Per Aspera ad Astra.
[Dedicata
a Sae, per il suo compleanno *-*]
01. Dark
Chest of Wanders – Nightwish.
[4.28 minuti – 111 parole]
The one in the Big Blue is what
the world stole from me
This night will bring him back to me.
Sakura osservò cautamente fuori dalla finestra.
Guardò il mare infrangersi contro la spiaggia scura,
adombrata dalle nuvole che intasavano il cielo plumbeo.
Lo sguardo color delle selve si soffermò sugli scogli,
studiando minuziosamente la loro forma, fino a quando un’ombra scura non le
impedì di osservare lo scoglio che più la incuriosiva.
«Sakura…»
Vide quelle labbra pronunciare il suo nome, ed i ciuffi
ebano, comandati dal vento, che frustavano senza dolore il viso pallido.
Poi più nulla.
«Sasuke…»
Sibilò, dimenticando di sospirare quel “-kun” con il quale
era solita esaltarlo.
Non vide più nulla, vicino a quello scoglio, ma ebbe
subito la certezza di sentire un caldo sospiro riscaldarle la nuca.
02. Stand My
Ground – Within Temptation.
[4.30 minuti – 144 parole]
All I know for sure is I'm
trying.
I will always stand my ground
Sakura cercò di trattenere tutta la concentrazione che
possedeva nella testa, tentando di richiamare il chakra nelle mani nivee,
vagamente scottate dall’eccessivo uso di tecniche.
Osservò velocemente i lati del luogo in cui si trovava,
evitando prontamente l’assalto di un enorme serpente. Nella foga di
allontanarsi da Manda, non si accorse del lieve rialzo nel terreno e vi
inciampò goffamente.
Cadde con poca grazia, chiudendo le palpebre e stringendo
i denti.
«devi stare attenta a tutto ciò che ti circonda, piccola
seccatura»
sibilò Orochimaru richiamando il serpente e voltandole le
spalle.
«l’allenamento è concluso»
dichiarò, andandosene.
Sakura si morse il labbro, notando poi Sasuke avvicinarsi
con aria scocciata, una mano – precedentemente in tasca – protesa verso di lei.
Sicura che Orochimaru non ci fosse, Sakura l’afferrò,
desolata.
«tengo duro, Sasuke, tengo duro»
Mormorò dispiaciuta.
Sasuke girò sui tacchi, rimettendo la mano in tasca.
«…lo so»
03. The Last
Night – Skillet.
[3.30 minuti – 167 parole]
The night is so long when
everything’s wrong
If you give me a chance, I will help you hold on.
Come se fosse l’appiglio per salvarsi la vita, Sakura
artigliò la nuca di Sasuke, facendo passare i fili ebano fra le dita. Buttò
indietro il capo, facendo ricadere i capelli chiari sul cuscino e chiuse gli
occhi, beata dalle carezze maliziose che Sasuke riservava al suo corpo. Respirò
affannosamente all’orecchio del moro, aprendo d’istinto le gambe e lasciando
che, come ogni sera, l’Uchiha s’impossessasse di lei.
Stremato dalla marea d’emozioni che l’amplesso comportava,
Sasuke si lasciò cadere sul corpo fremente dell’amante, poggiando la fronte
sulla sua.
«non andare via»
le parole scivolarono dalle labbra della giovane, mentre le braccia trattenevano il compagno su di lei. Sasuke scosse il capo, stizzito, e alzandosi di malavoglia dal letto.
«a domani»
sussurrò, lasciando la voce piatta ed atona.
Sakura si raggomitolò su se stessa e, come accadeva ormai
da molto tempo, si addormentò in balia di un torpore senza sogni.
Ma non sapeva che Sasuke Uchiha stava vicino alla finestra
di casa sua, a vegliare, come sempre, il suo sonno.
04. Where
were you last night? – Nightwish.
[3.50 minuti – 141 parole ]
I call and I call just to make
things right,
Have I lost the fight? Where were
you last night?
Kabuto passeggiava inquieto per i sotterranei del luogo
nel quale si nascondeva insieme ad Orochimaru. Contrito, prese una mano nell’altra,
constatando quanto fossero entrambe sudate.
Contò fino a cento una, due, tre volte, prima di alzare lo sguardo arguto e fissare il cielo saturo di nubi scure, adombrate maggiormente dalle tenebre della notte.
Accanto alla finestra, un’ombra si concretizzò in pochi
secondi in una figura umana.
«dov’eri finito, Sasuke-kun?»
sibilò furioso, trattenendo a stento la rabbia.
«Orochimaru-sama si arrabbierà, se verrà a sapere della
tua scappatella. Dove sei stato, questa notte?»
aggiunse assottigliando gli occhi in due fessure,
scrutando torvo l’Uchiha.
«non sono affari tuoi»
sussurrò come risposta Sasuke, voltandogli le spalle e
scomparendo dietro la porta della sua stanza.
Kabuto si morse un labbro; negli occhiali, ancora il riflesso di un capello rosa sulla maglia del futuro contenitore di Orochimaru-sama.
05. Memory –
Sugarcult
[3.50 minuti – 126 parole]
So get back, back, back to the
disaster.
