rileggere l’articolo insieme al direttore, niente di superfluo o sbagliato era stato scritto anzi, veniva sponsorizzato molto il nuovo album; delle domande fatte a Bang nemmeno l’ombra. Quando la riunione finì Mikako andò da Bang,
“Scusa per quello che ti ho detto ieri”
“Non ti preoccupare, può capitare di perdere il filo del discorso e parlare di altro..”
“Permettimi di offrirti un caffè, voglio scusarmi bene e poi è da tanto che non ci vediamo..”
“Okay, andiamo.”
Mikako era una ragazza solare e determinata, era un po’ bassa con dei capelli lunghi rosa che su di lei però non apparivano eccessivi ma anzi si adattavano alla sua figura e personalità. I suoi lineamenti erano chiaramente orientali ma i suoi occhi erano molto più grandi della norma perché sua madre era Italiana. Era un anno più grande di Bang e a quanto pare si conoscevano parecchio bene.
I due erano andati in un bar vicino alla casa discografica, avevano ordinato del gelato.
“Ti trovo in forma, davvero. Sono contenta che la carriera proceda bene, te la sei meritata.”
“Grazie, parte del merito però è anche tuo.”
“Il talento è quello che conta Yongguk e tu ne hai da vendere, se abbiamo costruito qualcosa è grazie alle nostre forze.”
“Già, però c’è sempre chi soffre a causa delle nostre azioni.”
“Mi dispiace di averti fatto soffrire, non sai quanto sono stata male anche io, ma sono stata felice quando ho letto del tuo debutto due anni fa.”
“Ci ho messo una pietra sopra Mikako, pensare al passato ormai non ha più senso. Se quello che abbiamo fatto è stato giusto o meno ormai non conta. Quello che conta è il presente.”