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Autore: Fantasiiana    06/01/2014    8 recensioni
Se tenete alla vostra sanità mentale vi consiglio di NON LEGGERE questa storia.
Fatti e persone presenti all'interno di essa NON sono puramente casuali, purtroppo.
Se avete un po' di sale in zucca, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete degli squilibrati, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete ragazzi razionali, che non credono a forze sovrannaturali o che possano minimamente esistere altre creature al di fuori dei mortali, PERFETTO! Potete leggere quanto volete, sempre che lo vogliate, ma se la storia comincia a piacervi: FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Ah, dimenticavo, sono Adèl Raicemond e, purtroppo, non sono una persona normale. Non proprio...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricevo una lezione di storia al cinema





Fala e Lerea mi avevano più o meno spiegato la faccenda del Campo Mezzosangue, facendomi trarre la conclusione che sarei finita in una specie di Hogwarts all'aperto, con satiri e ninfe al posto degli elfi domestici.
Quello che mi trovai davanti, invece, era ancora meglio.
L'intera valle era coperta dalla neve, il che dava un punto a suo favore. Qua e là sorgevano abitazioni con colonne in stile antica grecia che sembravano chissà come cadute lì da secoli e secoli di distanza. C'erano case, arene, stalle e due alti muri da cui colava lava vera e persino un campo di fragole. Poco lontano, un fiume bagnava la terra, solcandola come una lacrima in un viso pallido.
Mi sollevai a sedere e mi voltai verso Nico, in piedi accanto a me.
-Questo posto è...
-Lo so- tagliò corto lui dando una pacca all'unicorno che studiava curioso il drago poco distante. -Vieni, ci aspettano- disse Nico, e proseguì seguito dall'unicorno. Entrambi procedevano con grazia ed eleganza sulla neve, con movimenti ipnotici.
Io... io ero sempre io.
Caddi e rotolai sulla neve, ma invece di arrabbiarmi, presi a ridere come una bambina. Fu solo quando incontrai lo sguardo impassibile di Nico, con appena una traccia di curiosità e rimprovero, che mi alzai e continuai a camminare come se non fosse successo nulla.
Dopo pochi minuti, arrivammo ai piedi di una grande casa in legno.
-Questa è la Casa Grande- spiegò Nico guardandosi intorno.
-Chi stai aspettando?- chiesi.
-Dovrebbero già essere qui...
-Nico!- salutò qualcuno all'improvviso, una voce maschile.
Mi voltai verso l'origine del suono. Un ragazzo e una ragazza sulla ventina ci stavano venendo incontro, mano nella mano. Vestivano lo stesso abbigliamento, malglietta arancione con su scritto "Campo Mezzosangue" e jeans grigio chiaro. Lui aveva i capelli neri e gli occhi di un verde intenso come il mare, lei i capelli biondi legati in una coda alta, gli occhi grigi come la tempesta più burrascosa. Entrambi avevano strane perle colorate legate al collo.
-Percy! Annabeth!- esclamò sorpreso Nico. -Che ci fate qui?
-Appena tornati da un'impresa- rispose il ragazzo. -Eros aveva un problema con il suo arco, perciò... Tu, piuttosto, che fai qui!
-Stavo aspettando Chirone e il Signor D. Sai... per lei.- Mi indicò con un cenno.
Mi sentii gli occhi di tutti, unicorno compreso, addosso.
-Ehi- mi salutò Percy.
Ricambiai con un cenno, diffidente.
-Tranquilla, non mordo! Come ti chiami?
-Adel.
-E' mia sorella- aggiunse Nico.
-La tua cosa?!- esclamò Percy, voltandosi di scatto.
-E dai, Percy. Non dirmi che non l'avevi capito! Sono due goccie d'acqua!- si lamentò la ragazza, alzando gli occhi grigi al cielo. -Permettimi di presentarmi- continuò poi sorridendomi. -Io sono Annabeth, figlia di Atena.
-Meglio conosciuta come Sapientona- aggiunse borbottando Percy.
Lei gli diede un colpo sul braccio, strappandogli un "Ahio!"
-Potreste rimandare a dopo?- chiese Nico.
Lo guardarono.
-In caso non ve ne foste accorti, c'è un ospite qui.
