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Autore: Yssis    06/01/2014    3 recensioni
Yuuto prima si inumidì le labbra, ma non oppose resistenza, e svuotò il bicchiere.
Appoggiò il capo ai cuscini. Poi spalancò gli occhi.
Kageyama sussultò. Erano occhi tremendi quelli. Ma si premurò di non farlo notare al ragazzo.
- Mi dica la verità. – Kidou appoggiò gli occhi sul soffitto, e la sua voce ora era ferma. – Non mi farete mai tornare da mia sorella, vero? Non mi permetterete più di stare con lei, non è così?-

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Un piccolo delirio causato da una febbre alta che mi ha colpito ieri notte.
Niente di speciale, solo un po’ di attenzione in un ambiente saturo di febbre.
C’è una nota di cattiveria fra queste righe, un qualcosa che nemmeno io so spiegare.
Questo è tutto.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jude/Yuuto, Kageyama Reiji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Febbre

Kageyama varcò piano la soglia della stanza, completamente immersa nel buio, con l’unica eccezione di una lampada per terra, che sprigionava una luce fioca e malata nell’aria densa di chiuso.
Un nome sussurrato, spezzato da singhiozzi, lo gelò sul posto, a qualche passo dal letto.
-Haruna… Haruna….-
Già, proprio un nome qualunque.
Si avvicinò con un sospiro al letto e poggiata una mano sulla fronte corrugata di Yuuto osservò il suo ragazzo.
Aveva gli occhi chiusi, il viso contratto. Piangeva, singhiozzando il nome della sorella.
Tuttavia… Non era poi così sicuro che stesse delirando.

-Ti manca, vero?-
Vide il ragazzo sobbalzare, e chissà se stava dormendo.
Una voce impastata, da bambino con le lacrime agli occhi, rispose.
E a ogni parola sarebbe stato meglio incidersi la carne, un dolore lancinante udirlo.
-Tanto… Tanto…! Mi manca tanto Comandante…-
-… Tieni.- Kageyama posò sulle labbra del ragazzo un bicchiere.
I calmanti sciolti nell’acqua non serviva neanche cercare di nasconderli, ormai.
Sapevano entrambi fin troppo bene come funzionava, in quei casi.
Yuuto prima si inumidì le labbra, ma non oppose resistenza, e svuotò il bicchiere.
Appoggiò il capo ai cuscini. Poi spalancò gli occhi.
Kageyama sussultò. Erano occhi tremendi quelli. Ma si premurò di non farlo notare al ragazzo.
- Mi dica la verità. – Kidou appoggiò gli occhi sul soffitto, e la sua voce ora era ferma. – Non mi farete mai tornare da mia sorella, vero? Non mi permetterete più di stare con lei, non è così?-
Si disegnò un sorriso sul viso di Kageyama. Un sorriso amaro, tremendo e tremolante.
-Non ti fidi della parola mia e di tuo padre?-
In un attimo si trovò addosso due occhi rossi, ma rossi da far svenire.
Erano talmente lucidi e brillanti di lacrime che non riuscivano a mascherare nulla. Nemmeno la paura… Nemmeno la verità.

E infatti Yuuto annuì impercettibilmente, sbattendo le palpebre in modo troppo lento.
Il sorriso di Kageyama si fece ancora più acre che gli sembrò quasi di avere del fiele al posto della saliva, in bocca.
-… Fai bene.-
L’uomo non aspettò risposta. Entrambi sapevano che non c’era altro da dire.
Yuuto non si sarebbe ribellato. Né ora, né mai. Erano le regole.
Kageyama gli poggiò le labbra sulla fronte, la trovò caldissima.
Nessuno dei due si sentì di considerarlo un bacio quello. Non c’era niente di affettuoso nel loro legame, né mai ci sarebbe stato.
-Ora è meglio che dormi un po’. Ti farebbe bene…-
-Sì, Comandante.-
Kidou sollevò un poco il capo, e lo riposò solo quando udì i passi dell’uomo perdersi nel corridoio.
A quel punto chiuse gli occhi e lasciò che i calmanti facessero il loro effetto.
Il giorno dopo, sarebbe andato a scuola.
Erano le regole.

  
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