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Autore: Lindsey Circle    06/01/2014    0 recensioni
Lindsey era una ragazza normale scappata di casa . Mai avrebbe immaginato ciò che la aspettava nelle viuzze nascoste di Londra, quella magica città.
Genere: Avventura, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La nuova e buffa vita di Lindsey.

 

Capitolo 1

Quello che NON puoi trovare nelle viuzze nascoste di Londra.

 

Era una fresca mattina di agosto e stavo tranquillamente gironzolando per le viuzze di Londra senza una meta.

Ormai erano passati alcuni mesi da quando mi ero trasferita li di nascosto, lasciando soltanto un biglietto ai miei genitori, e dopo una litigata plateale al telefono si erano arresi al fatto che probabilmente non sarei più tornata a casa o almeno non per restarci.

Mia sorella e mio nipote d'altro canto avevano accolto entusiasti la mia decisione, e appena terminati gli studi mi avrebbero raggiunto.

Ed eccomi qui a camminare per le viuzze respirando a pieni polmoni l'aria fresca aspettando le 10 per andare al lavoro.

La fortuna era stata dalla mia parte fin da subito, avevo infatti trovato un lavoro in un negozio di dischi, e guadagnavo quanto mi bastava per mantenere le spese dell'appartamento dove vivevo.

Camminavo tranquillamente quando mi saltò all'occhio una buffa insegna sulla quale era affisso il nome di “Paiolo Magico“ gettando un occhiata al locale notai che le persone che ci passavano accanto sembravano non accorgersi minimamente di quel posto, e incuriosita decisi di entrare.

Sembrava un pub come tanti altri che si trovavano in quella zona, ma un occhio più attento poteva notare piccoli particolari che lo distinguevano dagli altri.

Decisa a capire cosa c'era di cosi diverso, entrai, sedetti a un tavolo, e comincia a guardarmi intorno.

Persone di ogni età uomini, donne e bambini salivano e scendevano le scale che probabilmente portavano a delle stanze il che mi fece supporre che fosse anche una specie di albergo, molti di loro indossavano tuniche dai colori sgargianti e mantelli. Notai inoltre che alcuni bambini avevano affisso uno stemma sul mantello, probabilmente simbolo di qualche scuola.

All'improvviso un uomo si avvicino e mi chiese cosa volevo bere e esitando un po' ordinai un succo di zucca, la prima cosa che avevo visto sul menu', quando l'uomo ritorno mi mise davanti anche un piatto pieno di pancake e io non rifiutai.

Continuai a guardarmi intorno notando che la stanza era molto affollata e tutti i tavoli erano quasi occupati. Da uno di essi che si trovava alla mia sinistra si sentiva una gran accozzaglia di voci, e senza dare nell'occhio vidi che vi erano sedute attorno parecchie persone, tutte con i capelli rossi apparte una ragazzo con dei buffi occhiali e una cicatrice a forma di saetta, e una ragazza con lunghi capelli ricci e un po' crespi tendenti al rossiccio.

Fissai troppo il tavolo mi sa , perché ad un certo punto uno dei ragazzi che era seduto li si alzò e venne verso il mio tavolo, feci appena in tempo a notare il sorriso compiaciuto di suo fratello e poi spostò la sedia di fronte alla mia e si sedette.

<< Ciao >> disse rivolgendomi un gran sorriso , << prima volta che vieni da queste parti? Sai ho notato che ti guardavi intorno un po' spaesata>> evidentemente non ero poi così brava a spiare la gente.

<< Già prima volta, ho notato l'insegna qui fuori e ho pensato di entrare, anche se ho visto che le persone ci passano davanti senza darci importanza. >> il ragazzo divenne improvvisamente serio, << da dove viene ? >> mi chiese appoggiando i gomiti sul bordo del tavolo e concentrando lo sguardo su di me << dall'Italia >> e lo guardai interrogativa, come mai gli interessava tanto da dove venissi? non lo capivo.

<< Puoi aspettare un attimo qui hem come hai detto che ti chiami ? >>

<< Non l'ho detto >> e gli sorrisi << Lindsey, il mio nome è Lindsey >>

<< aspetta qui allora, Lindsey >> e torno frettolosamente al tavolo rivolgendosi a un uomo non troppo vecchio che doveva essere suo padre, notai che il ragazzo parlava in fretta e dall'espressione di puro sconcerto, e poi di comprensione che apparve sul volto dell'uomo, e sul resto della tavolata,che evidentemente aveva smesso di mangiare e aveva cominciato ad ascoltare quello che stavano dicendo capi che qualcosa non quadrava.

