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Autore: kymyit    06/01/2014    4 recensioni
Perché anche Kidd e Law festeggiano, a modo loro, l'Epifania. E non solo perché in fondo non gli dispiace affatto farsi compagnia, ma anche perché la loro "figlioletta" Mirn ci tiene parecchio. E da bambina qual'è, giustamente scrive la letterina alla Befana. Che è la moglie di Babbo Natale. Che è Kidd. Perciò la Befana è Law?!
Kidd, nel frattempo, si era messo a fissare Law con un’espressione fra la follia omicida e la mammina in apprensione.
-Beh, ormai ha l’età giusta per gli esperimenti.- si giustificò quello.
-Non trasformerai quella pulce in un mostro come te.- protestò il Capitano.
-Sono rane morte, Kidd.-
-Le hai regalato delle rane morte!-
-Tu le hai regalato una pelliccia di visone! Sempre un animale morto è!!-
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Prima o poi dovevo scrivere sta cosa XD Sarà abbastanza delirante e tanto fluff, ma dopotutto tira in ballo Kidd, Law e Mirn, poteva non esserlo? E' il seguito di "Anche se non ci sono camini, Babbo Natale può entrare nei Sottomarini" (per chi non lo sapesse). Baciotti e buone feste!





La befana vien di notte…








Dopo aver terminato le riparazioni al suo braccio meccanico, Kidd aveva proprio bisogno di concedersi un bel bicchiere d’acqua fresca. Si recò quindi in cucina, dove trovò Mirn china sul tavolo, intenta a scribacchiare qualcosa con estrema attenzione.
-Che fai, nana?- le domandò affacciandosi al di sopra della sua spalla per sbirciare meglio. La piccola, colta di sorpresa, cacciò un urletto e si affrettò a coprire quello che stava facendo.
-Non guardare!- esclamò.
-Figurati se m’interessano i tuoi segreti.- rispose lui, seccato, perché in realtà quella reazione aveva acceso la sua curiosità.
-Stavo scrivendo una letterina.- annunciò la piccola, concedendogli quell’informazione, ma rimanendo china sul foglio di carta e guardando il pirata in tralice. Alla fine Kidd decise di spostarsi e si avvicinò al frigorifero per prendere l’acqua fresca e solo allora la bambina si rimise a scrivere, lanciandogli di tanto in tanto occhiate guardinghe.
-Non starai scrivendo una lettera d’amore?- la prese in giro il rosso.
-No.- annunciò lei -Per quello c’è tempo.- rispose, scostandosi vanitosamente i capelli dal viso con un’espressione che Kidd era sicuro di aver già visto da qualche parte.
-Adesso mi dedicherò solo alla scienza.-
Bingo.
Era la stessa faccia che metteva su Law quando faceva sparate simili! Stesso modo di chiudere gli occhi, alzare le spalle e le mani… come se fosse così ovvio che una mocciosa della sua età pensasse alla scissione degli atomi invece che a curare il suo peluche scotonato!
-Allora, a chi stavi scrivendo?- le chiese, un po’ sulle spine, perché quella bambina stava davvero prendendo troppo dal “papi Law” con quei suoi segretucci e quell’aria da io-so-tutto e non era una buona cosa. Temeva già di vedersela arrivare un giorno col camice sbottonato a mostrare le sue forme (la immaginava molto ben dotata) con delle occhiaie da paura e una lunga spada al seguito. Magari anche un orso e un orrendo cappello di vacca delle nevi. E se un giorno gli avesse portato sulla nave qualche cadavere da sezionare e catalogare?! A Killer poteva piacere l’idea di aiutarla a studiare l’anatomia umana, ma a lui no. Lui sapeva che Law cantava mentre faceva autopsie, esperimenti e squartamenti e l’idea che Mirn, la piccola rompi, ma pur sempre adorabile, Mirn, prendesse da lui era totalmente fuori questione.
Come genitore-costretto (da lei! Era lei che si era arrogata il diritto di chiamarlo papà Kidd, non gli aveva neppure chiesto se voleva esserlo davvero!) si sentiva in dovere di porre rimedio a quel disastro prima che fosse troppo tardi.
Mirn non rispose, allora Kidd approfittò di suo attimo di distrazione per sottrarle la lettera dalle mani.
-No!!- urlò la bambina saltando sul tavolo e precipitandosi all’attacco per riavere il suo foglio di carta. Ma figurarsi se Kidd si faceva sopraffare da una mocciosa. Killer, che al momento osservava la scena divertito dalla porta, avrebbe detto che quei due insieme erano adorabili, proprio fatti della stessa pasta.