My heart's beating faster. Holding on to feel the same.
Sasuke si guardò placidamente attorno.
Osservò le mura che racchiudevano Konoha tinteggiarsi
d’oro non appena il sole fu liberato dall’ostacolo delle nuvole. Osservò le
persone cominciare i loro traffici quotidiani; chi apriva chioschi (come quello
del ramen. Sorrise), chi trasportava merci e chi strillava per attirare
la gente. Con alma innaturale osservò una ragazza ormai ventenne corrergli
incontro ed allungare le braccia. Per colpa dei riflessi annebbiati (o forse
perché non aveva voglia) non si spostò, e Sakura gli allacciò le mani
dietro la nuca, sorridendo.
«come sono i tuoi primi giorni da uomo nuovamente
ninja della foglia?»
«normali»
dichiarò stancamente. Sakura scrollò le spalle, la
contentezza incisa in ogni lineamento del volto. Sasuke accennò un sorriso
stanco, sentendo i battiti del cuore accelerare relativamente.
Non era cambiato nulla.
06. Pictures
of you – The last Goodnight.
[3.10 minuti – 225 parole]
Pictures of you, pictures of me
Hung upon your wall for the world to see
Sakura si poggiò stancamente sul tavolo, I gomiti sul
legno e il mento fra I palmi delle mani. Passò in rassegna il muro, studiando
attentamente ogni cornice elaborata contenere un momento della sua vita,
fermato in una foto.
Nella prima, una bambina di appena cinque anni, con degli strani capelli rosa, sorrideva fra i genitori che le scompigliavano teneramente i capelli. Nella seconda, la stessa bambina, un poco più cresciuta, stringeva la mano di una sua coetanea bionda. Nella terza, la situazione rappresentata nella prima si ripeteva; al posto dei genitori però, c’erano un ragazzino moro ed uno biondo. Poco più in là, c’era una foto dove la ragazzina dai capelli rosa – decisamente molto cresciuta – sorrideva [falsamente] mentre abbracciava, o strangolava, lo stesso ragazzino biondo della terza foto, notevolmente cresciuto anche lui.
Infine, appesa al muro, stava un’ultima foto.
La ragazzina coi capelli rosa era ormai una donna, vestita
di bianco e il ragazzino moro, scomparso e poi ritrovato, stava al suo
fianco, vestito di nero e con aria imbronciata.
Sakura sorrise, ripensando a
quel giorno e spostò lo sguardo verde sulla piccola foto che tratteneva fra le
mani. Lo sguardo altrettanto verde di un bambino di appena tre anni ricambiava
il suo, se non fosse stato per quel piccolo ciuffo di capelli neri che ricadeva
in avanti.
«Sakura. Tuo figlio
piange»
«arrivo, Sasuke»
Sorrise.
07. Phantom
of the Opera – Nightwish version.
[4.10
minuti – 200 parole]
And in this labyrinth, where
night is blind
The phantom of the opera is
there, inside my mind.
Corse come mai ebbe fatto in vita sua.
Zigzagò velocemente fra i raggrinziti cespugli della foresta, tentando di seminare il ninja – nettamente superiore a lei – che l’inseguiva, assetato di vendetta.
Sakura superò il ceppo che aveva tentato di frenare la sua corsa e volse lo sguardo indietro, come a voler controllare di avere uno stacco abbastanza grande per potersi riposare.
Senza accorgersene, andò a sbattere contro qualcuno.
Tentò di urlare, di dimenarsi e fu sicura di aver colpito il suo aggressore con un pugno.
«fermati, sciocca»
sibilò Sasuke, trattenendole i polsi e saggiando con la lingua il suo stesso sangue che colava dal labbro. Sakura s’irrigidì, osservando il suo ormai ex compagno, e poi la mano, macchiata del suo sangue.
«lascia stare. A lui ci penso io»
Mormorò l’Uchiha, lasciandola andare e rivolgendole solo uno sguardo, prima di voltarsi e affrontare il ninja da cui Sakura scappava.
Poi, fu buio.
Quando si risvegliò, Sakura, non vide alcuna traccia del ninja assassino. Né di Sasuke, pensò, contrita. Si alzò sulle esili gambe, la delusione albergata negli occhi.
«me lo sono immaginato»
Troppo preoccupata a pensare a come tornare a casa, non si accorse della macchia di sangue rappreso sulla sua mano.
08. Jillian –
Within Temptation.
[4.50
minuti – 225 parole]
I'd give my heart, I'd give my soul.
I'd turn it back, it's my fault.
Camminava con passi lenti e misurati, l’occhio
color del bosco concentrato sui sassolini sul terreno. La landa per la
quale passeggiava era stata rasa al suolo qualche giorno prima. Due, o forse
tre. Konoha non era più un paese libero. Né di vivere nella pace, né libero e
basta.
Sakura portò una mano alla
fascia sul capo, tingendo le dita che toccarono la benda sul suo occhio di
rosso. Naruto era morto, e con lui anche Ino, Shikamaru, Hinata… ormai erano
nelle mani del nemico. Erano nelle mani di Orochimaru.
