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Autore: CamyLiamDirectioner    05/01/2014    3 recensioni
Una storia triste di un'amore diverso dal solito.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome? Lo scoprirete Il mio sesso? Lo scoprirete (non criticatemi) Da dove sto raccontando tutto questo? Leggete il testo Come ogni mattina mi trovavo vicino a lui, sul letto, e lo stringevo a me, come se avessi paura di perderlo. Poi iniziai pian piano a baciargli il collo e lui si svegliò. 'Ciao Hazza' dico io. 'Buongiorno Lou' Sorrisi e lo abbracciai. 'Vai di là in cucina, troverai una sorpresa.' Mi disse. 'Okay, vado subito!' Dico entusiasto Andai in cucina e sul tavolo trovai la colazione. 'Oh che dolce!' Urlai dalla cucina. 'L'ho fatto col cuore' Feci colazione e poi tornai a letto. 'Ti amo piccolo mio' gli disse. 'Anche io' Harry non era un tipo molto aperto, faceva sempre tutto di nascosto. Spesso usciva senza dirmi dove andava e stava via anche due giorni... 'Oggi devi andare da qualche parte?' 'No no' Sorrisi contento. 'Perché me lo chiedi?' 'No, così, per sapere... Ti amo' Mi baciò. 'Lou... ' 'Si??' 'È da tanto che stiamo insieme e...' 'E...' 'Beh, stavo pensando: perché non avere un bambino!' 'Oh... Sarebbe bellissimo ma sai che non possiamo... Cioè, si ma ci sono delle cure molto costose, non ce le possiamo permettere.' Dissi un po' triste. 'Non preoccuparti dei soldi... Dimmi se lo vuoi e basta.' 'Si che lo voglio.' 'Okay.' *la sera stessa* 'Harry amore, io ora vado a dormire, sono stanco.' 'Okay piccolo' 'Tu non vieni?' 'Si, arrivo' Mi lavai e mi misi il pigiama. Poi andai a letto e lo aspettai accanto a me. Anche lui fece come me e poi venne sotto alle coperte. 'Buonanotte' dissi io. 'Buonanotte piccolo' disse baciandomi. Sorrisi, spensi la luce e mi addormentai. *la mattina* Mi svegliai di botto, guardai accanto a me: lui non c'era. Andai di corsa in cucina e, attaccato al microonde, trovai un bigliettino. C'era scritto: "Amore sono dovuto uscire, trovi la colazione nel microonde. Baci il tuo Haz" Sconsolato aprii il microonde e vidi la colazione: latte e cornetto, come piace a me. Mi misi sul tavolo e iniziai a bere. Intanto guardavo delle sue immagini sul telefono. Troppa bellezza per un uomo solo. Questa frase mi fece pensare: forse Harry mi stava tradendo. Magari aveva bisogno di spazio. Non so come ma arrivai a questa conclusione. La mia vita senza di lui non sarebbe nulla perciò iniziai ad indagare. Lui era il mio angelo e non potevo perderlo. Stavo riguardando il biglietto quando, ritornò Harry. 'Dove sei stato' gli dissi scocciato. Non rispose e se ne andò in cucina dove si face una tazza di caffè. 'Allora?' 'Non ti riguarda' 'Si invece' 'No, fidati' Non capii quelle parole al quanto strane che nascondevano una nota di tristezza. 'Harry' 'Si?' Mi disse bevendo il caffè e stando seduto con i piedi sopra al tavolo. 'Perché non lo facciamo? È da un po' ormai...' 'Si... Okay' Sorrisi e me ne andai a letto aspettandolo. Dopo un'oretta arrivò anche lui. Era in boxer. Lo guardai malizioso, non vedendo l'ora di togliergli i boxer che coprivano la vera parte che mi interessava. Aveva capito le mie intenzioni infatti con un gesto veloce si tolse i boxer, facendoli cadere in terra. Lo guardai sorridendo dall'alto al basso e gli dissi: 'Troppa bellezza per un uomo solo!' E lui ridendo ribattè: 'Taci, dici così perché non ti sei visto tu' "Oh che dolce" pensai ma tutto d'un tratto non riuscii a pensare più a nulla. Harry mi si fondò addosso, mettendomi a "culo all'aria". Avevo ancora i boxer e lui, senza pensarci troppo, me li tolse con i denti. Io girai il capo e lo guardai come per dire: "stai bene?" Ahahahah. Lui mi guardò eccitato e me lo mise nel culo con una forza che non avevo mai sentito. 