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Autore: chocolate_93    06/01/2014    1 recensioni
Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra, che lo lega alla propria anima gemella, al proprio unico vero amore.
Le due persone legate da questo filo, ad un certo punto della propria vita, saranno destinate a incontrarsi, innamorarsi e infine sposarsi, anche se vivessero a chilometri e chilometri di distanza
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 The invisible red thread

 

Amy non ha mai creduto nelle favole.
fin da quando era bambina qualsiasi fiaba o storia le raccontassero lei sapeva che erano tutte bugie, che non esistevano le fate, e che non avrebbe dovuto aspettare il principe azzurro sul cavallo bianco, perché tanto non sarebbe mai arrivato.
Un giorno però, quando aveva più o meno 12 anni fu lasciata dal suo ragazzo delle medie, piangeva e non voleva uscire dalla camera, allora la madre si sedette affianco a lei sul letto e iniziò a parlare,
 
“tesoro mio, non piangere. Se lui ti ha lasciato vuol dire che non eravate destinati a stare insieme” le disse teneramente sua mamma accarezzandole i capelli.
 
“e allora perché non ho incontrato il ragazzo con cui sono destinata a sposarmi? Perché ho dovuto soffrire?” le chiese la figlia, con gli occhi verdi, gonfi per via delle lacrime che continuavano a scendere lungo le gote rosee, che facevano contrasto con la pelle chiara del suo viso.
 
“perché è la vita, se fosse tutto facile non ci sarebbe gusto a realizzare gli obbiettivi. Prima di incontrare l’uomo giusto passeranno anni, vivrai molte delusioni ma alla fine arriverà, arriverà colui a cui sei destinata a donare il tuo cuore” le spiegò la donna. Amy non si era ancora calmata, calde lacrime le scorrevano ancora lungo le guance.
 
 Può sembrare stupido piangere per un ragazzino di 12 anni che ti ha mollato, ma a quel tempo per lei era una cosa importante.
 
“e se non arrivasse mai? E se io non incontrassi mai il mio vero amore? Vuoi per uno scherzo del destino, vuoi per semplice sfiga, ma potrebbe accadere” si disperò la ragazza.
 
“questo non accadrà tesoro, perché ognuno di noi è legato alla propria anima gemella con un filo rosso, vedi è proprio qui” disse la madre prendendole la mano e toccandole il mignolo,
 
“cosa dici mamma, io non vedo proprio nulla. Cos’è questo filo rosso?” domandò Amy confusa.
 
“quella del filo rosso del destino è un’antica leggenda cinese:

Wei era un uomo che, rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, desiderava sposarsi e avere una grande famiglia; nonostante i suoi sforzi era giunto all'età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie.

Durante un viaggio Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano appoggiato con la schiena a un sacco che stava consultando un libro. Wei chiese all'uomo cosa stesse leggendo; l'anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla risposta, chiese cosa contenesse il sacco; l'uomo rispose che lì dentro c'era del filo rosso che serviva per legare i piedi di mariti e mogli.
Quel filo è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno. Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie.

Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei. La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola.
A quelle parole Wei, ricordandosi dell'incontro con il Dio dei matrimoni e dell'ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a tentare di ucciderla. Una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia si amarono più di prima e vissero sereni e felici.

Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra, che lo lega alla propria anima gemella, al proprio unico vero amore.
Le due persone legate da questo filo, ad un certo punto della propria vita, saranno destinate a incontrarsi, innamorarsi e infine sposarsi, anche se vivessero a chilometri e chilometri di distanza” le raccontò la donna.

“e se il filo si spezzasse?” chiese la ragazzina, la madre le sorrise e continuò il racconto,

“il filo non si spezzerà mai, è indistruttibile, può allungarsi all’infinito senza mai rompersi.
Nessun coltello, forbice o qualsiasi tipo di oggetto è in grado di tagliare questo filo, nemmeno il tempo o la distanza possono romperlo.
Perciò vedi tesoro mio, in questo momento il tuo grande amore potrebbe essere ovunque.
Potrebbe trovarsi i questa città o magari dall’altra parte del mondo, non lo puoi sapere, ma di una cosa puoi star sicura: egli porta legato al proprio mignolo sinistro, il medesimo filo rosso che porti legato tu, e un giorno questo filo vi condurrà l’uno verso l’altro, vi innamorerete e vivrete insieme felici fino alla fine dei vostri giorni” la piccola smise di piangere e sorrise alla madre.

