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Autore: Rejected    05/01/2014    1 recensioni
Si sarebbero incontrate anche per un altro motivo: dovevano andare ad un concerto insieme. [...] Ad un certo punto, proprio nel mezzo della loro conversazione, qualcuno sbatté contro Sophie che già era in ansia per il concerto, ergo nessuno doveva farla innervosire.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter Eight

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Sophie aveva capito chi fosse l’altra persona al telefono: Michelle.
La faccia di Brian cambiò radicalmente, era evidentemente scosso e preoccupato per un motivo che lei doveva sapere.
“Non ho molta fame, scusate” fece alzandosi e uscendo sul balcone.
Venne seguito dalla mora, che si avvicinò a lui.
“Che succede?”
Il ragazzo si prese qualche secondo per accendersi una sigaretta, mentre cercava le parole giuste per dirglielo.
“C’è un problema”
“Cioè?” chiese la ragazza, iniziando a preoccuparsi.
“Michelle”
“Quello l’avevo capito.” rispose lei.
“Sta arrivando. E’ in taxi diretta qua.”
Sophie sbiancò, abbassò lo sguardo e si sentì morire dentro. Gli occhi le diventarono lucidi, infatti si voltò per non farsi vedere da Brian.
“E adesso?” chiese con voce flebile.
“Dovrò comportarmi come se tra noi non fosse successo niente”
Lei si fece scappare un singhiozzo, così il ragazzo spense velocemente la sigaretta e strinse Sophie a sé.
“Promettimi che non la bacerai davanti a me” gli sussurrò tra qualche lacrima.
“Te lo prometto” disse lui dandole un bacio sulla fronte.
Si sentì bussare alla porta, così i due rientrarono col cuore in gola.
Sophie si sedette al fianco di Andreea e l’amica, vedendola scossa, le chiese il motivo, ma lo capii quando vide entrare la moglie di Brian.
Oh shit” disse Zacky, alla vista dell’amica che si avvinghiò a Gates in men che non si dica.
Le due ragazze, non accortesi della presenza della donna, si sorrisero a vicenda e cominciarono a canticchiare una canzone che sicuramente i ragazzi si sarebbero ricordati.
Oh shit, what’s in the bucket? What’s in the bucket, motherfucker dumb shit, motherfucker dumb grape-
Il tutto venne interrotto da Zacky che, pur avendo apprezzato l’intervento, diede una gomitata alle due, facendo notare Michelle.
“Amore, non sai quanto mi sei mancato”
Sophie a quel punto ripensò alle parole di Valary e si morse un labbro, iniziando ad innervosirsi.
“Ci vediamo troppo raramente tesoro, dovremmo passare più tempo insieme...da soli” disse voltandosi verso le ragazze e Zacky. Quest ultimo la salutò con un cenno.
“Chi sono queste due?” chiese acidamente, squadrandole dalla testa ai piedi.
“Lei è la nuova ragazza di Vee e l’altra è-” si bloccò per una manciata di secondi, notando in qualche modo la tristezza negli occhi di Sophie “è una sua amica, nostra fan”
“Capisco...comunque, mi accompagni a disfare le valige?”
“Certo”
“Sei un tesoro” concluse avvicinandosi a lui e baciandolo.
Inutile dire che Sophie, dopo la promessa che Brian le aveva fatto poco prima, sentì un fuoco divamparsi dentro di sé.
Poco prima che lui uscisse definitivamente dalla stanza, i loro sguardi si incrociarono e Gates abbassò il suo, notando gli occhi lucidi di lei.
A Michelle, ovviamente, non interessava disfare le valige.
Appena arrivati in camera, si avventò sulle labbra di lui, scendendo poi al collo lasciandogli qualche piccolo morso. Si stesero sul letto e i baci iniziarono a farsi più spinti, presto infatti lei non aveva più la maglietta. Ma quando Brian capì cosa stesse facendo, si fermò, staccandosi dal corpo della moglie.
“Scusa, non mi sento tanto bene, ti dispiace se esco a prendere una boccata d’aria?”
La donna sbuffò ma alla fine cedette, rimanendo sola nella stanza a disfare le valige - questa volta, per davvero -.