'Aaaaaaaah Harry ma che cavolo ti è preso?' 'Niente, ho spinto un po' più del solito' disse tranquillo. La mattina dopo mi svegliai di botto, guardai di corsa vicino a me e lui c'era. Sorrisi e incomincia a fargli le carezze e a toccargli quei bei e morbidi ricci. Lui di colpo mi mise una mano sul mio... ehm... pisy (?). 'Harry ma che??' 'Mi piace' 'Stupidino' Inizio a ridacchiare e intanto me lo palpava. 'Maiale' gli dissi ridendo 'Porcone' mi disse guardandomi con una faccia da peste. Mi avvicinai a lui, lo presi e me lo portai sopra. Iniziai a baciarlo amorevolmente e lui ricambiava. Intanto ci tenevamo le mani e ci sussurravamo parole dolci nell'orecchio. 'Sei mio' poi gli dissi. 'Si, anche tu lo sei' 'Certo' 'Beh Lou, io ora devo andare' disse rivestendosi. 'Dove vai?' 'Ehm... Vado a comprarti un regalo' 'Ah okay...' In realtà non ci credevo molto, per niente ma decisi ugualmente di rimanere al gioco. 'Dopo vai in cucina.' Disse uscendo dalla porta con una strana cosa avvolta in un cappotto. La porta si chiuse e con uno scatto andai in cucina. Trovai nel microonde un bigliettino: "Amore, ecco la colazione come sempre, però è da riscaldare perché l'ho preparata sta notte e non credo sia ancora bevibile. Lo so che ti stai chiedendo: "cosa succede? Harry dove va? non capisco..." Non posso dirtelo, non posso ma tutto questo avrà fine un giorno, tranquillo. A quel punto potremmo vivere felici e contenti, te lo prometto. Buongiorno piccolo mio, a stasera. P.s.: Mentre dormivi sembravi un angioletto" A quelle parole mi uscirono alcune lacrime che bagnarono il biglietto. Misi il biglietto da parte, feci colazione e me ne andai in terrazzo a fumare una sigaretta. Intanto fuori pioveva. "Bella giornata" dicevano in televisione. Eh, si, l'ho vista la bella giornata. Ero triste e il fumo forse, era l'unica maniera per farmi stare bene. "Din don" suonò il campanello interrompendomi. Guardai la porta, spensi la cicca e tornai dentro. 'Chi è!?' Dissi urlando. 'Che un pacco per lei.' "Io non ho ordinato nulla" pensai. Andai comunque ad aprire. 'Ecco a lei il pacco che aspettava! Buona giornata!' Disse il ragazzo delle consegne andandosene. "Pillole morte sicura" c'era scritto sul cofanetto. "Io non l'ho ordinate" pensai. Forse era il destino. Dovevo morire. Non so perché ma arrivai a questa conclusione. Perché morire con delle pillole se potevo accoltellarmi, buttarmi dal balcone, bruciarmi con una sigaretta no, dovevo morire con una pillola. Bho va beh... Decisi di buttarle fuori dalla finestra ma una ne lasciai. Tante le volte servisse. Me ne tornai in terrazza a fumare poi ad un certo punto sentii nuovamente ad aprire la porta. Giuro che avrei ucciso chiunque fosse stato. Mi girai e vidi lui: Harry. 'Tu fumi?' Mi disse. 'Si, problemi?' Dissi incazzato. 'No...' Lo guardai e mi girai verso la finestra a fumare quella dannata sigaretta. 'Louis che hai?' 'Che hai!? Hai pure le palle per chiedermelo?! Sei tu quello che ha qualcosa che non va!' 'No... Perché, non capisco...' 