Per diversi minuti la bambina assediò il Capitano per impedirgli di leggere la sua letterina, ma quello era molto tenace e testardo e alla fine, incurante delle sue manine che gli tiravano i goggles quasi scardinandogli la testa dal collo, riuscì a leggere la missiva incriminata.
Il suo sguardo vittorioso si fece subito deluso.
-Una lettera alla Befana? Tutto qui?!- le disse restituendole il foglio.
-Sei un cafone, papi!- sbottò la piccola strappandoglielo dalle mani. -Non si legge la posta di una signorina! Potrebbero esserci dei segreti!-
Certo, come se i suoi fossero segreti di stato.
Kidd non amava particolarmente i bambini, se avesse incontrato il vecchio se stesso, probabilmente, non si sarebbe amato neppure lui. Con Mirn era diverso perché la conosceva, ma a volte faticava a capirla. Pensava che il suo posto non fosse su un sottomarino pieno di gentaglia. I pirati Hearts erano gente apposto e anche Law a modo suo era una brava persona (con la piccola, s’intende), ma erano fuorilegge che vivevano costantemente in bilico fra vita e morte. Un bambino dovrebbe solo giocare e poi pensare a prendere il mare, specialmente un bambino di quell’età, che ancora crede in Babbo Natale, nella Befana e nella Fatina dei Denti!
Mirn si risedette al tavolo e si rimise a scrivere.
-Guarda che la Befana non porta dolcetti a scelta.- le disse.
-Ma devo spiegarle che ho cambiato casa, perché se va al castello e non mi trova come faccio? E poi devo dirle una cosa… -
Riprese dunque a scrivere con estrema attenzione, in fondo era ancora piccola e faticava a tracciare correttamente tutte le lettere. D’un tratto, la piccina si fermò pensierosa e saltò giù dalla sedia per avvicinarsi al Capitano e gli tirò la pelliccia diverse volte.
-Che c’è?-
Gli fece cenno di abbassarsi al suo livello e lui obbedì, sbuffando, anche perché con quel bestione di metallo attaccato alla spalla non era una passeggiata.
-La Befana è davvero brutta?-
-Orrenda.-
La bimba parve contrita e Kidd pensò di aver sbagliato a risponderle a quel modo.
-Però…-
-Però cosa?- non amava le esitazioni, tutto quel mistero gli stava tediando i nervi. Mirn pareva particolarmente a disagio, ma non riusciva a capire perché. Intuiva fosse qualcosa di stupido, chiamiamolo sesto senso.
-Beh, la Befana è la moglie di Babbo Natale e quindi tu e papi Law… -
Appunto, molto stupido. Il Capitano si batté la mano sulla fronte, maledicendosi per avere accettato di vestirsi da Babbo Natale per dare un contentino a quel cretino di Law (e alla piccola, in realtà l’aveva fatto per lei, ma dettagli). Memore delle raccomandazioni del chirurgo, però, non le disse la verità riguardo al vecchio barbuto. Valla a capire la psicologia infantile, lui lo diceva che i marmocchi erano delle rotture!
-In realtà lei è una socia.- le disse.
-Perché hai bisogno di una socia?-
-Beh, perché Law non può girare per le case a fare la Befana.-
-Perché no?-
-Perché no.- iniziava a spazientirsi, ma per Mirn la questione era molto, ma molto seria.
Killer si fece scoprire non riuscendo a contenere una risatina e Kidd gli scoccò un’occhiataccia. Perché quando doveva starsene col suo pinguino da guardia non ci stava?!
-Perché è molto goloso?- tentò Mirn, ovviamente riferendosi a Law.
No, perché le mamme avrebbero messo le sbarre alle finestre se avessero visto l’Allegro Chirurgo tentare di entrare in casa loro a cavallo di una scopa e con un orso polare al seguito. E magari anche trappole elettriche se avessero saputo che era la “moglie” di un Babbo Natale con una taglia stratosferica sulla testa.
-Non gli piace proprio dividere i dolci con gli altri.- mentì con aria seria -Non fa una buona pubblicità.-
A quel punto la piccola parve convinta e dopo essersi fatta una risatina, riprese a scrivere la sua letterina che chiuse in una busta decorata e sigillò con la colla. Poi porse il tutto al Capitano.
-Dalla alla Befana.- gli chiese -E non leggerla!- ordinò con le manine sui fianchi. -Altrimenti ti metto una pozione brufolosa nel rhum!-
La minaccia impensierì seriamente il rosso. Il pensiero di trovarsi di punto in bianco coperto di brufoli non lo ispirava affatto, tantomeno in quei giorni che si trovava a navigare affiancato a Law, perché quello lo avrebbe sputtanato a vita, come già faceva, del resto, per tante altre cose.