Quella fu l’unica leggenda a cui Amy diede importanza per tutta la sua vita, in qualche modo il fatto di essere collegata alla propria anima gemella la affascinava e la rendeva felice, sicura che quel filo non si sarebbe mai spezzato e che un giorno l’avrebbe condotta al proprio vero amore.
Erano passati ben 6 anni da quel giorno, ma Amy lo aveva ben impresso nella mente, ricordava ogni singola parola uscita dalla bocca della madre, e non l’avrebbe mai dimenticata.
 
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quella mattina di metà agosto, Amy dormiva tranquillamente nel suo letto quando la luce dell’alba la svegliò dal suo sonno profondo.
Controllò l’ora sul suo cellulare e si accorse che erano appena le sei del mattino, sbuffò per poi buttarsi sul letto con l’intenzione di riprendere il sonno interrotto, ma la melodia di ‘the one that got away’ di Katy Perry la fece sobbalzare, prese in mano l’ Iphone e appena lesse il nome sullo schermo, un sorriso spontaneo le si dipinse sul volto.

“pronto” rispose

“ehi cucciola sei già sveglia?” chiese la voce dall’altra parte della linea, Amy amava quando la chiamava cucciola

“si, ma tu come mai mi hai chiamata così presto?”

“mi mancavi” rispose la dolcezza in persona, “e volevo invitarti in spiaggia, saremo solo io e te”

“ci sto, quando passi a prendermi?”

“fra due ore, fatti trovare pronta bellissima” lei salutò e chiuse la chiamata.

Ora vi starete chiedendo se quel ragazzo che la chiamava ‘cucciola’ ‘bellissima’ e le diceva cose dolci fosse il suo ragazzo, beh la risposta è no, quello era il suo migliore amico Niall.
Si erano conosciti esattamente un mese dopo la famosa rottura col suo ex delle medie, lui si era trasferito lì a Londra dall’ Irlanda e fin da subito erano diventati grandi amici.
 Amy e Niall si volevano un mondo di bene, molti li scambiavano per fidanzati perché andavano in giro abbracciati e si scambiavano parole dolci, loro si limitavano a ridere di gusto e a non negare, non gli dava fastidio più di tanto, ma tra loro c’era una semplice amicizia. 
 
La ragazza andò in bagno, e si fece una bella doccia calda per rilassarsi, uscì e chiuse il getto d’acqua, avvolgendosi nel morbido tessuto dell’asciugamano.
Una volta tornata in camera, si infilò dei jeans stretti e una canotta da basket rubata a suo fratello, che le stava molto larga.
Amy era sempre stata una ragazza particolare, aveva un grande cuore ma spesso si comportava da stronza, per non soffrire. Sotto la sua forza e sicurezza, si nascondeva un’anima fragile, una ragazza sensibile e fin troppo sentimentale.
Era una ribelle, amava distinguersi dalla massa e odiava seguire le mode o semplicemente fare qualcosa solo perché fosse ritenuta ‘figa’, il suo carattere duro e difficile spesso allontanava le persone, ma a lei non importava perché sapeva benissimo che quelle che sarebbero rimaste nonostante tutto, sarebbero state le persone che l’amavano veramente per ciò che era e non per ciò che gli altri volevano che fosse.
Nonostante la sua natura scorbutica e menefreghista, Amy era una ragazza fantastica, aiutava sempre tutti ed era una persona leale che non ti pugnalava alle spalle, le cose che aveva da dirti te le diceva in faccia, anche se a volte con poco tatto.
Molti le dicevano che aveva il cuore di ghiaccio, lei non lo dava a vedere ma ci stava male, perché nonostante tutto, il giudizio delle persone è una cosa a cui non puoi non fare caso. Anzi a volte, anche se non dovrebbe, per noi ha più importanza della verità.
Lei era una ‘maschiaccia’ a detta di molti, ed era vero, amava giocare a calcio, indossare vestiti maschili e odiava il trucco, gli abiti eleganti e i tacchi, detestava fare shopping e le cose rosa le facevano ribrezzo. Ma quando voleva, Amy, poteva essere molto femminile, anche con i suoi vestiti da maschio, faceva girare la testa a molti ragazzi, anche più grandi.
Si guardò allo specchio e sorrise, lei si piaceva.
Sembra una cosa strana da dire ma lei non avrebbe cambiato il suo corpo per quello di una modella, e non avrebbe mai cambiato il suo carattere con quello di una brava e giudiziosa ragazza perfetta.
Amy amava il suo fisico imperfetto, nonostante i suoi fianchi larghi, la sua pancia non proprio piatta, il suo seno non troppo abbondante, lei si piaceva così come era.
Non aveva mai odiato i suoi capelli ricci, di un colore che non era né castano né biondo, i suoi occhi marroni, con lievi sfumature verdi che però, nessuno notava. Non aveva mai odiato il suo naso, nonostante non fosse piccolo e all’insù e le sue lentiggini che risaltavano sulla sua pelle così chiara.
Non aveva mai odiato le sue labbra, nonostante fossero un po’ troppo fine.
Lei si riteneva bella, dentro e fuori.

