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Autore: lollipop 2013    06/01/2014    12 recensioni
Due culture diverse si incontrano, mescolandosi.
Un amore contrastato, che va oltre la famiglia, oltre le tradizioni.
John si innamora di Mary.
Mary si innamora di John.
Lui è un gipsy, uno zingaro inglese che ormai staziona da anni nella stessa città.
Lei é una ragazza normale, una tipa di città, indipendente e con fin troppi problemi.
Due culture così diverse riusciranno ad amalgamarsi o entreranno in collisione?
Riuscirà John a vivere questa sua storia d'amore impossibile?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Intro: Salve gente. Si sono sempre io, colei che non fa altro che pubblicare storie su storie, abbiate pazienza, ma io ho fin troppa fantasia, devo pur sfruttarla in qualche modo. XD
Anyway, ho voluto accogliervi con questa breve introduzione per spiegarvi cosa mi ha spinto a realizzare questa storia.
Ebbene, ultimamente l'unico canale tv in grado di carpire la mia attenzione è Real Time, tra i suoi programmi ce ne è uno che mi ha incuriosita molto. Parla della cultura zingara e di come in America e in altri paesi europei essa si sia evoluta e "civilizzata". Ho carpito da quel programma ciò che mi interessava e ho deciso di crearne un storia aggiungendovi una mia personalissima visione.
Bene, ora, senza ulteriori indugi, vi lascio alla lettura di questo primo capitolo, spero possa piacervi e divertirti quanto a me. A più tardi. ;)

 