-Ok, prometto.- disse.
-Croce sul cuore!- ordinò la piccola e lui fu costretto a eseguire.
-Croce sul cuore.- disse, mettendosi la busta in tasca e poi lasciando la cucina per andare a cercare il navigatore.



-Toh.- disse quella sera, porgendo a Law la letterina di Mirn. La piccola ormai dormiva e non era l’unica. Fra le due ciurme erano rimaste solo poche manciate di uomini ancora svegli, tra cui le vedette, i timonieri e i due capitani che giocavano a poker nella sala da pranzo della nave di Kidd.
-Cos’è?-
-La letterina di Mirn alla moglie di Babbo Natale.- affermò con un sogghigno.
Law scosse il capo ridendo e aprì la busta per leggere attentamente quando scritto dalla bambina. Sorrise divertito, poi la porse al Capitano, che però rifiutò.
-Mi ha fatto giurare di non leggerla.- sbottò.
-Allora la leggerò io a voce alta.- disse l’altro e si schiarì la voce.
-“Cara signora Befana, volevo dirti di non portare i miei dolci al castello, perché adesso sto viagiando per mare. Forse Babbo Natale te la già detto, però per sicurezza te lo dico lo steso. Papà Kidd mi ha deto che non posso scegliere i dolcetti, però volevo dirti lo stesso se puoi portargli qualcosa. Lui e papà Law fanno sempre i cattivi, però sono tanto buoni con me e poi papi Kidd è Babbo Natale, quindi puoi portarli almeno il carbone zucherato? Ti voglio tanto bene, Mirn.”-
I due sospirarono arrossendo un poco, quella bambina era davvero così ingenua e zuccherosa a volte.
-Forza, Kidd, infila le calze a rete di Wire e sali sulla scopa.- ordinò Law, porgendogli la letterina, divertito.
-Io? Fallo tu. Io sono Babbo Natale. Tocca a te adesso, Befana.-
-Quel che è giusto è giusto… - ribatté annuendo il chirurgo -Ma al mio ritorno vorrei cavalcar un altro manico di scopa.- sogghignò gustandosi il rossore sulle guance dell’altro. Perché Kidd poteva aspettarsi di tutto da lui, ma non sarebbe mai riuscito ad abituarsi totalmente alla sua mente malata. Il che gli permetteva di avere sempre un certo vantaggio su di lui. Poi metteva su quelle facce da “cado dalle nubi”, poteva essere più divertente?


Mirn dormiva profondamente e non fu affatto difficile per Law entrare silenziosamente nella sua stanza per depositarle sul letto la calza colorata piena di dolci.
No, calza è riduttivo.
Usò un paio di collants di Wire, giusto per viziare la piccolina. Non fu difficile reperire i dolci, lui ne aveva una sporta con sé. Certo gli dispiaceva un po’ rinunciare a quel quantitativo astronomico di zuccheri, ma si sarebbe rifatto. Prima di uscire, si avvicinò al letto della piccola e la guardò dormire così beatamente che non riuscì a trattenere un sorrisetto e le scostò i capelli dalla fronte.
Mirn pigolò qualcosa e si ficcò il pollice in bocca.
Trafalgar Law si spaventò quasi per il senso di tenerezza che provò in quel momento. Stava seriamente degenerando e non sapeva se fosse un bene. Però Mirn gli era sempre piaciuta: era una piccola così intelligente e dolce e poi non aveva paura di lui, anzi. Le piaceva stare ad ascoltarlo mentre le insegnava le cose e gli faceva domande intelligenti.
L’unica cosa che non sopportava di lei era quando monopolizzava Bepo o Kidd, ma immaginò che non potesse farci nulla. I bambini sono creature spaventose.
Dopo qualche minuto trascorso a contemplare il sonno rilassato della piccola, il chirurgo lasciò la stanza e chiuse piano la porta, per poi tornare nella sua cabina per dedicarsi all’altro rosso.
-Ehi, Kidd, pronto per la caval… Kidd?-
Rimase sorpreso sulla soglia nel constatare che la stanza fosse vuota. Forse Kidd aveva deciso di tornarsene sulla sua nave?
Nah, impossibile, la prospettiva era troppo allettante.