scese di fretta le scale di casa sua e si ritrovò in cucina, dove sua madre e suo fratello stavano facendo colazione.

“buongiorno” salutò la famiglia e si sedette a tavola,

“buongiorno Amy” rispose la madre con tono dolce.

Sua madre era la donna che sarebbe voluta diventare, a detta sua non poteva avere un genitore migliore.
Suo padre era morto in un incidente, quando Amy aveva cinque anni, da quel giorno la donna si era presa cura di lei, e di suo fratello più grande, Luke, che a quel tempo aveva otto anni.
Lei le aveva insegnato tutto nella vita, e non poteva esserle più grata.
Dopo aver bevuto un cappuccino caldo e aver consumato una brioche al cioccolato, Amy si alzò da tavola,

“mamma io esco con Niall, torno stasera” avvertì la madre, che annuì sorridente.

“divertiti tesoro, salutami Niall” e le fece l’occhiolino, la ragazza non capì, salutò la donna e il fratello, e dopo aver preso la borsa uscì.

Camminava sul marciapiede con le cuffie alle orecchie, ascoltando ‘not afraid’ di Eminem, mimando le parole con la bocca. L’aria calda di metà agosto le faceva mancare il fiato, non tirava nemmeno un filo di vento quel fottutissimo giorno.
Dopo una decina di minuti si fermò davanti a una villetta dai muri color crema, si appoggiò al muretto di cemento e aspettò qualche minuto.
Dopo un po’ la porte della villa si aprì, e ne uscì un ragazzo.
Amy sorrise e si avvicinò al suo migliore amico. Era davvero un bel ragazzo, lei lo aveva sempre pensato, per lui provava un sentimento forte sempre interpretato come amicizia, e così era, forse.
La voce del ragazzo, la fece uscire dai suoi pensieri.

“ciao cucciola” sorrise, un sorriso perfetto. Per la prima volta la ragazza lo guardò come una donna guarda un uomo, e non come un’amica guarda un amico.

 il suo fisico non era niente male, non era molto muscoloso, ma secondo Amy questo lo rendeva più sexy. I suoi capelli biondi, evidentemente tinti dato che si vedeva il castano sotto, perfettamente alzati all’insù, le sue labbra perfette, la sua pelle chiara la facevano impazzire. Per non parlare dei suoi occhi che potevano far invidia al cielo, qualcosa di meraviglioso da farti mancare il fiato, era davvero un bellissimo ragazzo.

“andiamo?” fu la voce del biondino a distoglierla dai suoi pensieri. Lei annuì e Niall la fece accomodare in macchina, fece il giro del veicolo e si sedette dal lato del guidatore, chiudendo lo sportello.

Durante il viaggio i due ragazzi non parlarono molto, ma Amy era intenta ad ammirare il ragazzo in tutta la sua bellezza, e quando lui le sorrise lei poté giurare di aver sentito una fitta allo stomaco, mentre le sue guance diventavano color porpora. Ricambiò il timido sorriso e spostò lo sguardo fuori dal finestrino.

Arrivati alla spiaggia, i due ragazzi stesero un telo e si sdraiarono un po’ a prendere il sole. La spiaggia era vuota, poiché Niall aveva portato Amy in un luogo che solo lui conosceva, in modo da poterle parlare in privato.
Quando la ragazza si alzò dal telo, si mise davanti al biondo, sorridente.

