Dalla terra umida, coperta da un manto di foglie color del tramonto, sale il sentore della vita e della morte e quest’ossimoro profumato danza nell’aria e si sperde leggiadro, lusingando l’olfatto di chi lo incontra.
Il sole penetra, ormai stanco, tra i rami semi nudi, li accarezza e li bacia come un amante dopo una notte di passione, prima di cedere alla pesantezza delle palpebre; l’aria, divenuta fresca, s’intrufola sotto i vestiti e gioca con il suo corpo, facendolo scuotere e tremare con un brivido dai piedi alati.
Remus, seduto su una panchina di legno, osserva Padfoot gettarsi tra le foglie e rotolarsi spensierato, facendone salire alcune in aria e schiacciandone altre con leggerezza; sul manto nero alcune rimangono impigliate e, accortosene, se le scrolla di dosso in modo deciso e corre verso Remus, sporcandogli i pantaloni con le zampe ricoperte dalla terra umida.
Remus sorride a quegli occhi che si allargano e divengono esageratamente dolci, ride di quel tentativo di sedare, sul nascere, una rabbia che potrebbe giungere, ma che, come sempre, si smarrisce lungo la strada.
Ama Padfoot, lo ha amato sin dal primo momento in cui lo ha visto, anni addietro, e da ogni sua carezza e gesto traspare questo amore incorrotto, un amore genuino e privo di cicatrici.
Gli parla all’orecchio morbido, gli dice che è ora di andare e che si sta facendo tardi, e Padfoot, dopo avergli leccato la mano, si avvia verso casa al suo fianco.
Una volta arrivati e varcata la soglia, Padfoot ritorna ad essere Sirius, portando con sé la sua giocosità e dolcezza, e prova a baciare Remus, ma quello si scosta e gli fa cenno di seguirlo, cosa che Sirius fa senza protestare, poiché conosce fin troppo bene cosa accade dopo le loro passeggiate. Entra nel piccolo bagno, mentre l’acqua scorre e riempie la vasca, e Remus gli si avvicina, con un sorriso sulle labbra gli toglie una foglia che era rimasta imprigionata tra i capelli, poi si sfila i vestiti che sanno di autunno e li lascia cadere a terra; s’infila nella vasca, tendendo una mano a Sirius che, a sua volta, entra e si accoccola tra le sue braccia, lasciandosi lavare con dolcezza la schiena e riempire di schiuma i capelli, poi si abbandona contro il suo torace e si fa avvolgere dal vapore che sale dall’acqua calda.
Remus ama Sirius, lo ha amato sin dal primo momento in cui lo ha visto, anni addietro, e da ogni suo gesto e parola traspare questo amore che è profondo e resistente come gli alberi che non si lasciano fiaccare dal vento d’autunno, che diventa sempre più gelido con il passare del tempo, e, come essi, questo amore è destinato a vivere nei secoli.

Note: questa fic è stata scritta per la community fanfic100_ita. Il Prompt è autunno ( #064) e qui c'è la tabella.

Per twy: grazie *__* sì, in effetti un po' di malinconia c'è, ma è saltata fuori senza essere invitata XD

Per fog: tranquillo, capita a tutti: è il prezzo da pagare per lo slash XD e grazie comunque per l'avvertimento ;)