Rimase in silenzio e si concentrò per capire da dove sarebbe potuto giungere l’attacco. Per quanto il Capitano fosse prevedibile, ciò non toglieva che fosse un tipo ostinato e pericoloso. Infatti, d’un tratto si sentì sollevare da terra da una forza invisibile e allora capì. Le sue scarpe erano diventate piuttosto pesanti e aveva pensato fosse solo un’impressione. Invece…
-Ehi!- protestò, constatando che fosse il magnetismo a respingerlo dal pavimento metallico, manco fosse una calamita. -Così non vale, Eustassya!-
-Ah, no?- gli domandò quello uscendo dal bagno con nulla addosso se non il suo braccio meccanico.
-Maledetto, non ti hanno insegnato a non toccare le cose degli altri? Io ti ho mai manomesso quella cazzo di pelliccia?!-
-Hai vomitato sulla mia pelliccia, doc.- rispose piccato quello.
-Non è stato di proposito. Non ci ho mai messo piombo però!-
-Quante storie, puoi levarlo quando vuoi, perché adesso non te le togli e metti queste?- domandò Kidd, mostrando al chirurgo un paio di calze lunghe maculate. -Solo queste, ovviamente.-
-Sei un deviato, ovviamente.- ghignò lui. Ok, gliel’aveva fatta, doveva ammetterlo.
-La Befana vien di notte, Law, non perdere tempo che poi perdi la scopa.-
Il medico non riuscì a trattenere le risate, perché quella situazione era così assurdamente divertente. Di solito Kidd non si faceva certe uscite e quando a Natale Law gli aveva detto “Sei libero per l’Epifania?” non pensava certo che l’avesse preso sul serio.
Con un solo gesto, grazie ai propri poteri, liberò le sue scarpe dalla zavorra e si levò rapidamente i vestiti. Un battito di ciglio e addosso aveva solo quel paio di calze celesti a macchie, lunghe sino a metà coscia. Roba che avrebbe fatto impallidire qualsiasi animale maculato, ma non una certa bestia rossa.
Kidd, infatti, si leccò le labbra.
-Guarda guarda che cosa mi ha portato la Befana.- gli disse passandogli il braccio intorno ai fianchi e tirandolo verso di sé. -Due calze piene zeppe di cose buone.-
-Tsk… - schioccò la lingua a occhi chiusi, prima di afferrare il pacco dell’altro. -E guarda cosa mi ha portato Babbo Natale, un manico di scopa di quelli proprio duri.-
A quel punto, i due si scambiarono occhiate poco rassicuranti e trascorsero il resto della nottata a fare cose ancor meno confortanti. Fortunatamente ebbero l’accortezza di chiudere la porta a chiave, perché la mattina dopo avrebbero indubbiamente ricevuto una certa visita.


Come da copione, Mirn iniziò verso le nove del mattino a bussare alla porta della cabina di Law.
-Papi, papi, è venuta!!- urlava abbracciando l’enorme paio di collants Wire-size pieno zeppo di leccornie. -E’ venuta la befana, papi!!-
-Mirn, perché non vai a farlo vedere a Penguin?- mugolò Law dalla stanza, ancora sprofondato nel cuscino.
-Ci sono già andata, ma era chiuso in camera! Con lo zio Killer!-
Volente o nolente, il Chirurgo della Morte si alzò, si liberò delle prove del misfatto gettandole in bagno e si mise qualcosa addosso. Buttò Kidd giù dal letto e sostituì velocemente le lenzuola devastate. I suoi poteri gli tornarono così utili che si ritrovò a ringraziare il cielo di possederli. Poi, quando tutto sembrava apposto, aprì la porta e Mirn schizzò nella stanza veloce come un fulmine. Kidd borbottò una miriade d’improperi quando la piccola gli saltò addosso e continuò ad agitarsi sul letto sollevando la sua “calza” come un trofeo.
-Hai visto?! Hai visto quanti?-
Law si sedette accanto a lei.
-Ne dubitavi? Alle brave bambine arrivano sempre un sacco di dolci.-
La piccola arrossì un poco, poi aprì il dono e offrì una manciata di caramelle ai due.
-No, tienile tu, sono tue, no?- fece Kidd.
-Ma non riuscirò a mangiarle tutte.- esclamò lei distribuendo equamente i dolci. -Poi, queste le darò allo zio Penguin e queste monetine di cioccolato allo zio Shachi. Allo zio Killer piacciono i cioccolatini?-
-Sì.- fece Kidd scartando una caramella, divertito -Ma se impari a fare la pasta aglio e olio lo conquisti di sicuro.-
-Ma io non voglio conquistare lo zietto. Lui è solo dello zio Pen e io devo dedicarmi alla scienza. Anzi, adesso, andrò a sezionare le rane morte che mi ha regalato il papi.-
Ciò detto, la piccola scivolò rapidamente dal lettone di papà Law tirandosi dietro il suo enorme paio di collants e dicendo qualcosa riguardo ai dolcetti da dividere con gli zietti Wire, Heat, Jean Bart e con Bepo. Mai mancasse Bepo. Kidd, nel frattempo, si era messo a fissare Law con un’espressione fra la follia omicida e la mammina in apprensione.