“facciamo il bagno?” lui non rispose, ma un sorriso che non prometteva niente di buono si fece spazio sul suo viso angelico. Si alzò in piedi e prese in braccio Amy, correndo verso il mare, per poi buttarla in acqua con tutti i vestiti e scoppiare in una sonora risata. Una volta risalita in superficie, la ragazza si vendicò schizzando l’acqua salata addosso al biondo.

La giornata passò in fretta, tra risate, abbracci, scherzi e divertimento. Si fece sera, i ragazzi si sedettero vicino agli scogli, osservando il sole sparire all’orizzonte e il cielo tingersi di mille sfumature di colori.
Poi Niall si voltò verso Amy, erano faccia a faccia, si guardavano negli occhi. E la ragazza provò di nuovo quella strana morsa allo stomaco, che aveva un non so che di piacevole. La luce arancione del tramonto illuminava il viso del biondo, rendendolo ancora più bello, i suoi occhi brillavano come non mai. Amy in quel momento era pervasa dall’incontrollabile voglia di premere le sue labbra contro quelle di Niall.
‘è il tuo migliore amico, non sei innamorata di lui’ si ripeteva mentalmente lei, ma il desiderio di fare sue quelle labbra era troppo forte e quella morsa allo stomaco era sempre lì.
Si avvicinò al viso del ragazzo, guardandolo negli occhi, le loro bocche erano distanti pochi centimetri, i loro respiri si fusero in uno solo, caldo, avvolgente. La ragazza annullò la distanza tra di loro, e premette per un attimo le sue labbra contro quelle del ragazzo, per poi scostarsi velocemente, maledicendosi per ciò che aveva fatto.

“Niall scusa, io…io non so cosa mi è pre…” non fece in tempo a terminare la frase che il biondo l’aveva zittita con un bacio. Si baciarono per minuti, che a loro sembrarono un’eternità.

Si staccarono, rimanendo a poca distanza, incastrando i loro sguardi, i loro petti si alzavano e si abbassavano velocemente e il loro respiro era irregolare per via del fiato sprecato per quel lungo bacio.

“Amy io ti amo, sono innamorato di te da cinque anni. Ti avevo portato qui apposta per dirtelo. Io non voglio essere il tuo migliore amico, io voglio essere qualcosa di più. Voglio starti per sempre vicino, non lasciarti mai andare via. Voglio addormentarmi con te tra le mie braccia e svegliarmi con un tuo bacio. Voglio semplicemente amarti incondizionatamente per il resto della mia vita. Può sembrare esagerato, ma io darei qualsiasi cosa per te, per renderti felice, per vederti sorridere.”

In quel momento il cuore della ragazza si fermò, per un attimo credette di morire. Poi il battito riprese, così veloce che temeva che il ragazzo lo avesse sentito.
Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa rispondere. Le sensazioni che provava in quel momento erano indescrivibili. Poi lo baciò,un bacio semplice, dolce, senza pretese se non quella di amarsi a vicenda.

“Niall voglio che tu mi ami incondizionatamente per il resto della tua vita, perché io farò lo stesso. Ti amo.” Disse per poi riappropriarsi delle sue labbra. Il biondo sorrise, ma era così felice che sarebbe esploso da un momento all’altro.

E quella sera i due ragazzi si baciarono per ore, alla luce del tramonto, fino alla notte. Si baciarono all’infinito, giurandosi amore senza bisogno di parole.
E quella sera Amy fu consapevole che aveva trovato il ragazzo destinato a lei, colui che portava legato al mignolo sinistro il medesimo filo rosso che possedeva lei. E non poté esserne più felice. Aveva trovato la sua anima gemella e sapeva che nonostante i problemi, e le avversità che sarebbero avvenute, loro due sarebbero stati per sempre insieme.
E infatti così accadde.


 

CIAO BELLE <3
Questa è la mia prima OS, in realtà è la prima storia che scrivo su questo sito.
non so cosa mi è preso, forse un attimo di sentimentalismo (?) sta di fatto che ne è uscita questa OS.
ci tengo molto che vi piaccia perchè è davvero personale, è come se Amy fossi io, quindi mi farebbe piacere una recensione, giusto per sapere come è andata la prima storia.
non ho nient'altro da dire, vi saluto.
ciaoo, XOXO <3

 
 






 
  
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