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Autore: Potterhead22    05/01/2014    1 recensioni
Jane, una fotografa in cerca di successo con una vera e propria mania di aver tutto sotto controllo incontra Luis un ragazzo misterioso. Le loro vite si intrecceranno tra un'agenda, un hotel, un albero e una fotografia.
Spero che leggerete e apprezzerete la mia storia e proverete la metà delle emozioni che ho provato io immaginando quello che ho scritto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAP.2
Dopo aver lasciato l’amica al tavolino di quel bar Jane prese un taxi e scese a Lexington Avenue, dove all’ombra del maestoso hotel c’era un piccolo studio fotografico. Amava l’arte in generale ma era completamente affascinata dalla fotografia e coltivava questa passione fin da bambina perché pensava si potesse racchiudere in uno scatto la gioia, la meraviglia, di tutti i momenti belli e felici, come cassetti da aprire ogni qual volta ce ne fosse bisogno. Lavorava soprattutto per matrimoni o book fotografici per qualche rivista ma ancora niente di serio. Amava il suo lavoro e dava sempre il massimo, sperava che lavorare sodo e duramente l’avrebbe aiutata a dimenticare e ad andare avanti, soprattutto dopo aver preso un così brutto colpo che le aveva fatto calare l’autostima, era successo tutto troppo in fretta per i suoi gusti ed aveva bisogno di tempo.
Cercando di pensare ad altro si ricordò di dover vedere gli appuntamenti per oggi e così cominciò a cercare la sua agenda quando, trasalendo, si rese conto che per pagare il conducente del taxi aveva svuotato quasi tutta la borsa alla ricerca del portafoglio e aveva tirato fuori anche l’agenda che a quanto pare poi non aveva più rimesso al suo posto. Era in preda al panico “ E ora come faccio? Chissà se l’hanno trovata e chi l’ha trovata! E pensare che a New York ci sono migliaia di maledettissimi taxi! Non posso neanche lontanamente rintracciare il mio! Sono rovinata, rovinata ! mi va tutto male ultimamente! Nate, i clienti che scarseggiano, e ora anche questo !” Non c’era un “campo” in cui era completa: al lavoro era distratta anche cercando di dare tutto quello che poteva per svolgerlo bene, non era magrissima ma aveva qualche chiletto di troppo che però non si vedeva molto grazie a dio, in compenso aveva i capelli castano chiaro e gli occhi verdi, era molto impulsiva e molte volte usava il suo istinto senza pensare, una cosa che odiava, e in amore dalla padella alla brace: era passata dal tennista che poi si era rivelato gay, ma con il quale restò molto amica, al turno del cuoco possessivo e come gran finale ci fu Nate che non corrispondeva il suo amore. Non riusciva mai a scegliere gli uomini giusti, magari perché non bisogna scegliere ma lasciar fare al caso … ma se poi il caso sbagliava? Se non sapeva quale fosse l’uomo giusto per lei?
Ma Jane ancora non poteva sapere che il caso in quel momento stava lavorando proprio per lei.
Non si era neanche accorta del ragazzo che era entrato, quando alzò gli occhi e notò il suo curiosare in giro gli chiese abbastanza infastidita << Le posso essere utile in qualche modo?>> si sorprese quando il ragazzo le rispose << Forse sarò io ad esserle utile oggi>>. Notando lo sguardo interrogativo della ragazza sorridendo continuò << Se non mi sbaglio quest’agenda dovrebbe essere la sua, signorina … Jane giusto?>> alla vista della sua preziosa agenda le brillarono gli occhi, pensò addirittura di saltare addosso e abbracciare il suo salvatore per poi scartare immediatamente quella stupida idea e ricomponendosi disse << Grazie, grazie davvero, lei è un angelo non avrei potuto controllare gli appuntamenti per oggi e confermare quelli per domani senza la mia agenda, lei mi ha letteralmente salvato la carriera!>> << Beh mi fa piacere, grazie a lei ho fatto la mia buona azione giornaliera ora mi sono comprato un posto in paradiso! Comunque a parte gli scherzi è molto bello qui, sembra un angolo distaccato dalla città un posto tranquillo, non si direbbe che si trova nel centro di New York, non l’avevo mia notato prima>>.  Jane si guardò attorno e sospirando disse << Sì, è proprio vero … una finestra su un altro mondo, un mondo di pace … sa il mostro a capo di questo hotel vuole che io venda perché lui si possa espandere, povero illuso, non sa con chi ha a che fare,  io resisterò>> poi rendendosi conto che si era lasciata prendere dalla foga disse << oh mi scusi, molto piacere mi chiamo Jane Foster>> lui stringendole la mano le rispose <>.