-Beh, ormai ha l’età giusta per gli esperimenti.- si giustificò quello.
-Non trasformerai quella pulce in un mostro come te.- protestò il Capitano.
-Sono rane morte, Kidd.-
-Le hai regalato delle rane morte!-
-Tu le hai regalato una pelliccia di visone! Sempre un animale morto è!!-
I due proseguirono il loro battibecco mattutino per ore, mentre le due ciurme si dedicavano alle proprie attività. In lontananza si potevano udire Penguin e Killer ridere come due ossessi all’idea dei due papi così premurosi, Wire urlare per aver perso le sue calze migliori e la piccola Mirn che chiedeva allo zio Heat di sputare fuoco sui suoi marshmellow. Terminate le festività, le due navi si sarebbero divise per diverso tempo e benché la piccola non lo desse molto a vedere, la cosa la faceva soffrire un po’, per questo volle dividere i suoi dolci con tutti.
Quello che non sapeva è che la fervida fantasia e l’alto masochismo dei due capitani raggiungeva livelli inimmaginabili.
-Beh, Kidd… - fece a un tratto Law, ficcando le lenzuola in lavatrice -La prossima è Carnevale... potremmo fare qualcosa davvero delirante, che dici?-
-Perché aspettare Carnevale?- fece quello -Cioè… - si corresse subito -Killer sente sempre nostalgia di quel suo pinguino, sai… -
-Già… anche Penguin piagnucola sempre per il suo pulcino assassino…-
-Perciò, potremmo anche decidere di continuare il viaggio insieme per un po’… -
-Perché, no… così ci evitiamo i piagnistei di quei due… -
I due capitani così concordarono di fare tappa insieme su diverse isole, fingendo (e male pure) che non fosse per loro ma per evitarsi piagnistei inutili. Nessuno ci credette, loro per primi.
Quella sera, comunque, mentre si preparavano ad andare a letto, Kidd trovò sul pavimento due calzini infiocchettati ad arte con dentro del carbone zuccherato. I due si scambiarono un’occhiata d’intesa: Mirn era una bambina adorabile. Forse l’unica bambina adorabile al mondo.
Miracolosamente, i due capitani non erano nudi quando poco dopo la piccola entrò a razzo, gettandosi di peso sul chirurgo.
-Papà Law, papà Law, mi racconti una storia?- esclamò con la sua vocina squillante.
-Eh? Chiedi a Bepo.- protestò quello.
-Ma io la voglio da te!- insistette la piccola trascinandolo per mano verso la sua cabina -Dai, mi addormento subito!!-
-E va bene… - sbuffò, mentre Kidd, seccato, si buttò sul letto a leggere il giornale.
Quello stronzo con i denti a tastiera aveva di nuovo affondato una nave della Marina. E quei cretini di marines tiravano in ballo tutta l’alleanza.
-Ma mi sentirà quel cretino!- sbottò afferrando il lumacofono e componendo il numero di quel deficiente, sperando che almeno quella volta Hawkins gli desse retta, invece di dar ragione allo stramaledettissimo Apoo.


-E così Biancaneve e il principe si sposarono, ebbero dieci bambini e vissero per sempre felici e contenti.- fece Law, per poi sbadigliare sonoramente.
-Papi.-
-Non dovevi addormentarti subito?- sbuffò, mentre la bambina si rigirò nel letto e arricciò il nasino.
-Papi, lo so che sei tu la Befana.- gli disse, lasciandolo di stucco. –Papa Kidd mi ha detto che la fa una socia, ma io ti ho visto ieri notte.-
-Oh, beh… -
-Ma non… - sbadigliò -Non lo dirò a nessuno… -
-Ecco, brava. E’ un segreto fra me, te e Kidd, ok?-
Lei annuì, poi chiuse gli occhi, cedendo al sonno.
Law si ricordò poi una cosa.
-Grazie per le calze.- le disse.
-Quali calze?- domandò lei, stupita.
Law rimase interdetto.
Quando pochi minuti dopo lasciò la piccola addormentata ai suoi sogni d’oro e zucchero, domandò a Kidd se non ce le avesse messe lui quelle calze sotto il letto. In cambio ricevette un’occhiata perplessa che lo lasciò molto turbato.
Che fosse il caso di dotare il sottomarino di un sistema anti saggine volanti per l’anno seguente?








   
 
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