Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: Virgji    06/01/2014    1 recensioni
"V-Vuoi sposarmi?!" chiese guardandomi dritta negli occhi.
Sentì le gambe iniziare a tremare ed uno strano ronzio alle orecchie, il respiro si faceva sempre più irregolare e i miei occhi scuri si erano riempiti di lacrime.
Indietreggiai appoggiandomi al tavolino rosso.
La testa girava.
Lo guardai, era così dannatamente bello.
"Io.." balbettai insicura.
"Io.." continuai.
"Io.." dissi col cuore in gola, abbassai lo sguardo, lo rialzai per un breve attimo e poi feci la cosa che difronte alle decisioni avevo sempre fatto.. scappare.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come avevamo conosciuto I One Direction?! Semplice, il destino. No, non avevo mai creduto nel destino, eppure quella volta fui quasi certa che si trattasse di lui. Il destino aveva fatto si che io, Virginia e le mie due migliori amiche, Giulietta e Patrizia, decisamente italiane, ci trovassimo nella stessa città di quei cinque ragazzi per una gara di ballo. 
Amavo la loro musica, chi non la amava? Ma amavo anche loro in quanto persone. 
Destino, fu il destino a farmi innamorare di Zayn.
Avevo solo sedici anni allora e il destino quella volta
 fu dalla mia parte e così, incontrammo I One Direction, cosa successe poi?! Tutta una storia, e sarò felice di raccontarvela...


                                                                                                                    ..Quattro anni dopo!

 

 

 

-Virgi
 

Erano passati quattro anni, quattro lunghissimi anni.

Erano cambiate molte cose.

L'età ovviamente.

Vent'anni, non sono come sedici e sedici non sono assolutamente come venti.

Eravamo cambiate noi.

Fisicamente, mentalmente, eravamo cambiate e basta.

Avevamo deciso di trasferirci per davvero a Londra, il sogno era diventato realtà.

Sembrava impossibile ed invece ce l'avevamo fatta.

Inizialmente non era stato però così facile.

Vivere in un piccolo appartamento in cinque, non era certo il massimo.

Studiare, lavorare e cercare di tenere un ambiente pulito spesso non era facile.

Ci piaceva però vivere nella capitale Britannica, alzarsi ogni mattina col sorriso sulle labbra, scendere e prendere il cappuccino “take away” da portar via, portare a spasso il cane, poi andare a scuola, uscire e precipitarsi a lavoro.

Era una vita frenetica.

Spesso ci ritrovavamo a discutere, sedute sull'angolo del letto in preda ad una crisi isterica, spesso ci ritrovavamo a piangere, la stanchezza, lo stress, il duro lavoro, tutto un miscuglio di fatiche che il corpo di cinque piccole donne, a volte non reggeva.

No, non eravamo più tre.

Eravamo cinque.

Non eravamo più il numero perfetto, ma per noi era come se lo fosse.

Io, Pat, Giu, Viola e Alice.

Era buffo come avevamo deciso insieme di diventare coinquiline.

In fondo eravamo come sorelle, ma avevamo tutte e ciqnue abitudini completamente diverse e di fatto gli scontri non venivano a mancare.

Tra Pat ed Harry non aveva funzionato, era stato difficile per loro mantenere una relazione a così tanta distanza e quando ci eravamo trasferite a Londra, la mia migliore amica aveva evitato clamorosamente di incontrarlo.

Io e Zayn stavamo ancora insieme, ma ultimamente c'era qualcosa tra di noi che non funzionava.

Lui era distante, così tanto occupato, non parlavamo più come un tempo, non eravamo più affiatati.

Giu.

Beh, Giulietta stava per sistemarsi, stava per vivere la sua favola, la sua storia d'amore da principessa.
Stava per sposarsi con un ragazzo della sua età.

Tommaso.

Si, propriò così, la più ribelle del trio stava per fare il grande passo.

Viola ed Alice erano arrivate più tardi, le avevamo conosciute più tardi, ma per noi era stata un grande fortuna incontrarle ed ironia della sorte, la prima di loro, era la nuova ragazza di Niall.

Che la cosa turbasse la mia amica d'infanzia Giuletta?! Oh si, la turbava enormemente.