Gates scese nel cortile dell’hotel, trovando Sophie intenta a fumarsi una sigaretta, così decise di avvicinarsi a lei.
Quando la mora si accorse della presenza del ragazzo, si voltò, lasciandogli notare i suoi occhi evidentemente arrossati.
“Me ne offri una? Le ho lasciate in camera”
“No.” rispose secca.
“Piccola, ha fatto tutto lei” fece per giustificarsi.
“E naturalmente tu l’hai lasciata fare. Torna a scopartela, vai pure”
“Smettila di fare così, non potevo fare altrimenti”
“Me l’avevi promesso” continuò con voce tremante in procinto di piangere - per l’ennesima volta - a causa sua.
“Spiegami cosa avrei potuto fare, mi è saltata al collo”
“Giusto, allora visto che ci sei scopatela” disse lei, con tono di sfida.
“Va bene”
La ragazza rimase un po’ interdetta.
“Non avresti mai il coraggio di farlo, ormai non la ami più”
“Il fatto che io ti scopi non vuol dire che non ami più mia moglie”
“Non lo farai”
“Passa dalla mia stanza a goderti lo spettacolo, allora” concluse, dirigendosi verso l’interno della struttura.
Sophie rimase basita e per il nervoso finì il suo pacchetto di sigarette dopo pochi minuti, così decise di rientrare per prenderne un altro, senza pensare che sarebbe passata davanti alla camera di Brian che era proprio di fianco alla sua.
Non appena arrivò davanti alla porta iniziò a tremare, non sentendosi più neanche un muscolo. Ma proprio quando stava per cadere a terra, qualcuno la sorresse. Era Zacky, che era uscito dalla stanza di Andreea che nel frattempo stava riposando.
La portò nella propria camera e la fece sdraiare sul letto cercando di calmarla.
“Soph, respira profondamente” le disse “Ti vado a prendere un bicchier d’acqua”
“Lasciami sola” mugugnò nel pieno di un pianto isterico.
“Bevi” la incitò il chitarrista.
Dopo qualche tentennamento, la mora decise di accettare l’aiuto del ragazzo e dopo una decina di minuti riuscì a calmarsi.
“Cos’è successo?” le domandò.
“Niente”
“Certo, perché tutti hanno crisi isteriche dal nulla”
“Non ho bisogno del tuo aiuto” contestò acidamente, alzandosi e chiudendosi nel bagno dopo aver avvertito una sensazione di nausea.
“Sophie, c’entra Brian?”
Proprio in quel momento, manco l’avesse chiamato, la porta si aprì e si vide Gates sbucare.
“Zacky, hai per caso un preservativo?” chiese sfacciatamente, non sapendo della presenza della ragazza.
“Che cazzo dici? A cosa ti serve?”
“A cosa potrebbe mai servirmene uno? Va beh, faremo senza” continuò inarcando un sopracciglio.
“Sei un coglione” concluse Vee sbattendolo fuori dalla camera.
Nel frattempo Sophie aveva sentito tutto e non ci pensò due volte a chiudere a chiave la porta del bagno, tornando nuovamente a piangere.
“Apri la porta”
Lei non rispose, dato che la nausea diventò talmente forte da farla rimettere.
A quel punto Zacky buttò giù la porta, preoccupato per la salute di lei.
Infatti, la trovò stesa per terra con gli occhi gonfi e la faccia pallida; prese subito una salvietta e le asciugò il viso, cercando di farla alzare.
“Coraggio, andiamo a sdraiarci sul letto” continuò prendendola sotto braccio.
“Lasciami stare”
La ragazza cercò di divincolarsi ma con pessimi risultati, anzi, era talmente debole che ricadde per terra.
“Soph, so che ce l’hai ancora con me per quello che è successo ad Andreea ma, ti prego, fatti aiutare”
“E’ uno stronzo ma-”
La frase venne spezzata dalle lacrime che tornarono a scorrere sul suo viso.
“Ma? Sapevi a cosa saresti andata incontro”
La verità fa male.
Sophie si lasciò andare e abbracciò Zacky che la strinse a sé per farla sentire protetta.
“Ma io lo amo!” gridò tirandogli la maglia.
