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Autore: ashtonsdimples    06/01/2014    2 recensioni
Le risate affievolivano l'aria, facendosi accarezzare dal vento, mentre l'amore sgorgava a fiumi nell'aria, e gli sguardi si sfioravano piano.
Un'amicizia solida, un amore ricco e sicuro.
I Malandrini, Lily Evans e due nuove personaggi; Severus Piton.
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Probabilmente cambierò questa trama, ma spero vi incuriosisca ugualmente.
A Margherita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Margherita, perchè è grazie a lei
se questa fan fiction è resa pubblica.



Prologo:

Il posto giusto.
 
   

 
   Il vento le graffiava il viso, ma senza farle male. Le spostava i capelli verso ogni direzione, dandole un senso di libertà che solamente lì, sporta com’era, poteva ricevere. Le venne da gridare, da girare su sé stessa, sentendosi sempre più felice e gioiosa. Le venne persino voglia di ballare e cantare, sentendosi beata di quella giornata grigia che preannunciava la solita tempesta. Quella era una delle sue classiche giornate preferite dove, nella sua calda casa Babbana, avrebbe letto un libro con accanto la sua tazza di tè, avvolta in un pigiama di flanella rosso ed il sapore di quell’aroma dolce nella lingua, mentre i suoi genitori guardavano la televisione. Il cielo era grigio, coperto di nuvole che annunciavano un acquazzone bello e buono, e le venne da ridere. Puntò le sue labbra rosee e leggermente screpolate verso l’alto, mostrando al verde circostante la sua magnifica dentatura. Il treno scivolava velocemente sulle rotaie, dando un rumore oggettivamente fastidioso ma che lei amava, poiché la faceva sentire a casa, e che l’avrebbe portata verso quel castello che tanto apprezzava.
   I gomiti appoggiati al finestrino, il busto ed il capo fuori, gli occhi che si rispecchiavano nella vegetazione e una risata leggiadra riempì lo scompartimento, l’aria, le nuvole, che tra l’altro sembrarono diventare bianche. La sensazione meravigliosa nello stomaco, l’aria fresca e pulita che riempiva ritmicamente i polmoni, e quella voglia di correre trattenuta nelle sue fini gambe. Chiuse gli occhi, annusando i vari profumi che la natura le offriva, prima di sentire una goccia bagnarle il capo. Guardò verso l’alto, provando il rimorso di essere rinchiusa. Quando abitava nel suo borgo Babbano, d’estate, le volte che pioveva usciva sempre insieme a sua sorella, senza l’ombrello, e correva, girava su sé stessa, si beava di quella magnifica sensazione. E poi non importava se si prendeva un malanno, visto che lei amava la pioggia e amava stare in sua compagnia.
   Si morse il labbro, quasi sofferente, per poi chiudere il finestrino ed appoggiarsi al sedile, continuando a guardare all’esterno, cercando un sole inesistente ed osservando le nubi diventare man mano sempre più scure. « Evans! » lo scompartimento si aprì, con dietro un ragazzo alto e ben piazzato, muscoloso, dai capelli di un color nero pece ed uno sguardo fedele, amabile. Il sorriso della ragazza si accese, vedendolo. Gli saltò in braccio, non dandogli il tempo di prepararsi, e lo fece ridere: amava la sua risata. Lily pensò quanto fosse vera, pura, priva di segreti. Amava quel suono da quando lo aveva conosciuto. Era rimasta impressionata dalla verità impressa nella risata di quel bambino quando, a soli undici anni, rideva insieme al suo migliore amico. « Sirius, quanto mi sei mancato » rispose, abbracciandolo ancor più forte. Slegarono le loro braccia, guardandosi negli occhi: verde erba e nero fuliggine. Si sorrisero a vicenda, e Lily lo invitò a sedersi al suo fianco, chiedendogli dove fossero i suoi amici. Parlarono per parecchio tempo, chiedendosi cosa avessero fatto durante quell’estate appena trascorsa, anche se già lo sapevano, dato che si inviavano ogni settimana dei gufi, ma ne parlarono ugualmente, immergendosi l’uno nei discorsi dell’altra. Si conobbero al primo anno ad Hogwarts: due giovani Grifondoro seduti fianco a fianco, sorridendo e conversando sulla paura delle materie nuove, i professori e via dicendo. Man mano che passarono gli anni, il loro rapporto si rafforzò, e diventarono migliori amici.
   Smise di piovere, ed il cielo assunse un colore sul grigio perla, con qualche spruzzo di azzurro in varie parti. Il viaggio fu sempre più piacevole, i due risero e scherzarono su tanti argomenti, pensando anche a dove diavolo erano i loro migliori amici. Appartenevano ad un gruppo unico: persone speciali per entrambi. Lily, d’un tratto, poggiò il capo sulla spalla del suo migliore amico, mentre continuava a guardare il cielo fuori dalla finestra. Il verde si fece sempre più scuro, ricco di ombre, colorandosi di un blu scuro. Alzò gli occhi, constatando che la notte era ormai vicina. Continuò ad ammirare le nuvole diventare sempre più scure, fin quando non divenne tutto buio, intorno a lei.
 