Feci finta di niente e comincia a mangiare i pancake facendo attenzione e non guardarmi intorno poi pochi secondi dopo il ragazzo torno al mio tavolo e si sedette con suo padre questa volta.

Quando alzai lo sguardo trovai il volto cordiale dell'uomo che mi sorrideva << salve signorina Lindsey >> disse. Sembrava tranquillo, ma una ruga sulla fronte bastò a farmi capire che era nervoso << le posso rivolgere qualche domanda? >> probabilmente dovevo essere del tutto sconcertata da quella frase, perché il ragazzo mi guardo e continuando a sorridere mi fecce cenno di rispondere << certo >> dissi continuando a fissarlo sconcertata, ma che diamine, io ero entrata soltanto per vedere cos'era quel posto e ora mi trovavo seduta a un tavolo con due persone che nemmeno conoscevo, che volevano farmi delle domande la situazione era alquanto strana ma molto divertente dovetti ammettere.

<< io sono il signor Arthur Weasley, membro del Ministero della Magia e lavoro all'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani e lui è mio figlio Fred. >> il ragazzo quindi si chiamava Fre.. aspetta un minuto !! che diavolo aveva detto quell'uomo? Ministero della Magia ?? Avevo capito bene? cercai di non cadere dalla sedia mentre lui proseguiva il discorso . << Mio figlio prima mi ha detto che lei viene dall'Italia giusto ? >>

<< S-si >> risposi balbettando << e quindi suppongo che lei non sappia nulla >> disse continuando a sorridere. Di che diamine stava parlando ? Poi lentamente cercai di collegare ciò che mi aveva detto, con ciò che mi stava attorno, e un presentimento mi balenò in testa, e forse fu grazie anche alla teiera che fluttuava versando il te da sola nel tavolo accanto, che presi coscienza della situazione << o per Diana voi non sarete mica ...>> la forchetta mi era caduta di mano ed ero impallidita minimo di tre gradazioni << dei maghi >> rispose il ragazzo ghignando.

Ad un certo punto mi ritrovai in piedi senza motivo, mi guardai intorno e la tavolata dove c'era il resto della famiglia Weasley mi guardò e tutti i membri mi salutarono con una mano.

<< O per Diana >> esclamai di nuovo risedendomi e guardando con sguardo di puro sconcerto il signor Weasley e Fred.

Mentre fissavo il bicchiere di succo di zucca sentì altri passi che si avvicinavano e vidi quella che probabilmente doveva essere la signora Weasley che scansava il figlio dalla sedia e si sedeva al posto sua.

<< Salve cara io sono la signora Weasley >> la guardai con uno sguardo (ne ero più che certa) molto ebete.

<< Immagino che quello che ti ha detto mio marito ti abbia turbato parecchio. >> Turbato parecchio ?? Ero sconvolta << ma se sei d'accordo ora ti spiegheremo meglio la situazione >> senza riuscire ad aprir bocca feci cenno di si.

Le parole uscirono in tono calmo e pacato dalla bocca del signor Weasley. Scoprì così che esisteva un mondo magico che solo i maghi potevano vedere l'insegna del paiolo magico e che i babbani ( quelli senza poteri ) non vedevano altro che una vetrina vuota.

Capi che lo stemma sui mantelli dei ragazzi apparteneva a una scuola di magia, e che tutti i giovani maghi andavano li per studiare.

Quando finì di parlare mi guardo fissa negli occhi aspettando una risposta.

<< Quindi se ho capito bene so-sono una stre-strega ? >> chiesi balbettando

<< si cara >> rispose la signora Weasley << soltanto che dal posto dove vieni tu ci sono pochissime persone con le tue caratteristiche e capacità, ed era impossibile aprire una scuola che insegnasse a padroneggiare i vostri poteri. Si era pensato di farvi venire ad Hogwarts ma purtroppo, o le famiglie pensavano fosse uno scherzo o la reputavano una cosa poco sicura. Così non vennero più inviate lettere in quelle città, e la magia svanì.  >>.

Non riuscivo a muovermi, guardai l'orologio, fra dieci minuti cominciava il mio turno di lavoro, anche il signor Weasley guardò l'orologio e fece un cenno alla moglie << è tardi >> disse poi voltandosi di nuovo verso di me << senti Lindsey >> riprese a parlare più velocemente questa volta in modo che sentissi soltanto io << so che può sembrarti strano ma è tutto vero ,e ora che sei qui potrai decidere cosa fare, prestò qualcuno verrà a parlarti ne sono certo e allora tutto questa faccenda ti sarà più chiara. >> sorrise nuovamente e mi salutò.

Mentre si affrettava verso un uscita secondaria con il resto della famiglia Fred mi saluto con la mano e poi sparirono dietro la porta.

 

  
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