Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: ineedamikashug    06/01/2014    1 recensioni
Un grazie non basterebbe.
Adesso è famoso ma scommetto che si ricorda di me.
Abbiamo passato assieme gli anni più belli.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non riuscivo a dormire.
Avevo freddo e paura.
Paura del buio, del vuoto, del temporale, di tornare a casa l'indomani.
Cercavo di scaldarmi le mani con il fiato ma niente, rimanevano congelate.
Michael se ne accorse.
"Hey, tutto bene".
"No".
Mi girai dall'altra parte, cercando di trattenere le lacrime invano.
"Non devi preoccuparti".
"Siamo su un albero Michael, fa freddo e ho paura".
"Perchè sei venuta qui?".
"Non voglio rivedere Helene".
"Perchè?".
Mi girai verso di lui.
"Sapeva tutto di Jade e non ha detto niente".
Sospirai.
"L'ho trovata al cimitero che piangeva e mi spiegò tutto".
"Che vuoi fare ora?".
"Non lo so, ma non voglio incontrarla".
"Ma è inevitabile".
"Come posso vederla? L'ha uccisa!".
"Moriva comunque Katy, cerca di capirlo".
"Non è vero, se l'avessimo affidata al medico giusto".
Non riusciuvo a reggermi inpiedi, mi sedetti. Michael si avvicinò e si sedette sul tavolo.
"Perchè non vi ha detto niente?".
"Non lo so. Prima sembrava impazzita".
Lui abbassò lo sguardo.
"Non ce la faccio più Michael".
"Ce la devi fare".
"MA COME?". Iniziai a gridare.
"Hey, hey, calmati".
"Mi dispiace".
"Ti posso capire".
Si ricordava dello scorso pomeriggio.
Come faceva a controllarsi?
Lui, che aveva problemi più gravi dei miei.
Volevo essere forte quanto lui.
"Canta per me".
"Cosa?". Sembrava sorpreso dalla mia richiesta.
"Ti prego, fallo".
Iniziò con dei vocalizzi, per poi iniziare a cantare.
Non ricordo la canzone, ricordo sola la sua voce.
Wow, faceva degli acuti meglio di un soprano.
Cantò per 2 minuti.
"Grazie".
"Di nulla. Lo sai che canterò in un'opera?".
"Opera?".
"Si, domani sera è il primo spettacolo".
"Sono fiera di te".
"Se diventerò qualcuno, sarà tutto merito tuo, Katy".
"E' tutto merito tuo e della tua insegnante".
"Ma un cantante non esisterebbe senza la sua musa, non credi?".
Io ero la su musa.
La sua fonte di ispirazione.
Pensava a me mentre suonava.
Quindi quando lo spiai dalla finestra non era perso dei suoi pensieri, mi stava pensando.
Non sapevo che dirgli.
"Andiamo a dormire ora".
"Si".
Dormimmo insieme nel divano.

"Michael svegliati! E' tardi!"
"Che ore sono?". Era assonnato, sbadigliava.
"Sono le 10".
"Cosa? Oddio ho lezione!".
"I miei genitori!".
"Non vai a scuola?"
"Entrerò più tardi".
Non avevo intenzione di andarci, era un bugia a fin di bene.
"Vestiti veloce!".
"Aspetta, mi sto legando i capelli!".
"Sei perfetta così, andiamo!".
L'elastico mi sfuggì di mano. Iniziammo a correre. Mi diede un bacio sulla guancia, sorrise e se ne andò.
Non volevo entrare.
Mi aspettavano schiaffi e molti rimproveri.
Entrai, cercando di non farmi sentire.
Alex mi vide e avvisò mia mamma.
Potete immaginare cosa successe dopo.
Corsi in bagno per prendere dei cerotti poi mi chiusi in camera.
Camminai lentamente verso la finestra.
Mamma mi aveva proibito di uscire per una settimana, potevo solo andare a scuola.
Tirai la tenda e vidi degli occhi verdi che mi fissavano.
  
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