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Autore: unmestessopiunudochemai    06/01/2014    0 recensioni
"Ok, avevo inizialmente pensato di includere tra i miei talenti l’avere un blog su Tumblr, fare drum in poco tempo, mangiare tanto e non ingrassare esageratamente e fare casini, ma come già detto nella lettera precedente, sto cercando di fare l’ottimista. Iniziamo dicendo che per talento intendo un VERO talento, qualcosa che solo io so fare in un determinato modo, qualcosa che mi renda fiero di essere chi sono. Devo dirlo, il solo fatto che io stia facendo varie pause per pensare a che talenti io abbia, è abbastanza deprimente. Ma comunque due o tre me ne sono venuti in mente."
Genere: Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo tema:     I miei  talenti.

Ok, avevo inizialmente pensato di includere tra i miei talenti l’avere un blog su Tumblr, fare drum in poco tempo, mangiare tanto e non ingrassare esageratamente e fare casini, ma come già detto nella lettera precedente, sto cercando di fare l’ottimista. Iniziamo dicendo che per talento intendo un VERO talento, qualcosa che solo io so fare in un determinato modo, qualcosa che mi renda fiero di essere chi sono. Devo dirlo, il solo fatto che io stia facendo varie pause per pensare a che talenti io abbia, è abbastanza deprimente. Ma comunque due o tre me ne sono venuti in mente.

So consolare. Può sembrare una cosa stupida, del tipo “wow, sappiamo tutti dire che andrà meglio e abbracciare cinque minuti”, ma non è così. Più che altro penso a cosa vorrei che mi facessero quando sono triste, e lo faccio agli altri. Una specie di scena da telefilm, quella più classica che esista: cioccolatini, un film triste in loop e tanti fazzoletti. Chi non vuole sentirsi il protagonista del proprio telefilm ogni tanto? Tutti. E a me piace fare l’amico che consola. E, nel caso delle ragazze (anche se un buon 80% delle mie amicizie è composto da ragazze o da maschi gay), esiste lo shopping. Sarà un clichè, ma come dicono ad American Horror Story “i clichè, come sempre, sono la verità”. Spendere soddisfa, la scelta distrae e la stanchezza impedisce di pensare troppo; metodo ottimo, direi.

So essere falso. Detto così sembra una cosa negativa, ma in fondo non sapete cosa significhi stare con un ragazzo più o meno un anno senza dirlo neanche ai proprio migliori amici perché lui non vuole che si sappia. E non sapete neanche cosa significa avere un’amica che si tagliava, una che ha più problemi a casa di quelli dei telefilm tedeschi, una che ha disturbi alimentari, un amico con il padre tossicodipendente e un altro che soffre da morire per vari motivi. Insomma, se dicessi che questa lettera l’ho scritta io, rovinerei la vita a un sacco di persone. Ma non lo faccio, perché mi piace che si fidino di me. (E, egoisticamente parlando, almeno ho la certezza che nel momento in cui vengano a sapere qualcosa su di me, non la dicano in giro).

So apparire come voglio. Ecco, questo potevo includerlo almeno in parte nell’altra lettera, ma non  l’ho fatto, considerando comunque in parte un talento (anche se con riscontri negativi su me stesso). Il problema sorge quando io non capisco chi sono. Non è facile apparire acido per qualcuno, tenero per qualcun altro, ragazzo serio per qualcuno e ragazzo-facile per altri, alla fine finisci per confonderti! Ma comunque fino ad ora non è mai successo, o almeno non in maniera eclatante.

So scrivere. Ecco, questo talento lo userò sempre e solo per me. E’ un talento che ha un buon fine per me stesso. E nel ‘so scrivere’ non leggete arroganza o superbia, io so scrivere, per quanto a me basta per sfogarmi. Prendere una penna e scoppiare, farmi venire i crampi alle mani per quanto sto scrivendo al computer, mi dà una gioia che non penso in molti capiscano. Questo comunque è uno dei talenti che servono solo a me.

So essere schietto. Ok, questo più che un talento è una parte del mio (strano, e per strano intendo strano forte) carattere, ma lo scrivo lo stesso. Presente quelle amiche che dicono che la ragazza del tuo ex è brutta solo perché si parla di un tuo ex, che il vestito che hai provato ti sta bene solo perché sei tu, che i professori sono tutti stronzi perché tu alle interrogazioni sei perfetta (finchè sei loro amica)? Bene, se volete essere miei amici, scordatevelo. Lo faccio più che altro perché è una cosa che io non sopporto. Oh, se la ragazza che sta con lo stronzo che ha fatto la piangere la mia migliore amica è figa, è figa. E se un vestito ti fa i fianconi, te li fa e basta. E se vai male non è il professore, devi semplicemente imparare a studiare. E questo lo faccio anche con me, forse esagero, ma fa comunque bene un po’ di sana critica e autocritica. (anche se lo ammetto, eccedo di critiche e spesso manco di autocritica, almeno in pubblico).

Ok, mi ero promesso di farlo di una pagina di word e la sto superando, quindi la smetto. Detti i miei talenti, vi saluto.
Un me stesso più nudo che mai.
  
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