La turbava così tanto che non era riusicta a guardarli in faccia, mentre si baciavano, senza scoppiare a piangere.

“Siete una così bella coppia, sono così emozionata per voi..” si era giustificata, ma io e Pat, guardandoci negli occhi avevamo afferrato il concetto comune.

Nonostante questi evidenti sentimenti verso l'irlandese, Giulietta stava per sposarsi e pareva davvero felice, con quei suoi due occhini color cielo, sempre allegri e vivi, con quel sorriso che mai nessuno era riuscito a toglierle.

Era felice, o almeno ci provava e noi, per essere due brave amiche e due brave damigelle d'onore, ci provavamo con lei..

 

 

 

Scoppiai in una fragorosa risata quando il mio riflesso si scontrò sullo specchio ed i miei acutì occhi videro il vestito che la sposa aveva scelto per le sue damigelle.

“Mio Dio che oscenità!” ammisi legandomi i capelli in una svogliata crocchia.

“Non si può guardare..” aggiunse la mia migliore amica di fianco a me.

Incontrai le sue iridi verdi.

“Ti prego..” ridacchiai. “Non mi farò vedere da nessuno!” replicai delineando le curve morbide dell'abito color confetto.

Rosa.

Esattamente rosa, lo stesso colore che la stessa Giulietta nella sua vita aveva odiato perdutamente.

Era nella sua lista dei colori da dimenticare, eppure adesso, per il giorno del suo matrimonio, aveva fatto vestire con quella stessa tonalità porcellino d'india, le sue due amiche più care.

Roteai gli occhi fissando intensamente il soffitto.

“La odio!” disse Pat sedendosi.

“Oh si, puoi starne certa che la odiamo!” sospirai continuando a ridere.

Lei mi osservo dall'alto al basso.

“Smettila di ridere, è una catastrofe!” si mrose il labbro mostrando una forzata espressione seria.

“Come faccio a non ridere?!” “Guardami!” indicai il mio stesso riflesso.

Mi misi una mano nei capelli, cercando di pensare a come sottrarmi a quel dovere, ma non trovai alternativa, semplicemente perchè non ce n'era.

Qualcuno bussò alla porta.

Mi irrigidì.

Dannazione, non volevo certo farmi vedere in quel medesimo stato.

“Pat, va ad aprire!” dissi sperando che lei accettasse.

“Te lo scordi!” andò a chiudersi in bagno.

Mi morsi il labbro. “odio anche te!”.

Mi guardai di nuovo allo specchio arricciando il naso e socchiudendo gli occhi.

“Dio, aiutami tu!” imprecai, poi mi voltai ed andai verso la grande porta beje.

Aprì un piccolo spiraglio, vedendo un ciuffo castano fare capolino.

Sorrisi.

Zayn.

Aprì la porta e senza dire niente abbracciai il mio ragazzo.

Lui sorrise a sua volta, prendomi per mano ed entrando con dietro a se i suoi amici.

“Buongiorno!” disse poi dolcemente.

“Buongiorno!” risposi dandogli un bacio. “Ciao!” dissi sorridendo agli altri tre ragazzi.

Erano vestiti tutti e quattro con un elegantissimo smoking.

Erano davvero belli.

“Hei..” dissi poi guardandomi metaforicamente attorno.

“Dov'è il nano?!”

Harry rise, seguito a ruota dagli altri.

“Niall ha deciso di non venire, aveva alcuni impegni di una clamorosa urgenza, ma si scusa con la sposa..e anche con voi!” spiegò Liam tutto d'un fiato.

“Payne, respira!” scherzai. “Va bene, non c'è probelma.. lo dirò alla sposa!” sorrisi.

Mi voltai velocemente verso il bagno, la porta era chiusa, la mia migliore amica dentro, probabilmente seduta a terra ad imprecare contro la melodica risata del ricciolo che ogni volta la faceva emozionare.

“Adesso andate ragazzi, dobbiamo finire di prepararci..” sospira guardandomi il vestito e facendo una buffa smorfia.

“Già che questi..” presi un respiro. “Già che questi vestiti sono orribili e ci stanno malissimo!” ammisi abbassando lo sguardo. Provavo un certo imbarazzo in quel preciso istante.

“No dai..” cercò di consolarmi il mio ragazzo.

