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Autore: IMmatura    05/01/2014    2 recensioni
Amiamo tutti i nostri cari personaggi, le nostre Nazioni. Come sappiamo sono immortali e hanno una vita un po' particolare, dovendo rappresentare uno Stato...e se non fosse così? Se invece fossero state persone normali, come se ne incontrano tante per le strade del mondo? Chi sarebbero e come vivrebbero, se fossero liberi di essere, semplicemente, se stessi?
[TERZO CAPITOLO DEBUGGATO - scusate per il problema tecnico e...ENJOY IT!]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

Orchesterleiter

 

Roderich quasi si rammaricò di rompere, con i suoi passi, il silenzio di quel luogo. Benché tutti i posti fossero esauriti, non un fiato si elevava dal pubblico presente al Wiener Staatsoper quella sera. Salì sulla pedana e diede un paio di colpetti al leggio. La bacchetta fondeva l’aria e calamitava lo sguardo di tutti i componenti dell’orchestra, per un istante.

Invitò poi, con dei delicati ondeggiamenti, i musicisti ad eseguire un’aria delicata che conosceva a memoria. I suoi occhi si sollevavano spesso per controllare le loro mosse. Coloro che suonavano stavano perfettamente eretti, ma con lo sguardo calante sugli spartiti. Nonostante ciò li sapeva pronti a reagire ad ogni suo cenno per cambiare ritmo o tonalità. Chi invece doveva attendere controllava per l’ennesima volta la perfetta efficienza degli strumenti, li scrutava con attenzione nella penombra della sala. Un energico cenno alla sua sinistra, e la melodia prese definitivamente corpo. Perfettamente concentrato, e allo stesso tempo estraniato da se stesso, l’austriaco dirigeva quell’orchestra.

Quando aveva deciso di dedicarsi completamente al suo amore per la musica, non poteva dire di aver ricevuto molto sostegno. In famiglia l’avevano vista come una scelta un po’ bizzarra, se non addirittura superficiale. Era cresciuto in un ambiente severo e compito, fin troppo inquadrato, perciò non si era stupito di quello scarso entusiasmo. Non ne faceva una colpa a nessuno. Neppure al cugino che, invece, aveva onorato la tradizione militare di famiglia, e probabilmente avrebbe continuato a sfotterlo a vita.

Quello che a lui (e a tutti) sfuggiva era che anche in quel mondo si esercitava una ferrea disciplina, in cui i suoni dovevano allinearsi e marciare al ritmo ordinato, adagio o andante che fosse, e ogni musicista imbracciava il suo strumento come la più potente delle armi.

Tuttavia quell’ordine aveva qualcosa di diverso, speciale: non era gravoso e soffocante per la libertà, ma anzi poteva diventarne la massima espressione.

Roderich poteva continuare a muoversi e condurre con precisione, rimanendo rigido e inappuntabile, e allo stesso tempo librarsi al di sopra di quell’alcova, di quel pubblico e di qualunque cosa. Ora poteva sentirsi come se volasse, sospinto dal rombo dei tamburi e accompagnato dal cinguettio dei flauti, ora poteva calarsi nelle viscere della terra, tra gli echi cupi degli ottoni e le delicate armonie di un’arpa. La musica attorno a lui tuonava e gocciolava, incombeva e poi si schiudeva come un cielo sereno.

Si voltò per raccogliere il composto applauso del pubblico, che pure percepiva come ovattato, ancora lontano con lo spirito. Il suo volto però era perfettamente impassibile, non tradiva lo stordimento che, a volte, si sentiva dentro al termine di un’esecuzione. Eseguì rigidamente un misurato inchino di ringraziamento e rientrò dietro le quinte, silenzioso e apparentemente tranquillo com’era venuto, ma con un piacevole subbuglio in fondo al cuore.

 

 

 

Angolo di IMma-chan

Salve, scusate se vi ho fatto un po’ attendere per questo aggiornamento. Spero appreziate l’idea che ho cercato di sviluppare al meglio, anche se Austria non è esattamente uno dei miei personaggi preferiti. Inizialmente volevo farne un pianista, però poi mi è venuta quest’altra idea che si prestava meglio a certi voli pindarci, quindi ho scelto di farlo Orchesterleiter (ovvero direttore d’orchestra.).

Quel che mi premeva sottolineare era il modo in cui questo mestiere coniughi una necessaria dose di rigore con una sorta di elevazione dalle contingenze materiali...aspetti per i quali mi sembrava perfetto per il personaggio.

Fatemi sapere che ne pensate

Saluti

IMma-chan

 

PS dato che probabilmente non aggiornerò per un po’, se avete voglia di leggere qualcosa di bello vi consiglio questa GerIta ad opera della bravissima Lady White Witch:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2367054&i=1

Fidatevi, ne vale la pena! ;)

  
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