Capitolo 1
 
<< John cazzo. Apri questa porta! >>
Mi lavo il viso per poi guardare il mio volto stanco riflesso nello specchio, mentre mia sorella Jenny non smette di battere i pugni contro la porta.
Che famiglia di matti!
<< John, mi scappa la pipì… >>
Stanco delle continue lamentele dei miei familiari, mi asciugo velocemente il viso per poi aprire la porta del bagno.
Come una scheggia Peter si fionda in esso, per poi calarsi i pantaloni senza alcun ritegno, a dispetto del nutrito gruppo di fratelli e sorelle che accalcano la soglia del bagno.
Cosa potevo aspettarmi da una peste di soli 5 anni!
<< Forza John andiamo, l’incontro inizia tra solo due ore, hai bisogno di scaldarti. >>
Infilo la giacca e salgo sul fuoristrada, mio padre, il “temibile Billy”, ingrana la marcia… Pochi minuti ed arriviamo alla palestra.
Mio padre ha faticato tanto per mettere su questo posto, per un pugile come lui, infortunarsi nel fiore dell’età, è stato un duro colpo. Lui però non si è mai perso d’animo, si è rimboccato le maniche e a suon di letame da spalare, nel corso degli anni ha racimolato il denaro necessario per aprire questa palestra.
Io a soli 17 anni sono uno dei suoi pugili migliori, il “temibile Billy” rivede se stesso in me.
Infilo i guantoni e salgo sul ring. Mio padre mi infila nella bocca il paradenti…
Noi gipsy ci teniamo all’aspetto fisico!          
Incasso uno, due colpi. Il mio avversario è forte ed’ è molto più alto di me, ma è lento e questo mi favorisce. A bordo ring mio padre mi suggerisce le mosse da infliggergli…
<< Un gancio, diritto sul viso figliolo… Usa la tua velocità. >>
Faccio ciò che mi dice e finalmente riesco ad avere la meglio. Pochi minuti e la campanella suona.
Si aggiudica il match: John Evans. Col microfono alla bocca, il presentatore dell’evento annuncia il mio nome. Il nome del vincitore.
<< Evviva… Bravo John… >>
Andrea mi salta al collo abbracciandomi, ad ogni incontro che mi vede vincitore, la mia famiglia organizza un corteo di benvenuto. Musica, alcool e palloncini, in perfetto stile gipsy.
<< Hey molla l’osso sorellina. >>
Scarico Andrea per poi strappare dalle mani di mia sorella Brece una coppa di champagne.
<< Hey, tu non sei troppo giovane per bere? >>
Mi fa una linguaccia per poi sbuffare, bevo per poi lasciarle una goccia nel bicchiere.
Finiti i festeggiamenti, c’è la consueta fila al bagno… Io sono il quarto, in ordine di età.
Esco dalla doccia e mi asciugo velocemente, sento già il rumore del piede di Brece che frenetico batte sul pavimento, fuori dalla porta del bagno.
Infilo i miei box e ancora con i capelli bagnati, lascio campo libero alla mia sorellina.
Continuando a strofinarmi l’asciugamano sul capo, arrivo nel salotto e sento il vociferare di mia madre e di mia sorella Jenny.
<< Sarà il matrimonio del secolo… >>
<< Tutta la comunità gipsy ti invidierà tesoro! >>
Mancano solo tre giorni al grande matrimonio. Mia sorella Jenny convolerà a nozze con Louise Tarner un nostro cugino di terzo grado.
Anche se ha solo 19 anni Jenny è tra le più vecchie a sposarsi nella nostra famiglia.
Sono nato in una comunità gipsy, mio padre come mia madre era uno zingaro, un nomade. Da giovane si spostava di città in città, per tutta l’Europa. Quando poi però conobbe mia madre e si sposò con lei, decise che era arrivato il momento per lui di fermarsi e di metter su famiglia.
Comprò una roulotte e dopo solo un anno di matrimonio, nacque Jenny.
Mia madre aveva solo 17 anni quando si sposò.
Due anni dopo Jenny, nacqui io e poi di seguito arrivarono Brece, Malcom, Andrea ed infine Peter.
Si, siamo una grande e felice famiglia!
Noi gipsy abbiamo una cultura particolare, i nostri festeggiamenti come un matrimonio, ma anche un semplice compleanno… Non possono restare privati, vanno necessariamente condivisi con la comunità. Un matrimonio per i gipsy diventa un vero e proprio evento, bisogna fare del proprio meglio perché tutti si divertano e ne parlino ad oltranza e Jenny spera in questo. Vuole che le sue nozze siano più chiacchierate di quelle della nuora della nostra regina.
<< Hey John, che ne dici di questo papillon rosa. Ti donerebbe. >>
<< Scordatelo Jenny, è già umiliante per me dover indossare del rosa alle tue nozze, figuriamoci se potessi indossare un ridicolo papillon. >>
Gli lancio l’asciugamano umido in pieno viso, guastando il suo trucco.
<< Mamma guarda, John mi ha rovinato il make-up. >>
<< Non capisco perché continui a truccarti prima di andare a letto… Speri che Louise si arrampichi alla finestra della tua camera come il più romantico dei Romeo? >>
<< E chi sarebbe questo Romeo?!? >>
Che ignorante!
Scuoto il capo e lascio lei e nostra madre alle loro chiacchiere tra donne, per poi tuffarmi sul mio letto.
Sopra di me il letto di Malcom non fa che cigolare…
Ah, stupido ragazzino!
<< Malcom piantala con quelle riviste porno! >>
<< Hey John, non è come pensi fatti gli affari tuoi. >>
