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Autore: AngiPower    06/01/2014    1 recensioni
Saalve a tutti^^
Questa è la prima FF che pubblico, dedicata alla mia compagna di sventure Michela!
Dal Cap 2
Ad un certo punto mentre vagava per i volti vide un viso piuttosto conosciuto, impossibile che fosse..
No non poteva essere capitato proprio a lei, con tutte le scuole che c’erano a Seoul, e con tutte quelle in cui lei avrebbe potuto tenere un colloquio..
Panico.
Il ragazzo venne poi chiamato alla cattedra, considerato fosse il migliore in inglese della classe anche perché aveva ricevuto lezioni private dato il suo lavoro.
Era alto, tanto, e si mise di fronte a Michela per potersi presentare : “ Hi, I’m Choi Jun Hong, but you can call me Zelo” .
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Bang la passò in bianco, non sapeva nemmeno lui come comportarsi, non capiva perché aveva reagito così ma non le avrebbe permesso di lasciarlo, non ora che si erano trovati.

Il giorno dopo dalle 4 alle 7 circa si sarebbe tenuta la mostra dove avrebbe partecipato anche Michela. Bang era impegnato col lavoro e riuscì a liberarsi solo alle 6.30. Prese di corsa un taxi e si fece portare alla mostra sperando di non fare troppo tardi. Seoul era affollata in quei giorni e la casa discografica era lontana dal salone della mostra. Erano passati già 20 minuti da quando era in macchina e i suoi nervi erano tesissimi. Mancano ancora circa 5 km per  arrivare ma le fila che si estendevano da una parte all’altra dei semafori erano infinite allora Bang diede i soldi al tassista senza aspettare il resto e appena fuori dalla macchina cominciò a correre come mai aveva fatto. Nonostante facesse abbastanza freddo delle piccole gocce di sudore gli solcarono la fronte e le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi. Arrivò troppo tardi, anzi, erano le 7 in punto eppure era tutto chiuso. Senza fiato si volto e tiro un calcio al cassonetto di fronte a lui, frustrato come non mai. In quel momento vide una macchina allontanarsi e quella che vide all’interno era la figura di Michela. Ricominciò a correre urlando il suo nome ma la macchina non accennò a rallentare ma accelerò facendo perdere le sue tracce.

L’unica cosa che gli rimase da fare fu chiamare Angelica.

“Ange ti prego sono fuori dalla sala della mostra, appena Michela arriva a casa non farla muovere da la, sto arrivando, devo parlarle, fammi prendere un taxi e in massimo 15 minuti sono la”

“Cosa? Michela sta andando in aeroporto non te l’ha detto scusa?”

“No.. è successo un casino, senti a che ora parte? Dove sta andando?”

“Parte alle 8 per Tokyo ma..”

“Okay, grazie mille!” Non aveva le aveva dato modo di finire di parlare che aveva chiuso il telefono e con un altro taxi si fece portare in aeroporto. Nel frattempo chiamò il suo manager e si fece prenotare un volo per Tokyo, non accettò obiezioni e chiuse il telefono. Arrivò in aeroporto giusto in tempo per prendere il volo ma di Michela nemmeno l’ombra. Fortuna che era un personaggio o certe cose non le avrebbe potute proprio fare. Una volta a bordo chiese se c’era anche Michela e l’hostess, controllata la lista dei prenotamenti gli disse che stava viaggiando con un certo Seiji.

Non riuscì a muoversi dalla sua postazione dato che era nella classe economy e non riuscì ad avere accesso alla classe superiore. Quando l’aereo atterrò Bang controllò uno per uno tutti i passeggeri ma non scese Michela. Come era possibile? Rimase la sinchè il pilota ghi disse di allontanarsi perché era pericoloso.

Non è possibile.

Dovette andarsene da la, come era possibile che non fosse scesa. Eppure era sull’aereo. La rabbia che aveva in corpo era troppa. Pernottò in un albergo e accese la TV e poi avrebbe chiamato il suo manager per fare delle ricerche, non si sarebbe arreso così. La sua attenzione andò a un servizio del telegiornale che parlava di un certo
Seiji che avrebbe tenuto una mostra la sera stessa vicino alla Tokyo Tower.

Okay, il giapponese non lo capiva tutto ma gli era bastato sentire SEIJI-MOSTRA-TOKYO TOWER per farlo uscire di corsa dall’albergo. Sicuramente Michela era con lui e questo tizio doveva essere piuttosto famoso. In mezz’ora fu nei pressi della Tokyo Tower. Non aveva dormito nulla in aereo, così da aver passato ben due notti in bianco ed ecco che era di nuovo tutto buio. Poi vide l’insegna della mostra. Era in una via piuttosto sperduta e si mise a camminare sinché non trovò l’ingresso. Prima di entrare venne distratto da una voce, la sua voce mentre parlava in italiano al telefono poi un urlo. Si voltò e vide un uomo che la stava abbracciando e Michela cercava di liberarsi e lui che continuava a toccarla. Bang non ci vide più, quello era Seiji, lo aveva riconosciuto dalla foto apparsa in TV. Si avvicinò correndo e gli assestò un pugno fortissimo in pieno volto.
  
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