Per un attimo credetti che si stesse riferendo a me, ma poi lui indicò l'unicorno, che nitrì allegro, felice che qualcuno si ricordasse di lui.
Goditelo, amico, dura poco...

-Ehi! Ma che bel ragazzone abbiamo qui!- esclamò Percy accarezzandolo.
Gli rispose il silenzio, ma lui continuò.
-Benvenuto, Philip. Vedrai, ti divertirai qui, ci sono un sacco di cavalli con cui fare amicizia! Sì, ci sono anche le puledrine.
Ancora silenzio e un calpestio di zoccoli.
-Dracene, dici?- chiese Percy, scurendosi in volto. -Capisco... Allora dovrai stare qui per un po'. Ti va?
L'unicorno nitrì e saltellò tutto contento.
-Okay, ragazzo che sussurrava ai cavalli, mi prendi in giro?- sbottai nervosa.
Nico mi guardò male, ma Percy rise.
-Tranquilla, Adel. Non sono pazzo! Non troppo almeno... Sono il figlio di Poseidone, è normale che riesca a comprendere i cavalli.
Ci pensai su un momento.
-E' perchè Poseidone li ha creati?
-Esatto.
-Oh... Bè allora scusa.
-Nessun problema, è comprensibile- rispose lui sorridendomi.
Finalmente qualcuno non mi odiava!
-Percy, devo parlarti- disse Nico ad un tratto.
-Okay- rispose l'altro.
-Da solo- aggiunse Nico, notando che nessuno si muoveva.
-Vieni, Adel, ti faccio fare un giro- mi disse Annabeth, e si avviò verso il centro della valle.
La seguii e quando la raggiunsi mi voltai per ascoltare... Oh, e va bene, origliare la conversazione tra Nico e Percy, che intanto si erano seduti in due sedie di legno.
-Sembra simpatica- stava dicendo Percy.
-Non lo so... Non ci ho mai pensato- rispose Nico borbottando.
-Bè, fallo, allora. E' tua sorella!
-Sorellastra. Bianca era mia sorella. Anzi, è mia sorella.
-Nico... Anche io ci sono passato con Tyson e...
-Questo è diverso- replicò mio fratello alzando la voce. -Tu non avevi un altro fratello defunto che Tyson stava cercando di rimpiazzare!
-Sono sicuro che l'hai fraintesa. Lei non sta cercando di rimpiazzare nessuno.
-Adel? Andiamo?- mi chiamò Annabeth, facendomi perdere la risposta di Nico.
-Ehm... Sì, d'accordo- rispose affiancandola e cercando di non pensare a mio fratello.

Per farvela breve, visitai il campo. Era magnifico visto da vicino.
Prima non lo avevo notato, ma lì c'era sì la neve, ma il freddo no.
-E' la nostra barriera che lo tiene fuori. Se non vogliamo che qui entri qualcosa, quello non entra- aveva risposto Annabeth quando glielo avevo fatto notare.
-E la neve, allora?
-Oh, bè abbiamo organizzato una battaglia a palle di neve.
-Ma non siete semidei?
-Sì, e allora?
-Ma è una cosa così...- Non sapevo come continuare.
-Umana?- suggerì Annabeth.
Annuii. Lei sorrise.
-Siamo persone normali, Adel. Non mostri e mutanti, ma gente comune. Solo... con qualche caratteristica in più.
E lì si era chiuso il discorso.
Annabeth mi spiegò che il campo era quasi del tutto vuoto perchè la maggior parte dei semidei trascorreva la loro vita nel mondo esterno durante l'inverno.
Però, di mezzosangue, lì, ce n'erano eccome!
Almeno una cinquantina. E non osavo immaginare in estate!
Dopo il tour, Annabeth mi riaccompagnò alla Casa Grande, il che mi metteva un po' a disagio: non volevo rivedere Nico così presto! Ma quando arrivammo i due ragazzi e l'unicorno se n'erano già andati.
Tirai un sospiro di sollievo e seguii Annabeth in una delle stanze della casa, dove vi era una poltrona e un piccolo televisore vecchio stile, con tanto di antenna.
-Siediti- mi disse Annabeth, quindi le ubbidì, mentre lei trafficava con un cassettone che dava l'aria di non volersi aprire.
-Allora, a quanto ho capito sai già più o meno tutto sui mezzosangue. E' esatto?