Sorrido e incrocio le braccia dietro al capo. Assorto nei miei pensieri, intravedo la figura di Andrea che passa dinanzi alla porta della mia camera, ha tra le mani un libro, cosa rara in questa casa.
<< Hey scricchiolo che leggi? >>
<< E’ una brano di letteratura, devo spiegarlo domani in classe. >>
<< Che noiaaa! >>
Do un calcio al letto di Malcom, in modo da farlo smettere di blaterare.
Noi gipsy siamo esonerati dallo studio, ritenuto dalla nostra cultura solo una perdita di tempo.
Andrea come Peter sono gli unici nella nostra famiglia che ancora la frequentano, ma alla piccola Andrea manca solo un anno, prima che i miei genitori la ritirino.
A 10 anni infatti, le bambine gipsy abbandonano la scuola per iniziare a vivere come una futura e perfetta mogliettina, dedita esclusivamente ai lavori domestici.
La guardo ancora un po’ mentre si perde tra le righe del suo libro, Andrea adora andare a scuola, è perfettamente amalgamata ai così detti gorge, i non gipsy.
Mi addormento guardandola…
Il fatidico giorno è finalmente arrivato.
Indosso il mio smoking nero e l'immancabile camicia rosa.
Salgo in macchina con cugini e parenti vari ed arrivo in chiesa.
Dopo ben un ora di attesa, Jenny fa il suo ingresso al braccio di nostro padre, stretta nel suo abito bianco e rosa arriva sull'altare.
Mio Dio, con quel vestito così pomposo somiglia ad una meringa!
Vi dichiaro marito e moglie. Le parole del prete risuonano come un sollievo per me.
Ho davvero bisogno di disfarmi di questi abiti.
Arriviamo al locale e tutto è addobbato con fiori e farfalle rosa, in perfetto stile gipsy.
Mi disfo della giacca e della camicia ed inizio a dimenarmi al centro della pista da ballo insieme agli altri gipsy ubriachi.
<< Attenzione gente attenzione... C'è una sorpresa per tutti voi. >>
In piedi su di una sedia, Jenny coglie l'attenzione di tutti.
Cosa si é inventata adesso?
Ad un tratto parte una musica latina e nella sala appaiono dei ballerini mezzi nudi. Qualche movimento, prima di fare spazio ad una luce, dalla quale compare una ragazza. Lunghi capelli neri e profondi occhi nocciola, curve abbondanti e sinuose.
Ogni suo movimento carpiva la mia attenzione.
Mi faccio spazio tra la folla che accalca il palco, sino ad arrivare li d'avanti a lei.
La guardo ballare, il suo sguardo sembra felice ed il suo corpo sembra quasi raccontare una storia.
La musica finisce e una donna alta ed esile dai capelli corti color nocciola, si avvicina ai ballerini, sussurrando loro qualcosa... Tutti iniziano ad avvicinarsi a noi invitati, tutti tranne lei.
Vedo la tizia dai capelli corti avvicinarsi alla ballerina. Le due discutono animatamente... << Non sono un’intrattenitrice Charlotte, io sono una ballerina. >>
<< Bhe ora farai anche l'intrattenitrice! >>
La ragazza viene spinta, finendo tra le mie braccia. Sorride appena per poi iniziare a ballare con me.
Cavolo quanto è bella!
La stringo a me facendo aderire i nostri corpi. Occhi negli occhi, quasi riusciamo a comunicare con lo sguardo.
I miei occhi verdi si mescolano ai suoi nocciola.
<< Scusami ma non posso. >>
Si disfa di me con una leggera spinta per poi andare a prendere il suo zaino ed imboccare l'uscita. Charlotte, la loro manager, la frena afferrandola per un braccio.
<< Dove credi di andare? >>
<< Non sono adatta a questo Charlotte mi dispiace, io voglio solo ballare. >>
 << Se te ne vai, dimenticati di avere un lavoro. >>
Senza batter ciglio, la ragazza esce dal locale. Sorrido per poi seguirla.
Tutti erano impegnati nella "presa", tipico rituale gipsy di abbordaggio.
I ragazzi trascinano le ragazze più carine nel parcheggio del locale e non mollano la presa finché non ottengono ciò che vogliono.
Questa é una "regola" gipsy che mi piace in modo particolare!
<< Hey bellezza, perchè non ti unisci a noi? >>
Alcuni dei miei cugini ubriachi importunano la ragazza, ostruendole il passaggio.
<< Thomas, Erik, perchè non la piantate... >>
Intervengo, in modo tale che la ragazza possa andarsene.
La seguo...
<< Hey, dovresti almeno ringraziarmi. >>
Si volta a malapena e bisbiglia fra i denti un grazie.
<< Potresti dirmelo in modo più convincente. >>
Si volta nuovamente verso di me, è irritata. Il vento gelido di Londra accarezza le nostre braccia nude.
Pessima idea uscire dal locale senza giacca!
<< Cosa vuoi da me? >>
<< Voglio sapere il tuo nome. >>
Le sorrido malizioso.
<< Mary. >>
Quasi mi sussurra, per poi voltarsi e andare via...
<< Io sono John, piacere di conoscerti Mary! >>
Urlo, mentre la guardo andare via.
Ha proprio un bel culo!

 




Saaalve gente e buona epifania a tutti voi.
Mentre mangio cioccolata sono quì a pubblicare il primo capitolo della mia nuova ff orginale romantica.
Spero che questo primo capitolo abbia carpito la vostra attenzione.
Attendo qualche vostro, anche piccolo, commento.
A presto!

 
P-S = ringrazio foreverwithyou per il banner ;)
Kiss-Kiss. lollipop 2013
 
 
   
 
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