Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: lilyhachi    05/01/2014    4 recensioni
(Isaac Lahey/Lydia Martin; contesto vago)
Tuttavia, se gli sguardi avessero reso invisibile una persona, Isaac sarebbe svanito sul posto per l'imbarazzo, visto il modo attento e irritante con cui Lydia lo aveva scrutato. Isaac aveva trovato il coraggio di rivolgerle finalmente la parola, uscendo dal suo angolino fatto di timori, e così si era avvicinato a lei, ripetendo a sé stesso che non doveva essere poi così terribile.
Era soltanto una ragazzina di quindici anni, non un mostro mitologico.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Isaac Lahey, Lydia Martin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Because I don't have anyone'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
http://i42.tinypic.com/6ylhl0.jpg


I did ask her out, once
 

“Cause I remember when I found you much younger than you are now.
And once we started having friends round, you created television of your mouth.”.


Isaac Lahey non aveva mai avuto paura delle ragazze, ma purtroppo il suo pensiero cambiò nell'esatto momento in cui i suoi occhi da ragazzino spaurito del primo anno incontrarono quelli sicuri e profondi di Lydia Martin.
L'aveva guardata da lontano così tante volte che ormai ogni suo particolare era impresso a fuoco nella sua mente: la lucentezza dei suoi capelli rossi, l'espressione soddisfatta che assumeva ogni volta che qualcuno la osservava con ammirazione, il trucco leggero e sempre perfetto, la pienezza di quelle labbra che si piegavano sempre in un sorriso troppo bello per essere vero.
Tuttavia, se gli sguardi avessero potuto rendere invisibile una persona, Isaac sarebbe svanito sul posto per l'imbarazzo, visto il modo attento e irritante con cui lei lo aveva scrutato. Isaac aveva trovato il coraggio di rivolgerle finalmente la parola, uscendo dal suo angolino fatto di timori, e così si era avvicinato a lei, ripetendo a sé stesso che non doveva essere poi così terribile.
Era soltanto una ragazzina di quindici anni, non un mostro mitologico.
Lydia percorse con gli occhi tutta la sua figura, a partire dai capelli riccioluti fino a soffermarsi sul corpo glabro, nascosto da abiti sformati e decisamente troppo grandi per lui.
“Mi stavo chiedendo se ti farebbe piacere uscire...una sera”, esclamò lui, ordinando a sé stesso di non balbettare, mentre lo sguardo scendeva sulle sue converse che sembravano molto più interessanti del viso di Lydia e si mordicchiava nervosamente il labbro inferiore.
Lydia appoggiò una spalla all'armadietto, inarcando un sopracciglio e guardando le sue unghie smaltate di rosso, per poi tornare a soffermarsi su Isaac che deglutiva, in attesa. Si portò una mano al fianco e continuò a guardarlo, rendendolo più nervoso del normale.
Il ragazzo venne riscosso dalla risata cristallina di lei che si portò la chioma rossa dietro le spalle, assottigliando gli occhi e continuando ad osservarlo con supponenza.
“Torna quando la tua bici avrà un motore e non una catena”.
Lydia, senza dargli modo di ribattere, chiuse l'armadietto e voltò le spalle, percorrendo il corridoio a grandi falcate con i capelli che oscillavano lungo la schiena, raggiungendo un gruppetto di studenti di cui Isaac non sarebbe mai riuscito a farne parte. Bastava guardare il loro atteggiamento.
Isaac rimase fermo con la bocca dischiusa, gli occhi sgranati e la convinzione che le ragazze fossero dei veri e propri mostri, e Lydia Martin ne era la regina indiscussa.
 

“It’s just you and I tonight.
Why don’t you figure my heart out?
It’s just you and I tonight.
Why don’t you figure my heart out?”.