Lui rimase senza parole, si limitò ad accarezzarle i capelli, non riuscendo a trovare qualcosa da dirle per poterla rassicurare.
“Se vuoi ci parlo io, sono quello che lo conosce da più tempo e potrei provare a capire cos’ha in quella testa”
“No, sono stufa di dover dipendere dagli altri e soprattutto da lui, sono stufa dei suoi capricci e sono stufa di stare male”
Il ragazzo, nonostante lei le avesse detto ciò, decise di andare comunque a parlare con Brian.
Riuscì a farla addormentare e ad andare dall’amico.
Bussò alla porta, per evitare un visione indesiderata, e fu proprio lui stesso ad aprire.
“Michelle è qua?”
“No, è con Valary, perché?”
Zacky non rispose, entrò nella stanza sbattendo la porta.
“Sei un’emerita testa di cazzo”
“Piano con le parole, che ho fatto ‘sta volta?”
“Mi prendi per il culo? Ti sei scopato Michelle, nonostante tu avessi promesso a Sophie di non toccarla neanche”
“E’ stata lei a dirmi di farlo”
“Ma lo vedi che sei un cretino? Si è appena addormentata, ha pianto per un’ora intera ed ha pure rimesso dal nervoso”
“Ascolta, alla fine io e lei non siamo niente, non può prendersela in questo modo”
“Davvero non l’hai capito?”
Gates lo guardò interrogativo, inarcando un sopracciglio.
“Di cosa mi sarei dovuto accorgere?”
“Lei si è innamorata di te”
“Sì, certo, come una ragazzina che si innamora del proprio idolo”
“Ah sì? Vieni con me”
Gli fece strada verso la sua stanza, dove aveva lasciato Sophie e lo fece entrare.
“Una ragazzina che si innamora del proprio idolo non starebbe così a quest’ora. Cresci una buona volta e cerca di pensare più a chi ti sta attorno e meno a te stesso” concluse, per poi uscire dalla stanza.
A quel punto, Brian iniziò a sentirsi veramente in colpa, notando le condizioni della ragazza distesa sul letto; era evidentemente stremata da tutto, le si leggeva in faccia.
Le parole del suo amico gli rimbombavano in testa, così si decise a svegliare la ragazza per parlarle.
Quando lei si svegliò e lo vide, si allontanò di scatto pronta a dirgli quale sarebbe stata la sua decisione.
“Brian, forse è meglio finirla qui. La situazione sta degenerando, ne potrebbe andare di mezzo la tua carriera e soprattutto la mia salute”
Il ragazzo fissava il pavimento, come in cerca di una risposta. Si passò una mano tra i capelli e sbuffò, per poi tornare a guardare Sophie negli occhi.
Era dura ammetterlo, ma aveva ragione.
Si avvicinò a lei, che appoggiò la testa sul petto di lui.
Le mise una mano tra i lunghi capelli mori e con l'altra la fece aderire maggiormente a sé. Si lasciò inebriare dal suo profumo per qualche minuto, era il più buono che avesse mai sentito prima.
La mora si lasciò scappare un singhiozzo, cercò il più possibile di trattenere le lacrime ma non ci riuscì.
But baby don't cry” le sussurrò dolcemente, anche lui con gli occhi velati dalla tristezza.
Passarono un paio di minuti in quella posizione, senza dire nulla, cullati dai loro respiri. Fu Sophie la prima a staccarsi.
Si asciugò le lacrime e fece un'ultima carezza al viso di Brian, che incrociò la sua mano a quella della ragazza.
“Sappi, comunque, che non ti dimenticherò mai” concluse decisa, per poi voltarsi verso l'uscita.
Le loro mani si staccarono definitivamente, la distanza iniziava a crearsi tra i due e il dolore si faceva sempre più forte in entrambi.
“Soph” la interruppe nel suo cammino, facendola girare verso di lui.
Non servirono parole, solamente con gli sguardi riuscirono a capirsi.
Questa volta fu lui che andò verso la porta, ma solo per raggiungerla e prendere il suo viso tra le mani per darle probabilmente quello che sarebbe stato il loro ultimo bacio a cui lei non si oppose.
“Addio, Brian”
 
  
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