**
 
   Fu scossa con poca delicatezza, mentre una voce con una punta d’acidità e divertimento allo stesso tempo l’ammoniva su quanto fosse tardi. « Evans, ti vuoi muovere? Andiamo, è tardi » due occhi castani circondati da un fine paio di occhiali di forma rotonda la scrutavano in modo fin troppo vicino, mentre le sue braccia continuavano a scuoterla fortemente, chiamandola. « Dio mio, Potter! Ho capito, ho capito! » se lo scrollò di dosso con altrettanta forza, Lily, bruciandolo con lo sguardo. Si chiese se fosse quello il modo di svegliare una ragazza. Insomma, non era mica un animale! James Potter, uno della famosa banda, l’aiutò ad alzarsi dopo averle sorriso ironicamente, per poi accompagnarla all’uscita del treno, dove i suoi migliori amici la stavano aspettando.
   Abbracciò uno ad uno: James, Peter, Remus, Corinne e Rachel. Le sembrarono tutti un po’ cambiati, chi più alto e chi più magro, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro ed un aria malandrina impressa nel volto. Si incamminarono verso le carrozze, per poi giungere al castello della sua amata Hogwarts. Ancora, però, non aveva visto una persona che avrebbe voluto salutare. Era un suo amico importante, e al solo ricordo il cuore le si strinse nel petto. La loro amicizia era cambiata molto in quegli anni, lui aveva commesso un grosso sbaglio, ma lei lo aveva perdonato. Era stato il suo migliore amico, l’esempio da seguire, colui che le aveva fatto capire di essere ciò che era: una strega. Si morse il labbro, ripercorrendo con la mente il giorno in cui lo conobbe, ed un piccolo sorriso le si formò in volto.
   Varcate le mura, tutti si avviarono in Sala Grande per la cerimonia dello Smistamento, che mai si erano persi. Per loro era un qualcosa di emozionante, anche perché ricordavano della loro prima volta in quella scuola, e che grazie al Cappello Parlante potevano nascere amicizie come la loro, e che non appartenevano ad una Casa unica. Dopo che la professoressa McGranitt terminò di smistare i nuovi arrivati e dopo il discorso del preside, il cibo apparve sui vari piatti, rifacendo gli occhi di ogni studente presente in quella sala. Chi educatamente e chi meno, ciascuno mangiò, scherzando con il proprio vicino o andando a chiedere dei piatti particolari al tavolo di un’altra Casa, se per caso in quello della sua non era presente. In genere i Serpeverde amavano fare degli scherzi a coloro che li richiedevano, anche se non tutti erano molto d’accordo.
   Lily stava composta tra James e Remus, che gustavano ogni piatto con un vago sorriso nelle labbra. D’un tratto, però, la ragazza si alzò ed andò a salutare Severus, che anche lui in modo composto masticava lentamente il cibo presente nel suo piatto. Cori e fischi la acclamarono, mentre lei, dopo aver alzato gli occhi al cielo pensando a quanto sciocchi quei ragazzi fossero, scoccò un bacio sulla guancia del suo amico. « Ciao Sev, non ti ho visto oggi in treno » disse, sorridendogli. « Si, nemmeno io ti ho vista. Sicuramente eri in compagnia dei tuoi cari amici Malandrini » rispose lui, con un tono accusatore e finto offeso. Lei rise, accarezzandogli i capelli, per poi far sorridere anche lui, facendo scontare i suoi occhi scuri con quelli di Lily. Trovò fosse bellissima, ma non era una novità. La Grifondoro era certa che non tutti i Serpeverde fossero crudeli, poco spiritosi e privi di gusto. La sua migliore amica, Rachel, era una Serpeverde, ed anche Severus lo era. Entrambi erano sempre stati gentili ed ospitali, carini, con lei. Inizialmente pensò che il Capello si fosse sbagliato, ma poi, dopo il comportamento di Severus nei suoi confronti capì che probabilmente aveva torto, che lui meritava di stare in quella Casa, o che comunque – prese come esempio Rachel - non tutti i Serpeverde sono così cattivi come si va a pensare.
   Tornò al suo posto e, dopo aver terminato, andò in Sala Comune seguita da Corinne, che sbadigliava ripetutamente. « Ragazze, aspettate, dobbiamo farvi vedere una cosa » disse Sirius, prendendo Lily per un polso. Il ragazzo spiegò loro che in quel preciso istante le avrebbero fatto vedere ciò che lui e gli altri tre ragazzi idearono durante l’estate, impegnandosi come non mai. « Bene, ci siamo tutti, direi » il ritratto della Signora Grassa si aprì, facendo entrare un James con un sorriso largo e malandrino, tipico del suo viso.