Lydia uscì dalla scuola, pronta a tornare a casa a piedi, e abbassò lo sguardo per rimettere il cellulare nella borsa, ma quell'attimo di distrazione la portò a scontrarsi con qualcuno. Alzò la testa, seccata, e si ritrovò davanti una figura fin troppo familiare: Isaac Lahey.
La ragazza si stava davvero sforzando per guardarlo: era troppo alto e faticava a ricordare quando lo fosse diventato così tanto. Fece per sorpassarlo e tornare a casa ma la sua voce la fermò.
“Torni a casa a piedi?”, domandò lui, con una nota di scherno nella voce.
“Forse”, rispose Lydia, senza voltarsi a guardarlo, giusto per non dargli la soddisfazione di notare il suo fastidio nell'essere vergognosamente a piedi quel giorno. “Vuoi offrirmi un passaggio?”.
“Lo farei, se la mia bici non avesse ancora la catena”, esclamò Isaac, sorridendo.
Lydia si voltò con gli occhi ridotti a due fessure e assumendo la stessa espressione che gli aveva rivolto durante quella mattina di qualche anno fa: Isaac la ricordava ancora come fosse ieri.
“E' bello vedere che alcune cose non cambiano”, ribatté lei, schioccando la lingua e posando una mano sul fianco, assumendo la sua posizione di “attacco” che fece ridere Isaac.
Per qualche strano motivo, non aveva più paura di lei, forse perchè aveva capito che anche lei era molto più umana di quanto non potesse sembrare, e anche più vulnerabile.
“Potrei fare la strada con te, magari”, disse lui, mettendosi lo zaino in spalla e mordicchiandosi leggermente il labbro, nella vana speranza che Lydia gli dicesse di sì.
La ragazza, in risposta, alzò gli occhi al cielo. “Se proprio ci tieni”.
Per i primi minuti, camminarono in silenzio, spalla contro spalla e tante possibili cose da dire che vorticavano nelle loro teste senza trovare la giusta via per uscire allo scoperto.
“A quanto pare, anche tu sei senza motore allora”, esalò ad un tratto lui per rompere il silenzio.
Non voleva terminare quel tragitto senza aver detto neanche una parola.
Lydia voltò il viso verso di lui e gli rivolse una smorfia di fastidio, poiché Isaac sembrava quasi divertito da quella situazione e continuava a punzecchiarla, senza pentirsene nemmeno.
Lei lo scrutò, ricordando il giorno in cui le aveva chiesto di uscire: era cresciuto molto da allora, non era più un ragazzino del primo anno e si poteva tranquillamente notare dal suo viso leggermente squadrato, le spalle larghe e il fisico asciutto, messo in evidenza dalla maglietta bianca e dai jeans scuri. La sua attenzione si soffermò sulle braccia che le trasmettevano una strana sicurezza. Per un attimo, immaginò di essere avvolta da esse, sentendosi al sicuro e l'attimo dopo ordinò a sé stessa di allontanare all'istante quel pensiero assurdo, come se si fosse scottata.
Tuttavia, Isaac aveva mantenuto la stessa espressione spaesata e leggermente impaurita che aveva anche allora. Gli occhi azzurri nascondevano la stessa malinconia di un dolore che lo aveva accompagnato da molto, forse anche quando le aveva chiesto di uscire e lei, dall'alto della sua superficialità, lo aveva rifiutato senza battere ciglio e negandogli ogni tipo di interazione.
Per la prima volta, Lydia Martin si sentì un vero e proprio mostro: Isaac non aveva niente da invidiare ad altri, ed era forse uno dei pochi bravi ragazzi rimasti sulla faccia della terra. Il problema era che lei, allora, era troppo piccola e stupida per capirlo.
“Già”, riuscì a dire, mascherando il leggero disagio che aveva iniziato a sentire.
“Potresti ritrovarti più spesso senza”, esclamò Isaac, attirando l'attenzione di lei che riportò nuovamente lo sguardo su di lui, come incuriosita. “Almeno faresti quattro passi con me”.
Isaac le rivolse un sorriso malizioso. Dove era finito il ragazzino timido e terrorizzato da lei?
Lui non aveva abbassato lo sguardo, anzi, l'aveva fissata per tutto il tempo senza la paura di incontrare i suoi occhi e specchiarsi al loro interno. Adesso, era lei quella spaventata.
Prima che Lydia potesse rispondere, si ritrovarono davanti casa Martin e il ragazzo spostò lo sguardo da lei alla sua casa, abbassando poi il viso, temendo una risposta negativa. Forse non doveva osare tanto. Forse sarebbe stato sempre il ragazzino senza macchina per lei.
“Credo che sarebbe un'idea grandiosa”, disse improvvisamente Lydia, facendo scattare Isaac che alzò subito il viso, sgranando gli occhi azzurri e con le labbra dischiuse per la sorpresa.
Lydia non poté fare a meno di ridere, notando la stessa faccia che Isaac aveva anche allora, l'unica differenza stava nella risposta a quell'invito che le aveva cautamente fatto.
“La tua espressione non è cambiata per niente”, esclamò lei, portandogli due dita sotto il mento, per chiudergli la bocca e ricevendo un sorriso in risposta.
Dopodiché, Lydia si incamminò verso la porta, percorrendo il vialetto di casa.
“Domani alle sette e mezza?”, domandò Isaac con un leggero timore nella voce.
“A domani”, rispose lei, voltandosi completamente verso di lui e sorridendogli come non aveva mai fatto da quando la conosceva. Era un sorriso vero, non di scherno o falso.
Continuò a camminare con i capelli rossi che oscillavano lungo la schiena e ad Isaac sembrò di avere un flashback: la scena era sempre la stessa, con la differenza che quella volta Lydia era grande abbastanza da riconoscere che non le importava nulla del suo mezzo di trasporto.
 
 

Angolo dell’autrice
 
L’ho fatto di nuovo e mi odio per questo, ma era da troppo che volevo scrivere qualcosa su questi due: già quando nella seconda stagione Isaac confessò a Stiles di averle chiesto un appuntamento, una lucina si accese nella mia testolina bacata ma quando ho visto alcune gif di lui con la motocicletta che le chiedeva di uscire, non ho più resistito. Si tratta, ovviamente, di una coppia che non credo avrà futuro nella serie (oddio, anche se in Teen Wolf tutto può succedere!), ma mi andava di scriverci una cosuccia al riguardo senza pretese e senza alcun senso logico.
Vi chiedo umilmente perdono perchè non so cosa ne sia uscito a dirla tutta, spero soltanto che non faccia troppo pena.
Spero che vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento anche piccino piccino, e se ci sono errori o strafalcioni vi invito sempre a farmelo presente :3
Ps: domani è l’ultimo giorno di attesa per la 3b *-*
Alla prossima, un abbraccio :)
Pps: i due versi che compaiono nella one shot sono tratti dalla canzone “Heart out” di The 1975, mentre il titolo è ripreso da ciò che Isaac dice a Stiles nella seconda stagione.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: lilyhachi