“Non è vero!” ammise con tono deciso Louis.
Alzai lo sguardo ed incorociai i suoi occhi azzurri. “S-Sei bellissima..” disse dolcemente.

Sentì le guance prende uno strano calore e così fece il ragazzo con gli occhi color del cielo dopo di me. Tossichiai.

“Emh, io direi che dovreste davvero andare..” ridacchiai in modo impacciato.

Zayn mi afferò per un braccio lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra.
“A dopo amore!” sorrise, sorrisi anche io. “A dopo” li spinsi fuori e richiusi la porta.

Presi un enorme respiro.

“Pat!!” gridai dirigendomi verso il bagno, bussai con decisione sulla porta, finche lei e i suoi capelli violacei non uscirono.

“Accidenti a me! Anzi, accidenti a lui, alla sua stupida risata!!” imprecò mettendosi le mani sulla faccia e coprendosi gli occhi.

Sorrsi.

“Sei carina quando fai l'innamorata!” scherzai.

“Io non sono innamorata!” disse con una falsa decisione.

Le accarezzai la spalla.

“No, certo!” la presi un po' in giro.

“Dai, finiamo di prepararci!”

 

ll tempo passava con una velocità impensabile, ed il grande momento stava arrivando.

Ero emozionata, ero davvero felice per lei, ma mi domandavo se stesse facendo la scelta giusta.

Non era una decisone facile da prendere e un'altra domanda che mi ponevo, era quella: ci avrà pensato a sufficienza?!

Mi affacciai alla porta della chiesa.

Gli invitati erano già tutti seduti.

In prima fila i genitori di lui e Francesca.

Dietro, poco più distante c'erano Viola, Alice, Harry, Liam, Louis.

Guardai meglio, ma non vidi Zayn.

“Pat..” dissi tirandola per un braccio. “Vedi Zayn?!” le domandai con un tono grave.

Si affacciò anche lei, soffermandosi sulla figura di spalle con la cascata di riccioli, sorrise dolcemente arrossendo, poi si riprese e con un colpetto di tosse disse “magari è uscito a fumare!”

Feci spallucce.

“Ok..” mi ricomposi.

Ormai me n'ero fatta una ragione di quei pezzi di stoffa rosa che mi avvolgevano come un pacco regalo.

Il corpetto era ricoperto da perle bianche, completamente ricamato il resto, abbinato a delle scarpe panna con un tacco vertiginoso.

“Hei..” disse una lieve voce spezzata dall'emozione.

Ci voltammo entrambe.

“Giu!” le corsi in contro abbracciandola.

“Fatti vedere!” mi distanziai di poco per osservarla.

Aveva un lungo abito bianco con le maniche lunghe anch'esse e ricoperte di un elegantissimo pizzo.

Un'accuratissima treccia laterale e un po' di fard sulle guance la rendevano più colorita del solito.

“Sei bellissima!” si emozionò Pat porgendole la mano.

“Sei meravigliosa!” annui salutando poi suo padre.

“Salve Edoardo..” rivolgemmo uno sguardo sincero all'uomo.

Lui sorrise. “Avanti, è tardi!” si affrettò Giulietta afferrando il barccio del padre.

Sentì il cuore battere forte.

Ero preoccupata per lei.

Mi avvicinai.

“Giu.. non sei obbligata a farlo!” le ricordai. “Sei sempre in tempo per..” “No!” mi bloccò lei.

“Io sono innamorata di Tommaso e noi ci sposeremo e saremo felici! Stop!” disse mentre una lacrima le rigava il volto.

Abbassai la testa fissandomi la punta delle scarpe.

“Va bene..” mi scostai e feci cenno al pianista di iniziare a suonare.

La marcia nuziale invase la chiesa.

“Andiamo..” guardai Pat incamminandomi verso la navata, cammiani piano, accogliendo lo sguardo di tutti, nonostante quell'orribile indumento mi metteva in imbarazzo.

Sorrisi a mia mamma e al resto della famiglia venuti per la cerimonia, poi andai a sistemarmi vicino al prete, nel posto delle damigelle, di fianco alle fedi.

Dietro me arrivò Pat e finalmente anche Giu.

C'era uno strano clima, uno strano e insolito silenzio.