   « No, James, non ci siamo tutti » cominciò Lily, puntando lo sguardo verso quello del ragazzo appena entrato. « Come sapete mancano Remus e Peter, anche se so benissimo che arriveranno a breve e voi li aspetterete, ma non mi pare sia il caso dirci qualcosa di importante se manca Rachel. Lei fa parte del nostro gruppo, Serpeverde o meno che sia » concluse con un tono di rimprovero, spostando lo sguardo anche verso Sirius, pensando fosse un poco più maturo del suo migliore amico. James si sdraiò su un divano accanto al fuoco, imitando la voce di Lily e pronunciando le medesime parole, per poi ricevere una cuscinata in faccia dalla diretta interessata, che subito dopo si mise a ridere.
   Il ritratto si aprì per la seconda volta, facendo entrare dei ragazzini del primo e del terzo anno, seguiti da Remus, Lupin e persino Rachel. « Lei dovrebbe stare nella sua Sala Comune, e non interferire con quelle degli altri! » Peter si sedette imitando le parole della Signora Grassa, e facendo ridere il resto dei compagni. Le tre ragazze si sedettero vicine su dei cuscini, ansiose di sapere ciò che i Malandrini le dovessero dire. I quattro ragazzi si sedettero a semicerchio davanti a loro, aprendo un foglio di pergamena.  « Remus, a te l’onore » disse James, guardando Remus sornione. « Grazie, James. Bene, ragazze, volevamo dirvi che quest’estate abbiamo avuto un’idea. Come sapete quest’anno tutti qui compieremo diciassette anni: diventeremo maggiorenni e potremmo utilizzare la magia anche fuori da Hogwarts » cominciò, illuminando un poco gli occhi alla parola “maggiorenni”. Era un’emozione indescrivibile per loro poter usare la magia fuori da quelle mura. Potersi Materializzare e Smaterializzare senza problemi. Lily pensò a quanto potesse esserle utile preparare il proprio baule pronunciando un solo incantesimo, e portarlo giù per le scale di casa sua con un semplice: « Baule Locomotor! » piuttosto che spezzandosi la schiena in due metà. Le vennero i brividi pensando a quanto potesse pulire in fretta la sua camera, facendolo sembrare una sciocchezza, ed aiutando persino Petunia con la sua.
   Tutti quanti ebbero qualche sussulto, o i loro occhi furono ricchi di speranza, pensando a come si sarebbero divertiti a diciassette anni, ricchi di magia nelle vene e che avrebbero potuto utilizzare liberamente. « Sì, lo so, è una cosa elettrizzante » Sirius continuò il discorso con un largo e sincero sorriso, come solamente lui avrebbe potuto fare, « Il punto della questione è questo: stavamo pensando di festeggiare ciascuno dei nostri compleanni con una festa grandiosa e, come diresti tu, Lily: « Da sballo! » alla Stamberga Strillante, in modo che sia tutto perfetto » proseguì sfregandosi le mani, con gli occhi che splendevano ancora più di prima, ed immaginando quanto si sarebbero divertiti tutti insieme. « Si, e saranno le feste migliori di sempre! Non avrete mai visto delle cose del genere, parola di Malandrino » James alzò il braccio destro in alto, pronunciando l’ultima frase. I presenti si guardarono, sotto gli occhi storti degli sconosciuti, ma a loro non importava. Chiunque avrebbe potuto pensare quanto potesse essere pazzi ideando cose simili, ma a loro piacevano. Erano insieme, affrontavano qualsiasi tipo di difficoltà aiutandosi, vivevano l’uno vicino all’altro come una vera e propria squadra. I sorrisi furono la dimostrazione delle emozioni che passarono nei propri occhi, attraverso sguardi amorevoli e ricchi di sentimento. Si volevano un gran bene. I Malandrini, seppur ben amanti del pericolo, andavano pienamente d’accordo con le ragazze, favorevoli ma al punto giusto. Lily li guardò un secondo, sentendo un brivido nella schiena, invidiando – quasi – quella così bella amicizia. Non volle ammetterlo, ma quell’idea le piacque da morire, e sentiva il suo stomaco ribollire: non vedeva l’ora.
    « Parola di Malandrino » dissero in coro gli altri tre, alzando anch’essi il braccio destro verso l’alto e guardandosi con piena fiducia. Era il posto giusto per lei; era il posto giusto per tutti.