-Sì.
-Eccetto della guerra contro Crono.
-La cosa?
-Ecco, infatti.
Annabeth emerse dal cassettone con un DVD in mano, che avvicinò al lato sinistro della tv dove... sparì?!
-Ma come...?- chiesi sporgendomi in avanti.
-I figli di Atena hanno disegnato il progetto e i figli di Efesto l'hanno realizzato- disse lei sorridendo orgogliosa. Spinse un pulsante di un telecomando e immediatamente la tv si allargò, diventando un gigantesco schermo a chissà quanti pollici. Infine, l'antenna si ritirò all'interno della cornice, sostituita da un cartello con su scritto "Buona visione!"
-Non vi piaceva farlo così e basta?- chiesi dimenticando le buone maniere.
-Così fa più scena!- rispose inaspettatamente allegra Annabeth.
Sorrisi divertita.
-Bene, si comincia!- esclamò la ragazza sistemandosi sul bracciolo della poltrona battendo le mani.
La luce si spense e lo schermo si accese.
Oltre di esso, un'Annabeth più piccola, di circa 16 anni, reggeva una telecamera che si muoveva tutta e la puntava su di sè. Mi venne quasi la nausea.
-Ciao a tutti! Sono Annabeth Chase, figlia di Atena- si presentò la ragazza oltre lo schermo. -Chirone vuole che facciamo questo video per spiegarvi in parole povere cosa è successo nella guerra contro Crono, quindi... Cominciamo!
L'obbiettivo della telecamera cambiò e un Nico di dodici anni e un Percy di sedici vennero inquadrati.
-Annabeth!- protestò Percy, coprendo l'obbiettivo con la mano.
-Avete sentito Chirone, non si discute!- protestò la ragazza allontanando la mano di Percy e inquadrando Nico.
-Che gran cavolata- borbottò lui.
-E dai! Salvare il mondo da un titano super cattivo comporta anche questo, sai?
-Tzè! Balle.
-Ehi, Signor Re dei Morti, se io cado, tu cadi con me!- esclamò Percy.
-E' Re degli Spettri, Testa d'Alghe!
-Anche tu?
-Trovai un altro soprannome da affibbiargli, Nico! Testa d'Alghe è mio!- protestò Annabeth.
-Lo chiamo come voglio, Sapientona. Il concetto è sempre quello!
-Ehi! Io sono ancora qui! E non parlare così alla mia ragazza!- interevenne Percy.
-Oh, sta zitto, Testa d'Alghe!- ribbatterono gli altri due in coro.
Tutti e tre presero a discutere per motivi che non capivo.
Il video continuava e proprio quando stavo per voltarmi verso Annabeth per chiedere spiegazioni, o cos'altro dava la tv gigante, nello schermo spuntò un tipo per metà ragazzo e per metà capra... un satiro.
-Ehi! Non dovevate fare il video?- chiese.
Tutti e tre lo guardarono. Immaginai anche Annabeth, ma non la vedevo, dato ch era dietro la telecamera.
-Chirone è stato chiaro. E anche il Signor D, mi sembra- continuò il ragazzo-capra.
-Grover ha ragione, toglietevi questo dente in fretta!- intervenne una ragazza dai capelli rossi spuntata dal nulla e con un paio di jeans disegnati a mano.
-Ehi, Oracolo!- la salutò Percy.
-Uffa! Ti ho già detto di chiamarmi Rachel!
-Ok, come vuoi, Oracolo!
Stavano per cominciare a discutere, quando Annabeth mollò la telecamera a Grover e si frappose fra Percy e Rachel.
-Ok, ora basta. Dobbiamo fare il video.
-Ma....- provò a protestare Percy, ma Annabeth lo baciò zittendolo.
-Bleah! Fate le vostre cose da un'altra pare!- si lamentò Nico.
-Ora il video- disse infine Annabeth staccandosi da Percy come se niente fosse mai successo.
Dopo di ciò, il racconto filò liscio, più o meno. Tutti non facevano che interrompere chi raccontava per aggiungere particolari su particolari. Alla fine del video ero più confusa che persuasa.
La tv si spense automaticamente.
-Oookay- commentai.
-Se non hai capito qualcosa posso...
-No, no! Ho capito tutto, davvero!
Più o meno...