Sakura si fermò, osservando
malinconicamente divertita i cocci di pietra rimasti in quella che prima doveva
essere stata una panchina. E si ricordò che era sul viale per lasciare il
villaggio.
Sorrise amaramente, pensando
alla conversazione avuta pochi minuti fa.
[«abbandonate il villaggio,
Sasuke-sama. Tu e i tuoi compagni, ti prego. Ormai Konoha non può più
offrirvi nulla, perché dovete ancora saccheggiare ciò che non c’è?»
«supplichi, Sakura? Se me ne
andassi – Sasuke guardò dritto in quell’unico occhio verde – verresti con me?»
«… certo. Lo farei Sasuke-kun,
lo sai»
Sentì solo la frustrazione e
l’umiliazione addosso, quando avvertì la risata gelida di Sasuke beffeggiarla.
E se ne andò]
Cosa era rimasto, a lei?
Solo un villaggio distrutto, ed
un amore ancora non corrisposto.
Ed un kunai fra le mani, e la
voglia di farla finita.
09. Let me go – Three Doors down.
[4.50 minuti – 215 parole]
One more kiss could be the best thing
Or one more lie could be the worst?
«hai realmente intenzione
di andartene di nuovo?»
sbottò una voce, con falso
divertimento intriso nella voce.
Sasuke schioccò la lingua, zaino
in spalla e sguardo rivolto verso Sakura. La ragazza portò le braccia al petto,
indispettita e con il naso arricciato.
«se sì, non hai capito un cazzo
della vita, Sasuke»
borbottò, avvicinandosi ed
affiancandolo. Come se fosse spontaneo, afferrò la mano del ragazzo e strinse
con le sue, le dita di lui. Erano gelide, a causa del vento, ma Sakura le
riconobbe calde, come calda è la propria casa. Sasuke, era la sua casa.
«non puoi venire con me, Sakura.
Fattene una ragione, tornerò»
sibilò l’Uchiha contrariato,
accarezzando tranquillamente la mano fredda della ragazza, fino a sciogliere
gentilmente la stretta.
«Sasuke Uchiha, se osi varcare
quel portone, io giuro che ti-»
Non fece in tempo a finire la
frase che le labbra sottili di Sasuke si appropriarono delle sue, pigramente,
costringendola ad aprire la bocca. Carezzò la lingua di Sakura con la sua, come
se fosse una cosa naturale e che avveniva da molto tempo. Schiuse gli occhi
d’antracite, sogghignando nel sentire Sakura rispondere veementemente al bacio
e spingersi contro di lui.
Quando si allontanarono, lei
arrossì, lui abbassò lo sguardo.
…Non sapeva se fosse stata una
vera bugia.
«tornerò»
Non lo sapeva proprio.
10. Come mai – Max
Pezzali.
[4.15 minuti – 188 parole]
Come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui?
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì.
Sasuke Uchiha si osservò allo specchio un paio di volte.
Notò tutto ciò che era assolutamente insignificante – come i ciuffi di capelli fuori posto, le mani un poco tremanti e la pelle screpolata – ma non riuscì a cogliere ciò che gli serviva veramente.
Che espressione aveva? Sicuramente la sua solita aria scazzosa. O meglio, così la definiva Naruto.
«Sakura, hai finito o no?»
strillò – e si meravigliò di farlo – in modo potenzialmente isterico, passandosi nervosamente una mano fra i capelli già scompigliati.
«Sasuke, calmati! Come mai sei così agitato?! È una cosa normale»
civettò l’Haruno dalla parte opposta a quella di Sasuke, oltre la porta del bagno.
«normale un corno»
sibilò l’Uchiha, fermandosi davanti al bagno e aprendo la porta. Vide Sakura china sul lavandino, e si sporse per capire. La ragazza alzò gli occhi al cielo, seccata.
«se ti stai chiedendo se sei impotente… no, Sasuke, non lo sei. E sì, sono incinta, che tu lo voglia credere o no! Sono inutili tutti questi test, tanto un bambino lo aspet- Sasuke?»
Per Sakura fu inutile continuare a parlare. Il temerario vendicatore Uchiha era già svenuto per terra.
A Sae:
Oggi è il 27 Maggio; un giorno come altri
se non fosse stato per il compleanno della mia Takara! Finalmente ho
l’opportunità di dedicarle qualcosa di decente, perché se lo merita, perché è
lei.
E questa va a te, Sara, perché sei una
persona gentilissima, dolcissima e dotata di un talento straordinario. Perché
sei stata capace di farmi sorridere anche con i tuoi scleri via e-mail e sei
riuscita a sopportare i miei. Perché sei tu, la mia Takara meravigliosa con cui
è stato divertentissimo e confortante stringere amicizia. Ed è questo il motivo
che ne vale mille altri. Ti adoro ù.ù
Buon compleanno!
Inoltre volevo aggiungere un grazie a Kaho, da cui ho rubacchiato l’idea
delle flashfic a tema musicale. E ringrazio lei e chiunque abbia usato questo
modo prima.
Spero che queste piccole flashifc SasuSaku vi possano piacere! *-*
Saluti; Rory.