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Autore: 21elly21    27/05/2008    1 recensioni
quella voce...quel ruggito.. non lo avevo mai sentito prima. Non era di un licantropo, il che esclude Jacob, ne era di Edward. Era qualcosa di misterioso che sembrava provenire dal mio profondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il fatidico giorno, era il momento che mi avrebbe legata indissolubilmente a lui più di quanto non lo fossi già. Mentre mi avviavo con tanto di vestito bianco all'altare ripensavo alle parole di Jacob. Aveva ragione, lui per me era una droga, non sarei mai riuscita a vivere senza di lui. Avevo paura, paura del mondo, paura di quello che sarei diventata, paura di deluderlo; ma mai mai e poi mai lo avrei dato a vedere. Aveva già sofferto abbastanza per causa mia, tutti avevano già sofferto abbastanza per mia mano. Sarei sparita dal mondo in modo da eclissare la tristezza che ero andata a creare in quei due anni. Sarei diventata come lui e parte di lui, in un mondo parallelo a quello normale: il mio. E mentre pensavo tutto ciò con un incredibile sforzo cercavo anche di concentrarmi sul selciato; era un impresa ardua camminare con il vestito lungo e i tacchi a spillo per un selciato sdrucciolato. Tutti quelli che mi conoscevano appena un pochino mi fissavano con apprensione in attesa di una mia quasi certa caduta. Edward mi fissava dall'altro capo del selciato con uno sguardo penetrante pieno di amore e apprensione mentre sfoderava il suo sorriso sghembo: quello che amavo tanto. Cavolo!! aveva proprio intenzione di farmi cadere! uno due, uno due, contavo i passi che ora mai mi separavano dal SI. Ogni passo era un soffio di vita in meno, avevo il cuore a mille, come se sapesse che la sua vita sarebbe stata ancora breve, batteva senza sosta a sfruttare le ultime ore che gli restavano. Ero quasi arrivata mancava quasi un metro, fissavo dritto davanti a me, dove un arco di rose coronava l'altare con Lui davani. Mossi ancora qualche passo, accanto a me Charlie mi sorreggeva, forse era più agitato di me. Ricordo benissimo solo un giorno prima quando accanto ad Ewdard mi ero apprestata a dare la notizia a papà. Se fosse stato un film o qualcosa del genere sicuramente quella sarebbe stata sicuramente la scena comica. "fortuna che si antiproiettile" avevo detto!! Ed io, lo ero? beh non credo proprio. Avrei preferito una pallottola allo sguardo truce e rassegnato che Charlie mi aveva lanciato quella sera. Aveva perso una figlia e lui non immaginava nemmeno quanto! Se solo avessi potuto spiegare, se solo avessi potuto rendere partecipe anche lui della mia vita e smetterla di mentire. Invidiavo Edward sotto certi aspetti, ovviamente oltre per l'aspetto, ma quello bene o male lo avrei acquisito anche io dopo la vampirizazzione. No era qualcosa di molto più prezioso: aveva la sua famiglia vicino e partecipe di tutto. Ma tutto sommato era meglio sparire dalle vite di tutto e non tornare mai più, avevo fatto soffrire Charlie e Renee per l'ultimissima volta. Mio padre mi passo di braccio ad Edward, la differenza di temperatura mi risvegliò come una scarica elettrica. Ora ero accanto a lui e ci sarei rimasta per sempre. La pelle bianca eterea, liscia come il marmo faceva contrasto con lo smoking nero lucido. Sembrava davvero un dio greco vestito come 007. Erano ora mai due anni che stavamo assieme e ancora non mi ero abituata alla vista di quei capelli bronzei ordinatamente scompigliati da un soffio di vento spirato apposta per lui, a quel viso angelico ed enigmatico che tanto attraeava. E a loro i suoi occhi color topazio, caldi come il miele a pagliuzze di ciliegio. Mi prese per mano, tremavo, non ero una da pubblico e in quell'occasione 100 e più persone fissavano me, solo me. Mike era a destra di Jessica, parlavano sottovoce. Non mi ero mai resa contro di come il mondo fosse pettegolo. Ecco , stavano pensando, arriva come una della grande città e poi si sposa a 17 anni come una contadinotta priva di aspirazioni. No, no! secondo me è stato lui, lei ha perso la testa e alla prima occasione lui ne ha approfittato! Queste erano tutte mie congetture ma ero sicura che rispecchiavano la realtà. Non c'era anima o meglio essere che a Forxs non stava parlando di questo matrimonio, in bene e in male. Cosa ne sapevano loro dei Volturi, di James e Victoria ora mai tristi ricordi per sempre incisi nella mia memoria e sulla mia pelle, cosa ne sapevano loro di quante volte al secondo rischiavo la vita e peggio di quante volte la facevo rischiare a loro. Ma tutto questo sarebbe finito, non avrei messo in pericolo più nessuno. Alice aveva fatto davvero un ottimo lavoro, il giardino era bellissimo: sedie bianche disposte in file ordinate, nastri bianchi e rossi che coronavano tutto e si intrecciavano tra le sedie. Un selciato più chiaro del resto marcava il percorso che io stavo seguendo; alla fine del percorso c'era l'altare, ai lati di questo due grandi composizioni di caleddule. Tutto era splendido, anche il tempo aveva deciso di collaborare al quadretto perfetto, un sole radioso riscaldava tutti i presenti tranne i Cullen, loro non si sarebbero mai riscaldati, ma questi erano dettagli. Nelle prme file erano seduti a destra tutti i Cullen, Ermet si soffiava il naso emulando un pianto di commozione, Rosalie gli tirava sonore gomitate di rimprovero. Tutti loro erano di una bellezza assurda, indossavano abiti lunghi e guanti di seta per evitare che si vedesse il luccichio della loro pelle, se non fosse che erano sempre gelati giurerei che stavano morendo di caldo. Dall'altro lato Renee e Charlie tutt'altro che incredibili come la famiglia di Edward. Mamma indossava un abito scollato con fantasia floreale quasi intonato a quelli di Phil, un gessato nero. Charlie era casual come sempre, era palese che la cravatta non era un abitudine per lui, era lenta sul collo e tutta sgualcita, nel complesso aveva un aria sciatta quasi scioccata. Ecco un altra fitta allo stomaco, i sensi di colpa non mancavano a farsi sentire. Come una medicina, come la luce un dolce sospiro di Edward interruppe il mio dolore. Mi stavo per sposare.
  
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