'Stai sempre fuori, non sei mai con me! E hai il coraggio di chiedermi questo?!' 'Scusa...' 'Scusa sto cazzo va!' 'Louis, c'è un motivo ma non posso dirtelo! Tu non centri niente...' 'Vaffanculo' mi girai nuovamente verso la finestra e continuai a fumare. 'Giornata di merda' dissi buttando sul balcone la cicca. 'Andatevene tutti a fanculo.' 'Louis...' Non risposi. 'Ti prego parliamone' Lo guardai di merda e poi mi rigirai. 'È un brutto momento vero?' Mi alzai lentamente dalla sedia, presi le sigarette e me ne andai. 'Ora vado io' dissi incazzato dalla porta. Non feci nemmeno in tempo a vedere la sua faccia a quelle parole. Uscii dal palazzo e me ne andai un po' in giro per la città. Erano ormai le 7.30 e nessun sano di mente se ne sarebbe andato a quest'ora, col freddo. Ma l'amore fa fare e dire cose che nemmeno noi pensiamo. A queste parole riflettei per un attimo. Non potevo lasciarlo solo. Lui era il mio ragazzo e io l'amavo. Perciò tornai indietro. Le 8 segnava il mio orologio. Mi ci era voluta mezz'ora per rifletterci. Quanto sono lento. Tornai a casa e aprii il portone. 'Harry!' Dissi cercandolo. 'Harry harry! Dove sei??' Andai in camera, in salotto, persino in bagno ma non lo trovai. Non sapevo dove cercare. Ero disperato. Poi andai in cucina e trovai un bigliettino sul microonde. "Lou, amore, questa volta non ti sto scrivendo perché ti ho preparato la colazione e la devi riscaldare o cose simili, no, non questa volta. Ti sto scrivendo con le lacrime agli occhi, te lo giuro. Le tue parole mi hanno fatto capire tante cose. Sai, non sono mai stato bravo a scrivere mai, e tu lo sai bene. Non sono mai stato bravo a cucinare ma tu c'eri sempre e mi incoraggiavi. Non sono mai stato bravo a disegnare ma tu eri li e mi facevi ridere. Non sono mai stato bravo ad amare e mi dispiace di non averti amato quanto servisse. Io non ti merito, sei troppo per me. Sai Lou, ricordo ancora la prima volta che ti ho visto: "ero lì per strada e ad un certo punto, per fare il fighetto, andai a sbattere contro un palo e tu mi raccolsi da terra e mi portai a casa tua, te lo ricordi?" Tu per me sei speciale, non esiste una persona che io ami di più. Scusami se sta succedendo tutto questo, tu non centri niente, non te lo meriti. Volevo soltanto essere migliore, un ragazzo migliore. Mi sarebbe tanto piaciuto sposarti un giorno e perché no, avere dei figli. Sarebbe bellissimo ma la vita è crudele lo sai questo vero? Che domande faccio, certo che lo sai, sei tu che me lo dicevi sempre. Louis io sono morto, non ci sono più, sono morto. Non c'entri tu, è colpa mia, tu non hai colpa. Sono io che ho sbagliato tutto. Rimarrei a scriverti per ore ma non posso... Louis ricordalo sempre, io ti amo. Vivi la tua vita, non pensare a me. Baci baci il tuo Harry." A quel bigliettino scoppiai in un pianto. Harry non c'era più. Cosa potevo fare?? C'era un unica soluzione: raggiungerlo. Andai di corsa in bagno, iniziai freneticamente a cercare quella pillola, quell'ultima pillola... La trovai, me la misi nella mano, presi un bicchiere e lo riempii d'acqua. Misi la pillola in bocca e mandai giù tutto d'un sorso. Mi accasciai a terra, vicino ad una foto di Harry, la presi e me la strinsi al petto. Accesi la televisione e mi coprii con una coperta. Ero pronto. Passarono cinque minuti e raggiunsi il mio angelo in cielo.
  
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