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Autore: xnicholasblessing    06/01/2014    3 recensioni
"O ti ammazzo o ti ammazzo, pioggia che annega ma rinfresca: sei una chicca che mi fotte la testa."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A te, che non ci sei, eppure rimani presente.
 
TI AMO O TI AMMAZZO.
Mi tengo dentro il vuoto che di te mi resta.

 
 
Spiegami perché soffro, perché questo dolore mi massacra.
Ah, ecco, che scema, la risposta la so. Ti amo.
Amo te, ed è come se amassi anche un po’ me stessa.
Nel momento in cui ti odio, però, mi perdo, non sono più io.
Pioggia che annega ma rinfresca: sei una chicca che mi fotte la testa.
Credo di avere il tuo nome tatuato in ogni parte del corpo, e ciascuna di esse brama di te, della tua essenza
dannata, eppure così perfetta.
Sei il diavolo, ma nello stesso tempo mi salvi: mi rapisci, ma mi porti via con te, in un luogo dove nessuno
conosce la sofferenza.
Mi uccidi, e l’attimo dopo mi riporti in vita.
Una fenice.
Brucio, mi distruggo e torno io nel tempo di un respiro. Quel respiro che mi porti via con uno sguardo, una
carezza, o un pensiero.
Lo sentivo, sai? Quando mi pensavi.
Era come se la tua mente mi fosse addosso: mi toccava, mi sfiorava sensualmente, mi baciava con la stessa
foga che avevi tu, quando ti abbandonavi a me. Quando eri completamente mio.
Quando esistevamo solo noi.
Mi hai dannata, non sono più un angelo. 
Ora lo sei tu. E sei lontano. Come un angelo. Io sono sulla terra, tu in un altro mondo. 
Un mondo dove io non esisto, dove un “noi” non c’è mai stato. 
Tutto viene dimenticato.
E mi struggo, ad ogni respiro, ad ogni lacrima.
Muoio, e ti penso.
Ti amo. E vorrei che morissi per mano mia.
Voglio il tuo sangue, voglio il tuo amore.
O ti amo o ti ammazzo.
Tu non mi ami, e mi uccidi, senza volerlo magari. Ma lo fai. 
Sei crudele. Mi odi.
Dovrei farlo anch’io, e giuro che ci provo, ogni giorno.
Fisso la tua immagine sulla mia parete, cercando disperatamente di provare solo disgusto.
Ma finisco in un fiume di lacrime: un fiume in piena, in cui io affogo, senza niente a cui aggrapparmi.
Non respiro più, le mie braccia non sono più in grado di afferrare niente, le mie gambe non riescono a muoversi
per riportarmi in superficie, dove posso tornare a vivere.
Decido di arrendermi, ogni notte, di smettere di lottare. 
Hai vinto. Ha vinto di nuovo il dolore, la morte, la mancanza che mi hai lasciato dentro.
Vorrei urlare. Urlare che mi manchi, che ti amo, che ti odio, non lo so.
Semplicemente urlare, e sentire l’aria che lascia i miei polmoni. Si prosciugano: mi lascia senza vita sul pavimento
freddo, distesa.
Sono morta, e ti penso.
Nemmeno da morta ti ritrovo. Vago nel buio, e tu non ci sei. 
Tu sei vivo, ancora.
Finché non ti ammazzo.
Ma non posso: io ti amo. E mentre ti amo, è come se ti odiassi.
Amo questo odio. Amo te. Non amo più me stessa, non l’ho mai fatto.
Ti ammazzo, e ammazzo me stessa, con un solo colpo.
Vogliamo la carne, le labbra, poi sento le chiavi nella serratura e mi rassegno al fatto che io in questa vita
o ti amo o ti ammazzo. 