-Bene- sorrise Annabeth. -Ora andiamo. Vorrai sistemarti prima della cena.
Si alzò senza aspettare una risposta e uscì.
La seguii, lanciando un'ultima occhiata alla tv, tornata alla normalità.

Le Case erano incontabili.
C'erano quelle degli dei maggiori, più famosi, e poi quelle degli dei di cui nessuno aveva mai sentito parlare, non sempre almeno. La piazza centrale attorno al quale le strutture si ergevano, era grande quanto tre campi da calcio e gli stili tutti diversi. C'era la Casa 21, di Nyxe, dea della notte, di un bellissimo blu notte con brillantini bianchi dapperttutto, e un grande stendardo nero con una stella bianca al centro. Ma in quel momento era vuota.
-I figli di Nyxe sono due gemelle in vacanza con il padre- mi spiegò Annabeth.
C'erano le Case 6 e la 11, di cui non vi parlo perchè sapete già come sono fatte le Case di Ares ed Ermes. La Casa 14, di Iride, dea dell'arcobaleno, dipinta di tutti i colori dell'arcobaleno e con una grande fontana che splendeva alla luce del sole pomeridiano.
E poi c'era la Casa 13. La mia.
Era nera, imponente, con due bracieri dalle fiamme verdi ai lati di una porta in argento sopra il quale vi era scolpito un teschio. Era bellissima e ricordava molto gli Inferi...
Un dubbio mi invase la mente, e mi voltai verso Annabeth.
-E Persefone? Lei non l'ha una casa?
-Ecco... In realtà no- rispose lei, spiazzata.
-Come mai?
-Non ha figli.
Sgranai gli occhi. -Cosa?
-Bè... E' un po' difficile da spiegare... Vediamo...- Si massaggiò il mento. -Vedi, tuo padre è il dio dei morti, ha un'aura un po'... morta. E quindi lui e Persefone non sono mai riusciti ad avere figli. E lei non lo ha mai tradito, come Era non ha fatto con Zeus.
-Ma io...
-Con i mortali è diverso. Sono... speciali.
-Oh...
Mi sentii un po' dispiaciuta per la mia matrigna.
Che fosse quello il motivo per cui odiava me e Nico? Perchè eravamo i figli che lei non avrebbe mai avuto? O forse, e secondo me era la cosa più probabile, ci odiava perchè eravamo il simbolo di quello che delle semplici mortali erano riuscite a donare a suo marito al contrario suo?
Mi strinsi nelle spalle, abbattuta.
-Tutto okay?- mi chiese Annabeth preoccupata. -Ho detto qualcosa di male?
-No, assolutamente, al contrario... Grazie di tutto!- le sorrisi e lei ricambiò.
Spinsi un battente del portone e feci per entrare, ma vidi che Annabeth era ferma lì dove l'avevo lasciata, e che non accennava a muoversi.
-Ti va di... entrare?- chiesi, credendo che si aspettasse l'invito ufficiale.
-Oh, no... Non ci è permesso entrare nelle case degli altri dei.
-Okay... Allora...
-Ci vediamo dopo- mi anticipò lei salutandomi e allontanandosi.
Aggrottai le sopracciglia, poi scossi la testa e mi voltai.
La luce, là dentro, era poca, ma lo spazio era immenso. I letti erano solo tre, coperti da lenzuola nere, e la mobilia era bianca e grigia su pareti nere. Era davvero come tornare negli Inferi.
In fondo, vi era una fontana a forma di un enorme cane a tre teste. Dalle due bocche laterali fuoriusciva vapore bianco, mentre da quella centrale colava acqua vera e gorgogliante.
-Chiudi la porta- mi ordinò una voce.
Ubbidì e la stanza sembrò animarsi di luce propria, anche se non normalmente: la luce era comunque fredda, come la luce di un sole invernale che penetra tra coltri di neve bianca.
In uno dei tre letti c'era Nico, intento a leggere un libro in una lingua che sembrava arabo. No... era greco antico.
-Piaciuta la gita?- mi chiese lui senza staccare gli occhi dal libro.
-Abbastanza. Ho visto il video.
-Esiste ancora? Credevo che lo avessero dato alle fiamme tempo fà.
-A quanto pare ti sbagliavi.