Incrociai gli occhi della mia amica e li vidi colmi di lacrime.

“Giuli..” sussurrai facendo cenno di 'no' con la testa.

Pat si compose nella sua posizione ottimale, incoricai anche i suoi occhi verdi.

Sbuffò impercettibilmente squadrando da testa a piedi Tommaso.

Non c'era mai stato un grande amore tra noi e lui.

Era sempre stato un rapporto di odio e d'amore.

Ed in quel preciso istante l'odio aveva decisamente preso la meglio.

Il prete iniziò a parlare, con quella calma snervante che solo i preti hanno.

Continuò il suo inesauribile discorso, finchè non passò alla parte principale.

“Tommaso, vuoi prendere come tua legittima moglie Giulietta ed amarla ed onorarla finchè morte non vi separi?!”

Chiusi gli occhi.

“Si, lo voglio!”

Li riaprì, posai lo sguardo sulla mia amica.

“E tu Giulietta” rivolse un sorriso alla sposa “vuoi prendere come tuo legittimo marito Tommaso ed amarlo ed onorarlo finchè morte non vi separi?!”

Chiusi di nuovo gli occhi.

Passarono alcuni istanti di silenzio.

“Io..” iniziò lei. “Io..” continuò. “Io..” disse ancora.

Li riaprì immediatamente, incoriciandoli con quelli penseriosi di Pat.

Nella chiesa si era alzato un leggero brusio.

“Io..” iniziò a piangere lei.

Avrei voluto fare qualcosa, sarei voluta correre da lei, abbracciarla e rassicurarla, ma lei stessa mi aveva proibito di farlo.
“Io lo voglio!” disse poi in un sospiro, un eterno momento di silenzio calò nell'aulica stanza.

Deglutì sentendo lo stomaco bruciare, abbassai la testa.

La mia amica, era ufficialmente sposata.

 

Il ricevimento era davvero molto carino, mi piaceva il modo in cui avevano addobbato la sala, l'aperitivo era buonissimo e la musica elettrizzante.

Io, Pat e Viola eravamo sedute assieme, stavo aspettando Zayn che era sparito ancora.

Tra noi c'era un tombale silenzio.

Nessuno proferiva parola.

Poi Viola interruppe quel gioco senza suoni.

“Cosa le era successo?!” domandò riferendosi all'imbarazzante balbettio di 'io'.

“Beh..” iniziai cercando di sorridere, ma un ragazzo sorridente e smagliante mi interruppe sedendosi con noi.

Harry.

Gli sorrisi, notando l'imbarazzo negli occhi della mia migliore amica.

“Hei ragazze!” ci salutò rivolgendo uno sguardo speciale a Pat.

“Hei..” balbettò lei.

Io e Viola ci guardammo divertite.

“Ti piace l'aperitivo?” le domandò Harry nel più completo imbarazzo.

Era sempre così goffo con lei.

“Molto!” tagliò corto Pat.

“Anche a me..”sorrise con quella dentatura perfetta.

“Bene!” disse lei giocherellando col bicchiere e dondolandosi lievemente sulla sedia.

“Già..” disse lui vagando con lo sguardo nel vuoto.

Passò un intero minuto di silenzio.

“Vio, mi accompagni in bagno?!” le chiesi poi gentilmente.

L'altra damigella d'nore mi squadrò.

“Vengo con voi!” si affrettò a dire. Io risi un po', notando le sue guance prendere un fugace rosso.

“No, devi aspettare quell'idiota di Zayn, magari torna!” conclusi afferrando la mano di Viola e trascinandola via, lasciando così le persone più innamorate in quel matrimonio da sole.




























- - - -  SPAZIO ME
Ciao, sono Virginia e ho iniziato a scrivere questa storia quando avevo 13 anni, ovvero tre anni fa, lol
Ne ho scritta una parte, ma se devo essere sincera la cestinerei tutta.
L'altra sera mi stavo facendo gli affari miei e ho deciso di continuare quella storia, con una nuova storia, una nuova scrittura ed una nuova me!
Spero che qualcuno la legga, o sarò obbligata a cestinare anche questa!
Scusate gli eventuali errori di battitura o grammatica.
Spero (oggi spero troppo) che vi piaccia, xx :)
-Virginia

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Virgji