Buonasera!

Buonasera a tutti, miei cari lettori e lettrici.
Questa è la prima fan fiction che scrivo sui Malandrini e sulla nostra carissima Lily Evans. Cosa dire, spero che sia di vostro gradimento. Essendo un prologo non è nulla di particolare, ma spero vi inizi ad interessare ugualmente.
In questo capitolo iniziamo ad intravedere il rapporto saldo di amicizia che c'è tra i Malandrini e le ragazze, della non-distinzione tra Case dato che Rachel non è una Grifona ma una Serpe e non vedo cosa ci sia di male in questo.
Ho messo di proposito quel personaggio in quella Casa perchè, oltre ad essere anch'io una Serpe amante della mia casa, reputo che la distinzione ed il fatto che i Serpeverde siano tutti crudeli e spietati sia una cosa falsa ed anche stupida. Merlino stesso era uno di noi, per cui: rispetto per ciascuna Casa, grazie.
Sembra una ramanzina priva di senso, me ne rendo conto, ma tengo parecchio a questa cosa.
Ritornando alla storia, direi che tra Lily e Sirius c'è una forte amicizia e, no, non farò scannare tantissimo la mia dolce Evans con quel pidocchio di Potter. (forse)
Spero che almeno un poco vi abbia interessato, fatemi sapere con una recensione.
Personalmente non volevo pubblicare questa fan fiction, ma una mia carissima amica, se non la migliore, mi ha convinta, ed ora eccomi qui. Un grazie particolare a Margherita.
Dicevo, aspetto una vostra recensione. Accetto critiche: mi  aiuteranno a migliorare.
Per eventuali errori di battitura perdonatemi: non ho riletto.
Credo di star facendo diventare questo spazio autrice più lungo del capitolo stesso, per cui credo sia il momento di andare.
Un bacione, ashtonsdimples.

P.S. Il mio nick su Twitter è @themaysflower , per chi lo volesse sapere.

 
  
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