-A quanto pare mi sbagliavo su molte cose- replicò lui spostando i suoi occhi sui miei. Rabbrividii.
-Come mai tre letti?- chiesi andandomi a sedere nel letto di sinistra. Nico era in quello al centro.
-E' la regola.
Annuii.
Nico chiuse il libro di scatto e si alzò.
-Vado a fare una passeggiata. La cena è alle sette e mezza. Non fare tardi. E uscì.
Rimasi sola nella luce fredda della stanza, a rigirarmi l'anello fra le mani.
Avevo ancora il giubbotto caldo di Nico nelle spalle. Me lo sfilai e me lo misi sopra a mo' di coperta. Profumava di un profumo fresco, semplice. Delicato ma deciso. Ricordava i gelsomini.
Mi addormentai con quel profumo nelle narici.

Al mio risveglio fuori era buio.
A coprirmi non avevo più il giubbotto da aviatore, ma una coperta nera. Il libro in greco antico di Nico ora era sul letto accanto al mio. Mi alzai e andai a farmi una doccia alle doccie comuni. I bagni erano vuoti e potei lavarmi in tutta calma. Quando uscii, vidi alcuni ragazzi che chiacchieravano e si dirigevano alla mensa.
Li seguii in silenzio e arrivai davanti ai tavoli. Mi sedetti di fronte a Nico, mentre delle ninfe con vestiti bianchi e orecchie a punta ci servivano del cibo. Nico e gli altri mezzosangue si alzarono, si diressero alla pila di fuoco lì vicino e gettarono una porzione del loro cibo nelle fiamme. A me toccò imitarli, anche se in ritardo.
-Perchè si fa?- chiesi a Nico.
-Bruciamo le offerte agli dei.
Tornammo a posto e lì conobbi il Signor D e Chirone, anche se indirettamente.
-Bè, benvenuta ad Annet Recendom...- disse il Signor D annoiato.
-Adel Raicemond- corresse Chirone, metà uomo e metà cavallo.
-Quello che è. Benvenuta e eccetera. Ora mangiate e filate via.
Tutti parlavano, tranne me e Nico. Persino Percy, unico figlio di Poseidone, aveva un satiro al tavolo con cui parlare, un satiro che riconobbi come Grover, quello del video.
Alla fine, tutti si diressero ad un falò, Nico alla foresta, e io a casa.
Rimasi sveglia per un po' a pensare. A Nico... A Persefone... Ad Ade... A quanto era cambiata la mia vita nel giro di poco tempo e a quanto sarebbe cambiata l'indomani, quando avrei cominciato la vera avventura al Campo Mezzosangue.




Angolo Autrice
Eccoooo il primo giorno di Adel al Campo Mezzosangue!!
*rullo di tamburi*
Allora, che ve ne pare?
Capitolo pieno di rivelazioni shock: Persefone non ha figli! Percy è il ragazzo che sussurrava ai cavalli! La Casa 13 è la più figa di tutte!
Comunque, non preoccupatevi, il Signor D e Chirone torneranno ;3
E finalmente nel prossimo capitolo scopriremo cosa ha fatto tanto incazzare Afrodite ^^ (scusando il francesismo, ma questa sono io u.u)
Nel prossimo capitolo, inoltre, vedremo tanti bei momenti NicoxAdel *---* non adatto ai malati di cuore: potreste morire dalla dolcezza.
Comunque (parte 2) Adel non si smentisce mai con le sue cadute, eh? Amiamola.
Comunque (parte 3) a Nico piace leggere *^* uhuh! Amiamolo. Oh! Lo facciamo già *-*
Ok, ora un comunque serio XD
Comunque (parte 4) il video per spiegare di Crono mi piaceva troppo per non metterlo. Altrimenti come facevano a spiegare il tutto? E poi mi sembrava giusto che ci fosse il video number two, dopo il video number one che Chirone non volle fare vedere a Percy.
Comunque (parte 5) Persefone che non ha figli era qualcosa di troppo ingegnoso per non metterlo, modestie a parte.
Che sono brava quando mi applico! Avevo già usato questo pretesto per un'altra cosa di cui non vi sto a parlare, e non potevo, davvero, non metterlo qui.
Ora, bando alle ciance e concludiamo in bellezza con la cosa che più amate.