E così si ritrovarono a chiacchierare per un’intera mattinata passeggiando per le strade affollate della grande mela. Intorno a loro si apriva un viale di peschi in fiore e si respirava aria di primavera che ormai era cominciata da un po’ e che con il suo arrivo aveva spazzato via l’inverno.  << Oh mio dio è tardissimo mi dispiace ma devo proprio andare, è stato un piacere conoscerla Luis e non saprò mai come ringraziarla a dovere per avermi riportato la mia agenda>> il ragazzo che non si era nemmeno reso conto dello scorrere del tempo rispose << è stato un piacere ma ti prego dammi del tu e per farmi felice che ne dici di accettare il mio invito per cenare insieme domani sera?>> “ Eccolo lì” pensò Jane “ perché doveva chiedermi proprio di uscire con lui? E ora che gli dico? Di no, dai Jane non puoi, non ancora! Forza è un semplice no, fai un bel respiro e poi … ” << Si molto volentieri!>> “Jane ma cosa dici! Volevo dire no, NO!” <> lei esitò un attimo e poi disse << S-si ma dove?>> e lui che già stava andando via voltandosi rispose << è una sorpresa!>>. E la lasciò lì piacevolmente confusa mentre arrossiva con un sorriso imbarazzato che le spuntava sulle labbra.
Più tardi, ancora frastornata per l’accaduto,  Jane si diresse a casa dove la sua coinquilina l’aspettava per cenare. Al suo arrivo Annie vedendola così distratta e su di giri le chiese        << Jane che ne dici se ordiniamo qualcosa, magari cinese o pizza ti va?>> l’amica rispose << Si si>> senza neanche degnarla di uno sguardo, così Annie sentendo puzza di guai,  partì alla carica << Allora com’è andata oggi a lavoro?>> ricevette un <> come risposta allora non capendo la mise alla prova << Sai oggi ho ucciso un uomo in ascensore e ho nascosto il cadavere sotto il tuo letto!>> Jane rispose <> l’amica sbottò << ma che diavolo ti prende oggi? Ti lascio perfettamente normale e ti ritrovo imbambolata e con un sorriso scemo sulla faccia? Ma almeno mi stai ascoltando?!>> Jane rendendosi conto della situazione si riprese e senza trattenersi disse << ho conosciuto un uomo!>> <>.  Dopo averle raccontato tutto però le disse che preferiva non gioire troppo o illudersi troppo presto perché con Nate era finita così e lei ne aveva pagato tutte le spese. Era decisa a conoscere meglio Luis ma senza esagerare,  ormai dalla sua ultima delusione d’amore il suo motto era “vai piano in tutte le cose perché il mondo può attendere” o “se son rose fioriranno non c’è bisogno che metti il concime rapido” e cercava di prendere queste parole con molta serietà per salvaguardare il suo cuore che ne aveva passate tante o come diceva Annie per alzare delle barriere e tentare di non farsi prendere troppo per non rimanere delusa come era successo il più delle volte. Con la testa piena zeppa di questi pensieri andò a letto chiedendosi se non era stata troppo precipitosa nell’accettare l’invito di Luis.
  
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