Sono già morta, tu continui a vivere, lontano da me.
Sorridi, sicuramente. Potrei morirci su quel sorriso, su quelle labbra.
Sono già morta: sei stato tu, bastardo.
Volevo morire, volevo vivere: volevo te.
Adesso ti amo. Domani penserò a come ammazzarti.
Solo così sono felice, solo quando il tuo ricordo mi tormenta l’animo.
Ti amo, sai?
E vorrei fossi qui.
Ti ammazzerei, sai?
Vorrei non averti mai conosciuto.
Vai via.
Anzi, no, resta.
Stammi vicino, o lasciami morire proprio qui, tra la cenere di una sigaretta e il buio di una notte infinita.
Rimani.
Nel silenzio della mia stanza, nell’oscurità dei tuoi sogni proibiti, ovunque vuoi, ma fallo. Rimani.
Ma se deciderai di andare, capirò.
Nessuno rimane, nessuno l’ha mai fatto.
Qualunque libro o canzone ne è la prova: tutti, prima o poi, senza eccezione, perdiamo qualcuno.
E moriamo, lentamente.
Ogni giorno facciamo i conti con il dolore, la mancanza, il tormento che ci tortura senza mai darci tregua.
La mia pelle brucia, ha bisogno di te. Le mie labbra si spaccano senza il tocco leggero delle tue, così calde e
morbide. Nemmeno tu sei rimasto.
Ti odio. Avresti dovuto rimanere.
Avresti dovuto salvarmi: salvarmi da me stessa, dagli altri, da te.
Sei la mia malattia, la sola medicina in grado di curarla.
Sei veleno e antidoto.
Sani una ferita, ne riapri un’altra, più profonda. Letale.
Io cerco il sollievo in una dose di veleno come chi è stato allattato da chi ha le serpi in seno.
Sono di nuovo viva. Muoio ancora un po’. Un po’ alla volta. 
Ad ogni respiro, le forze se ne vanno: mi lasciano qui, come hai fatto tu. Forse, allora, in fin dei conti la mia
vera forza non eri che tu.
Ecco perché muoio.
Ecco perché ti amo.
Ecco perché ti ammazzo.

Sono morta, addio.
Pregherò per te quel Dio che sei solito bestemmiare. 
Pregherò perché, un giorno, io possa insinuarmi nella tua mente, nel tuo cuore, ed essere ricordata, anche
per un secondo solo.
Pregherò perché tu senta la mia mancanza, pur sapendo che sarebbe più lieve di quella che mi ha ucciso.
Tornerò alla vita, prima poi, e dovrò di nuovo convivere con la tua assenza, una mancanza più grande di me,
più grande di tutto ciò che mi circonda.
Mi tengo dentro il vuoto che di te mi resta.
Piango, sento le lacrime scavarmi il volto. Sono amare, sono dolci. Sono amore e odio insieme.
Solo amore, poi solo odio.
Veleno e antidoto. Come te.

Addio, ti amo.
Sì, ho deciso che ti risparmio.
No, non ti ammazzo.
Ho deciso che ti guarderò essere felice… Senza di me.
Farai la tua vita, e io sarò lontana.
Sì, ti risparmio.
Sì, ti amo.

 
A te, che manchi ogni secondo, ogni minuto, ogni ora. Ogni giorno.



 
Spazio autrice:
Non ho niente da dire su questa storia, non so perchè l'ho scritta e nemmeno perchè la sto pubblicando, visto che è davvero moooolto "privata".
Semplicemente, volevo farlo, quindi eccola qui.
Ci terrei a precisare, prima di venir fraintesa, che questa storia non vuole in alcun modo esaltare la morte e il suicidio. Parlo di una morte dell'anima, di una morte che non è fisica, ma la si sente ugualmente. Solo questo.
Ah, da quello che avrete capito, questa os è stata scritta ascoltando "O ti amo o ti ammazzo" di J-Ax e "Cigno nero" di Fedez.
Sono due canzoni che mi appartengono completamente, passatemi il termine, specie in questo periodo.
Quindi vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino a questo punto, davvero.
A presto, xx
Hold on.
Ronnie.


 
  
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