Premesso che dato che nel capitolo precedente non l'ho messo, mi sembrava d'obbligo recuperare con qualcosa di epico. Quindi via con la litigata di famiglia negli Inferi XD Ade e Demetra avranno da chiarire molto u.u eheheh


Angolo Sclero
*Adel e Nico giocano a Mitomagia*
Adel: Com'è che ti ha chiamato Percy? Re dei Morti?
Nico: Re degli Spettri, DEGLI SPETTRI! Non è tanto difficile, per Zeus!
Zeus: Mi avete chiamato?
Ade: Via di qui, Sparafulmini, riunione di famiglia a cui non sei invitato.
Zeus: Sono folgori!
Ade: D'accordo, Sparafolgori, ma vattene via comunque.
*Zeus se ne va*
Adel: Ciao, papi. Giochi con noi?
Ade: No.
Nico: Qualche problema, papi?
Ade: Non ti ci mettere anche tu, Nico... E comunque sì. Demetra continua con la storia dei cereali. Si è messa in testa di voler dare una festa e offrire cereali a tutti i morti.
Demetra: Hanno bisogno di mangiare! Sono un po' troppo scheletrici per i miei gusti!
Io: Forse perchè sono scheletri?
Demetra: Sciocchezze. Birbantelli con strane idee di anoressia in testa. E' molto comune tra i giovani d'oggi. Vedi Nico!
Nico: Che ho io che non va?
Demetra: Sei troppo pallido! E scheletrico! Assomigli ad un... Un....
Adel: Un emo?
Demetra: Proprio quello!
Adel: Io l'avevo detto.
Nico: Attenta, tu.
Demetra: Ma anche tu non scherzi!
Adel: No, grazie. Niente cereali.
Demetra: Perchè?
Adel: Li odio.
*Musichetta shock*
Demetra: O.O
Io: O.O
Nico: O.O
Ade: O.O
Scheletro-passante: O.O
Adel: Che c'è?
Nico: Hai detto che odi i cereali...
Adel: Bè, è vero. Li detesto a morte. Fosse per me dovrebbero bruciare in eterno nelle fiamme del Tartaro!
Demetra: O.O
Io: O.O
Nico: O.O
Ade: O.O
Demetra: Mi sento svenire...
Persefone: Madre...
Ade: Persefone!
Persefone: Ade?
Nico: Matrigna!
Adel: Matrigna?
Cenerentola: Matrigna? Dove? Dove?!
Matrigna-di-Cenerentola: Torna a pulire! *se ne vanno*
Lerea: Oh, Stige!
Stige: Oh... Zeus?
Zeus: Stige?
Ciuchino: Ciuchino!
Fala: Oh, caro! Sei così magro!
Ciuchino: Davvero?
Demetra: Ti vanno dei cereali?
George: A me va un topo.
Demetra: Che schifo!
Persefone: Madre...
Ade: Per favore, possiamo concentrarci?!
Nico: ?
Adel: ?
Io: *-*
Demetra: Cosa c'è ancora, fratello-barra-genero-barra-rapitore-di-mia-figlia?
Persefone: Madre...!
Ade: Demetra, basta con questa storia.
Demetra: No! Per colpa tua mia figlia resterà in questo posto sudicio per l'eternità, separata da me! La mia povera piccola Persefone!
*Persefone alza gli occhi al cielo*
Ade: Persefone è felice qui con me. Non è vero, cara?
Adel: Ti ci metti anche tu con il cara, papi?
Persefone: Io veramente...
Demetra: Non vedo proprio perchè tu la debba costringere a dire bugie! Mia figlia è una santa, non sa mentire! Non provare a corrompere il suo cuore ancora più di quanto tu non abbia già fatto!
Adel: Come no, una santa!
Persefone: Io però...
Ade: Io avrei fatto cosa? Io l'ho salvata da te, dai tuoi dannati cereali e dalle tue strane manie ossessive compulisive di madre perfetta!
Persefone: Sì, ma io...
Demetra: Mi stai dando dell' ossessiva compulsiva, razza di cadavere non morto?
Persefone: Per favore, io...
Ade: Sì, proprio così, sottospecie di collezionista di cereali indemoniata!
*Adel, Nico ed Io mangiano pop corn*
Demetra: Indemoniato ci sarai tu!
Ade: No, tu!
Demetra: No tu!
Ade: No, tu!
Demetra: Tu!
Ade: Tu!
Persefone: SMETTETELA TUTTI E DUE!
Demetra: O.O
Ade: O.O
Adel: O.O
Nico: O.O
Io: O.O
Persefone: Uff... Mettiamo in chiaro una cosa.
Demetra: O.O
Ade: O.O
Adel: O.O
Nico: O.O
Io: O.O
Persefone: Io sono felice con Ade.
Ade: Bum! Beccati questa, Demetra!
Persefone: E sarei felice anche sulla terra se solo tu, mammina cara, non fossi così...
Ade: Indemoniata?
Adel: Appiccicosa?
Nico: Assillante?
Io: Simile ad un orso-abbracciatutti-verde-drogato-di-cereali?
Persefone: Amorevole.
Ade: Amorevole. Lei.
Persefone: Bè, sì.
Ade: Demetra. "Miss. Zeus-Zeus!-Ade-ha-rapito-mia-figlia!" ?
Persefone: Sì.
Demetra: Beccati questa, Ade!
Ade: ...
Persefone: ...
Ade: ...
Persefone: Che c'è?
Ade: Ti sei mangiata troppi cereali.
Persefone: Uffa! Guarda che mia madre è dolce.
Ade: Sì, come un cucciolo di idra affamato con sedici teste.
Persefone: Ade!
Ade: Hai ragione, troppo delicato. Facciamo ventiquattro.
Persefone: Sei impossibile!
Ade: E tu sei bellissima, accettiamolo tutti e due e andiamo avanti.
Demetra: Bleah!
Afrodite: Ohhh!
Adel: Che ci fai qui?!
Nico: E' venuta a vendicarsi!
Afrodite: Ho modi peggiori, piccoli dei.
Ade: Afrodite, cosa vuoi?
Afrodite: Sono venuta a farvi i miei complimenti. Siete la coppia più bella...
*Percy tossisce*
Afrodite: Tra gli dei.
Adel: Via, via!
*Afrodite se ne va indignata*
Nico: Si vendicherà per questo.
Adel: Mi stava facendo venire il diabete come i cereali caramellati di Demetra.
Demetra: Hai detto che vuoi dei cereali, cara?
Adel: No, no!
Ade: Demetra, non importunare mia figlia!
Demetra: Proprio tu dici di non importunare le figlie?
Ade: Esatto.
Demetra: Tu osi...
Ade: Sì, io oso!
Io: Ehi, ehi, ehi! Stop un momento. Non vale copiare gli altri libri, per i più costosi tanga gheopardati di Merlino!
Percy: E per le mutande di anime in pena di Ade!
Ade: E per le mutande di alghe di Perseus Jackson.
Persefone: Smettetela!
Demetra: E per le mie mutande piene di cereali.
Adel: O.O
Nico: O.O
Ade: O.O
Io: O.O
Percy: O.O
Persefone: O.O
Demetra: Scusate, mi sono lasciata andare...
Adel: Sìììì....
Demetra: Ehi, perchè vi allontanate?
Nico: Noi? Perchè credi che ci stiamo allontanando?
Demetra: Perchè è vero! Ehi! Dove andate?! Fermi!
*Se ne scappano tutti tranne Demetra*
Demetra: Uffa!
Ermes: Ciao, Demetra. Sei rimasta sola?
Demetra: Sì.
Ermes: So chi fa al caso tuo.
Demetra: Chi?
Apollo: Mi avete chiamato?
Ermes: Addio!
Apollo: ?
Demetra: Vuoi dei cereali, caro?
Apollo: Oh, sì! Grazie!

*Dopo tre ore*
Apollo-vestito-da-orsacchiotto-giallo: Amo i cereali/ Sono così buoni/ Potrei scoppiare!/ Ma non resisto, no!
Demetra con telecamera: Continua così, cucciolotto! Questa sarà la nuova pubblicità per i cereali Special Keys! La tipa col vestito rosso ci fa un baffo!

Ade: Sei ancora sicura di voler tornare con lei, in estate?
Persefone: Ti prego, dimmi che hai ancora un pò di quei melograni infernali. Questa volta mi ingozzerò di quei cosetti e farò le cose per bene.
Ade: Bum! Beccati questa, Demetra.

  
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